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0111 EDIZIONI – COLLANA ROSSO CUORE  



Oggi vogliamo presentarvi una nuova collana dedicata ai romanzi rosa prettamente made in Italy che porta il nome di "Rosso Cuore" e che tratta il genere storico, paranormale e contemporaneo. A parlarcene saranno direttamente le due fondatrici Cristina Contilli e Samanta Catastini, che noi abbiamo già avuto il piacere di conoscere diverso tempo fa.


L’idea di una collana di autrici italiane di romanzi rosa è nata circa un anno fa, dalla considerazione che, a parte la Harlequin-Mondadori, non ci sono, nell’ambito delle case editrici di medie dimensioni, editori che puntano su questo tipo di romanzi, nonostante ci siano diverse autrici italiane che scrivono rosa e nonostante sia un genere che ha un suo pubblico di affezionate lettrici… Proprio per raggiungere queste lettrici, invece di pubblicazioni di autrici italiane, disseminate nelle collane di vari case editrici, è nata la consapevolezza che ci voleva una collana che riunisse, per quanto possibile e pubblicasse queste scrittrici… dopo contatti con diverse realtà editoriali, alla fine, è emersa la disponibilità della 0111 edizioni e in particolare della titolare Stefania Lovati che si è detta disposta a scommettere su questo progetto, di cui usciranno a febbraio i primi tre volumi… è sicuramente un progetto impegnativo per noi curatrici, perché bisogna leggere i romanzi che arrivano, revisionarli, quando è necessario, fornirli di un’introduzione e, una volta pubblicati, contribuire a promuoverli, ma speriamo con impegno e con la collaborazione delle stesse autrici che andremo a pubblicare da qui ai prossimi mesi che il progetto possa trovare una sua strada e raggiungere i lettori.

Detto questo non possiamo fare altro che congratularci con Cristina e Samanta per il loro impegno e per l’idea che hanno avuto. Avete spiegato con chiarezza la possibilità che la Rosso Cuore offre agli scrittori tuttavia, da amanti della scrittura quali siamo vorremo toglierci qualche curiosità. Per cui concedeteci qualche domanda.

Il fatto di non offrire un vero e proprio editing sugli scritti non potrebbe risultare "poco professionale"?

Sul blog della collana abbiamo ritenuto più corretto parlare di revisione invece che di editing, perché questo secondo termine si presta a più interpretazioni, nel senso che ci può essere un editing leggero, volto solo a eliminare refusi e imprecisioni grammaticali, ma ci può essere anche un editing sostanziale che va a toccare la trama e i personaggi del romanzo. Il termine revisione, invece, anche se è meno tecnico, serve a dare l’idea che il romanzo viene letto e, se necessario corretto, in collaborazione con l’autore. Il grado di intervento sul testo dipende però dalla situazione di partenza del romanzo, ma anche dalle modalità di lavoro revisore che lo prende in carico (abbiamo una squadra di revisori, altrimenti in 2 persone soltanto non riusciremmo a controllare 3 romanzi al mese), in alcuni casi revisore e introduttore coincidono, in altri casi, no… per es. del romanzo di Barbara Risoli io sono stata il revisore, mentre Stefania Auci è stata l’introduttore, mentre nel caso di Vanessa Ianchello io sono stata revisore e introduttore. Quello che comunque ci interessa è alla fine di far arrivare al lettore un testo corretto dal punto di vista linguistico, possibilmente senza refusi e interessante da leggere. Vorrei precisare che anche noi curatrici abbiamo i nostri revisori, altrimenti i nostri romanzi avrebbero un trattamento diverso da quello delle altre autrici e non sarebbe corretto, quindi, se puoi, aggiungilo nella prima risposta.

Il contratto prevede una spesa da parte dello scrittore?
Il contratto non prevede nessun contributo da parte delle autrici… abbiamo contattato per questo diverse case ed. prima di arrivare ad un accordo con la 0111 ed. proprio perché ci tenevamo a offrire una possibilità di pubblicazione senza pagamento a chi veniva inserito in collana.

Con quale criterio scegliete i libri da pubblicare?
Cerchiamo romance non tradizionali, ma innovativi come ambientazione e modalità di scrittura… con questo non è che se ci arrivasse un classico regency lo disprezzeremmo, ma essendoci già molte pubblicazioni di questo tipo, preferiamo puntare su ambientazioni e storie meno “prevedibili”.

La pubblicità dei romanzi in uscita è a carico del lettore o vostra?
La pubblicità è più che altro a carico di noi curatrici, anche se chiediamo alle autrici di aiutarci in questo lavoro e di far riferimento anche ai propri contatti su internet. Nel caso di autrici esordienti, cerchiamo, tuttavia, di supportarle maggiormente nel lavoro di promozione dei propri libri.


