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RAVEN HART E I SAVANNAH VAMPIRES

"Mi chiamo William Cuyler Thorne. Sono stato un soldato, uno studioso, un fannullone e un donnaiolo. Ma la cosa più importante, immagino, è che, a parte tutto ciò, rimango un assoluto assassino della razza umana.

Un predatore"

( La seduzione del Vampiro, di Raven Hart, Delos books 2010 )

Raven Hart è lo pseudonimo di Susan Goggins, scrittrice dalle diverse sfumature che ha cominciato come reporter giornalistica, si è occupata anche della scrittura dei discorsi di personaggi politici, poi ha deciso di dedicarsi part-time ai romanzi. Ha esordito con i romanzi rosa, scrivendo sia per Harlequin che per Zebra e portando a casa anche diversi riconoscimenti come West Houston RWA's Emily award, Virginia Romance Writers' Fool for Love contest, e il Northwest Houston RWA's Lonestar contest. Le storie horror però sono quelle che l'hanno sempre appassionata,  rapita dai peccaminosi e sensuali vampiri di Anne Rice. Insieme all'autrice Viginia Ellis ha scritto i primi due libri della serie Savannah Vampires e nonostante la morte di Virginia nel 2006, Susan ha continuato la serie arrivando al quinto libro. Fra le  passioni "vampiresche" dell'autrice vengono annoverate le serie televisive di Buffy e Angel, il film Twilight ( che le è piaciuto più del libro ), e la serie di Sookie Stockhouse di Chairlaine Harris, pubblicata in Italia proprio da Delos books.

La serie dei Savnnah Vampires  prende il nome dall'omonima città in Georgia negli USA dove sono ambientate le storie. Protagonisti  William Cuyler Thorne, aristocratico e ricchissimo "tombeur des femmes" nonchè vampiro da oltre 500 anni e il suo vecchio amico Jack, ugualmente grande estimatore del genere femminile  che William ha trasformato in vampiro durante la Guerra di Secessione. I libri della Hart rappresentano una boccata d'aria fresca per gli amanti del genere  forse un po' rassegnati di fronte a scaffali pieni di young adults e in cerca di storie emozionanti con una vena  di humour e di romance.  Le vicende narrate attraverso il doppio punto di vista dei due  protagonisti maschili si articolano fra sesso senza veli, riti voodo ( non a caso l'ambientazione è l'America del sud), figure femminili davvero carismatiche e sete di sangue vero, quello umano, dipingendo una lotta che non contrappone bene e male, ma che si avvicenda in seno al male stesso.

La DELOSBOOKS metterà in palio una copia de "La seduzione del vampiro" e una copia  de "Il segreto del Vampiro" che verranno sorteggiate Domenica 3 ottobre tra tutte le lettrici che lasceranno il loro commento. Quindi non dimenticate di firmarvi con un nome o un nick!


RECENSIONE
IL SEGRETO DEL VAMPIRO
( The Vampire's secret ) di Raven Hart, by Chiaromattino

Publisher / Editore: Delos Books collana Odissea Vampiri

Publication date: Settembre 2010

Genre and setting / Genere e ambientazione: Urban Fantasy Adulti

Format: Brossura

Collegamenti con altri libri / Connection to other books : si tratta del secondo romanzo della serie Savannah Vampire, che è composta ad oggi da cinque libri :

1. LA SEDUZIONE DEL VAMPIRO (The Vampire's Seduction)
2. IL SEGRETO DEL VAMPIRO (The Vampire's Secret)
3. The Vampire's Kiss
4. The Vampire's Betrayal
5. The Vampire's Revenge

Sensuality Rating / Livello di Sensualità: burning / estremo
 

Trama: William Cuyler Thorne, un tempo mortale e premuroso padre di famiglia, è ora un vampiro a caccia di sangue e di donne bellissime e agisce sotto la copertura di stimato cittadino della società di Savannah.
Ma la sua esistenza è complicata dal fatto deve combattere contro i seguaci di Reedrek, spietato vampiro giunto negli Stati Uniti dal vecchio continente per distruggerlo.
A contrastare questa feroce banda di succhiasangue europei c'è un vero e proprio impero, che comprende Jack, vampiro dalle abilità notevoli, la voluttuosa seduttrice Eleanor, che William ha trasformato da poco in sua compagna per l'eternità, e Werm, deciso a calarsi nella parte del tipo tosto e aggressivo. ( Fonte Delos )

