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FILM TRATTI DA ROMANZI


SWEENEY TODD, IL DIABOLICO BARBIERE DI FLEET STREET ( Sweeney Todd, the demon barber of Fleet Street ), 2007

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Regia di Tim Burton, con Johnny Depp ( Sweeney Todd ), Helena Bonham Carter ( Mrs Lovett ), Alan Rickman ( Giudice Turpin ), Sascha Baron Cohen ( Adolfo Pirelli ), Edward Sanders ( Toby ), Jamie Campbell ( Anthony).

Nella Londra dell’800 il barbiere Benjamin Barker viene ingiustamente incarcerato e deportato dall’abietto giudice Turpin, invaghitosi di sua moglie; dopo molti anni torna  in patria, ma scopre che la moglie si è suicidata e la figlia Johanna  è stata adottata dal terribile giudice, che la tiene rinchiusa per costringerla a sposarlo; desideroso solo di vendicarsi di chi gli ha rovinato la vita, con l’aiuto della vicina Mrs Lovett riapre la propria bottega con il nuovo nome di Sweeney Todd  e comincia a mettere in atto il suo diabolico piano: tagliare le gole a  sconosciuti clienti colpevoli di non meglio specificati peccati, in attesa che sotto la sua lama capitino i suoi nemici. Nessuno si accorgerà della scomparsa degli uccisi in quanto la coppia  ha architettato un ingegnoso piano: in tempo di carestia di carne, i cadaveri serviranno per guarnire gli speciali pasticci di carne per cui Mrs Lovett diventa famosa a Londra dopo una vita di stenti.
Ma Sweeney non ha mai dimenticato la moglie e la figlia…

DECISAMENTE SPLENDIDO!!!! Ispirato al romanzo di un  autore anonimo ( dietro cui probabilmente si celano più rimaneggiamenti da parte di scrittori diversi), a sua volta ispirato a fatti realmente accaduti nella Londra di metà settecento, il film è la versione cinematografica di un musical del 1979 diventato un cult del genere.
Il regista Tim Burton   in un’intervista a CIAK la definisce “ una grande storia d’amore tragico”, e in effetti è una definizione abbastanza azzeccata per questo musical cupo e molto particolare.
E’ un film dove manca il lieto fine ( quindi gli amanti del lieto fine sono avvisati! ), e dove il sangue scorre a gogò ( quindi chi è impressionabile è avvisato! ) ma che mi ha conquistato per l’umanità dei personaggi,nonostante ce ne siano pochissimi davvero innocenti.Infatti lo stesso Sweeney parte da una situazione iniziale di innocenza trasformandosi in un mostro, ma un mostro reso umano dall’amore per la sua famiglia.1sweeney-todd
Johnny Depp fornisce in questo film una grande interpretazione non solo recitativa ma anche canora ( lo dico forte e chiaro, ha una splendida voce! ), che gli ha fatto ottenere  la sua seconda nomination all’Oscar come attore: Sweeney è uno dei tipici personaggi stravaganti e dark spesso interpretati dall’attore, ma la sua follia è lucida e senza speranza di riscatto; eppure i suoi sentimenti di amore e di vendetta sono cosi profondi che è impossibile non parteggiare per lui nonostante tutto.Accanto a lui troviamo Helena Bonham Carter, nei panni divertenti e tragici di Mrs Lovett, la complice di Todd e Alan Rickman in quelli viscidi dell’orribile giudice Turpin.Una nota di merito per il giovanissimo Ed Sanders nei panni di Toby; per tutti loro un’ottima prova canora oltre che recitativa.
Il film ha ricevuto due nomination all’Oscar: oltre a quella per Johnny Depp, gli scenografi italiani Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo hanno vinto il premio per la migliore scenografia, avendo ricreato perfettamente una Londra dickensiana cupa e amara.
Se vi interessa,sul mio blog ho fatto parlato molto di questo film che amo davvero tanto, il link è questo: www.myplace2007.splinder.com, basta cliccare alla voce “Sweeney Todd”e vedrete!



