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Rieccomi. Il tuo estratto mi

Rieccomi.

Il tuo estratto mi è sembrato dinamico, avvicente, e coinvolgente. Gestisci molto bene l'alternanza dialoghi / azioni / pensieri e descrizioni. Sicuramente, sei padrona dello "strumento" linguistico. Si vede che Hortensia - zitella inglese o no - sa scrivere, e anche parecchio bene, questo è certo.

Come stile, però, ti confermo, a me suona molto moderno. Forse troppo. E' "lineare", asciutto, con frasi brevi al punto di essere speso lapidarie. In inglese queste frasi suonerebbero molto bene, in italiano non hanno però la stessa efficacia, secondo me. Suonano spezzate e concitate, e questo è un ritmo che si addice piuttosto male ad uno storico ( ammesso che anche tutto il resto del libro sia così, ovviamente ).

Ho anche avuto, in generale, l'impressione che lo sfondo storico ti interessi relativamente, nel senso che non gli hai dato molto spazio, almeno in questo estratto.

Ci si metterebbe davvero poco a trasformare questo estratto trasportandolo in un'altra epoca ed in un altro luogo ( che so, l'America della guerra di Secessione, tanto per fare un esempio ) oppure addirittura ai giorni nostri, proprio perchè ci sono pochi elementi di contorno.

Ma sei proprio sicura di volerne fare uno storico? e se sì, perchè ?

L'unica cosa che stilisticamente mi ha un po' lasciato perplessa, se devo essere sincera, sono le troppe enfatizzazioni via allitterazioni, ripetizioni ed assonanze. Usi un po' troppo spesso, a mio parere, la stessa "tecnica" per richiamare l'attenzione del lettore.

Esempi:

1

Lord Sebastian Cumberlane, visconte di Maullereugh, era spiacevolmente irritato. Più che irritato, furioso

2

Sebastian…

L’uomo che aveva amato con tutta la sua passione adolescenziale, e che poi aveva con la stessa tormentata passione odiato.

Sebastian, l’uomo che ora cercava inutilmente di detestare con la determinazione di una donna matura.

Sebastian che, rifiutandola, l’aveva condannata a dieci anni di infelicità. Di prigionia. Di umiliazioni.

3

Il rosso.

Il rosso avrebbe colorato la sua vita.

Il rosso morbido e vellutato delle rose più rare.

Il rosso vivo e pulsante del sangue.

Il rosso pericoloso e attraente del fuoco e della passione.

4

Quella labbra appartenevano a Madeline.

Madeline, che avrebbe potuto essere sua, se solo le avesse detto di sì, otto? No, dieci anni prima.

Madeline, cui avrebbe potuto insegnare ogni cosa, ogni cosa, se solo allora non fosse stata una ragazzina.

Madeline che, da quella notte, era sempre rimasta nei suoi pensieri, e soprattutto nelle sue fantasie.

Madeline, che se ne era andata silenziosa come una

brezza leggera, ed era ricomparsa nella sua vita come un uragano.

Madeline, che ora doveva essere sua.

PS ( me lo consenti? in fondo, sono quella che ha inventato la rubrica dedicata alle "papere" dei romanzi sotrici, quindi sono una pignola rompiscatole per definizione ):

meglio non usare l'espressione "pallone gonfiato" nel 1821. Fino al 1855, l'anno in cui li inventò Goodyear, non esistevano "palloni":

http://www.soccerballworld.com/History.htm

Spero di esserti stata utile... e fammi sapere, quando hai pronto il tuo romantic suspense, perchè m'interessa ;-)

MR

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