Romanzo decisamente originale, il secondo volume della serie i vampiri di Savannah si presenta come il precedente, scritto in prima persona e con un doppio punto di vista, quello di William e quello di Jack. Ma è appunto Jack il figlio di sangue di William, a bilanciare le vicende cruente e gotiche che caratterizzano il romanzo, con la sua insolente e scanzonata personalità.
In un crescendo di tensione, con ritmi serrati molto efficaci, i due vampiri devono fronteggiare nuove prove, affrontare antichi demoni, trovare il rimedio per una malattia misteriosa che minaccia di uccidere umani e vampiri allo stesso modo. E così si sviluppa una trama complessa, rappresentata da due personalità distinte e complementari, che ricordano i vampiri della classicità ma che presentano novità importanti, tra cui l’esistenza di un mondo di creature mitiche che gravitano attorno a loro. Nonostante siano per natura predatori di uomini e bevitori di sangue, e che disprezzino la fragilità umana, è proprio in questo frangente feroce che l’autrice riesce a introdurre e a calibrare istinti poderosamente umani come il rimpianto e il desiderio che entrambi i protagonisti provano per ciò che hanno perduto.
William non ha mai dimenticato la sua sposa umana Diana e il loro figlio, uccisi entrambi dal suo creatore Reedrek, e Jack muore dietro a Connie, una detective non proprio del tutto umana, che lo rende folle di desiderio e di qualcos’altro, ma che non può possedere a causa della natura di entrambi.
E' dunque l’amore, che i vampiri bramano? Perché William non riesce ad accontentarsi di Eleanor, la sua amante che ha recentemente trasformato nella sua regina? E Jack, perché è tanto tormentato?
Bisognerà andare a fondo nella lettura di questo avvincente romanzo per comprendere meglio le personalità complesse dei suoi protagonisti, per conoscere le loro storie che hanno origine in un passato lontano e oscuro, per afferrare i legami d’amore per coloro che da sempre li aiutano indipendentemente dalle loro origini umane o immortali. E quando William scoprirà che Diana, la sua sposa, è diventata una creatura identica a lui, conosceremo un lato della sua personalità talmente vulnerabile da farci stringere il cuore. Ma quando il suo mondo e chi ha scelto come famiglia saranno in pericolo, la sua indole di predatore prenderà il sopravvento e allora la sua furia sarà terribile.
Non abbiate nemmeno un dubbio sul fatto che questo non sia un romance, perché appunto non lo è affatto.
Il sesso che entrambi i vampiri esercitano con tanta passione non ha nulla a che fare con quello dolce e romantico di altre storie, perché di sesso appunto si tratta, e di sangue, e di guerra, e di odio, e più di ogni altra cosa di vendetta.

Estratto dal capitolo primo de “Il segreto del vampiro”
 