MATRIMONIO ALL’ITALIANA, 1964

italiana

Regia di Vittorio de Sica, con Sofia Loren ( Filomena Marturano ), Marcello Mastroianni ( Domenico Soriano ), Aldo Puglisi ( Alfredo ), Tecla Scarano ( Rosalia ).


La popolana Filomena Marturano è da anni l’amante del nobile Don Domenico e madre di tre figli di cui non si sa chi sia il padre, non essendo la donna mai stata sposata.
Filomena è sempre stata innamorata di Domenico e quindi il suo non è un rapporto di interesse, ma un bel giorno dopo tanti anni vissuti nell’ombra e nel peccato si stufa e decide di usare un piccolo “trucchetto” per farsi sposare, rendendosi rispettabile: finge di essere in punto di morte e così Domenico, impietosito, la sposa in “articulo mortis”.Quando però la donna si riprende capisce l’inganno e infuriato per il raggiro vuole ottenere l’annullamento. A questo punto Filomena fa un’ulteriore rivelazione: Domenico è padre di uno dei suoi tre figli..ma quale?

Tratto dal capolavoro di Eduardo de Filippo FILUMENA MARTURANO, è il film simbolo della coppia d’oro del cinema italiano, Sofia Loren e Marcello Mastroianni e uno dei classici del grande Vittorio de Sica, che con la sua regia abile ha saputo trasportare il testo teatrale del grande Eduardo in un film divertente e serio al tempo stesso, che non scimmiotta l’opera teatrale ma narra la storia con stile proprio cinematografico, utilizzando per esempio la tecnica dei flashback.Come non rimanere conquistati dal ritratto della Napoli dell’immediato dopoguerra, con i suoi personaggi che sono un mix di disperazione, leggerezza,vitalità e amore per la vita unico? Come non appassionarsi alla storia di questa donna coraggiosa, simpatica, divertente e passionale? Impossibile, credetemi!
Per quanto riguarda gli attori, non dirò nulla: penso che già solo i nomi di Marcello Mastroianni, Sofia Loren e dei loro comprimari siano una garanzia di ottimo cinema.Come oggi non se ne vede più purtroppo!
Il film ebbe successo anche in America ( dove uscì con il titolo MARRIAGE ITALIAN STYLE ), tanto da ricevere due nomination all’Oscar nel 1964: come miglior film straniero e a Sofia Loren come migliore attrice ( premio che la Loren aveva già vinto con LA CIOCIARA nel 1961 ); vinse inoltre quattro David di Donatello ( a Sofia Loren come miglior attrice, Mastroianni come miglior attore, Carlo Ponti come produttore e De Sica come miglior regista ).


UN VIAGGIO CHIAMATO AMORE, 2002

un viaggio chimato amore

Regia di Michele Placido, con Stefano Accorsi ( Dino Campana ), Laura Morante ( Sibilla Aleramo ), Katy Saunders ( Rina ), Alessandro Haber( Andrea ), Galatea Ranzi ( Leonetta ).

Il film narra la storia d’amore tra la scrittrice Sibilla Aleramo, autrice del romanzo autobiografico UNA DONNA, e il poeta Dino Campana, afflitto da disturbi psicotici che sfoceranno in seguito nella malattia mentale vera e propria.Un amore forte e passionale, minato dalle crisi di lui e dal bisogno di lei di essere libera e senza legami….

