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BEASTLY, 2011

Regia di Daniel Barnz, con Vanessa Hudgens (Lindt Taylor), Alex Pettyfer (Kyle Kingson), Mary Kate Olsen (Kendra Hilferty), Neil Patrick Harris (Will Fratalli), Lisagay Hamilton (Zola), Peter Krause (Rob Kingston).


Kyle è un adolescente newyorkese spavaldo, prepotente, arrogante; conscio della propria bellezza, non fa altro che denigrare e deridere chi non ha un aspetto fisico perfetto; in particolare prende di mira Kendra, una strana ragazza dark che in realtà è una strega e, stufa delle sue prepotenze, decide di infliggergli un pesante incantesimo: lo trasforma in un ragazzo con un aspetto deturpato e, se entro un anno non avrà trovato nessuno che riesca ad amarlo davvero per quello che è e non per quello che appare, rimarrà così per sempre.
Come prevedibile inizialmente Kyle, in preda allo sconforto si chiude in casa e rifiuta qualsiasi contatto con il mondo; ma poi, complice un incontro casuale, si ricorda di Lindy, una compagna di scuola che lui aveva definito insignificante e che invece potrbbe rivelarsi la persona che spezzerà l’incantesimo…

Tratto dl romanzo omonimo di Alex Flynn, come avrete capito è l’ennesima versione moderna e teen della favola della BELLA E LA BESTIA, tema che non finisce mai di affascinare gli spettatori di ogni età ed epoca e che comunque è sempre attuale, soprattutto in una società come la nostra che veicola un’immagine della persona e un culto del corpo sbagliati, fondati sulla bellezza e perfezione fisica, causando purtroppo motli disturbi tra i più fragili (non ultimi, malattie come anoressia e bulimia).

Essendo l’ennesimo film del suo genere, BEASTLY appare anche un pochino stereotipato ed è quindi logico che, nel tentativo di differenziarlo un poco, vengano introdotti degli elementi nuovi: in questo caso, il personaggio di Kendra, tratteggiato molto bene dall’ex bambina prodigio Mary Kate Olsen; una giovane stravagante strega in incognito , con un tatuaggio in faccia e trucco e look dark, ma sguardo intelligente e profondo di chi vede davvero al di là di come si mostrano le cose e le persone e che trasforma Kyle non perché offesa dalle sue cattiverie ma proprio per lui, per aiutalo a cambiare; e inoltre la magia non si ferma solo all’andare al di là dell’aspetto fisico, ma anche a rendersi conto che esistono persone con problemi davvero gravi
E qui entrano in scena gli altri due personaggi-novità: Will, l’insegnante cieco (al quale sono affidate le scene e battute più comiche del film), caustico e sincero ma che riesce a dare a Kyle delle vere lezioni di vita, e Zola, la domestica giamaicana inizialmente sbeffeggiata da Kyle. Will e Zola sono le due persone che accettano di vivere con il ragazzo il suo personale inferno, perché nonostante tutto hanno capito che dietro quella facciata arrogante e presuntuosa ci può essere un uomo migliore; e sono loro che in fondo consentono a Kyle una maturazione a 360 gradi (non ci si mette molto a capire cosa vuol dire essere presi in giro per il proprio aspetto fisico quando si è dentro la situazione...).
Grazie a loro Kyle imparerà cosa vuol dire voler bene agli altri e preoccuparsi per loro.

Per quanto riguarda i due protagonisti, niente di nuovo sotto il sole: il nuovo bello Alex Pettyfer (che secondo me era meglio da brutto che da biondo!) per ora non mostra doti recitative di particolare valore oltre al minimo richiesto, idem per la bella Vanessa Hudgens, che se non altro è una “Bella” meno zuccherosa e romantica di molte altre che l’hanno preceduta: Lindy è una ragazza dolce e generosa ma di carattere, ha idee ben chiare sui suoi progetti e non accetta passivamente quello che le viene imposto. Il rapporto tra i due, nonostante la situazione, non mi è apparso particolarmente coinvolgente, a tratti forse anche un po’ affrettato e con qualche “buco”; ovvero, mi ha lasciato quella sensazione di “ma cosa gli manca?”, che quando è indefinibile lascia un po’ di fastidio nello spettatore, che ha la sensazione che qualcosa sia sfuggito alla sua comprensione ma non riesce esattamente a stabilire cosa.
Tutto sommato comunque un film gradevole, che non sconsiglio anche perché privo di volgarità rispetto al panorama cinematografico attuale.

 

 

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