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Sense and cooking

Molti, quando pensano alla lettura, immaginano un’attività prettamente intellettuale, che non includa il corpo se non come mero mezzo. In  realtà, anche se indirettamente, l’atto di leggere coinvolge tutti i sensi, perché non è solo la vista a venire messa in gioco ma anche l’udito, l’olfatto, il gusto e il tatto.

Quando siamo immerse nell’atmosfera di un romanzo non sentiamo forse i suoni, gli odori e i sapori di cui l’autore ci narra? Non ci sembra di poter toccare anche a noi con mano un tessuto, una superficie, la pelle di un personaggio? Di fatto noi viviamo non solo le emozioni dei protagonisti, sperimentiamo anche il loro vissuto fisico, se la scrittore è davvero bravo. Non per nulla il binomio cibo/letteratura è uno dei più antichi e longevi a partire dall’Odissea di Omero, passando per il Gargantua di Rabelais  o per i capolavori del secolo scorso: Alla ricerca del tempo perduto di Proust, che proprio da un'improvvisa e travolgente regressione temporale, grazie all’odore e al sapore di una madeleine, si apre,e l’Ulisse di Joyce, in cui le libagioni sono meno raffinate ma non meno fondamentali.

I pasti e il nutrimento non sono solo alla base della sopravvivenza, ma anche delle relazioni sociali, da qui la sua importanza anche in ambito letterario. Il romance non fa eccezione e sono innumerevoli gli esempi di libri in cui il cibo ruba la scena da: Il velo della notte di Lydia Joyce, dove della frutta si fa un uso fantasioso ed erotico, a Brazen di Susan Johnson che ci mostra la “flessibilità” di quelli che parrebbero banali dolcetti di marzapane, o agli splendidi banchetti in Accadde in Autunno  per  terminare con la favolosa e complessa immaginazione culinaria di Verity Durand in Tentazioni deliziose.

Sono convinta che dietro ogni lettrice appassionata ci sia anche una buongustaia, i due aspetti vanno di pari passo, il piacere di mangiare e quello di un buon romanzo non sono così distanti, e presumo di non essere la sola ad essere stata ispirata in cucina dopo determinate letture. Alcuni esperimenti sono ottimamente riusciti, altri meno…  Ho provato, per esempio, a seguire le indicazioni per la preparazione dei piatti tipici scozzesi che vi avevamo presentato qui sul blog l’anno scorso, tuttavia il risultato si è rivelato piuttosto  pesante da digerire! Prima di presentarvi le mie ricette, o di conoscere le vostre allora, ho pensato però di chiedere il parere ad una professionista.
Abbiamo  infatti il piacere di avere con noi la brava e bella Monica Bianchessi, uno dei volti più amati del canale Alice del bouquet di Sky, conduttrice di Pronto in tavola e autrice di I DOLCI FATTI IN CASA edizioni Sitcom. Con lei converseremo un poco di cibo, cucina e letteratura.

Benvenuta Monica. La prima domanda  d’obbligo: quale è il suo rapporto con la lettura?  E legge mai romanzi sentimentali o romance?
 

Adoro leggere e di tutto... ovviamente compro riviste e libri di cucina ma non essendo profondamente romantica prediligo libri che parlano di viaggi, civiltà lontane e città che desidererei visitare ma che con il lavoro che faccio non sempre riesco a realizzare. Mi piacciono poi le biografie, che dire ...quanto ti piace leggere, tutto è interessante.

Le capita mai, quando legge un libro, di pensare a quale piatto si abbinerebbe bene a un certo personaggio o quale menù a una certa situazione?
 

Si sopratutto quando ti capitano libri ambientati in luoghi lontani ...esotici. Il cibo, i profumi, i colori sono sempre presenti dal sud America all'Oriente e, l'ambientazione o il protagonista evoca un ingrediente o persino un piatto. Ma tutto diventa più coinvolgente quando anche i personaggi del libro sono appassionati di cucina e si soffermano su di una ricetta che spesso è legata ad un ricordo.

Secondo lei, come mai i libri di ricette spopolano in libreria ben più di qualsiasi romanzo? Perché la cucina è comunque cultura o perché rappresenta una forma di escapismo?
 

