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Home | A spasso nel tempo: un’avventura di epoche e luoghi lontani

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A spasso nel tempo: un’avventura di epoche e luoghi lontani

Dal diario di bordo di Miss Bennet

Care amiche ho deciso di partire per un’avventura senza tempo attraverso i luoghi più inusuali dei romance. Pertanto dimenticatevi Londra, Parigi e la Scozia e preparatevi a raggiungere destinazioni altrettanto magiche. La prima meta è vicina e mentre il motore della mia nuova Fiat 12 HP si scalda ne approfitto per sistemare nel bauletto alcuni libri, guide essenziali per il mio lungo viaggio. Conosceremo personaggi illustri e attraverseremo maestose città, immense vallate e le splendide calli veneziane. Sì, avete capito bene, ho detto “calli” perché questa volta viaggeremo in casa. Preparatevi dunque ad immergervi nella misteriosa e affascinante Italia medievale.

Prima meta – Il Ducato di Milano

Il Ducato, la cui capitale era la stessa città di Milano comprendeva la Lombardia più alcune terre tra Emilia, Liguria, Piemonte, Toscana e Veneto, spingendosi fino all'attuale Cantone Ticino. Le sorti di Milano si intrecciarono con la famiglia Visconti e in un secondo tempo con quella degli Sforza. Tuttavia uno dei personaggi più citati dalla letteratura è il figlio di Francesco Sforza, Ludovico il Moro sposato con la bella Beatrice D’Este, moglie amatissima ma anche molto tradita. Ricordata per i suoi vestiti, lo sfarzo, le feste e il lusso Beatrice era una grande amante delle arti e della musica. Piena di grazia e molto fiera, non tollerò mai le rivali in amore e fece allontanare dalla corte le innumerevoli amanti del marito.
Ma la città di Ludovico il Moro si presenta in tutta la sua bellezza. Circondata dalle sole mura delle quali sono indicate le porte ha al centro il Castello la cui torre del Filerete svetta in bellezza e potenza, su tutti gli altri edifici.

“Mi sforzo di fare qualcosa di giusto, di rendere prospera Milano per il bene del nostro popolo. Vivo in un mondo di uomini che non rispettano le opere belle quanto la capacità di ridurle in polvere.... E finché mio nipote sarà duca di Milano, saremo ostaggi degli intrighi di Napoli e della Francia, e alla mercé dei capricci della Signoria di Venezia. Tutta l'Europa denuncia il pericolo delle mie ambizioni. Ma chi denuncia il pericolo costituito per Milano da un giovane ubriacone e stolto, pedina nelle mani di una moglie disonesta, pronta a guidare fino alle porte di Milano le armate del padre, pur di realizzare le sue mire?"
“La Duchessa di Milano” di Michael Ennis

Ce ne parla Michael Ennis nel suo romanzo “La Duchessa di Milano” dove, con grande capacità descrittiva offre uno splendido affresco dell’Italia rinascimentale ed anche un intensa storia costellata di ombre e schermaglie amorose.

Seconda meta – La repubblica di Venezia

   

Venezia era governata dal Doge e da poche famiglie dominanti. Il suo territorio era altrettanto vasto e, grazie alla quarta crociata, che ne aveva favorito i commerci e l' economia la città diventò un vero impero coloniale dove si concentravano gli interessi economici più importanti.
Venezia, ricca e potente, con le sue chiese, le calli e i sontuosi palazzi è all’apice del suo splendore ma come tutto ciò che splende ha anche un lato oscuro. Canali maleodoranti, leggi spietate, ghetti oscuri e una nobiltà crudele offrono l’ambientazione ideale per moltissimi romanzi e film. Come il “Mercante di Venezia”, tratto dall'omonima opera teatrale di William Shakespeare. Oppure il romance di Amanda McCabe intitolato “Misteri veneziani”.

 

“Dio mio, che puzza in questa città. Non ovunque - lungo le banchine a sud, dove attraccano le navi, si respirano inebrianti aromi dei rimasugli di spezie e sul Canal Grande il denaro garantisce fresche brezze insieme al lusso - ma dove stiamo noi, con le case cadenti che sorgono dall’acqua fetida, e dieci, dodici famiglie che vivono ammucchiate l’una sull’altra, come ortaggi marci, l’odore di putrefazione e di sudiciume aggredisce brutalmente le narici.”
“La cortigiana” di Sarah Dunant

Così descrive Venezia Sarah Dunant nel suo romanzo “La cortigiana” dove troviamo un mix di passione, intrighi, e misteri sotto le luci sfarzose di una città alla ribalta.

