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Lunedì, 14 luglio, 2008 - 11:30
Paige79

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RECENSIONE: IL GIARDINO D’ESTATE  ( The summer garden ), di Paullina Simons

 
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Prima pubblicazione anno: 2007

Edizione originale: HarperCollins

Pubblicato in Italia da:  Sonzogno

Livello di sensualità: hot ( bollente)

Ambientazione: Stati Uniti, dal 1947 in poi.
 
 
E’ il terzo romanzo della serie TATIANA E ALEXANDER.
 
La seconda guerra mondiale è ormai finita, e il mondo sta provando faticosamente a riprendersi.
E’ così anche per Tatiana e Alexander, che ora vivono in America col loro piccolo Anthony, lavorano, passeggiano, vivono tranquilli…insomma la vita che avevano tanto sognato durante l’inferno di Stalingrado.
Ma tutto ciò non basta a renderli felici: come tanti reduci Alexander è ancora tormentato psicologicamente dagli orrori della guerra, e ciò causa grossi problemi tra lui e Tania, che non riesce a superare quel muro che la divide dal marito. Ma col passare degli anni le vecchie difficoltà vengono superate, anche se ne subentrano delle nuove a cui non sono abituati, e non solo le difficoltà della vita di tutti i giorni, o il desiderio esasperante di avere un altro figlio che però non arriva….
 
Il terzo romanzo chiude la serie con i nostri protagonisti ottantenni ancora felicemente sposati e circondati da figli e nipoti.Nel mezzo, ci sta tutta la loro vita quotidiana dal 1947 in poi….uno spazio temporale e narrativo non indifferente e abbastanza difficile da gestire, almeno a mio avviso.  Ed è per questo che quest’ultimo libro della serie su Tatiana e Alexander finisce per non funzionare del tutto: è molto difficile raccontare mezzo secolo di vicende senza cadere nella ripetitività o facendo in modo che personaggi nuovi (che in questo libro capitano a iosa) lascino il segno insieme a quelli che già conosciamo: di quelli presentati in questa storia ci riescono solo Tom Richter, il marito di Vikki ( l’amica di Tania) e amico di Alexander, e Anthony ( del quale dirò tra poco), il figlio della coppia che già avevamo conosciuto bambino nel precedente romanzo.
La prima parte è la migliore: tratta progressivamente il tema dell’alienamento dei reduci dopo il ritorno a casa, tema scottante e per questo spesso escluso dai racconti con reduci, e delle conseguenze sulla vita familiare che questo comporta; poi abbiamo il clima di sospetto instauratosi nell’America maccartista degli anni ’50 contro tutti i comunisti o presunti tali, la conseguente nascita della guerra fredda.20070910121840Il giardino d estate
Poi, dalla seconda parte in poi, cioè dall’inizio degli anni ’60, si comincia ad avere un progressivo calo con entrata in scena di situazioni davvero poco piacevoli e squallide ( riferimento alla storia con Vikki) che ci si poteva risparmiare soprattutto perché non servono alla storia, e tutte con protagonista Anthony, che la Simmons fa diventare, chissà perché, un piccolo principe adorato e viziato da tutti: in qualsiasi situazione si trovi non viene mai criticato od osteggiato, ma anzi chiunque vada contro di lui si troverà a fronteggiare l’agguerrito clan dei Barrington, con in testa mamma Tania ( i riferimenti sono in particolare nel finale, quando si accenna al suo rapporto con la moglie). Questa cosa davvero non mi è piaciuta per nulla e mi ha un poco rovinato la lettura.
Per il resto è certo che anche chi già conosce, ama e tifa Tania e Shura non potrà non porsi delle domande:è davvero necessario, per sottolineare la profondità dell’amore tra i due, inserire ogni tre per due una scena di sesso bollente e più che esplicita? Abbiamo capito che i due sono molto focosi, su questo non abbiamo dubbi….e poi: ma questi due sono Superman e Wonder Woman? Oltre a lavorare venti ore al giorno, oltre a dedicarsi più volte al giorno (come la Simmons tiene sempre a ribadire) all’attività sopracitata, hanno anche il tempo e i soldi per: essere sempre vestiti e pettinati all’ultima moda, partecipare a feste, party e picnic praticamente almeno una volta alla settimana, comprarsi la casa con piscina ( lui inizialmente fa l’operaio e lei l’infermiera…); non è un po’ troppo esagerato per farci capire che sono due esseri eccezionali?! Alla fine con tutti ‘sti riferimenti ci si stufa! Per il resto comunque sono sempre i nostri Tania e Shura, e chi li ha amati e seguiti dall’inizio leggerà volentieri anche questo romanzo.
 
 
Tiziana
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