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RECENSIONE: LA PROPOSTA DI UN GENTILUOMO ( An offer  from a gentleman ), di Julia Quinn

Anno: 2001

Edizione originale: Avon Books

Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori, serie I ROMANZI, 2003

Formato: paperback

Livello di sensualità: warm (caldo)

Genere: regency

Ambientazione: Inghilterra,1800

Collegamenti con altri libri: è il terzo romanzo della saga Bridgerton, che ha come protagonisti i membri dell'omonima famiglia, ed è così composta:

- 1: IL DUCA E IO (The Duke and I) - protagonista Daphne

- 2: IL VISCONTE CHE MI AMAVA (The Viscount Who Loved Me) - protagonista Anthony

- 3: LA PROPOSTA DI UN GENTIUOMO (An Offer from a Gentleman ) - protagonista Benedict
 
- 4: UN UOMO DA CONQUISTARE (Romancing Mr. Bridgerton) - protagonista Colin
 
- 5: A SIR PHILIP, CON AMORE (To Sir Phillip, With Love) - protagonista Eloise
 
- 6: AMARE UN LIBERTINO (When He Was Wicked) - protagonista Francesca
 
- 7: TUTTO IN UN BACIO (It's in His Kiss) - protagonista Hyacinth
 
- 8: IL VERO AMORE ESISTE (On the Way to the Wedding) - protagonista Gregory


Voto:
5/10

La vita di Sophie Beckett è veramente triste: figlia illegittima di un conte, è stata accolta ancora bambina dal padre, che l’ha allevata pur non riconoscendola; ma alla sua morte la moglie, madre di due figlie avute da una precedente unione, l’ha relegata al rango di serva. Purtroppo Sophie può solo sognare, guardando la vita delle sorellastre, quel mondo che le spetterebbe di diritto.
Ma una sera il suo sogno può diventare realtà, sia pure per poche ore: grazie a un travestimento creato dalla governante, Sophie può partecipare al ballo in maschera organizzato da Lady Bridgerton, dove danza tutta la sera con una affascinante, misterioso cavaliere che rimane impresso nel suo cuore anche quando deve ritornare giocoforza alla dura realtà.
Anche Benedict Bridgerton, terzo figlio di Lady Bridgerton, ha lo stesso problema di Sophie: al ballo ha danzato tutta la sera con un’incantevole sconosciuta dalla quale è rimasto ammaliato e che non riesce a dimenticare, tant’è che la sta cercando ovunque… senza alcun risultato…

Il terzo romanzo della serie Bridgerton è dedicato a Benedict, il secondo degli otto fratelli Bridgerton, un tipo meno appariscente dei fratelli Anthony e Colin (almeno a mio avviso). E devo dire che questo romanzo mi ha dato l’impressione di essere il linea con il suo protagonista: a differenza dei precedenti, ho notato meno situazioni umoristiche e più drammaticità. Inoltre l’autrice trae chiaramente ispirazione (forse per un omaggio) alla favola di Cenerentola.
Sophie infatti è la figlia di un nobile che,pur non riconoscendola, l’ha accolta bambina nella propria casa; ha ricevuto a tutti gli effetti l’educazione propria delle signorine bene dell’epoca, nonostante l’astio della matrigna, sposata dal padre della giovane quando Sophie aveva già dieci anni (e quindi non è una moglie tradita), e madre di due figlie dell’età della figliastra avute da un precedente matrimonio.
Già prima della morte del marito la matrigna maltratta Sophie, mettendogli contro anche le due figlie; dopo la sua scomparsa, non ci mette molto a relegare la nostra al rango di serva comportandosi davvero come la matrigna di Cenerentola; è un personaggio di una cattiveria tanto più maligna in quanto condita da una stupidità alquanto irritante, che nel finale i protagonisti riusciranno a volgere a loro favore.
Ma, tornando a Sophie, anche lei come Cenerentola ha il suo momento di gloria quando, grazie a una particolare fata Madrina, riesce a partecipare la ballo in maschera di Lady Bridgerton e a danzare con un bel cavaliere... indovinate chi è? Ebbene sì, nessuna sorpresa e nessun mistero, anche se la Quinn è molto abile a descrivere la schermaglia amorosa tra i due innamorati ancora sconosciuti…
Fin qui, come detto, la storia ricalca quella di Cenerentola; da qui in poi (o meglio dalla fuga improvvisa di Sophie che lascia attonito e inconsolabile Benedict) le cose cambiano, anche se di poco; nel corso della storia Sophie si dimostra (oltre che terribilmente sfortunata: capitano tutte a lei!) una donna di carattere che sa tenere testa all’uomo che ama (e che nel frattempo è diventato quasi il suo datore di lavoro, essendo lei stata assunta come cameriera da Lady Bridgerton); forse troppo per essere credibile, se ricordiamo che è pur sempre una semplice serva… così come ho trovato Benedict, che come già detto ha un presenza meno brillante dei fratelli, ostinato e cocciuto quasi come un ragazzino viziato.
Ovvio che tutto si risolve bene per tutti, però sinceramente il libro non mi ha preso molto… l’ho trovato appunto più favola che altro.

Tiziana

 

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