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IN THE SPOTLIGHT - SOTTO I RIFLETTORI

SENTIMENTI IN TEMPESTA
L'ULTIMO ROMANZO DI SONIA CAPORALI - autrice italiana

 

DALL'AUTRICE

Ebbene sì, è uscito in questi giorni di festa, il mio secondo romanzo, "Sentimenti in tempesta", edito dalla casa editrice Sogno Edizioni.

É il secondo libro della saga MacAuley, una trilogia che iniziai a scrivere parecchi anni fa.
Chi ha letto il primo romanzo, "Sentimenti ribelli" pubblicato nel 2007 e oggi fuori catalogo, (è possibile richiedere il libro Sentimenti ribelli, gratuitamente in formato ebook, scrivendo direttamente alla scrittrice) ricorderà senz'altro le avventure di Grace MacAuley e di quello che è stato suo marito, il cinico e prepotente duca di Graystoke, Julian Roy Ashford. Oggi il romanzo non è più acquistabile, ma il secondo volume può essere letto senza problemi.
"Sentimenti in tempesta", infatti, narra la storia del fratello di Grace: Royce MacAuley, conosciuto a Kyle come "lo scapestrato" della famiglia.



Il mio sito personale:www.soniacaporali.blogspot.com  

 

IL LIBRO

SENTIMENTI IN TEMPESTA
Sogno Edizioni - www.sognoedizioni.com


Un miracoloso salvataggio.

Due paia di occhi che si sfiorano creano, in una giovane donna, una strana e piacevole sensazione di calore.
Seina Ortiz, è questo il nome dell’indomita fanciulla che, travestita da uomo, cerca notizie sul fratello marinaio ormai scomparso da tempo. Le infruttuose ricerche la conducono ad agire e, sprezzante del pericolo che incorre, cerca di imbarcarsi su una nave.
Per sua fortuna, ad assumerla sarà il capitano della Bravery, Royce MacAuley, già conosciuto in precedenza a causa di un fortuito incontro. Lei tenterà di ingannarlo nascondendo la sua vera identità, ma con scarso successo. L’uomo, infatti, noto a tutti come lo “scapestrato” della famiglia MacAuley, amante delle belle donne e del rischio estremo, riconosce subito che sotto quegli abiti maschili si nasconde una donna, ma nonostante sia leggendario il mito che queste siano portatrice di sventura su una nave, finge di non accorgersene e lascia che la Bravery salpi ugualmente.
Un lungo viaggio li attende e ben presto i due si mostreranno per quello che sono: un capace amante lui e una deliziosa e sensuale donna lei. Attraverso pericoli, risate e passione, i due raggiungeranno le fredde terre scozzesi e in quelle lande selvagge, Seina, oltre a ritrovare il fratello, troverà anche l’amore...


Ecco, questo è quello che vi aspetta dal secondo romanzo!

Un piccolo accenno al terzo volume, "Sentimenti e misteri", mi è d'obbligo per chiarirvi le idee su questa famosa famiglia scozzese. Il romanzo narra la storia del primogenito dei MacAuley: Morgan. Freddo, scostante e piuttosto riservato, non ama le mondanità, non ha particolare simpatia per le donne e, soprattutto, non vuole sposarsi. Ovviamente, per conoscere le sue vicende dovrete attendere la sua pubblicazione che, calcolando i tempi biblici per la ricerca di un editore, spero avvenga prima della fine del mondo prevista dai Maya per il 23 dicembre 2012 ;)

La saga completa è:

1) SENTIMENTI RIBELLI (fuori catalogo, non più acquistabile) - potete trovare trama ed estratto a questo link :
http://romancebooks.splinder.com/post/20004818

2) SENTIMENTI IN TEMPESTA

3) SENTIMENTI E MISTERI (non ancora pubblicato)

Al momento è possibile acquistare Sentimenti in tempesta direttamente nel sito della casa editrice www.sognoedizioni.com oppure nelle principali librerie online quali IBS, Libreria universitaria, Dea Store, ecc... Più avanti sarà disponibile anche nelle edicole.
Il romanzo è di 309 pagine e ha un costo di 8 euro. Nel sito della casa editrice è possibile scaricare il primo capitolo.

