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IN THE SPOTLIGHT  -  SOTTO I RIFLETTORI

CRISTINA CONTILLI  -  autrice italiana

 

L'AUTRICE

Sono un'appassionata (dall'epoca del liceo) di letteratura e storia dell'800 ed in particolare del periodo del Romanticismo, ho finito due anni fa il dottorato di ricerca in italianistica, discutendo una tesi intitolata "Silvio Pellico.
Lettere inedite (1830-1853)" ed attualmente lavoro in ambito editoriale, scrivendo recensioni per due riviste (literary che è una rivista on line ad aggiornamento settimanale e "Il salotto degli autori" che è una rivista cartacea trimestrale), traducendo dall'inglese in italiano testi di poesia e gestendo un'agenzia letteraria che si chiama "Il colibrì".
In passato scrivevo poesie autobiografiche, ora, invece, scrivo romanzi storici o meglio biografie romanzate, perché, di solito, non invento nulla, ma lavoro con personaggi realmente esistiti.

Potete trovare informazioni sull'autrice e sui suoi libri a questi links:
http://alainejuliette.ilcannocchiale.it/
http://www.juliettedesade.ilcannocchiale.it/
http://scrittoriromanticitaliani.ilcannocchiale.it/
http://www.literary.it/autore.asp?id_autore=754
 

I LIBRI AMBIENTATI NEL PERIODO DEL RISORGIMENTO



Parigi era solo uno sfondo. Alessandro Poerio e Lauretta Parra tra amicizia e amore
Introduzione di Mariateresa Biasion Martinelli
Edizioni Lulu.com, Morrisville 2007
(disponibile sul sito Lulu.com http://stores.lulu.com/cristina_contilli )

Parigi 1832: la popolazione insorge contro il re Luigi Filippo, posto sul trono dalla rivoluzione di due anni prima, le strade sono percorse dai rivoltosi. Un uomo, un esule, un poeta, colui che diventerà un eroe, sacrificando la propria vita nella difesa di Venezia, accorre presso la donna amata, temendo che lei sia impaurita dal clamore della battaglia, ma la trova tranquilla, serena, per nulla spaventata, armata di pistola: anche lei, se non fosse stata trattenuta dall'amore per i figli, ancora piccoli, sarebbe potuta diventare un'eroina, in Grecia, dove avrebbe voluto recarsi, anni prima, col suo amante, a combattere per la libertà. I due protagonisti di questo episodio e dell'intero testo sono Lauretta Cipriani Parra e Alessandro Poerio, esuli, entrambi, nella capitale francese e, pare, vicini di casa, in Rue Louis Le Grand. (MARIATERESA BIASION MARTINELLLI)



Dalla prigionia nello Spielberg al ritorno alla vita.
La vita dentro e fuori dal carcere di: Alexandre Andriane, Federico Confalonieri, Piero Maroncelli, Silvio Pellico
Giovane Holden Edizioni, Viareggio 2008.
(disponibile sul sito dell'editore http://www.giovaneholden-shop.it/ e sulle librerie on-line ibs, webster, dvd.it)

Per il progetto del dottorato ho curato un'edizione delle lettere inedite, scritte da Silvio Pellico tra il 1830 e il 1853. Mi sono inoltre occupata delle poesie autobiografiche del Pellico, sia edite sia inedite. Lavorando su queste due fonti ho avuto la possibilità di conoscere amicizie, amori, progetti letterari ed ideali politici di uno scrittore che ha vissuto in modo lucido e consapevole le lotte risorgimentali. Da queste ricerche è nata una ricostruzione, in cui le vicende di Silvio Pellico si intrecciano a quelle degli amici che hanno vissuto le sue stesse sofferenze e che, come lui, dopo la liberazione, hanno lottato per "tornare alla vita".



Il duello
Costanza Arconati tra Giovanni Berchet e Pietro Borsieri

Giovane Holden Edizioni, Viareggio 2008.
(disponibile sul sito dell'editore http://www.giovaneholden-shop.it/ )

La storia tra Giovanni Berchet e Costanza Arconati ha qualcosa di ambiguo ed affascinante, perché sia nelle manifestazioni private (le lettere) sia in quelle pubbliche (come la dedica in apertura al volume di traduzioni delle Antiche Romanze Spagnole) sembra sempre muoversi sul sottile crinale che separa l'amicizia dall'amore. D'altra parte i contemporanei (Pellico, Borsieri, Gioberti), descrivono Berchet come una persona dal carattere chiuso e malinconico, il che potrebbe spiegare il tono nostalgico, affettuoso, confidenziale, ma mai troppo intimo e passionale delle lettere indirizzate a Costanza. Pietro Borsieri, invece,aveva un carattere più aperto e più passionale di Berchet e, in una lettera del 1849, indirizzata a Costanza, la ringrazia della sua "sempre calda ed amatoria amicizia". Ho scelto come titolo il duello, perché era frequente nell'Ottocento per difendere il proprio onore (in ambito sentimentale o patriottico) sfidare qualcuno ad un confronto con la spada o con la pistola. Sul concetto di onore e sulla difesa dei propri ideali, ma anche del proprio orgoglio, si misurano tutti i personaggi che appaiono in questa ricostruzione storica e che spesso di trovano a dover prendere decisioni sofferte.



