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Lunedì, 6 giugno, 2011 - 22:23
Antonella

Sulle tracce di un lord - Seconda parte

 SULLE TRACCE DI UN LORD (ovvero la giornata di un gentleman a Londra)


2^ parte

Prosegue la nostra avventura londinese al seguito di Lord X per ricostruire - sulla base di conoscenze storiche e con l’aiuto dei nostri romances – la giornata tipo di un gentiluomo inglese nella prima metà del XIX° secolo…

Pomeriggio

Nel post precedente, abbiamo lasciato Lord X al termine della mattinata; dopo una leggera colazione, dato che oggi è un giovedì, la sua giornata potrà proseguire piacevolmente, senza l’impegno politico che lo vede attivo per il resto della settimana.
Infatti, nonostante nei romances se ne parli solo di sfuggita, i gentlemen che appartengono alle circa 200 famiglie nobili del Paese, sono tenuti a partecipare alle sedute del Parlamento. Si tratta di un obbligo soprattutto morale, anche se le assenze sono pesantemente multate.
Come si concretizza questo impegno?

    

Il Parlamento, ospitato nel palazzo di Westminster che sarà distrutto da un furioso incendio nel 1834 e ricostruito in stile gotico a partire dal 1840, è formato dalla Camera dei Lords (House of Lords) e dalla Camera dei Comuni (House of Commons). In era georgiana (1714-1830), le sessioni di lavoro hanno inizio generalmente nel mese di Novembre e possono terminare al massimo il 12 Agosto, anche se raramente i lavori si protraggono fino a questa data; le riunioni si svolgono ogni Lunedì, Martedì, Mercoledì e Venerdì, a partire dalle ore 15.45. I progetti di legge, che devono essere discussi tre volte prima di transitare da una Camera all’altra, sono presentati dal membro proponente con un discorso che può durare dalle tre alle cinque ore; al termine, lo Speaker chiede la votazione che si effettua gridando semplicemente “aye” or “nay”. Se non si riesce a stabilire con chiarezza l’esito, si fanno allontanare alternativamente i gruppi e si contano le voci affermative e negative.
Durante il periodo Regency, il potere del Parlamento è sovrano e il re non ha facoltà di veto. Il partito dominante è quello dei Tories ovvero dei conservatori, sostenitori del potere divino del Re e della Chiesa; l’opposizione è rappresentata dai liberali, detti Whigs, fautori dei diritti dell’uomo comune e convinti assertori di riforme sociali e progressiste. Le loro teorie si affermeranno però solamente intorno al 1832, anche se i loro accesi dibattiti sono fonte di infinite discussioni in tutti i dinner parties dell’epoca.
Ricordate a questo proposito Marcus conte di Westcliff nei romanzi di Lisa Kleypas? Scandalizza i suoi Pari per il fervore con il quale sostiene le scoperte scientifiche, i nuovi tipi di investimento e soprattutto le sue amicizie, scelte secondo criteri che non hanno nulla a che vedere con il sangue blu…

Torniamo ad occuparci del nostro gentleman, pronto per uscire di nuovo: davanti alla sua porta lo attende un particolarissimo veicolo al quale sono attaccati due splendidi cavalli grigi. Lord X sale con competenza e agilità alla guida, con la stessa disinvoltura con al quale oggi un suo pari entrerebbe in una lussuosa automobile sportiva….
 

    