Savannah, Georgia

Gennaio 2007

William

Quando le strappai i lacci di pelle del corsetto, Eleanor mugolò di piacere (e non di dolore). La sua pelle aveva riscaldato il tessuto liscio e nero. Lo slacciai sul davanti e rimasi a guardare il bustino stretto che si apriva davanti a me come una melagrana matura, riversando i suoi seni nelle mie mani leste. In un’altra notte li avrei succhiati come un neonato, avrei fatto scorrere la lingua sui capezzoli e l’avrei pizzicata con i miei denti innaturalmente affilati; avrei seguito con la mia bocca assetata la curva sinuosa del serpente tatuato, dai seni al ventre, e soddisfatto la mia lussuria tra le sue cosce. Ma quella notte, invece del dolce nettare del suo sesso, avrei succhiato sangue, tutto il suo sangue.
Quella notte, Eleanor sarebbe diventata un vampiro, oppure sarebbe morta nel tentativo.
Voci arcane sussurravano tutt’intorno a noi, spronandomi ad andare avanti o pregandomi di fermarmi. Non potevo fermarmi, avevo dato la mia parola. Gli umani pensavano poco all’onore, ma la capacità di mantenere le promesse o le minacce significava molto di più per un vampiro, o almeno per me. Le promesse infrante erano capaci di starti dietro in un modo tenace. Secoli fa, il mio infido creatore mi insegnò l’arte di prestare giuramento senza l’intenzione o i mezzi di portarlo fino in fondo. Ovviamente, essendo diventato un bevitore di sangue, c’erano poche cose che non ero in grado di fare, tranne forse proteggere coloro che amavo.
Diana, anima mia… Se fosse esistito un modo per salvarti…
Avevo stabilito un compito per Olivia, la precoce discendente di Alger, affinché indagasse a fondo sulla donna (la vampira) citata nel suo libro antico. Olivia aveva giurato sull’onore che non avrebbe fallito. E non aveva fallito. Non è quella che cerchi… Lo giuro.
Perciò avevo messo da parte l’orrore e la speranza che, come aveva sostenuto Reedrek, in qualche modo mia moglie fosse ancora viva, per così dire, una dei nonmorti, una di noi. L’affermazione di Olivia mi aveva riportato alla realtà: la mia amata Diana era morta secoli addietro e io l’avevo vendicata. Era ora di smettere di pensare a lei e di concentrarmi su Eleanor.
E in quel momento… Eleanor aveva bisogno che la salvassi, sebbene la pensasse diversamente. In questa storia della trasformazione in vampiro, tutto ciò che alla mia bellissima compagna serviva sapere era che avrebbe vissuto per sempre e sarebbe stata legata a me per i successivi duecento anni, legata al suo maestro, al suo amante, al suo creatore. Non in un matrimonio, né in una “relazione” in senso umano, perché entrambi saremmo stati liberi di sceglierci qualcun altro, ma lei sarebbe sempre stata mia parente di sangue, avrebbe potuto chiamarmi in caso di bisogno e avrebbe sempre accondisceso ai miei desideri. Da quando la conoscevo, sapevo che Eleanor accettava pochi consigli, sia quelli di Jack, sia quelli di Melaphia, e perfino i miei. Per il futuro aveva piani propri, io avevo promesso… e avevo bisogno di lei.
Eravamo pronti per cominciare. Melaphia l’aveva preparata, aveva fatto sparire i suoi abiti comuni, prelevato un campione del suo sangue incontaminato, tagliato una ciocca dei suoi lunghi capelli neri.
Posai la mia fredda mano sopra il cuore vivente e pulsante di Eleanor. Lei inarcò la schiena con un sospiro e sostenne il mio sguardo.
– Sei sicura? – domandai per l’ultima volta.
– Sì.
Le sollevai la mano destra, la baciai, e con i lacci di pelle feci un nodo scorsoio attorno al suo polso. Inspirò profondamente mentre gliela legavo sopra la testa. Dopo aver catturato anche la sinistra e ripetuto il procedimento, raddoppiai i lacci e le bloccai le caviglie: non volevo vederla dibattersi, ero risoluto a causarle la minor sofferenza possibile.
Respirai l’odore della sua eccitazione. Non ne sapeva ancora abbastanza per essere spaventata. Prima di allora avevamo già fatto quel tipo di gioco, senza andare oltre simboliche trasfusioni di sangue e sesso selvaggio. Al pensiero di quelle volte, abbassai la mano sulle sue gambe distese e stuzzicandola gliele divaricai. Era bagnata e piena di desiderio.
Io ero eccitato dai miei cattivi propositi.
Le avrei dato ciò che voleva, ma prima doveva vedermi, vedere veramente quello che ero e che sarebbe diventata, perciò chiusi gli occhi e permisi alla fame di salire in superficie. La mia mascella si serrò per la sete di sangue e le mie mani tremarono. Le voci invisibili attorno a noi si radunarono, diventando un rumore indistinto, mentre i miei feroci denti si allungavano. Ricorsi a ogni briciolo del mio controllo per aprire gli occhi e sorridere.
Eleanor boccheggiò e, nello scorgermi, i suoi scuri occhi da zingara si spalancarono.
– Adesso lo vedi, il tuo angelo assassino? – dissi con una voce aspra che a stento riconobbi.
Il suo “sì” fuoriuscì in un soffio di alito caldo e la sua voce era incrinata.
– Salvami o uccidimi, non m’importa.
A quel punto, nemmeno a me importava. Oh, come l’avrebbe trovato divertente il mio creatore, Reedrek. Riuscivo quasi a udire l’eco della sua risata dalla silenziosa tomba in cui era confinato sottoterra. Il suo discendente, sempre attento ai valori morali, che faceva cose abominevoli a un’umana innocente, senza amore… Reedrek avrebbe in qualche modo recepito il cambiamento provocato dalla trasformazione di Eleanor, l’incremento del proprio potere, ma era sepolto troppo in profondità per godere della nuova fonte di energia. La sua mente ammuffita avrebbe avuto qualcosa di piacevole da contemplare. Avevamo stabilito che una giusta uccisione sarebbe stata troppo clemente per il mio famigerato creatore; meglio saperlo del tutto inerme e solitario nel buio permanente – proprio ciò che lui aveva pianificato per Alger, la persona più prossima a un fratello che avessi mai avuto, prima di ritrovarsi costretto a ucciderlo. Reedrek sarebbe stato sveglio ma morto per il mondo, sepolto con un costante rifornimento di sangue ottenuto in un modo non coercitivo attraverso la nuova, avanzata banca del sangue che avevamo costruito grazie a elargizioni caritatevoli. Il mero pensiero della sua impotenza insinuò un’emozione tiepida nel mio cuore irrigidito dall’odio.
E ora c’era Eleanor di cui occuparmi, colei alla quale si doveva obbedienza. Ci voleva una persona speciale per sapere, e poi per ottenere, quello che lei voleva. Eleanor voleva me e, da donna abituata a dare ordini, voleva anche il potere assoluto sugli uomini che aveva compiaciuto anno dopo anno. Era disposta ad affrontare la morte per l’opportunità di avere entrambe le cose. Il mio onore dipendeva dalla capacità di non deluderla. Il futuro della mia linea di sangue era legato al nostro aumento di numero.
– Chiudi gli occhi – sussurrai. Da qualche parte nella mia mente ossessionata dal sangue sapevo che non avrebbe mai dimenticato quel momento, ed era meglio che ricordasse soltanto il dolore piuttosto che il tradimento di qualcuno che amava.
Fece come le avevo detto, come se fossimo già connessi l’uno all’altra, ma la risposta al mio sussurro venne da lei: – Ti amo.
Cantai nella sua mente una canzone muta e melodiosa, per calmarla, stimolarla, incantarla, mentre chinavo la testa a pochi millimetri dalla sua pelle, inspirando il suo odore. Sapeva di cose umane… sole, calore, sangue… parti di lei che mi sarebbero mancate, ma ce n’erano delle altre che avrei guadagnato. Le mie fredde labbra toccarono la sua pelle profumata in un bacio d’addio, poi morsi ferocemente, come un leone che atterra una gazzella.
L’eco del suo urlo confuso echeggiò nella stanza insieme alle voci misericordiose degli spiriti perduti, ai quali lei era più vicina che a me ora che il suo spirito brillava nell’oscurità e il suo corpo si contorceva nel mio abbraccio mortale. Quando il sangue caldo proveniente dal suo cuore sgorgò nella mia bocca, la vista cominciò a offuscarsi: era trascorso così tanto tempo dall’ultima volta che ne ero stato riempito. Come ultimo atto d’amore, spinsi la mano tra le sue cosce e sentii le contrazioni del suo orgasmo. Piacere in cambio di dolore per la mia dolce Eleanor… il cui prode battito cardiaco si indebolì e rallentò sempre di più, fino a cessare del tutto.
Inanimato.
Baciai le sue labbra fredde e pallide, poi raccolsi un pugnale d’oro e incisi una vena nel mio polso, usando il mio stesso, o meglio nostro, sangue misto per tracciare il segno dei quattro venti.
Eleanor…
Tesoro, torna da me… adesso.