Esatto... la cucina è cultura perché parla delle tradizioni di un popolo ma  è anche  divertimento, svago ed è forse proprio questa la formula vincente della vendita dei libri di ricette. Lasciamo lo stress e la fatica ai cuochi professionisti...

Lei ha un rapporto quasi sensuale col cibo quando realizza le sue ricette, al contrario di altri colleghi che appaiono più meccanici nelle preparazioni. Ritiene che nel cucinare questo aspetto sia importate tanto all’atto della consumazione delle pietanze, quanto nella manipolazione degli ingredienti?

Il mio approccio con il cibo è gaudente, forse a causa del fatto che sono autodidatta. Ho cominciato a cucinare perché mi diverte ma sopratutto perché mi piace mangiare... anche davanti alle telecamere non riesco a non assaggiare quello che preparo...è del tutto spontaneo e credo che si veda anche da casa. La scelta del cibo è dettata da requisiti imprescindibili.
Il cibo deve essere buono... pulito cioè poco raffinato e naturale, giusto, cioè di provenienza biologica e autoctona. Circa la sensualità,  non mi ritengo tale.

Da cosa  prende ispirazione quando inventa una ricetta?

Personalmente non invento niente... lo ha già fatto la tradizione...le nostre donne dovevano ingegnarsi tutti i giorni in cucina e assemblare ciò che la natura proponeva loro stagionalmente, e trovo che siano state grandiose! Nel programma “Pronto in tavola” cucino solo ciò che mi piace e che cucino anche a casa. Ma forse l'ispirazione passa anche attraverso ai ricordi.

Le sue ricette sono semplici e gustose e possono essere realizzate anche da chi ha poco tempo. Molte delle nostre lettrici, tra lavoro e famiglia, non hanno la possibilità di restare molto ai fornelli.  Quali possono essere piccoli consigli e accorgimenti per preparare piatti sfiziosi, economici e rapidi?

Durante i corsi di cucina che tengo tutte le settimane il cruccio delle signore e ragazze che incontro è sempre lo stesso... la mancanza di tempo e la poca fantasia. I consigli sono sempre gli stessi...una spesa ragionata.
Si parte dall'acquisto di prodotti di stagione poi assemblarli in un unico piatto. Quindi...si butta la pasta, dopo 3 minuti si aggiunge la verdura, si scola tutto assieme, si spadella a fuoco vivo, si grattugia del formaggio saporito e voilà... pronto! Non è difficile, poi la variante lo fanno altri ingredienti... briciole di pane, acciughe, capperi, olive...acquistate solo ciò che vi serve, non riempite le dispense, e impariamo ad utilizzare tutto, anche le bucce, evitando gli sprechi.

Lo scorso autunno ha pubblicato un libro di ricette di dolci. E’ una scelta obbligata viste che le donne, si sa, prediligono il dolce o è anche una sua passione personale?

Mi piace fare dolci...rientrano nel vasto panorama del confort food. Il profumo di una torta di mele mi riporta a casa, le crostate, che adoro, mi ricordano i pranzi della domenica e i biscotti che, mi divertono, le colazioni con i miei fratelli. Una torta fatta in casa ha il sapore della famiglia e mi auguro che diventi una pratica usuale per tutti.
Mia figlia Delia ha cominciato a cucinare le sue merende preparando dei meravigliosi muffin a 10 anni e non ha ancora smesso. La cucina aumenta l'autostima, sopratutto nei piccoli...

Per concludere, le andrebbe di regalare alle nostre lettrici un paio di sue ricette romantiche?
 

Non so se siano romantiche e chiedo scusa in anticipo, ma il mio romanticismo è latitante. Queste sono 3 ricette veloci che mi piacciono molto e mi auguro che siano gradite alle sue lettrici. Quindi, grazie per le gentili domande e buon lavoro!

Gnocchi di ricotta e prezzemolo
Ingredienti per 4 persone:
600 g di ricotta di pecora asciutta o infornata, 2 cucchiai di prezzemolo tritato, 2 tuorli, 4 cucchiai di grana padano grattugiato, 150g di farina di riso, 4 cipolle bianche o dorate, 4 cucchiai di latte, 40 g di pinoli tostati
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 4 cucchiai di ricotta stagionata
sale q.b.