 

ESTRATTO

Estratto di Sentimenti in tempesta

L’uomo lo guardò con indifferenza poi prese Seina per un braccio e la trascinò fuori dal locale.
“A quanto pare, signore, devo ringraziarvi nuovamente. É la seconda volta che mi salvate la vita” disse arrossendo.
Gli era infinitamente grata, chissà che fine avrebbe fatto se fosse rimasta in balia di quel delinquente.
“A quanto pare, ragazzino, sembra proprio che tu non voglia darmi ascolto” ribatté l’uomo serio, poi sorrise “Ieri mattina non ti avevo detto di stare lontano dal porto?”
“Sì, avete ragione ma... ”
“Ma cosa? É dannatamente pericoloso stare qui. Se stasera non fossi intervenuto io, sai cosa sarebbe successo, vero?” la rimproverò lui guardandola negli occhi.
Strano... quel fanciullo non aveva dei lineamenti maschili. Quando il giorno prima l’aveva salvato da quella carrozza impazzita ed erano caduti a terra, aveva sentito su di sé il suo corpo. Un corpo che però non aveva forme maschili.
“Ho bisogno di lavorare” annunciò Seina sorvolando sui suoi rimproveri “Se siete su una nave, vi prego, portatemi con voi”
Quell’uomo era gentile e buono, lo aveva capito subito e forse, proprio per questo, era il suo unico modo per arrivare a Leandro.
“Lavorare? Ma quanti anni hai?” le domandò avvicinandosi al suo viso.
Possibile che fosse un ragazzo? Eppure, il suo tono di voce cambiava in continuazione come se si sforzasse di parlare in una tonalità non sua. Lui conosceva bene le donne, nella sua vita ne aveva sedotte tante ed era sempre stato considerato da tutti un libertino. Non era facile ingannarlo e, infatti, nessuna donna c’era mai riuscita.
“Ne ho sedici” mentì Seina.
“E come ti chiami?”
O Santo Cielo! A questa domanda non era davvero pronta... doveva inventarsi un nome e alla svelta!
“Mi chiamo Sen” disse infine.
“Bé, ascolta Sen” iniziò l’uomo divertito “io ho bisogno di una persona sulla mia nave ma credo che tu sia troppo piccolo. E poi hai un fisico minuto, non solleveresti neanche una piuma”
“Questo lo dite voi, signore” ribatté Seina offesa. Ammise con se stessa che era vero, per essere un ragazzo era magra, ma a lui questo non doveva importare “Io posso lavorare benissimo”
“Dici davvero?” le chiese prendendole un polso.
Poi notò le sue mani: le dita erano lunghe e affusolate, le unghie corte e ben curate, non erano tipiche di un fanciullo. Per Dio, quel ragazzo era... una donna!
“Signore, cosa fate?” domandò Seina, cercando di liberare la mano, ma l’uomo la teneva ben stretta.
“Le tue mani sono troppo lisce e morbide, si vede che non hai mai fatto lavori pesanti” osservò guardandolo di traverso e lasciandole il polso.
“Invece li ho fatti, signore” insisté Seina senza arrendersi.
Doveva anche mentire pur di raggiungere il suo scopo.
“Va bene, allora, potrai salire sulla mia nave” acconsentì infine lui, dandole una pacca sulla spalla talmente forte che la fece barcollare “E salirai ora, con me”
“Subito, signore?” chiese Seina un po’ preoccupata.
“Certo, cosa vuoi aspettare? Non hai più voglia di lavorare?” la provocò soddisfatto.
Ora ci avrebbe pensato lui a sistemarla! Sarebbe stato al suo gioco per scoprire il perché di tutta quell’assurda farsa. Poi, se la giovane fosse stata di suo gradimento, una volta smascherata, avrebbe potuto anche sedurla. Non era mai stato il tipo da porsi il problema che, forse, sarebbe stata lei a non trovarlo di suo gradimento, al tocco delle sue carezze ogni donna aveva sempre ceduto. Sarebbe stata una conquista come tante altre. Sorrise dentro di sé perché sotto quelle vesti da ragazzino, lei non doveva essere niente male.
“Sì, tantissima, signore”.
“Bene, allora andiamo” la esortò infine incamminandosi.
Seina lo seguì e quando giunsero davanti alla nave, rimase a bocca aperta. Era un veliero grandissimo, un brigantino per l’esattezza, adibito a nave mercantile. Era lungo centotrentuno piedi, largo trentadue e alto circa cinquanta. Aveva tre alberi: il trinchetto a prua, l’albero maestro, il più grande, al centro della nave, sul quale era issata la bandiera inglese e scozzese e a poppa vi era l’albero di mezzana, il più piccolo. A prua vi era anche il bompresso, un albero orizzontale che sporge da essa e sul quale si distende il lato inferiore delle vele triangolari dette fiocchi.