Il Phaeton è la vettura più in del momento: ha quattro ruote e le due anteriori sono più piccole delle posteriori. I lati non hanno protezione e così, per proteggere gli abiti dal fango, l’altezza del phaeton raggiunge livelli tali da rendere necessaria una scaletta o un montatoio per potervi salire. Il modello chiamato high perch, nonostante la scomodità ed i maggiori rischi che comporta, è così di moda da essere richiesto anche dalle ladies che vogliono distinguersi per originalità e coraggio. Per i giovani gentiluomini è assolutamente di rigore e non vi è dandy in tutta l’Inghilterra che non ne possieda uno, dal momento che lo stesso Principe Reggente ne è un grande estimatore. Quando diventerà re, Prinny sarà ormai troppo grasso per poter salire agilmente su di un high perch; per questo la moda si adeguerà immediatamente e il modello di phaeton più basso, chiamato George IV in suo onore, sarà decretato à la page.
In tantissimi romanzi, a partire da Sense and Sensibility di Jane Austen e in molti racconti di Georgette Heyer, è davvero frequente imbattersi in queste vetture leggere, ben molleggiate e velocissime ma proprio per questo soggette al pericolo di rovesciarsi: l’abilità nella guida è perciò un modo per mettersi in mostra agli occhi del ton e soprattutto per far colpo sulle signore.

Considerata la sua velocità, facciamo un po’ fatica a seguire nel traffico Lord X, ma dalla direzione presa riusciamo a indovinare la sua meta: Hyde Park Corner.
Qui, dal 1766 e fino al 1865, ha sede la più famosa casa d’aste per l’acquisto dei migliori purosangue del regno: Tattersall’s (oggi Tattersalls).

    

Richard Tattersall fonda la società dopo essersi dedicato per alcuni anni al settore dei cani da caccia; passa in seguito al commercio dei cavalli, molto più redditizio e di gran moda anche grazie all’entusiasmo con il quale è praticata la caccia alla volpe. Il povero animaletto diviene così un portafortuna e un emblema della Casa, tanto da essere immortalato al centro di un padiglione sormontato dall’effige di Giorgio IV°, che ancora oggi si può ammirare presso la nuova sede di Newmarket. Le aste condotte da Tattersall’s sono famose, oggi come ieri, per la loro correttezza; un tratto tipico del fondatore, un uomo così onesto che – si racconta – neppure i banditi vollero depredarlo….L’aria soddisfatta di Lord X all’uscita di Tattersall’s ci dice che sicuramente ha concluso un buon affare: ha acquistato per sé, o per l’amante del momento, una coppia di esemplari davvero notevoli…
Ritornato alla guida del phaeton, lo vediamo consultare brevemente il suo orologio: sono le 17.30, ovvero l’ora più alla moda per ammirare e farsi ammirare in quella splendida, scintillante vetrina del bel mondo che è Hyde Park
.
 

    

Ogni pomeriggio di bel tempo, dalle 16.30 fino alle 19.30 circa, l’Upper Class londinese si riversa fra i viali alberati di questo parco cittadino, creando a volte dei veri e propri ingorghi: del resto come dice Stephen Huxtable di Mary Balogh, “non si va ad Hyde Park con lo scopo di arrivare in fretta a una certa destinazione ma per mantenere i rapporti sociali”.
Già nel 1660, ai tempi di Carlo II, Hyde Park era molto apprezzato dalla nobiltà, alla quale era praticamente riservato: non vi era ammesso il transito di veicoli pubblici ed era circondato da un muro che sarà sostituito da una nuova recinzione proprio per l’incoronazione di Giorgio IV. Nel 1690, William III dà una sistemazione definitiva al viale più famoso del parco, quella Route de Roi (Via del Re in francese ) il cui nome, per corruzione linguistica, sarà trasformato in inglese in Rotten Row; il fondo stradale, costituito da sabbia del Tamigi ben pressata, consente piacevoli cavalcate e garantisce il passaggio delle carrozze mentre l’illuminazione, la prima realizzata in Inghilterra, è fornita da trenta lampioni ad olio lungo il percorso.
 