La storia d’amore tra Sibilla Aleramo e Dino Campana è raccontata in un carteggio di lettere che i due si scrissero e raccolto in un volume da cui il film prende il titolo.
Non è un film facile da comprendere proprio perché la storia d’amore che racconta non è delle più semplici: un amore passionale, sopra le righe e a tratti anche violento, vissuto contro tutto e tutti e condito di fughe romantiche, letteratura, abbandoni e ritorni.
Insomma i due protagonisti non si sono fatti mancare nulla! 03Stefano Accorsi offre un’interpretazione intensa di Dino Campana, poeta incompreso per la propria originalità, un giovane instabile e sensibile, condizionato purtroppo perennemente dalla malattia mentale che lo condurrà la manicomio, mentre Laura Morante è una splendida Sibilla Aleramo, forte, cosciente della propria importanza come donna e decisa a lottare per farsi valere in un mondo di soli uomini( anche se per questo ha abbandonato la famiglia e il figlio- e qui non sono d’accordo! ), pagandone le conseguenze in prima persona.
Bravo il regista Michele Placido nella ricostruzione di un’epoca oggi molto rimpianta ma in realtà assai difficile.
Alla mostra di Venezia del 2002 Stefano Accorsi vinse la Coppa Volpi come miglior attore, dedicando il premio proprio a Dino Campana.

I PONTI DI MADISON COUNTY ( The bridges of Madison County ),1995

locandina


Regia di Clint Eastwood , con Meryl Streep ( Francesca ), Clint Eastwood ( Robert ), Annie Conley ( Caroline ).

Nell’estate del 1965 la casalinga Francesca, italiana sposata con un americano, rimane alcuni giorni sola nella fattoria di famiglia, nello Iowa, perchè marito e figli si sono recati a una fiera fuori città.
Un pomeriggio si ferma da lei Robert Kincaid, un fotografo del National Geographic che le chiede di accompagnarlo ai famosi ponti di Madison County; oltre a fargli da Cicerone, Francesca accetta anche di ospitarlo in casa per quei pochi giorni in cui si fermerà, non sapendo che le cambieranno la vita…

Tratto dall’omonimo romanzo di Robert James Walker, è un film intenso e struggente su come l’amore a volte aiuta a scoprire sé stessi.I due protagonisti infatti non sono persone giovanissime, sono un uomo e una donna che hanno già compiuto scelte di vita ben consolidate, ma grazie a questo imprevisto sentimento avranno modo, se non di ridimensionare la loro vita ( e qui ho molto apprezzato la scelta di non cadere in un facile Madison_2sentimentalismo e happy end, per me improponibile visto il carattere della protagonista ), di riscoprire una dimensione di sé stessi più vera e profonda.I due protagonisti sono molto bravi a tratteggiare i loro personaggi: Clint Eastwood che vediamo per una volta in un film non violento o giallo, è un uomo duro che ha fatto della libertà il suo stile di vita, ma che arrivato a un certo punto della sua esistenza scopre anche la solitudine portata da questa libertà, mentre la Streep ( che per questo ruolo ha ottenuto una delle sue tante nomination all’Oscar ) è come sempre splendida nel ruolo di Francesca, una donna che si crede semplice e appagata e che invece scopre in sé stessa una grande passionalità latente e soffocata per il quieto vivere.Sarà Francesca alla fine a fare la scelta più difficile e sofferta, e a raccontare tutto ai figli lasciando loro un diario che leggeranno dopo la sua morte.
Splendidi ( e non poteva essere altrimenti ) i paesaggi che fanno da sfondo alla storia.


 

 UNA LUNGA DOMENICA DI PASSIONI ( Un long dimanche de fiançailles),2004

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Regia di Jean Pierre Jenuet , con Audrey Tatou ( Matilde ), Gaspard Ulliel ( Manech ), Dominique Pinon ( Sylvain ), Marion Cotillard ( Tina Lombardi ), Jodie Foster ( Elodie ).