Tutte le vele erano aperte e Seina poté ammirarne la grandezza. La nave era fatta interamente di legno e sulla prua, esattamente sotto il bompresso, vi era una statua lignea raffigurante una donna alata che sembrava volesse abbracciare l’oceano.
“Signore” lo chiamò, incuriosita da quella statua.
“Dimmi, Sen”
“Vorrei chiedervi... cos’è quella?” domandò Seina indicando la scultura.
“Quella è una polena” spiegò l’uomo guardando divertito la ragazza “Quasi tutte le navi di oggi, ma anche quelle del passato, hanno queste statue decorative sulla loro prua. Nel corso dei secoli, scolpire queste decorazioni sulle proprie navi, era diventata una vera e propria tradizione. Sembra che questa abbia avuto origine dalle antiche popolazioni nordiche di cui anche noi facciamo parte. Le nostre navi venivano decorate con scudi, bandiere o statue raffiguranti mostri marini per spaventare i nemici”
Seina rimase affascinata dalla sua spiegazione e l’emozione crebbe ancora di più quando iniziarono a salire la passerella che li avrebbe portati sul ponte: per la prima volta, in vita sua, avrebbe visto una nave anche al suo interno.
Arrivati in coperta, l’uomo misterioso impartì qualche ordine ai suoi marinai e Seina capì che probabilmente era il capitano.
“Seguimi, Sen” ordinò l’uomo scendendo le scalette “Ti faccio vedere la tua cuccetta, ovviamente dormirai con tutti gli altri”
“Con tutti gli altri, signore?” domandò Seina scandalizzata.
“Certamente! Perché? Ti vergogni?” chiese l’uomo scoppiando a ridere “Si vede che sei un ragazzino! Ne dovrai fare di esperienza!”
“Bé... sì” bofonchiò Seina rossa in volto.
“Arrossisci come una signorina, Sen” le fece notare egli ironico.
Lei non rispose, lo seguì fino al luogo nel quale avrebbe dormito. Quando lo vide, rimase a bocca aperta: era una stanza grandissima all’interno della quale vi erano diversi letti a castello imbullonati a terra. La sua privacy l’avrebbe ricavata soltanto tirando leggermente una tenda di lana attaccata al bordo superiore della sua cuccetta. Avrebbe dormito davvero con altri uomini e solo Dio sapeva come avrebbe fatto!
“Sei mai stato con una donna, Sen?” le chiese improvvisamente.
“Oh no, signore!” esclamò Seina forse con troppo impeto. Non doveva mostrarsi così timida, in fondo doveva recitare la parte di un uomo “Voglio dire, ancora no, signore”
“Bé Sen, io alla tua età avevo già avuto la mia prima esperienza” confessò lui sorridendo orgoglioso “Era una prostituta che aveva un seno da... ”
“Signore!” lo fermò lei avvampando “Non è il caso che mi parliate di queste cose”
Ci mancava solo che le raccontasse i suoi trascorsi amorosi. Se solo avesse saputo...
“Perché no? Siamo tra uomini” la provocò ammiccando “Le mie esperienze potrebbero tornarti utili un giorno”
“Non m’interessa” ribatté lei decisa.
“Come vuoi” si arrese infine l’uomo facendo spallucce.
Dentro di sé si stava divertendo tantissimo, l’aveva provocata di proposito e questo gli dava un gusto particolare.
“Quella è la tua cuccetta” la informò, indicandole la quarta fila di letti a destra “Dormirai lì, in basso”
“Va bene, signore” assentì Seina imbarazzata.
“Ora vai a dormire” suggerì poi serio “Domani ti dovrai svegliare alle sei. Su questa nave facciamo turni di sei ore ciascuno e ogni uomo dell’equipaggio ha un proprio compito. Domani ti dirò quale sarà il tuo”
“Ho capito, signore” mormorò piano Seina “Grazie e... buonanotte”
“Buonanotte a te, ragazzo” poi l’uomo si voltò e la lasciò sola.
La giovane si guardò attorno, smarrita più che mai. Che stesse commettendo una follia questo già lo sapeva, fino a quando sarebbe riuscita a mantenere il suo segreto? Osservò le altre cuccette con curiosità e timore notando che alcuni marinai già dormivano.
Preoccupata, si sdraiò nella propria completamente vestita e sperò che tutto andasse bene. Riuscì ad addormentarsi solo alle prime luci dell’alba.

 

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