febbraio 2016
Dietro la lavagna ( novembre/dicembre )
Una lavagna per novembre e dicembre ?
Me ne sarebbero servite altre quattro o cinque vista la penosa rassegna di libri che ci sono stati proposti in questi mesi.
Vorrei veramente sorvolare sui titoli che ci sono stati presentati e incensati nel periodo novembre/dicembre, ma mi riesce difficile sempre far finta di nulla.
Con l’avvicinarsi delle Feste, le case editrici avranno pensato che qualsiasi cosa potesse andare bene per farsi o fare un regalo, magari digitalizzato visto il boom di e-reader e tablet che c’è stato.
E allora ecco tutta una serie di libri odorosi di vischio e di neve che dovrebbero farti passare qualche ora di tranquillità mentre fuori fa freddo.
Ma, donne mie, sarà che di neve non ne ho vista manco un fiocco quest’anno ma di romanzi che mi abbiano scaldato l’anima e il cuore ne ho letti veramente pochi.
Stendo un velo pietoso sulla serie The Boss di Abigail Barnette. Mi sono fermata al terzo e nemmeno leggendolo per intero e ho messo l’intera serie tra i titoli da evitare anche nei momenti più demenziali che potrei avere così pure per After di Anna Todd.
Le trame sono talmente… sono talmente e basta, che sarebbe bastato un solo libro per raccontare e sopportare la pochezza della trama e dei protagonisti. Torturarci con cinque è quasi da querela se non avessimo il libero arbitrio di poter scegliere.
Vogliamo poi parlare dei libri raccontati dal punto di vista di lei, da quello di lui, da quello della sorella, da quello del cugino, da quello del fruttivendolo sotto casa … e più ne ha più ne metta?
Che un uomo e una donna abbiano due visioni diverse sulle cose e sulle situazioni lo sa anche la mia Lunetta ormai, che si sciroppa con due occhi sgranati i miei brontolii mentre leggo con lei accucciata al mio fianco. E su, fermiamoci care autrici perché alla fine si stanca solo il lettore in questa maniera e anche il romanzo più gradevole poi risulta pesante e indigesto.
Pollice verso anche per la botta di erotici che ormai escono dagli occhi perfino a me.
Siccome si è arrivati alla frutta anche in questo genere e purtroppo non esiste più l’umiltà di ammettere che scrivere è un dono per gli altri e non per la propria vanità, ognuno pensa di poterlo fare in qualsiasi modo e su qualsiasi argomento credendo che basti descrivere sesso ( con tutte le varianti e le perversioni possibili) per sfondare e vendere, vendere e ancora vendere. E poi se ci scappa un film meglio ancora.
Ultimamente io ho trovato poco, veramente poco che meritasse essere letto sia di autrici italiane che di autrici straniere. Sembra basti prendere una coppia, inserirla in un contesto più o meno ingarbugliato o meglio ancora con un bel po’ di suspense, far fare loro ogni due tre paragrafi un bel po’ di sesso in ogni dove e in tutti i modi ( non si disdegna assolutamente il menage, frusta e giocattolini vari), scrivere di orgasmi multipli, grugniti e urli da lupo mannaro, dimensioni che Siffredi si sogna e il gioco, pardon il libro è fatto. E se ci va male ci scappa la serie…
Quindi amiche care non aspettatevi fuochi d’artificio dalla Trilogia del desiderio di J.Keller (Wanted, Heated, Ignited), romanzi autoconclusivi ma legati l’uno all’altro perché i tre protagonisti maschili sono soci d’affari.
Mediocre anche la trilogia The club di Lauren Rowe (l’ultima uscita è prevista per il 26 febbraio) che racconta la storia d’amore di Jonas, uomo d’affari alla ricerca di una donna che realizzi e soddisfi tutti i suoi desideri in camera da letto e di Sarah che per mantenersi agli studi lavora in un sito di incontri on line e che lo sfida a farle avere, se ci riesce, una vera soddisfazione sessuale…
Affosso e mi rifiuto di leggere il bombardamento di NA, YA o ancora SM (scuola materna) che le CE continuano a propinarci senza logica e buonsenso.
