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RECENSIONE / REVIEW : MAGIA DI UN AMORE ( Again the Magic ) di Lisa Kleypas

by MarchRose

Publisher / Editore: HarperCollins / Avon Historical Romance

Publication date/ data di pubblicazione: febbraio 2004

Genre and setting / Genere e ambientazione: storico, Inghilterra, 1832-1844 (epoca vittoriana)

Format: Paperback

Sensuality Rating / Livello di Sensualità: bollente / hot

Rating/Voto: 8/10

Edizione Italiana: Romanzi Mondadori, collana Emozioni, giugno 2011

Collegamenti con altri libri / Connection to other books : nessuno. In un paio di scene di MAGIA DI UN AMORE fa la sua comparsa come personaggio secondario Marcus Westcliff, apparso più volte in altri libri della Kleypas: in AMORE A OGNI COSTO (Worth any price), che fa parte della serie dei Bow Street Runners, e in SEGRETI DI UNA NOTTE D'ESTATE (Secrets of a Summer Night) e ACCADDE IN AUTUNNO (It happened one autumn), che fanno entrambi parte della serie Wallflowers.
Le vicende di MAGIA DI UN AMORE sono tuttavia del tutto indipendenti sia da quelle narrate nella serie dei Bow Street Runners, che da quelle narrate nella serie Wallflowers, per cui il libro è a tutti gli effetti autonomo.
 

La magia del primo amore è qualcosa di unico e irripetibile – e Aline Marsden e John McKenna l’hanno imparato fin troppo bene a loro spese.
Si sono conosciuti quand’erano solo ancora bambini per un gioco del caso: lei è la figlia del severo e ricchissimo conte di Westcliff, lui un povero orfano affamato in cerca di lavoro, costretto per sopravvivere a lavorare fin da piccolo come sguattero e garzone di stalla a Stony Cross Park, la proprietà dei Westcliff. Ma fin dal primo giorno tra i due nasce un legame fortissimo: diventano compagni di giochi, amici inseparabili, anime gemelle. Gli anni passano, i due bambini crescono, e diventano prima ragazzini, poi adolescenti… e pian piano, impercettibilmente, anche il loro rapporto cambia. Aline scopre che non sopporta vedere le ragazze del villaggio far la corte al “suo” McKenna, e le dame dell’alta società far a gara per offrigli un impiego di valletto pur di poterselo portare a letto; mentre McKenna guarda con orrore al giorno in cui Aline farà il suo debutto in società, ed il conte suo padre le troverà un ricco marito aristocratico. I loro incontri sulla riva del fiume e nelle scuderie diventano a poco a poco l’occasione di scambiarsi carezze, abbracci, i primi baci – ma sono baci improntati alla disperazione di chi sa di non avere davanti a sé un futuro, perché il suo destino è già segnato.
E difatti presto la mannaia della sorte si abbatte sui due ragazzi: il conte di Westcliff scopre la loro relazione, e decide di cacciare immediatamente McKenna, per tutelare la virtù della figlia. Solo l’insistenza di Aline riesce a strappare all’anziano nobiluomo la promessa che gli troverà un altro posto di lavoro: in cambio, però, il conte esige che la figlia faccia in modo che McKenna non si faccia mai più rivedere a Stony Cross Park, o per lui sarà la fine. C’è una sola cosa, però, che tiene legato McKenna a Stony Cross Park, ed Aline lo sa bene: è lei. Così, con la morte nel cuore, decide di proteggere il ragazzo dall’ira di suo padre, rendendogli impossibile restare: lo convince che non lo ama, che i loro incontri segreti sono stati per lei un divertimento, un passatempo e nulla più, e che con lui ha soltanto scherzato. Aline mente tanto bene che McKenna le crede; così se ne va, col cuore spezzato, e decide di emigrare in America lasciandosi per sempre l’Inghilterra alle spalle…

.. ma dodici anni dopo, ecco a sorpresa McKenna tornare in Inghilterra, come ospite dei Westcliff proprio in un ricevimento a Stony Cross Park: è ricco, anzi ricchissimo (lo chiamano addirittura “King” McKenna), ha fatto fortuna in America, e ora veste con abiti eleganti e vive in una casa lussuosa nella Fifth Avenue, a New York. Non c’è più nulla in lui del ragazzo aperto, allegro e affettuoso che Aline aveva tanto amato: è un uomo cupo e chiuso in se stesso, silenzioso, dall’aria pericolosa, feroce, quasi da predatore. E Aline dentro il suo cuore sa il perché di questo cambiamento: McKenna è tornato perché vuole vendetta, per la crudeltà con cui lei tanti anni prima si era fatta beffe del suo amore. Ma prima di ogni altra cosa, McKenna vuole sapere la verità: perché Aline non si è mai sposata, e vive da sola in campagna, con la sorella? Perché, benché sia più bella che mai, sembra che non ci sia al suo fianco nemmeno un fidanzato, o un amante? Cos’è realmente successo, dopo la sua partenza dall’Inghilterra…?