Se siete interessate a pubblicare con noi le regole per inviarci i testi in lettura sono le seguenti:
I testi devono essere composti minimo da 70.000 caratteri (o in alternativa 80 pagine, se sono presenti anche delle immagini oltre al testo) e massimo da 400.000 caratteri.
La consegna alla casa ed. deve avvenire entro il 20 di ogni mese per essere pubblicati nel mese successivo.
Prima di compilare il seguente modulo, presente sul sito della 0111 edizioni le autrici, che desiderano pubblicare il loro rosa all'interno della collana, lo devono inviare tramite e-mail alle due curatrici in modo che venga letto e valutato.
MODULO PER LA SPEDIZIONE DEI MANOSCRITTI
Per l'invio dei manoscritti va usato il seguente recapito:collanarossocuore@gmail.com

Ogni autrice avrà poi un revisore del testo e un introduttore che la seguiranno nella pubblicazione del romanzo. I testi non verranno sottoposti ad un editing vero e proprio, ma verranno comunque controllati per evitare refusi, possibili errori grammaticali e altre imprecisioni prima che vadano in stampa.La collana sarà basata sull'alternanza nella pubblicazione dei vari sottogeneri del rosa, per cercare di venire incontro alle esigenze e alle passioni delle lettrici.

Per ultima cosa, ma non meno importante, vorremmo ringraziare Laura Gay per aver scelto il titolo della collana e Giusy Berni per aver curato la grafica del blog.

LE USCITE DI FEBBRAIO: Questi sono i romanzi usciti nel mese di Febbraio le cui trame potrete leggerle qui:
http://www.collanarossocuore.blogspot.com/

           


LE USCITE DI MARZO:

HIDDEN IN THE DARK (saga MORAY PLACE 12, Edimburgo) di Stefania Auci
Tre racconti. Tre slice of life, tre storie che si svolgono in epoche differenti. Due protagonisti. Due vampiri: Samuel, angelico e distaccato, incapace di provare pietà fino a che un misero essere umano non entra nella sua vita, stravolgendola. Oliver, un assassino gelido senza rimorso, incapace di amare ma che protegge la sua compagna come un lupo. Personaggi non annacquati, anche se le loro vite si intersecano con quelle degli umani, finendo per esserne parte. Oscuri e intensi, privi di rimorso, amorali. Approfonditi psicologicamente, con uno stile forte, graffiante, queste storie sono brevi ma intense, difficili da dimenticare.


IMPRINTING LOVE di Maria Chiara Cabrini
Anna ama da anni, in segreto, il suo migliore amico, Marco. Non riesce a superare questa infatuazione, nonostante sappia di non avere speranze ed è arrivata alla conclusione che è tutta colpa dell’imprinting! Lui fu la prima persona a prenderla in braccio, appena nata, e l’imprinting fece il suo lavoro, come fosse stata un’oca. Marco è ora fidanzato con una ragazza odiosa e superficiale e Anna soffre più che mai, ma grazie all’intervento di circostanze favorevoli, forse qualcosa cambierà…


E per ultimo LA GIUSTIZIA DEL SANGUE di Barbara Risoli del quale vi offriamo un breve assaggio.


TRAMA:
 

1793. Una lettera disperata giunge dalla Francia, dove la Rivoluzione impazza. Intercettata da Venanzio, ora duca Rues de Martin, scatta il piano per salvare un innocente dall’inferno del Terrore. Eufrasia e Venanzio tramano nel buio, feroci e decisi a riscattare se stessi e il sangue offeso, irriducibili sfidano Dio, si confondono con le ombre di un tempo spietato e rischiano la vita al fianco di foschi personaggi in un mondo senza più regole, la giustizia a ergersi distruttiva con la libertà che scioglie cani randagi. Nella cupa atmosfera di una Parigi allo sbando, nell’aria fetida di una locanda malfamata, davanti alla ghigliottina, mentre Maria Antonietta guarda il popolo assetato di sangue, l’amore muove i due amanti e dal fango risorge con un inganno perfetto, con un gioco delle parti che trascinerà nella loro vita chi era destinato alla morte.