Mi dispiace che un paio di autrici italiana abbiano voluto provarci pensando di riuscire a tessere una buona storia e, per me, abbiano fallito miseramente.
Così come molti titoli della collana You Feel… dateci qualcosa di buono vi prego signora Rizzoli/Mondadori e non dei racconti che potrebbero avere come mood “noioso” o “assurdo” e non certo ironico, erotico o emozionante.
Faccio fatica ad accettare e di conseguenza a comprare anche quei libri usciti precedentemente in self e poi pescati da qualche CE.
Perdonatemi … ma credete che possa bastare una drastica correzione grammaticale e una rinfrescatina alla trama per fare quel racconto un libro interessante?
O sono stata sfortunata io perché ho beccato dei bei bidoni riveduti e corretti oppure ci prendono per oche pensando che ci basti vedere il logo di una casa editrice per acquistare ancora lo stesso prodotto.
Ci sono delle eccezioni, ma lo si capisce subito già nelle uscite auto pubblicate e l’intervento della casa editrice non fa altro che ufficializzare la qualità del prodotto.
Fare magari una scelta più accurata e non di tendenza o di sudditanza a questo o a quell’altro blog aiuterebbe un pochino noi lettrici negli acquisti e a fidarci delle CE.
50 Sfumature di grigio il Film, recensione a modo mio
La tiratura di questa opera è stata limitata a 2000 esemplari.
Questo esemplare è il numero 1014.
Nei primi anni 90, dopo aver dedicato un indecente numero di ore a letture disdicevoli alternando il più soft Apollinaire al divin Donatien Albert-Juditte Marc le Blanc Genoveffe de Gagliarden Magnific Orc le Mond Alphonse-François de Sade, maggiormente conosciuto come il Marchese de Sade, decisi di investire una cospicua somma delle mie finanze nell’acquisto di quello che poi divenne uno dei miei libri di culto negli anni a venire: “The best of Bizarre”.
Si trattava di una raccolta del meglio del magazine Bizarre di tal John Willie, un artista e fotografo fetish di origine inglese, e della sue opere frutto della produzione avvenuta nella decade 1946-1956.
Dal punto di vista iconografico uno spettacolo allo stato puro, fonte di ispirazione per la nascita di tutto il movimento che ne sarebbe seguito legato al mondo del fetish.
Nelle 159 pagine contenute all’interno dell’elegante brossura color bordeaux si alternavano disegni a fotografie raffiguranti eteree figure femminili intente a cimentarsi con bustini mozzafiato, lingerie estrema, arnesi di tortura e frustini.
I volti delle protagoniste il più delle volte erano pervasi da una sorta di benessere e pace interiore quasi a trasmettere una sorta di resa incondizionata a siffatte pratiche.
Nulla delle loro pose o dei loro sguardi faceva trasparire una costrizione e, cosa altresì importante, non venivano mai accostate a figure maschili, piuttosto in taluni casi ad altre donne.
Si trattava quindi di una scelta personale nella ricerca di un’estetica estrema sì, ma libera e ponderata.
Per la metà degli anni quaranta si trattava di un’emancipazione non da poco e il poter affermare in modo così importante una rivoluzione di costume e sessuale rendeva ancor più unica questa forma di espressione.
Questo preambolo era per parlarvi a modo mio della visione del tanto acclamato e atteso film ispirato al romanzo 50 sfumature di grigio (che non ho letto e che forse non leggerò mai), passato da poco alla televisione. Ovviamente mi ero ben guardato dall'andare al cinema quando era uscito nelle sale e pur avendone da alcuni mesi una copia, per compiacere un dolce donzella, per un motivo o per l’altro avevo sempre rimandato la visione.
Seppur con tanti dubbi (ho cercato di non farmi influenzare dalle altalenanti critiche) qualche giorno fa ho dunque deciso che era giunto il momento adatto a dedicarmici.