Fate tostare  i pinoli in una  padella antiaderente senza condimento . Spegnete e tenete da parte. Lavate le foglie di prezzemolo, asciugatele e tritatele finemente. Riunite in una ciotola la ricotta con il prezzemolo, i tuorli, il grana e la farina di riso. Regolate di sale e amalgamate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Sbucciate la cipolla, tagliatela a velo e fatela stufare dolcemente in una padella antiaderente con l’olio. Unite il latte, un pizzico di sale e fate cuocere a recipiente coperto e a fiamma bassa per 10’. Togliete dal fuoco, frullate la salsa con un mixer ad immersione e tenete al caldo.
Tagliate il composto di ricotta in 4 parti  e formate tanti cordoncini. Ricavate degli  gnocchi dalla forma regolare  e disponeteli  man mano  su di un canovaccio infarinato con farina di riso. Lessate gli gnocchi in abbondante acqua salata e quando saliranno in superficie scolate e condite con la crema di cipolle, i pinoli tostati e con altro grana grattugiato.

Timballo  di melanzane con verdure e salsa di pomodoro
Ingredienti per 4 persone:
2 melanzane piccole, 250g di formaggio a scelta, 1 zucchina, 1 pizzico di origano, grana padano grattugiato q b, olio extravergine di oliva q b
salsa di pomodoro q b,  pesto al basilico qb, sale q b

Tagliate a fette sottili una melanzana ricavando 12 fette quindi  fatele cuocere in una padella antiaderente con filo d'olio, regolate di sale e tenetele da parte. Il resto delle melanzane riducetele a dadini e cuocetele con poco olio e un pizzico di sale, poi aromatizzatele con un pizzico di origano. Tagliate la zucchina a fettine sottili e fatela saltare in una padella antiaderente con poco olio e sale. Formate delle torri alternando le fette di melanzana con i dadi di verdura, il formaggio sbriciolato, il grana e poca salsa di pomodoro. Fate cuocere i timballi in forno a 180° per 10’ circa e servite con la salsa di pomodoro e gocce di pesto.

Crostata di riso all'uvetta
Ingredienti per la pasta frolla:
500 g di farina 00, 200 g di zucchero a velo, 300 g di burro freddo
4 tuorli, la scorza grattugiata di un limone, un pizzico di sale
Per il ripieno:
200 g di riso Vialone nano, un litro di latte fresco intero, 100 g di zucchero semolato, 2 uova, 50 g di burro freddo, 100 g di scorze candite di arancia o di uvetta, un bicchierino di Marsala, la scorza di un limone grattugiata un pizzico di sale

Amalgamare alla farina il burro freddo a pezzetti, fino a ottenere un composto sbriciolato. Impastare quindi velocemente con i tuorli, la scorza del limone grattugiata, lo zucchero a velo e il sale. Volendo si può anche impastare il tutto al mixer, in quanto la pasta non deve ricevere calore. Formare una palla, avvolgerla in pellicola per alimenti e farla riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. Scaldare il latte con la scorza del limone grattugiata e un pizzico di sale. Appena accennerà il bollore versare il riso, mescolare e lasciar cuocere a fuoco dolce, in modo che assorba bene tutto il latte. Quando raggiungerà la consistenza di un risotto denso, togliere la casseruola dal fuoco e amalgamarvi il burro freddo, lo zucchero, il Marsala, le scorze di arancia tagliate a pezzettini o l’uvetta ammorbidita in acqua tiepida e strizzata. Lasciar intiepidire e incorporare anche le uova, uno alla volta. Stendere a 3-4 mm di spessore 2 terzi della pasta frolla su un foglio di carta da forno infarinato e foderarvi una tortiera da 33 cm di diametro. Oppure foderate uno stampo rettangolare 40cm per 30 cm. Riempire lo stampo con il ripieno di riso, stendere il resto della frolla su un foglio di carta da forno ben infarinato e, con una rotella dentellata, ricavare delle strisce.  Se la pasta dovesse risultare troppo morbida, dopo averla stesa, rimetterla in frigorifero e attendere un'altra mezz’ora: sarà più facile staccare le strisce di pasta frolla senza romperle. Sistemarle sul ripieno, in modo che ne sia quasi totalmente ricoperto e infornare a 170°C per 30-40 minuti, fino a doratura. Servire la crostata tiepida o fredda
 
 

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