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MARIANGELA  CAMOCARDI ALLE SUE LETTRICI

Mariangela Camocardi, che ricordiamo è stata la vincitrice del nostro sondaggio Miglior autore del nostro blog per il 2007 (eccovi il link al post:  http://romancebooks.splinder.com/post/17054684), in occasione della prossima uscita del suo libro UNA SECONDA OCCASIONE per la collana Romanzi Mondadori, ci ha gentilmente concesso un estratto del libro in anteprima, sperando così di fare cosa gradita alle sue lettrici che la seguono sempre con tanto interesse ed affetto.
 
Ringraziamo di cuore Mariangela per la sua disponibilità e per come cerca sempre di dare il meglio di sè,  trasmettendo tutto il suo entusiasmo ed impegno nei suoi lavori, e cercando sempre di non deludere mai le sue fans.E adesso, mentre aspettiamo l’uscita del libro, godiamoci insieme questo assaggio!

UNA SECONDA OCCASIONE

L'ombra del passato, l’amore del futuro

Milano 1875
Perla mette fine al suo fidanzamento con Riario la vigilia della nozze. Quando Il mancato sposo apprende allibito di essere stato piantato dalla donna che era in procinto di prendere in moglie e di essere diventato lo zimbello di Milano, si precipita a casa di lei per  chiederle il perchè di quel gesto plateale. Spera anche di convincerla in qualche modo a recedere da quella che gli sembra un'assurda decisone.  Perla non solo ribadisce che non intende più sposarlo, ma si rifiuta anche di dargli una qualunque spiegazione in proposito. Giustamente furibondo, Riario abbandona la città e lo scalpore che per colpa di lei divampa dovunque. S'imbarca su un veliero diretto in oriente, mentre Perla, oggetto dell'esecrazione familiare pubblica, viene confinata in una isolata proprietà appartenuta ai nonni finché lo scandalo non si sarà placato. Qualche mese dopo viene a sapere che la nave su cui era imbarcato l'ex fidanzato è colata a picco e cade preda di cocenti rimorsi perchè si sente responsabile della tragica fine di lui. Tuttavia, durante un breve soggiorno a Venezia nel periodo di Carnevale, un giorno si trova proprio di fronte l'uomo che crede morto. Ammutolita dallo shock lo affronta, ma lui, che è in compagna di una bellissima donna, nega di essere Riario Ardizzoni e scompare tra le maschere che affollano Piazza San Marco. Il dubbio che si tratti effettivamente di un sosia scaturisce legittimo in Perla, soprattutto perchè il tipo incontrato a Venezia, al contrario di Riario, non zoppica affatto. La giovane inizia allora a indagare per scoprire chi è l'individuo così rassomigliante a lui da indurla a credere che si tratti della stessa persona, e che sembra svanito nel nulla. Ma una notte, nel corso di un ballo, Perla lo rivede di nuovo e non si lascia scappare l'opportunità di svelare un mistero che la sta facendo impazzire: l'idea che Riario sia vivo e che si stia vendicando di lei è diventato ormai una vera ossessione che....        


Estratto di Una seconda occasione
 
 - Astenetevi dalle scenate, Riario - gli ingiunse Perla. - Mamma non si sente troppo bene e vi rendete certo conto che qualsiasi strepito da parte vostra potrebbe peggiorarne l'emicrania.
 - L'emicrania?- le fece eco lui.
 - Sì, perciò siate così gentile da dominare ogni eccesso verbale, per favore - ribadì lei in tono sostenuto.
 - Dominarmi, eh? Maledizione, me ne infischio di chiunque non sia incluso in questa discussione!- proruppe, infuriandosi anche di più. La resistenza passiva di Perla non gli offriva alcun appiglio in cui insinuarsi, abbattendo quell'astuto ostruzionismo che gli opponeva.
 - Dare in escandescenze non cambierà le cose - gli disse. - Calmatevi o mi rifiuterò di ascoltarvi oltre.
 - Calmarmi?!- l'assalì lui con occhi che sprizzavano astio. - Hai una  bella pretesa e dovresti avere almeno la decenza...
 - Siamo entrambi adulti e deve prevalere il raziocinio - lo interruppe lei con manifesto biasimo.
 - Non in questo contesto. Non puoi piantarmi alla vigilia delle nozze e poi trincerarti nel mutismo, sperando magari che mi dilegui con la coda tra le gambe. Che razza di idiota credi che io sia per mancarmi di rispetto in modo così ignobile?
 Investita da quell'accalorato attacco verbale lei battè le palpebre e strinse le labbra in una piega ostinata.
 - Devo costringerti a darmi una spiegazione, Perla?
 - Non ho nulla da dire tranne che non me la sento di diventare vostra moglie.- Mentre Riario aveva tralasciato ogni formalità, lei manteneva le distanze con quel freddo distacco che lo faceva smaniare.
 - E pensi di cavartela così?
 - Cavarmela? Che bizzarra maniera di esprimervi avete! Sarà pur lecito tirarsi indietro prima che sia troppo tardi, vi pare?
 - In verità mi pare di incarnare il fesso preso di mira da una sgualdrina senza scrupoli, se proprio devo dirlo.
- Non vi permetto di essere scurrile.
 - Davvero?- lui l'attirò a sè con uno scatto adirato e la fissò con occhi scuriti dal risentimento. Si rese però conto che non era affatto spaventata: avrebbe dovuto esserlo, invece. Era dibattuto tra la voglia di scuoterla con la violenza che lei aveva aizzato e quella di andarsene immediatamente per non porre a rischio l'onore percuotendo una fragile donna. A prescindere da chi dei due era il più forte, Riario detestava le smorfiose che si credevano superiori a tutto e a tutti e spingevano  un uomo alla brutalità. Dannazione, perchè lo provocava in quel modo? Voleva forse farlo passare dalla parte del torto?- Mi astengo dal colpirti con un ceffone soltanto per non sporcarmi le mani con una come te!- le sibilò in faccia a quel punto.
 - Picchiatemi pure se ciò può servire da sfogo liberatorio a una legittima acredine. Vi ho offeso e sono consapevole di essere venuta meno al mio dovere. Sarò comunque punita perchè mio padre intende confinarmi in clausura e...
- Se fossi al suo posto ti leverei la pelle a scudisciate - la zittì con voce rauca, scrollandola con forza. -  Mi hai gettato in pasto alle malelingue e non hai neppure il coraggio di dirmi quale soperchieria posso averti fatto per mostrarti così spregevole con me.
 Qualcosa di indecifrabile saettò nello sguardo enigmatico di lei, ma le labbra rimasero rigidamente sigillate. 
Lui allora la baciò e Perla dovette racimolare tutta la propria determinazione per restare indifferente alla progressiva, sconvolgente invasione di quella bocca e di quelle mani che violavano limiti mai sorpassati in precedenza. Protese le braccia per allontanarlo da sé ma
Riario le bloccò i polsi con in un'unica mano e vanificò quel tentativo di resistenza. Utilizzando le labbra e l'altro mano lui fece esplodere nel suo corpo sensazioni che le tolsero qualsiasi velleità di difendersi da quelle spregiudicate avances. Si arrese allora alla voglia imprevedibile che le accese nel sangue e dimentica del pudore si abbandonò al devastante, repentino desiderio che, lo avvertì distintamente, era prossimo a consumarla sino alla perdizione dell'anima stessa.                              

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