LA SAGA DI ALAIN E JULIETTE AMBIENTATA NELLA FRANCIA DELL'800

IL PORTO DI CALAIS
TORINO, EDIZIONI CARTA E PENNA, 2008
(disponibile sul sito dell'editore http://www.cartaepenna.it )

Nel 1804 viene scoperto un tentativo di colpo di stato contro Napoleone, che allora ricopriva la carica di primo console. La responsabilità di aver organizzato la cospirazione viene attribuita a Luigi Antonio Enrico di Borbone, ultimo discendente della famiglia Condé e duca D'Enghien, che viveva in esilio a Baden e che viene fatto rapire dai servizi segreti francesi dell'epoca, per essere giudicato a Parigi da un tribunale militare, presieduto dal generale Pierre Augustin Hulin. Il duca si dichiarerà sempre innocente, ma verrà lo stesso condannato alla fucilazione. Il Porto di Calais è una ricostruzione dell'episodio, fatta da un insolito punto di vista, quello del conte Alain De Soissons, colonnello della Marina Francese e cugino del duca D'Enghien, che non verrà coinvolto direttamente nel processo, ma che potrebbe aver avuto nella vicenda un ruolo più rilevante di quello che si riteneva finora.


LA FIGLIA DELL'IMPERATRICE
TORINO, EDIZIONI CARTA E PENNA, 2008
(disponibile sul sito dell'editore http://www.cartaepenna.it )

L'imperatrice Josephine aveva avuto, prima del matrimonio con Napoleone, una vita sentimentale intensa che venne anche raccontata in un romanzo erotico, pubblicato anonimo a Parigi nel 1801, intitolato "Zoloé et ses deux acolytes ou Quelques décades de la vie de trois jolies femmes" e attribuito al marchese De Sade che, tuttavia, smentì sempre di esserne l'autore. Protagonista di "La figlia dell'imperatrice" è Josephine Desiré, nata a Parigi nel 1794, presunta figlia di Josephine e del generale rivoluzionario Lazare Hoche, le cui vicende si intrecciano con quelle del conte Armand De Polignac, della marchesina Juliette De Sade (figlia del marchese De Sade e dell'attrice Marie Constance Quesnet) e del conte Alain De Soissons, colonnello della Marina Francese e marito di Juliette.


DOPPIO TESTAMENTO
MORRISVILLE, LULU.COM, 2008
(disponibile sul sito Lulu.com http://stores.lulu.com/cristina_contilli )

Parigi, 1812: la marchesina Juliette De Sade e il conte Alain De Soissons sono ormai sposati da otto anni e Juliette sembra aver trovato un suo equilibrio come moglie e come scrittrice, ma dovrà fare i conti con il proprio passato che si presenta prima attraverso la figura di Donatien Claude De Sade, primogenito del marchese De Sade e figlio del suo primo matrimonio e poi attraverso la figura di Charles Quesnet, figlio dell'attrice Constance Quesnet, madre di Juliette e del suo primo marito. A mettere in crisi il fragile equilibrio di Juliette sarà anche la scoperta che suo padre ha trovato un'amante di sessant'anni più giovane di lui in Madeleine, una lavandaia che lavora nella casa di cura di Charenton, dove il marchese è rinchiuso da diversi anni e dove morirà nel 1814.
Nel frattempo ad Alain viene affidata una delicata missione militare, ma la sua nave prima viene colta da una tempesta e poi viene attaccata dagli inglesi. I marinai della nave vedono sparire Alain tra i flutti e Juliette è convinta di essere rimasta vedova, a soli 23 anni.


ALAIN E JULIETTE
UNA STORIA D'AMORE NELLA FRANCIA DELL'EPOCA NAPOLEONICA

MACERATA, STAMPALIBRI, 2008
(disponibili sul sito dell'editore http://www.cartaepenna.it )

Il volume contiene i tre romanzi completi e il racconto AL SERVIZIO DELLA MARINA INGLESE, un'anticipazione del quarto episodio delle vicende di Alain e Juliette, ambientate durante il periodo della restaurazione.
Alain è stato raccolto da una nave inglese ed è stato convinto a passare al nemico. Verrà inquadrato come tenente nella marina inglese, ma dovrà fornire tutte le informazioni di cui è a conoscenza, avendo lavorato per diversi anni al ministero della marina. In realtà l'obiettivo di Alain non è di aiutare gli inglesi, ma di contribuire alla caduta di Napoleone, per poi poter tornare in Francia dalla sua Juliette.
 