Terza meta – Repubblica di Firenze

     

Anche Firenze, dopo una lunga guerra riesce ad aggiudicarsi i due terzi della Toscana. Città d’arte per eccellenza  è gremita non solo da pittori, artisti e letterati ma anche da mercanti e banchieri facoltosi. La voglia di rinnovarsi e scoprire aiutò lo sviluppo delle botteghe di stampe. Si pubblicava di tutto, dalla Bibbia alle novelle, dalle poesie ai saggi. Ed è grazie a ciò che possiamo citare i nomi di personaggi illustri come Machiavelli, Michelangelo, Leonardo da Vinci, fino al famosissimo Cristoforo Colombo.  Fra le figure di spicco della nobiltà c’è Lorenzo il magnifico che seppe imporre il suo potere senza rovesciare le istituzioni repubblicane. Poeta e cultore d'arte si compiaceva di sperimentarne ogni forma, per il sottile piacere intellettuale che ne traeva. Letterati ed artisti vedevano in lui un uomo di larghe vedute, carismatico e di grande intelligenza. Motivi per cui venne soprannominato “il magnifico”.
Tra i film vorrei citare “I Medici. Nascita di una dinastia. Lorenzo il Magnifico” Realizzato fra la  Toscana e le Marche e con la partecipazione di ben 10.000 comparse racconta la storia di una delle dinastie più potenti e influenti d'Italia.

 Quarta meta – Roma, Stato della Chiesa

     

Roma è per antonomasia la città eterna. Anche nel Medioevo era meta di pittori, letterati, musici, e scultori che, attratti dallo sfarzo della vita romana, andavano alla ricerca dell’agiatezza e del successo.
Una curiosa peculiarità è che a Roma vi erano più uomini che donne. Mistero presto svelato. C’è da considerare che a parte i numerosi cattolici, vi era anche una certa quantità di uomini stranieri che risiedevano nella città per intavolare trattative con la Curia. E la maggior parte di essi, ottenuto cariche presso la corte pontificia finivano per rimanere. Stesso discorso vale per gli intellettuali, gli artisti e i servitori  che non avevano né voglia né denaro per portarsi dietro le loro famiglie. Ma l’esigenza del gentil sesso era ben nota tanto che, secondo un censimento del 1490 in città vi erano ben 7.000 prostitute! Tra i romance ambientati a Roma cito due autrici italiane. “Damigella” di Roberta Ciuffi e “Prigioniera del tempo” e “Ovunque sarai”di Laura Gay.

“In pieno giorno Roma parve a Elisa ancora più estranea di come la ricordasse.
All’epoca, la piazza era quasi rettangolare e con un dislivello di circa dieci metri tra il Borgo Nuovo e la scalinata che conduceva alla Basilica di San Pietro.
Le strade erano percorse da carri e cavalli invece che da automobili e moto e le persone su cui posava lo sguardo erano vestite come nei film in costume”
“Prigioniera del tempo” di Laura Gay

 

Quinta e ultima meta – Ducato di Calabria

  

Intorno all’anno mille la situazione politica del Mezzogiorno era disastrosa. La Sicilia era in mano agli Arabi e il resto del meridione dominato dai Bizantini. Per questo Roma ne convenne che l’unico modo per riprendere il controllo della situazione fosse chiedere aiuto ai Normanni.
Fu così, che quasi un secolo dopo, Ruggero II, detto “il normanno” divenne Re di Sicilia, Puglia e Calabria.

“Perplesso si avvicinò alla finestra e guardò fuori nella vallata. Il suo sguardo accarezzò le colline ammantate dal velluto degli alberi. Si delineavano selvagge e battute dal vento contro lo smalto azzurro del cielo”
“L’anello di ferro”  di Ornella Albanese

Terra ricca di vegetazione e colture di ogni tipo il suo paesaggio alternava grandi vallate verdi a montagne a picco sul mare.
Anche Ornella Albanese ha ambientato il suo romance  “L’anello di ferro”  in questa terra piena di sole. Un libro in cui si parla anche di etnie diverse, come normanni e saraceni proprio perché la Calabria fu uno dei crocevia più importanti dell’Italia meridionale.
Basti pensare che nelle corti si aggiravano alcune tra le menti più brillanti d’Europa oltre a traduttori dall’arabo e dal greco, impegnati nella traduzione e conservazione  delle opere di Platone e Aristotele.

“Un monaco e due novizi sedevano al tavolo stretto, le schiene ricurve sui fogli di pergamena, lunghe penne strette tra le dita sporche d’inchiostro. Davanti a loro, piccoli leggii sostenevano i codici che erano intenti a copiare”
“L’anello di ferro”  di Ornella Albanese

 Il mio viaggio si conclude qui. Purtroppo non ho potuto attraversare tutte le Contee, Repubbliche e Ducati d’Italia ma la mia vettura è rimasta senza rifornimento ed io ho bisogno di recuperare le forze per il prossimo viaggio.
Come? Qual è la prossima destinazione? Oh, certo che ho già deciso ma… non ve lo dirò!

Rimanete sintonizzate e lo scoprirete . 

 

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