Accidenti a me per non aver assecondato il mio istinto…
Pur non avendo grandi aspettative speravo in un prodotto decente senza essere un capolavoro, ma qui abbiamo sfiorato il ridicolo. Chi ha letto il libro ha sin da subito notato una certa difformità tra la storia e i personaggi del romanzo e la loro trasposizione cinematografica. Dakota Johnson è brava e volenterosa nei panni di Anastasia, ma che dire del merluzzo che interpreta Christian Grey? I bastoncini del capitan Findus sono ben più espressivi di lui e certamente emanano una maggior carica sensuale. Non so come fosse mister Grey nel libro, ma questo bamboccione di Jamie Dornan, concentrato sulla messa in piega, è meno Master del mio macellaio, che perlomeno la carne sa come trattarla. Il talento del suo mister Grey, che non lavora mai e fa sesso con la stessa verve di un rappresentante della Folletto a una dimostrazione (in tema scope...) immagino sia quello di indossare bene completi eleganti.
Per carità, quella della fedeltà e della riproduzione di un testo di narrativa al cinema è una questione annosa e irrisolta, per cui solitamente il film per motivi di tempo non riesce a rendere omaggio come si vorrebbe al progetto originale, ma qui mi sembra che si sia voluto fare un prodottino commerciale ammiccante a tutte quelle donne/ragazze alle prime armi che non hanno la benché minima idea di cosa significhi bondage o feticismo.
Ho sorriso ripensando a quelle donne intente a gemere e toccarsi in sala durante le proiezioni del film in Inghilterra, poverette, chissà a cosa erano abituate per farsi trasportare così intensamente da quei modesti amplessi.
Ciliegina sulla torta la sala rossa, la camera dove ogni desiderio o fantasia diventa realtà! E allora sotto con frustini che non frustano e manette con il peluche. Sembrava la versione Disney del sadomaso per dummies.
Il povero marchese si starà rivoltando nella tomba.
Il difetto fondamentale di questo film (troppi ce ne sono) è quello di spacciarsi per quello che non è e che non sarà mai. Per trattare certi argomenti nel bene o nel male bisogna averli provati sulla propria pelle, o perlomeno averne una conoscenza adeguata attraverso ricerche approfondite e nè la James né il regista Taylor-Johnson sembrano avere confidenza con il genere.
Il materiale su cui lavorare era potenzialmente interessante, ma il risultato finale grottesco e incompiuto.
Un modesto consiglio per le donne che parlano in modo sublime del romanzo e del film, evidentemente vi mancano le basi per apprezzare certe pratiche, armatevi di santa pazienza e cercate on line una copia del “mio” libro e magari ne riparliamo.
by Killoran
In cerca delle scintilla perduta: lo sfogo della lettrice
Care amiche lettrici,
in questo periodo di lontananza forzata dal blog, oltre alle abbuffate di cibo per la festività, ho cercato di immergermi nella lettura, pensavo che così avrei avuto tanto da condividere con voi e su cui dibattere. Armata di buone intenzioni, di un buono regalo e tanto entusiasmo mi sono lanciata in una maratona di pubblicazioni digitali self e non, privilegiando le autrici italiane e le nuove leve. I romanzi e i racconti pubblicati ogni settimana sono tanti, molti con titoli e copertine accattivanti, tanto che c'è l'imbarazzo della scelta. Mi sono lasciata tentare anche da trame improbabili, quando c'erano delle buone offerte e ammetto che gli 0,99 e gli 1,99 hanno avuto il loro peso negli acquisti.
Bene, vi chiederete voi, dopo questa immersione, come ti senti Lilith? Soddisfatta? Rinfrancata? Esaltata? Niente di tutto questo. La verità è che mi sento più che delusa, mi sento abbattuta. E derubata.
Non sto parlando solo dal punto di vista economico, che pure ha la sua importanza, ma anche da quello intellettuale. Mi sono ritrovata a perdere tempo ed energia sostanzialmente su paccottiglia che mi ha irritata per la pochezza e il pressapochismo delle storie e mi ha spenta dentro per la mananza di qualsiasi vera scintilla.
