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RECENSIONE NODO DI SANGUE (Guilty Pleasures) di Laurell K. Hamilton
 
Prima edizione: 1994 by Ace
 
Edito in Italia da : in hardcover: Casa Editrice Nord, 2003;  in economica: Teadue 2005, pp 339
 
Traduzione di: Alessandro Zabini
 
Ambientazione: contemporanea, USA
 
Genere: urban fantasy
 
Livello di sensualità : warm (caldo)
 
Voto/rating: 8,5/10
 
Collegamenti ad altri romanzi: benché questa sia una serie, Vampire Hunter, i libri possono essere letti anche indipendentemente:
 
1) Guilty Pleasures (Nodo di Sangue 2003)
 
2) The Laughing Corpse (Resti Mortali 2006)
 
3) Circus of the Damned  (Il Circo dei Dannati 2004)
 
4) The Lunatic Cafe  (Luna Nera 2004)
 
5) Bloody Bones (Polvere alla Polvere 2005)
 
6) The Killing Dance (Il Ballo della Morte 2005)
 
7) Burnt Offerings (Dono di Cenere 2007)
 
8) Blue Moon (Blue Moon 2008)
 
9) Obsidian Butterfly (Butterfly 2009)
 
10) Narcissus in Chains (inedito in Italia)
 
11) Cerulean Sins (inedito in Italia)
 
12) Incubus Dreams (inedito in Italia)
 
13) Danse Macabre (inedito in Italia)
 
14) The Harlequin (inedito in Italia)
 
15) Blood Noir (inedito in Italia)
 
16) Skin Trade (inedito in Italia)
 

 
St.Louis, Missouri, pieno midwest, quella che viene chiamata la buona provincia americana, quella sana. Niente di più falso. St.Louis è una città violenta, assetata di sangue e piaceri proibiti, senza freni e con poche regole che non siano quelle della soddisfazione degli istinti e dei desideri più bassi. La morale non è che un abito da cocktail da smettere quando si fa sera, gli scrupoli un inutile retaggio arcano che va nascosto, meglio se eliminato. La morte è dovunque, il tanfo della putrefazione è un odore costante come quello dei gas di scarico delle fabbriche. Il caos, la sopraffazione e lo sfruttamento regnano incontrastati tra l’indifferenza dei più e la connivenza di molti. Sia quelli prodotti dagli umani, che dalle altre creature che popolano questa sordida città: vampiri, oramai usciti allo scoperto con tanto di chiesa della Vita Eterna, lupi e ratti mannari, ritornati, zombie. In un mondo che non crede più in niente se non al guadagno ed al godimento effimero, Anita Blake va dritta per la sua strada, senza guardare in faccia nessuno. Risvegliante di cadaveri per professione, cacciatrice di vampiri per necessità, tanto da essere soprannominata la Sterminatrice, non cede a compromessi e non fa sconti. Ma quando un misterioso, imprendibile e molto forte assassino comincia a fare strage dei vampiri più potenti in città, Anita sarà costretta suo malgrado, attraverso un doppio ricatto mortale, ad aiutare proprio gli odiati vampiri nella ricerca ed eliminazione di questo killer, senza la certezza peraltro di poterne uscire viva. A portarla dritta in trappola lo splendido Jean Claude, vampiro centenario, nonché proprietario del Guilty Pleasure, un club dove gli umani ed i non morti possono abbandonarsi alle proprie perversioni. Ma forse anche lui è vittima di forze più grandi ed occulte…
 
Nel lontano 1994 Laurell K. Hamilton esordiva con questo memorabile romanzo destinato a divenire il primo di una fortunatissima serie, memorabile per come riusciva abilmente ed in maniera originale a mescolare elementi horror, gotici e splatter in un insieme efficace e coinvolgente e soprattutto per aver creato una indimenticabile e copiatissima eroina: Anita Blake. Se l’avete già conosciuta la amate di sicuro, se ancora non l’avete fatto, l’amerete. Forte e fragile, coraggiosa ed impavida, cinica e sensibile, indifferente e sentimentale, comune eppure eccezionale, una donna piena di contraddizioni, piena di sfaccettature, che attraverso le sue presunte certezze granitiche sta invece cercando sé stessa, che vuol credere che nella vita ci sia un senso e che noi siamo gli artefici del nostro destino. Anche quando compie azioni che nel profondo la fanno ribrezzo, anche quando uccide con mano ferma fingendo di non provare alcun rimorso, anche quando il suo cuore ed il suo corpo la tradiscono desiderando un immondo vampiro.
Non importa che vi piaccia il genere, la Hamilton per quanto non virtuosa nella scrittura come la sua dichiarata maestra Anne Rice, vi terrà avvinti alla pagina fino alla fine del racconto senza cedimenti e tempi morti, in una specie di apnea che non si scioglierà nemmeno a romanzo concluso, lasciandovi anzi un vago desiderio di averne di più. Nonostante la Hamilton proceda per accumulazioni progressive, sovrapponendo appunto vari generi fino all’eccesso (thriller, gotico, fantasy etc.), il risultato è un nuovo universo credibilissimo ed in qualche modo ipnotizzante, perché nonostante gli elementi soprannaturali non si dubita per un istante dei sentimenti e della credibilità di tutti i personaggi. Vi è una malinconia di fondo, un’insoddisfazione, un senso di impotenza che pervadono tutta la storia e che sono molto efficaci ed intensii nella loro evidente sincerità e che fanno accettare quindi anche quello che freddamente si giudicherebbe inaccettabile.
Questa è la forza di Anita Blake e della sua autrice, due figure in cui non è difficile paradossalmente identificarsi, anche se noi non andiamo in giro con una Browning. Però, in qualche modo,  i trionfi di Anita, piccola e rotondetta, ben lontana dalla perfezione, sono anche il riscatto delle donne normali che possono immaginarsi eroine senza bisogno di un eroe che le salvi o le difenda, donne che affrontano una vita dura ogni giorno ed in qualche modo riescono sempre a farcela, perché è il loro cuore ad essere speciale.
Certo non è da trascurare il fatto che la scrittrice abbia qui anche creato (e di ciò la ringraziamo infinitamente)  quello che è diventato un simbolo di seduzione maschile per eccellenza, il torbido, sensuale, affascinante vampiro Jean- Claude, che rivaleggia con Lestat ed Edward Cullen nell’immaginario femminile, senza avere la presenza angelicata di quest’ultimo, ma essendo molto più carnale. Un vampiro per adulti, come questa è una storia adulta per adulti, piena di chiaroscuri e di cui non vi libererete tanto facilmente una volta chiuso il volume. Non lasciatevela sfuggire.

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