IN ARRIVO... LA QUARTA PUNTATA DELLA SAGA DI ALAIN E JULIETTE

GLI INTRIGHI DI ALBINE
EDIZIONI CARTA E PENNA, TORINO


Albine De Montholon, amante di Napoleone all'isola di Sant'Elena dal 1815 al 1819, è la protagonista di questo nuovo romanzo del ciclo di Alain e Juliette. Tornata in Francia nel 1819 Albine non riuscirà nel suo intento: quello di trovare qualche politico francese disposto ad intervenire presso il governo inglese, per mitigare l'esilio di Napoleone, consentendogli di trascorrerlo in un luogo meno inospitale di Sant'Elena.Diventerà, invece, l'amante di un ex ufficiale medico della marina: il dott. Nicolas De Blégny, amico del colonnello Alain De Soissons, dal periodo in cui era il dottore della caserma della Guardia Costiera di Calais, comandata da Alain. Alle vicende di Albine e di Nicolas si intrecciano quelle di Dolmancé che, dopo la morte del conte De Toussaint, ha aperto, con il lascito che gli ha destinato il conte, una libreria, frequentata soprattutto da donne, appassionate lettrici di romanzi, tra cui anche quelli erotico avventurosi di Juliette.



ESTRATTO DA "ALAIN E JULIETTE"

"Marchese, c'è una lettera per voi, sarà di vostra figlia."

"Questa non è la scrittura di Juliette."

Quando aveva aperto la lettera, Donatien aveva letto: "Sono il conte Alain De Soisson, capitano della Marina Francese, di stanza al porto a Calais. In questa città ho conosciuto vostra figlia e mi sono innamorato di lei. Vengo dunque a chiedere il vostro consenso scritto per unirmi in matrimonio con Juliette."

"Allora di chi è questa lettera?"

"Di un pover'uomo innamorato, che vuole sposare la mia Juliette, senza sapere chi si mette in casa, ma proprio perché apprezzo il coraggio del conte De Soissons, gli scriverò che acconsento al suo matrimonio con la mia Juliette."

Quando aveva ricevuto la risposta del marchese De Sade, Alain era andato da Juliette e gliel'aveva fatta leggere.

"Tuo padre è indubbiamente un libertino, ma tu resti sempre sua figlia ed io credo che il marchese sia abbastanza scaltro da capire che un buon matrimonio ti può garantire un futuro migliore di quello che avresti restando a lavorare qui. Questa lettera è meglio, però, che lo tengo io, Juliette, la padrona della locanda sarebbe capace di buttarla nel camino, per impedirti di lasciare questo lavoro."

Quando Alain si era sbottonato i primi bottoni della giacca della divisa ed aveva appoggiato una mano sulla sponda del letto di Juliette, lei gli aveva chiesto: "Che hai, Alain? Stai male?"

"E' da stamattina che ho un po' di febbre e se, come penso, è un attacco di malaria, è meglio che torno subito in caserma, perché nelle prossime ore la febbre potrebbe salire."

Dopo tre giorni, che Alain non andava a trovarla, Juliette si era fatta coraggio e si era presentata in caserma.

"Cerchi compagnia, Juliette?" Le aveva chiesto uno degli ufficiali che la conosceva, perché era uno dei suoi clienti.

"Posso entrare per vedere come sta il capitano De Soissons?"

"Ha ancora un po' di febbre, Juliette, ma, non ti dare troppa pena per lui, il capitano De Soissons finora è sopravvissuto a tutto: al carcere, alla malaria e persino ai pirati."

"Ai pirati?"

"E' una storia che conosce tutta la caserma, Juliette, prima della rivoluzione, il capitano De Soissons, che allora era ancora un tenente e il colonnello De Jarjayes, che allora era soltanto un capitano di vascello, sono stati attaccati dai pirati. Tutti li davano per spacciati ed, invece, sono riusciti ad arrestare gli assalitori e a riportare la nave in porto."

"Deve essere bello comandare una nave e viaggiare liberi per il mare." Aveva osservato Juliette.

"E' una grande responsabilità e poi con una nave militare non puoi mica andare dove vuoi, Juliette, devi seguire gli ordini che ti vengono dati."

Juliette si era avvicinata all'ufficiale e, appoggiandogli una mano sulla giacca della divisa, gli aveva detto: "Se mi fai entrare, ti ricambio il favore… te lo prometto."



 

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