 

ESTRATTO

La vide. Nella penombra dell’angolo più distante la vide. Le mani incrociate al petto, la camicia da uomo sbuffante, i pantaloni scuri. Ma ciò che vide bene di lei fu lo scintillio degli occhi. Si alzò minaccioso.
- I giochi sono fatti, Stolfo. Evitate gesti inconsulti perché non potete tornare indietro – avanzò verso di lui.
- Credi di avermi meravigliato? – la sbeffeggiò, cercò un sigaro, ma la mano della donna lo fermò afferrandogli il polso.
- Affatto, avete messo su una commedia grandiosa, il solito palco da teatrante per trascinarmi con voi – non celò di avere capito. Si fissarono duramente, ma si capivano, Dio solo sapeva quanto. Si scrutarono come un tempo, con il sangue di quel tempo, con la follia di quei giorni. Eufrasia non interruppe il contato con lui, serrò la mano e conficcò le unghie nella pelle senza che l’uomo manifestasse dolore.
- Mi è costato un occhio farti credere che ho passato la notte con una prostituta – si liberò di lei.
- Mi costa la dignità farvi credere che vi credo – si sedette sulla sedia della piccola scrivania. Era tutto piccolo in quella cabina.
- Penso che sarebbe opportuno dirmi cosa state combinando voi e mio padre, visto che ci sono dentro fino al collo. Per quale motivo sto ... omissis ...? E’ un motivo importante oppure è una delle vostre commedie? – fu grezza nel parlare e nel muoversi.
- Saprai tutto a tempo debito, tu pensa a muoverti come ti dico io – tagliò corto, finalmente trovò il sigaro tanto agognato.
Stava tornando tutto come prima. Il sapore dell’inganno, della complicità dava un senso a quel viaggio senza senso. Eufrasia lo osservò, mentre il caldo lo costringeva a levarsi la camicia.
- Puoi fare la stessa cosa, non mi scandalizzo – la invitò ironico.
- Non siate ridicolo – non lo accontentò, estrasse una bottiglia di rhum dall’armadietto del capitano. Lo aprì per berne un sorso a collo.
- Non sembri una duchessa – le fece notare respirando l’aria proveniente dall’oblò.
- Non la sono – rise di sé. Non la riconosceva. Non era vero che aveva inscenato una commedia, non era vero che l’aveva voluta a bordo e non era vero che aveva speso un occhio per fingere di andare con una prostituta, lo aveva fatto davvero. Sbuffò tra sé, ma si sentiva felice, sentiva lei addosso pur distante e trasformata nuovamente in qualcosa che non era la sua vera apparenza. La regina di pochi giorni prima, sulla scalinata, ora sembrava un uomo avvezzo alle bevute pronto a uccidere. Eufrasia sapeva uccidere, la sua bellezza la rendeva insospettabile. La scrutò oltre la spalla nuda, lei alzò la bottiglia in un tacito brindisi. Le tolse dalle mani il rhum e lo ripose nell’armadietto.
- Grazie – sussurrò inaspettato. Eufrasia ebbe un colpo al cuore. Lo interrogò silente.
- Nessuno di noi lo voleva – aggiunse. Chinandosi verso il mobile si era avvicinato al suo viso. Ne sentì il calore, percepì il profumo intenso di una donna che avrebbe voluto prendere subito, senza chiedere, senza avere paura. Gli occhi così vicini da scavarsi a vicenda.
- Ve lo avevo detto che non vi avrei aspettato - aprì una porta, o meglio, la socchiuse. Venanzio tentennò, brutta cosa la paura di spezzare un incantesimo.
- Ho creduto una cosa diversa – sussurrò. Le risparmiò gli occhi addosso per dirigerli in un vuoto senza confini.
- Voi non siete solito credere, voi siete sempre certo – lo stuzzicò cercando lo stesso vuoto.
- Giusto - sorrise tagliente, se stesso a tutti gli effetti.
- Giusto – ripetè lei. Lo bloccò piantando un piede contro il muro.
- Cosa vuoi, Eufrasia? – accettò l’assedio.
- La mia vita – ringhiò tagliente, se stessa a tutti gli effetti.
- Quale vita? La prima, la seconda o la terza? – la prese in giro, la gamba rigida a pressargli il retro delle ginocchia.
- La migliore – gli impedì di liberarsi. Si fissarono rabbiosi eppure languidi. La mano del duca le sfiorò il mento, le loro bocche si unirono in un morso che fu bacio secco, diretto, profondo e volgare. Eufrasia non si irrigidì, lui se ne accorse. La guardò ancora e ancora.
- Un assaggio, Eufrasia, solo un assaggio per ricordarti cosa ti stai perdendo da mesi – le disse ilare, facilmente si liberò della sua labile presa con la gamba. Uscì dalla cabina, aveva caldo, troppo per respirare la stessa aria della moglie che rimase immobile.
Eufrasia fissò la porta, anch’essa piccola. Si lasciò andare all’indietro sulla sedia. Si sentiva leggera, il sapore di tabacco in bocca, il profumo di un uomo sulla pelle delle labbra. Sorrise.

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