Da dove cominciare? Dalla sciatteria della forma, piena di errori grammaticali e refusi di ogni tipo, come nemmeno un temino delle elementari? O dalla totale mancanza di inventiva o plasuibilità delle trame, ripetitive o noiose all'inverosimile? Dai protagonisti bidimensionali che sembrano tutti uguali? E come definire certi supposti erotici che sono solo una sequela di scene volgari per nulla sensuali? Ovviamente qui la trama è un optional...
Mi sono incattivita? Forse. Però non mi piace essere presa in giro e certe pubblicazioni mi offendono, perché sono tutte buone a insultare le straniere e inveire contro le traduttrici italiane presunte incapaci, ma quando si tratta di scrittrici italiane che succede? Con dolore devo ammettere che una buona parte delle giovani leve o delle esordienti italiane, che noi sosteniamo sempre, hanno fatto la figura peggiore, non solo nel self, tanto che mi domando quali sono gli attuali criteri di pubblicazione e di giudizio. Sì, perché queste opere vengono presentate come ottime, eccezionali, come grandi successi, incensate da gruppi facebook e da recensioni a 25 stelle su Amazon. Come non cascarci? Che mi serva di lezione, per la prossima volta.
Visto che sono una blogger non farò nomi, lascio a voi questo privilegio, se vi va. Voi lettrici che come me vi siete sentite prese per i fondelli. Ci sono titoli che vi hanno oltremodo deluso o irritato e che non avete avuto il coraggio di criticare altrove? Potete farlo in calce a questo post, con educazione e rispetto, ma senza omettere il vostro pensiero. Date voce alla vostra insoddisfazione!
Oggi in cucina : Piccolo menù per S.Valentino
In tempo per la festa degli innamorati eccovi un mini menù a base di pesce, facile e veloce da fare ma soprattutto molto gustoso.
La carne del pesce che ho scelto, il granchio, ha un sapore delicato che ben si presta a molte preparazioni, dalle più semplici alle più complesse.
Per contorno oltre all'insalata e alle verdure che troviamo nelle varie ricette, vi propongo un piatto a base di melanzane, molto stimolante e a quanto si dice anche parecchio afrodisiaco, citato anche in un libro di Isabel Allende.
STUZZICHINI ALLA POLPA DI GRANCHIO
8 gambi di sedano
2 grandi cespi di indivia
400 g di polpa di granchio
120 g di cuori di palma
1 scalogno
1 rametto di coriandolo
1 limone
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
½ peperoncino piccante
sale
Staccate le 8 foglie di indivia più belle e più grandi, lavatele e asciugatele.
Pulite i gambi di sedano eliminando la parte finale della base dei filamenti.
Scolate la polpa di granchio e sminuzzatela, scolate i cuori di palma e tritateli fino a ridurli quasi in crema.
Sbucciate il limone, spellate al vivo gli spicchi, tagliate la polpa a dadini molto fini, eliminate i semi, quindi amalgamatela con il granchio, i cuori di palma, le foglie di coriandolo tritate e condite con il sale.
Pulite lo scalogno, passatelo al mixer assieme al peperoncino, trasferite il tutto in una padella e fate insaporire con l’olio extravergine per 8 minuti evitando che colorisca troppo, conditevi il composto preparato.
Riempite i gambi di sedano e le foglie di insalata con in composto condito e servite.
SPAGHETTI AL GRANCHIO
400 g di spaghetti
300 g di polpa di granchio (in scatola)
1 cipolla
1 gambo di sedano
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 bicchiere di spumante brut
1 rametto di dragoncello
sale
pepe
Affettate a velo la cipolla sbucciata e lasciatela appassire a fuoco lento, nell’olio extravergine. Pulite il sedano, eliminate le estremità e tagliatelo a dadini molto piccoli.
Unitelo al soffritto e fatelo ammorbidire per circa 10 minuti mescolando spesso.
Scolate la polpa di granchio e sminuzzatela, aggiungetela al soffritto, alzate la fiamma e fatela insaporire per circa 2-3 minuti.
Unite lo spumante, il dragoncello lavato e tritato e fate cuocere per 7-8 minuti a fuoco vivace.
Salate e pepate e conditevi gli spaghetti cotti al dente.