Chiunque sia socialmente accettabile, deve apparire sulla Rotten Row, facendosi ammirare ed invidiare per la propria cavalcatura o per gli abiti all’ultima moda. Qui s’incontra tutto il ton di Londra:
- A bordo della sua carrozza, ornata da una Q gigante, il vecchio Duca di Queensberry, “Old Q”, il famoso libertino immortalato da Thackeray nel romanzo The Virginians, che scandalizzò la società non sposandosi mai ma intrattenendo una lunghissima relazione con la Marchesa italiana Costanza Fagnani;
Lady Georgiana (Spencer) Cavendish, duchessa del Devonshire, la famosa antenata di Lady Diana, recentemente interpretata sullo schermo da Keira Knightley nel film La Duchessa. La bellissima gentildonna, immortalata in un famoso ritratto di Thomas Gainsborough, dettò per molti anni la moda dell’epoca; era rinomata per il suo carisma che impiegò a favore della politica progressista, per l’amore sfrenato per il gioco e per le scandalose relazioni sentimentali fra le quali anche un ménàge a trois;
Beau Brummel, le cui caustiche battute avevano il potere di decretare la fortuna o la rovina sociale di una persona anche se sussurrate durante una passeggiata a cavallo. Nulla sfuggiva allo sguardo acuto di Beau: un esempio? Passeggiando per Hyde Park, gli capitò di incontrare la carrozza del suo amico Frederick Byng, accompagnato dal fedele cagnolino; notando la somiglianza fra il pelo di quest’ultimo e la chioma ricciuta del giovane, gli attribuì seduta stante il nome di Poodle. E da quel giorno in poi, Frederick divenne per tutti Barboncino Byng.
Lady Laetitia Lade, che in prime nozze aveva sposato il bandito Jack Rann e dopo la sua morte sulla forca a Tyburn, aveva sposato Sir John Lade, amico di Prinny. Pazza per i cavalli, guidava il suo high perch phaeton in modo spericolato, ricorrendo frequentemente a un linguaggio scurrile. Lo stesso Principe, quando sentiva qualcuno imprecare era solito dire: “bestemmia come Lady Lade”.

L’ora di punta a Rotten Row è un vero spettacolo per gli occhi: carrozze luccicanti di stemmi, cani dalmati (conosciuti come coach-dogs e facenti parte dell’equipaggiamento) che affiancano i cavalli, valletti in lussuose livree, lacché prestanti sul retro delle vetture, cocchieri dalle parrucche incipriate e ovunque lampi di colore generati da nastri, piume e parasole…
Anche Lord X ha fatto la sua apparizione di prammatica; per un paio d’ore ha scambiato saluti, inchini e pettegolezzi con le sue conoscenze, programmando con gli amici la serata.
Seguiamolo nel suo rientro a casa, mentre il sole tramonta e il Parco si va vuotando: c’è giusto il tempo per cambiarsi d’abito prima della cena.

Mentre la maggior parte dell’operosa popolazione di Londra, che in questi anni è considerata la città più grande del mondo con oltre un milione di abitanti, si accinge a riposare per riprendersi dalle fatiche della giornata, per il bel mondo (o semplicemente “il mondo” come lo definisce chi vi appartiene, dando a intendere che tutto “il resto” non è preso in considerazione), la vita sociale ha il suo clou nelle ore serali e notturne.
Il pasto più importante del giorno, anche se non vi sono invitati e si svolge en famille, è comunque un evento formale che richiede ai commensali un abbigliamento adatto e al personale di cucina un notevole sforzo in fatto di creatività e lavoro fisico; l’impegno ovviamente cresce in modo esponenziale in presenza di ospiti, il che accade piuttosto frequentemente.
Normalmente il dinner è composto da due portate principali, ognuna delle quali formata da un numero di pietanze variabile da 5 a 25, più il dessert. Per ogni portata, tutti i piatti sono posti contemporaneamente sulla tavola, seguendo uno schema preciso che prevede al centro la pietanza principale. Data la grande quantità di cibo, non è obbligatorio servirsi di tutto: ogni commensale sceglie pertanto i cibi che preferisce.