Matilde è una giovane orfana poliomielitica allevata dagli zii, che aspetta fiduciosa il ritorno del fidanzato Manech dal fronte della prima guerra mondiale.E quando arriva la notizia che il ragazzo è stato fucilato con altri quattro compagni per diserzione. Matilde non crede nemmeno per un istante a ciò: lei sostiene di aver mantenuto con l’amato un legame speciale e invisibile che non si è mai spezzato, quindi è certa sia ancora vivo.Decide così di partire da sola alla volta di Parigi per scoprire cosa è successo in realtà a Manech, e durante il viaggio, aiutata solo da uno stravagante amico, verrà suo malgrado a conoscenza anche delle storie degli altri condannati…

Tratto dall’omonimo romanzo ( 2005 ) di Sebastien Japrisot,è un film particolare ma coinvolgente, anche se vengono usati toppi flashback per i miei gusti! Tecnica del resto necessaria per illustrare tutti i vari indizi che la nostra protagonista scopre durante la sua ricerca.
Il film è affollato di personaggi a loro modo speciali e particolari: la vendicativa prostituta corsa, il prete incline a rivelare la verità solo a metà, un pappone vigliacco che si riscatterà solo dopo morto, il giovane e romantico  guardiano del faro catapultato nella terribile realtà della guerra e tanti altri, capitanati dalla protagonista Mathilde,cui Audrey Tatou presta il suo volto infantile e ingenuo in un personaggio che ricorda molto il film che le regalò successo planetario, IL FAVOLOSO MONDO DI AMELIE ( tanto che il film venne soprannominato all’uscita “Amelie va alla guerra” ). Perché la forza di Mathilde è proprio quella che potrebbe a chiunque apparire una debolezza, cioè la sua fiducia e il suo ottimismo che nulla riesce a scalfire, né la malattia che l’ha invalidata né la tragica notizia della morte di Manech; accanto a lei, complici loro malgrado nel ricostruire un ampio affresco di un’epoca, molti attori francesi che io personalmente non conosco ma che ho trovato molto intensi ed espressivi, e una Jodie Foster in un ruolo minore e francamente “gelida”.
Il finale è inaspettato e spiazzante, ma comunque penso che a molti piacerà.



 


ROMEO E GIULIETTA ( Romeo and Juliet ), 1936

roemo e giulietta

Regia di George Cukor, con Leslie Howard ( Romeo ), Merle Oberon ( Giulietta ), John Barrymore ( Mercuzio ), Edna May Oliver ( la Balia ).

Nella città  di Verona, in pieno Medioevo, ad una festa in maschera si incontrano e innamorano Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti, figli dei capi di due famiglie rivali.L’amore tra i due giovani, che tentano in ogni modo di superare le imposizioni familiari finirà, come si sa, in tragedia.

Ovvero, “ROMEO E GIULIETTA…ALL’OSPIZIO” ( o quasi ). La versione anni ’30 della famosa tragedia scespiriana è molto lodata dai critici di ogni tempo per lo stile impeccabile ( del resto da un maestro come George Cukor di meno non ci si aspetta ), ma diciamoci la verità: non c’erano attori un po’ più vicini come età ai personaggi reali?romeo e giulietta 2 Sarò io che sono fissata, ma un po’ di verosimiglianza ci vuole… Norma Shearer aveva 35 anni all’epoca in cui interpretò Giulietta, e Leslie Howard ne aveva ben 43… fuori tempo massimo, e quindi poco credibili, almeno a mio avviso, anche per via di una recitazione un poco “imbalsamata” e pomposa in generale. Leslie Howard è un Romeo, oltre che attempatissimo, incolore ( non è colpa sua, ma insomma..a me questo attore sembra davvero insignificante! ), la Shearer al contrario è una Giulietta troppo euforica; si salverebbe il Mercuzio di John Barrymore, se non fosse, oltre che fuori tempo massimo pure lui, una specie di spiritato…insomma, in quanto a recitazione è davvero male assortito e inguardabile, e l’effetto che si ottiene invece di far commuovere gli spettatori è involontariamente comico… poi posso dire che la scenografia e la regia sono ottime, nulla da dire ma a chi lo vanta tanto: per piacere, c’è di meglio!


Tiziana

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