Dopo pochi attimi che mi parvero interminabili lei emise un lamento terribile, di quelli che nella sua vita da desta dall’infanzia in poi non aveva mai fatto, ci avrei scommesso. Un senso di colpa soffocante mi assalì e lo respinsi: Eleanor voleva questo, aveva supplicato per averlo…
Svegliati, Eleanor. Sei mia, adesso, ritorna.
Il suo corpo si alzò dal tavolo con un brivido, levitando verso l’alto, poi con passo leggero si spostò davanti a me. Afferrai alcune ciocche dei suoi folti capelli scuri e me le portai al volto.
Eleanor, cara, svegliati.
Lei gemette, il mio nome sulle labbra. La spinsi giù finché la sua schiena toccò il tavolo, poi tappai il suo sospiro di sorpresa con il mio polso insanguinato.
Bevi.
Spalancò gli occhi, quindi fece scorrere la sua lingua riarsa sul labbro inferiore prima di cominciare a leccare il sangue. Le sue labbra e la sua bocca sapevano bene che cosa fare. Il mio animo fu scosso dalle onde di una bramosia affamata di fronte al suono così familiare del suo succhiare, riportandomi ad altre notti e ad altri… piaceri. La mia erezione divenne dura come roccia e dopo pochi attimi rimasi immobile durante un orgasmo inaspettato che mi fece serrare la mascella. Il succhiare proseguì insieme al piacere, mentre mi sforzavo di rimanere in piedi. Eravamo entrambi senza fiato quando riuscii a tirarmi via, poi crollai a terra.

L'estratto è protetto da copyright ed è stato pubblicato con espressa autorizzazione di Delos Books. E' vietata pertanto  qualsiasi forma di riproduzione.

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