La zuppa era cinquanta volte migliore di quella che hanno servito dai Lucas la scorsa settimana; persino Mr. Darcy ha riconosciuto che le pernici erano davvero ben cucinate; e suppongo che lui abbia almeno due o tre cuochi francesi” (Mrs. Bennet, Pride and Prejudice)
 

I gusti dell’epoca sono decisamente diversi dai nostri: le ricette prevedono abbondanza di cacciagione e pesce che sono però cucinati semplicemente, spesso bolliti, dato che il loro sapore viene definito da condimenti particolari che variano dalla semplice salsa di acciughe, usata al posto del sale, a salse e intingoli speziati. Trionfi e Bellavista sono termini altisonanti usati per descrivere piatti che non risultano molto adatti ai nostri palati e che comunque non sempre erano graditi anche allora… basta pensare alla testina di vitello che fa diventar verde la povera Lillian Bowman, costringendola ad uscire precipitosamente dalla sala da pranzo… (Accadde in autunno, Lisa Kleypas)

Piatti e posate sono sostituiti per la seconda portata, formata dallo stesso numero di pietanze della prima anche se è data la preferenza a cibi meno saporiti, accompagnati da delicatezze dolci: le carni sono affiancate a tartellette di frutta, gelatine e creme. Infine, nuovo cambio di “scena” con il dessert, che diventerà verso la fine dell’800, la portata più importante del pranzo; immancabile la presenza di frutta secca o candita, piccoli dolci obonbon da prendersi con le dita.
Le bevande variano secondo la raffinatezza del menù: è compito di due camerieri dedicati, o in loro mancanza del maggiordomo, rifornire i calici delle dame di acqua o limonata e quelli dei gentiluomini di birra (chiara o scura) o vino (sherry, madeira, champagne). A conclusione del pasto, che dura circa due ore, a tutti, dame comprese, è servito l’ultimo bicchiere di vino; quindi la padrona di casa si alza e, seguita dalle altre ospiti di sesso femminile, si ritira nel salotto adiacente per il te o il caffè, lasciando gli uomini al Porto e alle loro conversazioni.
A proposito di Porto: soltanto gli uomini possono berlo, così come il Chiaretto (Claret), un bordeaux francese molto costoso; alle signore sono riservate bevande quali Orzata (a base di mandorle) e Ratafia (vino aromatizzato con frutta o spezie) anche se in casi eccezionali possono gustare un bicchierino di sherry.
Verso le 23.30, il dinner è formalmente concluso: le carrozze attendono ladies gentlemen per accompagnarli ad uno dei tanti, affollatissimi ricevimenti.
 

Durante la Season, che con date variabili a seconda delle sedute del Parlamento inizia dopo Pasqua e prosegue fino alla fine di giugno, le notti del bel mondo offrono una grandissima varietà di scelta: è stato calcolato che in questo periodo dell’anno un appartenente al bon ton partecipa a circa 50 balli, 60 ricevimenti, 30 pranzi e 25 colazioni! Poi, naturalmente, ci sono le serate a teatro, all’opera, i concerti. Per i gentlemen, i piaceri offerti da Londra sono ancora più numerosi, ma si tratta di “svaghi” ovviamente interdetti alle signore…

È quasi mezzanotte: il portone della residenza di Lord X si apre nuovamente e, ancora una volta, una carrozza attende sua signoria. Impeccabilmente vestito da sera, sale velocemente sulla sua berlina nera e dà un ordine al cocchiere: dove vorrà essere condotto?
Al momento, lo ricordiamo, il nostro Lord non ha ancora incontrato la donna del suo destino e, come molti giovani suoi pari, evita appena possibile i ricevimenti che fanno parte della “fiera de matrimonio”: questa sera ha deciso di passare un po’ di tempo in compagnia dei suoi amici al club, poi….la notte è ancora giovane.
La carrozza si allontana, presto nascosta alla vista dalla onnipresente nebbia leggera; un debole alone di luce illumina la strada bagnata di umidità….

Lasciamo che Lord X raggiunga la sua meta, certo che nessuna signora potrà mai entrare in luoghi definiti “il santuario” di ogni gentiluomo; per quanto ci riguarda, possiamo permetterci un sorrisino malizioso, dal momento che abbiamo già un nostro piano per “far luce” sulle sue piacevoli notti.

 

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