POMPELMI ALLA POLPA DI GRANCHIO
4 pompelmi rosa grandi
400 g di polpa di granchio
24 cozze
24 vongole
16 fasolari
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di aceto balsamico
il succo di 2 limoni
1 spicchio di aglio
1 mazzetto di erba cipollina
sale
pepe
Tagliate i due pompelmi e svuotateli, tenete le mezze bucce che fungeranno da coppette.
Levate gli pellicine dagli spicchi e fatene metà a dadini.
Scolate la polpa di granchio, mettetela in una ciotola e sminuzzatela con una forchetta.
Tritate finemente l’erba cipollina.
Mettete cozze, vongole e fasolari in un tegame con un dito di acqua e l’aglio, fateli aprire a vapore e sgusciateli.
Sistemate in ogni mezzo pompelmo un fondo con la polpa di granchio, pepate e spruzzate un po’ di succo di limone. Riempite con molluschi e dadini di pompelmo.
Emulsionate olio, aceto, il succo di limone rimasto, erba cipollina, sale e pepe.
Irrorate con l’emulsione e servite.
INSALATA DI GRANCHIO
400 g insalatina
400 g di champignons
200 g olive nere o verdi
400 g di carote a rondelle surgelate
1 vasetto di sottaceti misti
2 pomodori o pachino
300 g di polpa di granchio
capperi sotto sale
200 g di maionese
prezzemolo
2 limoni
sale
Lessate separatamente carote, piselli e fagiolini in acqua salata, scolateli al dente e metteteli in un’insalatiera.
Affettate i sottaceti, pulite delicatamente i funghi con un telo umido e tagliateli a fettine, quindi unite tutto insieme alle verdure.
Aggiungete la polpa di granchio sgocciolata a pezzetti e distribuite due cucchiai di capperi sotto sale.
In una ciotola, amalgamate la maionese con il succo di limone e il prezzemolo tritato. Unite all’insalata i pomodori tagliati a fettine, decorate con qualche ciuffetto di prezzemolo e servite.
MELANZANE ALLO SCEICCO
2 di media grandezza grigliate
3 cipolle
4 cucchiai di olio d'oliva
3 pomodori
3 spicchio d'aglio
un pizzico di chiodi di garofano (a piacere)
2 cucchiai di zucchero
60 gr di parmigiano o pecorino grattugiato
sale
pepe
burro
Unite i chiodi di garofano(a piacere), lo zucchero, il sale ed il pepe.
Coprite con il coperchio e si fa cuocere a fuoco basso per 3 minuti e se occorre aggiungere un goccio d'acqua.
Tagliate a fettine le melanzana e grigliarle.
Tagliare poi anche i pomodori a fettine sottilissime.
In una pirofila imburrata mettere uno strato di melanzane, salare e ricoprire con parte del trito di cipolla e aglio e cospargere con un po' di formaggio grattugiato.
Poi altro strato di pomodori, cipolla, aglio e formaggio grattugiato.
Terminare con qualche ricciolo di burro.
Coprire la pirofila con un foglio d'alluminio e infornare a 180° per 30 minuti.
Scoprire e cuore per 5/7 minuti a grill.
Febbraio da leggere
E’ iniziato un nuovo anno e con un poco di ritardo rieccoci qui, non ancora del tutto operative ma piene di voglia di ricominciare il viaggio assieme a voi con i nostri amati libri e le nostre consuete rubriche. Ho pensato molto in questo periodo a cosa proporvi come curiosità ad ogni inizio del mese nel presentarvi le uscite in libreria e alla fine mi sono orientata verso l’astrologia. L’astrologia occidentale trae spunto dal movimento dei pianeti, dalla posizione delle stelle, dal mutare del cielo e divide i 12 segni astrologici nei 4 elementi di natura: acqua, terra, fuoco e aria. Oroscopo celtico
2 / 11 gennaio : ABETE Oroscopo pelleros 22 dicembre/9 gennaio : OCA POLARE
Non ho letto molto in questo periodo per cui mi è un po’ difficile esprimere un giudizio sulle letture uscite fino ad ora, ma dovrei riuscire a imbastire un po’ di pillole e la malefica lavagna…promesso.
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