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IN THE SPOTLIGHT  -  SOTTO I RIFLETTORI

LAURA GAY - autrice esordiente italiana

 

L'AUTRICE

 

Mi chiamo Laura Gay, sono nata a Genova il 19 luglio 1970, lavoro in un’agenzia marittima, sono felicemente sposata e amo follemente gli animali, particolarmente i gatti.

Ma la mia passione più grande è, come avrete già intuito, la scrittura.

Solitamente prediligo i romanzi storici, ma di recente ho sperimentato un genere nuovo: quello del time travel.

Mi sono appassionata ai viaggi nel tempo leggendo la saga di Diana Gabaldon e innamorandomi a prima vista dei suoi personaggi. Quindi, mi è venuto in mente di scrivere “Prigioniera del Tempo” che ho terminato di scrivere l’estate dello scorso anno e che, per un certo periodo, ho postato a puntate sul mio blog, ottenendo forti consensi dal pubblico.

Sulla scia di questo successo, ho deciso di pubblicare il romanzo in forma cartacea con Boopen, per permettere anche a coloro che non amano leggere sullo schermo di un computer di conoscere e, spero, apprezzare questa storia.

Da poco ho pubblicato un romanzo storico dal titolo “La figlia del re di Francia” nella collana Rosso Cuore della 0111 edizioni. E’ un lavoro a cui tengo molto perché per portarlo a termine ho fatto lunghe ricerche storiche. Chi lo leggerà, si accorgerà fin da subito che le vicende realmente accadute si fondono in un tutt’uno con gli episodi di mia fantasia e troverà persino un’accurata biografia dedicata ad uno dei personaggi più famosi della storia di Francia: la regina Maria Antonietta.

Attualmente sto lavorando al seguito di “Prigioniera del tempo” che dovrei terminare entro la fine del 2010.

 

Trovate il mio blog a questo link: http://laureen.splinder.com

 

IL LIBRO

 

La figlia del re di Francia

0111 Edizioni

 

Eve, una giovane di umili origini, viene sedotta dal re di Francia, Luigi XV, e da questa relazione nasce una bambina che viene chiamata Angelique. La piccola, alla morte della madre, viene cresciuta da un maestro d'armi che lei crede il suo vero padre e che le insegna a tirare di scherma come il più abile degli spadaccini. Ma quando l'uomo viene ucciso da un gruppo di briganti, Angelique si convince che il responsabile della sua morte sia il re in persona e decide di vendicarsi. Entra così in contatto col mondo dorato di Versailles e si innamora di un affascinante conte libertino che le darà una figlia, Rose. Sullo sfondo di intrighi di corte, scandali politici e amorosi, l'avvincente storia di tre donne accompagna l'evolversi di uno dei periodi più affascinanti della storia di Francia, dal regno di Luigi XV a quello del suo successore, fino alla Rivoluzione.