Spiegare a parole in cosa consista la magia dei romanzi di Lisa Kleypas è semplice, ed allo stesso tempo è un’impresa molto ardua. E’ semplice, perché il tutto si potrebbe riassumere in un solo concetto: sensualità. Non c’è nessun’autrice che sia capace come Lisa Kleypas di descrivere un gesto elementare, una situazione banale, un’atmosfera caricandoli allo stesso tempo di tanta elettricità e aspettativa. Ma, allo stesso tempo, spiegarlo a chi non conosce quest’autrice è complesso, perché se si dovesse indicare qual è la tecnica specifica che la Kleypas usa, quali accorgimenti adotta per produrre questo risultato, si rimane spiazzati e non si sa cosa rispondere. Da questo punto di vista, MAGIA DI UN AMORE è un perfetto esempio della Kleypas del “periodo d’oro” di qualche anno fa, quello all’incirca tra il 2000 e 2005, in cui ha probabilmente scritto i suoi romanzi più intensi.
Non c’è pagina, non c’è una riga di MAGIA DI UN AMORE in cui non sentiamo vibrare fortissima l’attrazione tra Aline e McKenna, a dispetto della facciata che entrambi esibiscono per dissimulare l’uno all’altra le loro vere emozioni. Non c’è un momento in cui il lettore non si senta lì, insieme a loro, sulla scena, col fiato sospeso in attesa di quando, finalmente, la passione e l’amore avranno la meglio su ogni incomprensione e difficoltà. Leggete le pagine in cui Aline rimane, ipnotizzata, a fissare le braccia di Mckenna che si è rimboccato le maniche della camicia, incapace di distoglierne lo sguardo: da sole, quelle poche righe riusciranno a farvi salire la temperatura più di tante e tante pagine di torride descrizioni di scene da kamasutra quali spesso se ne trovano. E che differenza!

E’ stato detto spesso che, mentre i personaggi maschili della Kleypas sono assolutamente affascinanti e catturano l’attenzione, le sue eroine sono meno interessanti e in qualche modo scialbe, al confronto. Aline, in particolare, è una tra le sue eroine più massacrate da critici e lettori: il suo torto consiste nel fatto che, a differenza di molte altre trame romance dove i due innamorati devono lottare contro circostanze esterne (problemi famigliari, il cattivo di turno, etc.) per raggiungere il lieto fine, il vero ostacolo alla felicità di Aline e McKenna è Aline stessa. Nei dodici anni di separazione da McKenna, Aline è cambiata: la vita ha lasciato su di lei i propri segni indelebili (non vi diciamo di più per non sciuparvi la lettura del libro), e lei non riesce ad accettare il fatto di non essere più l’adolescente bellissima e perfetta di cui McKenna si era innamorato. Perciò, per non rischiare il suo rifiuto o la sua compassione, preferisce rinunciare a lui, a costo di guadagnarsi il suo odio per sempre. Può sembrare un atteggiamento stupido e infantile questo di Aline: ma, domandiamoci, quante di noi rincontrerebbero a cuore leggero a distanza di tanti anni il loro primo amore? Sapendo che non sono più snelle, vivaci e spensierate come un tempo? Che gli anni, la stanchezza, i problemi famigliari e il lavoro hanno logorato inesorabilmente il loro corpo e il loro spirito, e che lui, incontrandole, se ne accorgerebbe? Quante di noi sono pronte al confronto con le noi stesse che eravamo un tempo?
Aline non lo è: condannarla completamente per questa debolezza è, a mio avviso, impietoso. Soprattutto perché non si può dubitare della profondità dei suoi sentimenti per McKenna, e del suo strazio nella lontananza da lui, che è sincero e toccante:

“I don’t know that one could call it pining […] McKenna will always be a part of me, no matter where he goes. They say that people who’ve lost a limb sometimes feel as they still have it. How many times I’ve felt McKenna was still here, and the empty space beside me was alive with his presence.”

“Non conosco quello che la gente chiama nostalgia […] McKenna sarà sempre una parte di me, non importa dove andrà. Dicono che le persone che hanno perso un arto a volte lo sentono, come se lo avessero ancora. Quante volte ho sentito che McKenna era ancora qui, e che lo spazio vuoto accanto a me era vivo della sua presenza.”
(cap 7, pag 116 dell’edizione originale – mia traduzione)

McKenna… ah, McKenna. Un altro degli adorabili duri dal cuore tenero della Kleypas, categoria il cui re, probabilmente, resta Zachary Bronson di L’ALBA DEI SOGNI, ma in cui l’ombroso e vendicativo McKenna si piazza almeno tra i primi tre classificati. McKenna non ha mai cessato di sperare dentro di sé nell’amore di Aline, ed è talmente generoso che arriva a proporle un matrimonio solo in nome del loro passato amore. Anche ammesso che di questo amore non resti più traccia adesso, McKenna promette ad Aline che lui saprà amarla abbastanza per tutt’e due.
Come dire di no a un uomo del genere? Nemmeno Aline ci riuscirà, alla fine della storia… e a noi non resta che chiudere il libro con un sospiro, augurandoci che uomini simili esistano, da qualche parte, per davvero.
 

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