ESTRATTO

Si ritrovò in una stanza piuttosto piccola, ma arredata con gusto. Il fuoco scoppiettava dentro al caminetto, irradiando con la sua luce il modesto appartamento e conferendo all’ambiente un confortante tepore.
Timidamente, Eve sollevò lo sguardo e finalmente lo vide. Era un uomo dalla statura imponente e un bel viso dallo sguardo leggermente malinconico. Le sue ricche vesti gli conferivano una certa autorità ed ella si ritrovò a inchinarsi con grazia, mentre si presentava: “Il mio nome è Eve, monsieur.”
Egli sorrise appena. “Un bel nome per un’incantevole fanciulla.”
Era anche un uomo galante, dunque! Eve arrossì per l’imbarazzo. Infine, non poté evitare di chiedere: “Posso sapere il vostro nome, ora? Non mi è stato detto e non so come devo chiamarvi.”
L’uomo misterioso parve soppesare la domanda che gli era stata rivolta, infine rispose: “Chiamatemi Adam. Suona bene, non credete? Adam e Eve, Adamo ed Eva.”
Mentre Eve cominciava a sentirsi sempre più a disagio in sua presenza, egli versò del vino in una coppa e glielo porse. “Suvvia, bevete un goccio. Vi farà bene. Mi sembrate un po’ tesa.”
Eve non aveva mai bevuto del vino e lo trovò assolutamente delizioso. Pertanto, quando Adam le porse un’altra coppa, lo buttò giù avidamente. Pareva che il suo padrone fosse divertito da quel fatto perché per la prima volta lo vide sorridere.
“Mi sembra di intuire che è di vostro gradimento, mademoiselle.”
Ella arrossì per l’imbarazzo e reclinò il capo per permettersi di osservare meglio il suo interlocutore. Era dannatamente attraente, questo non poteva negarlo. Ma del tutto fuori dalla sua portata, si disse per impedirsi di lasciar vagare la mente su territori pericolosi.
“Non avevo mai bevuto nulla di così buono, monsieur”, rispose un po’ titubante.
Lui le riempì di nuovo il bicchiere e la incitò a bere di nuovo.
“Prendetene ancora, se vi piace”, le disse per convincerla, “Ha già dato un po’ di colore al vostro bel viso.”
Eve non era certa che il rossore che le colorava le guance fosse dovuto al vino. Piuttosto, era la presenza di quell’affascinante gentiluomo a turbarla nel profondo e non seppe spiegarsene la ragione. Bevve il vino tutto d’un sorso e ne prese ancora.
Dopo il quarto bicchiere, cominciò ad accusare i segni di una sbornia in corso: la testa le girava vorticosamente e la mente le si fece confusa. Quando lui le tolse la coppa di mano dovette sorreggerla perché stava per inciampare e finire a terra come una pera cotta. “Forse, è il caso che vi sediate un istante”, le disse lui, indicandole il letto, “Temo che il vino vi abbia dato alla testa.”
Non c’erano sedie in quella stanza e, sebbene lo giudicasse sconveniente, fu costretta a sedersi dove le era stato ordinato. A un tratto la situazione le parve grottesca: si trovava sola in una stanza, in compagnia di un uomo e mezza ubriaca per giunta!
Poi Adam le si avvicinò e le sedette accanto, accarezzandole delicatamente una guancia. Ella arrossì nuovamente e non per il vino.
La presenza di quell’uomo le faceva uno strano effetto. Avrebbe voluto allontanarlo, ma si sentiva come soggiogata da lui. Il cuore aveva cominciato a batterle più forte, mentre Adam si chinava sul suo collo di porcellana per deporvi un bacio che la fece rabbrividire. Le labbra di lui si spostarono sulle sue ed ella accolse quel bacio con un abbandono che non si sarebbe mai aspettata.
Le loro lingue si intrecciarono in una danza sensuale che le fece perdere ogni cognizione.
Solo quando si staccarono ella recuperò un barlume di lucidità e si scostò da lui, intimidita.
“Vi prego… noi non dovremmo…”
Era talmente imbarazzata che non riusciva a trovare le parole adatte. Tuttavia, sapeva di non potersi concedere certe libertà col suo padrone. Per quanto affascinante lui fosse, lei non era quel tipo di donna.
Adam parve colpito dalla sua reazione. Era talmente abituato ad avere tutte le donne che desiderava che quel rifiuto lo colse di sorpresa. Dame di corte, cortigiane, fanciulle illibate e ricche vedove facevano a gara per essere ammesse nel suo letto.
Persino le ragazze che gli procurava la Pompadour, pur non conoscendo la sua vera identità, rimanevano affascinate dalla sua ricchezza e dall’aura di potere che emanava.
Non aveva mai faticato molto a convincerle a concedergli i loro favori. Tuttavia, Eve pareva diversa.
“Come avete detto?” esclamò turbato, mentre lei si rannicchiava sull’altra sponda del letto, quasi temesse che lui intendesse costringerla con la forza. Diamine, non era mai stato costretto ad arrivare a tanto! Pensò, trattenendo una risata.


Il libro è acquistabile qui: http://www.ibs.it/code/9788863072747/gay-laura/figlia-del-re-di.html

 

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