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Qualcosa di fantasy

 

Non so quanti di voi abbiano un debole per la letteratura fantastica, nelle sue varie accezioni. Nel mio caso, è un amore che dura una vita e che mi ha accompagnata negli anni, intervallato (tradito?) anche da altre passioni. Al genere fantasy devo molto: nel periodo più buio, mi ha ridato la voglia di sognare. In pratica gli devo tutto, perché rischiavo di finire come il mondo di Fantàsia nella Storia Infinita, inghiottita dal Nulla. E invece sono qui, e sto per tentarvi con una serie di libri che da giugno a un futuro non tanto lontano approderanno nelle librerie italiane, con mia - e magari vostra - gioia e delizia.

Da esterofila convinta, per me il fantasy parla inglese, ma oggi mi voglio rovinare e comincerò da un autore italiano, l'unico che, a mio modesto e sospetto abbastanza inutile parere, sia riuscito nella titanica impresa di alzare il livello di questo genere letterario made in Italy. Si chiama Luca Tarenzi, e con Salani ha appena pubblicato God Breaker

Il talento di Tarenzi l'ho conosciuto leggendo il suo romanzo precedente, Quando il Diavolo ti accarezza (Salani, febbraio 2011), comprato appena uscito, non senza una certa diffidenza. Ma con un titolo così, come si faceva a resistere? Stile fluido ma colto, una trama ben costruita che ti incolla alle pagine, dialoghi naturali (e scusate se è poco), delicata ironia. Il libro mi conquistò e mi ritrovai a sperare che ne scrivesse presto un altro. L'acquisto di God Breaker è stato dunque inevitabile, come il fato dei suoi personaggi. Ogni autore ha, nel bene o nel male, un tratto distintivo. Nel caso di Tarenzi, almeno a mio avviso, è la capacità di far vivere i personaggi, che ti sembra di avere lì accanto a te. Ne senti il calore, ne avverti la consistenza. Io che sono una romantica, quando leggo un romanzo ho bisogno di sentire il battito cardiaco dei suoi protagonisti. Puoi avere una fantasia sconfinata, una capacità linguistica dantesca, ma se i tuoi eroi mi restano distanti, probabilmente interromperò la lettura a metà, nella migliore delle ipotesi.

God Breaker è uscito il 6 giugno, e nonostante abbia una pila di libri che mi attende, non ho resistito alla tentazione di cominciarlo subito, per vedere se ritrovavo le sensazioni che mi aveva dato Quando il Diavolo... e così è stato, il miracolo si è ripetuto, un fantasy italiano CHE - MI -PIA-CEEEE! 

Prima di riportarvi la sinossi ufficiale del libro (ammazza quanto la tiro per le lunghe), due cose dovete sapere: la prima è che God Breaker è uno standalone, pur ambientandosi nello stesso mondo del libro precedente, e di quello scritto da Tarenzi ancora prima, Le Due Lune; la seconda è che ne ho letto un terzo e l'ho trovato più ambizioso e originale del precedente, quindi se continua così è una figata. Una nota di merito va all'ipnotica copertina, realizzata da Davide Nadalin. Ce l'ho qui sulla scrivania e sembra animata da vita propria. Dal momento che suppongo ritragga idealmente uno dei protagonisti principali, che è un ragazzo bellissimo, non sarebbe neanche male se così fosse.

E ora, finalmente, la trama e un consiglio: God Breaker è ricco di sorprese e di mistero, se spoilerate in giro vi rovinate la lettura. Gli dei esistono. Camminano in mezzo a noi, vivono dentro e fuori la realtà di tutti i giorni, hanno macchine, uffici, soldi... Ma non tutti. Alcuni stanno morendo, travolti dalla perdita di tutti i loro seguaci; altri combattono una lotta spietata per tenersi il proprio posto nel mondo, usando tutti i loro poteri per conquistarsi l'agiatezza e agire in incognito. Ma un giorno uno di loro, Liathàn, si ritrova coinvolto in una sfida: un ragazzo, giovane e apparentemente potentissimo, è sulle sue tracce, e non si fermerà finché non sarà riuscito ad annientarlo. Chi è questo giovane? Edwin - questo è il nome del ragazzo - mostrerà di essere un nemico estremamente pericoloso, in cerca di una vendetta i cui motivi Liàthan ignora del tutto. Un anno esatto durerà la sfida, e se al termine Liàthan non sarà riuscito a fermare il suo avversario morirà, inesorabilmente e senza che niente possa impedirlo.

Finito il pistolotto su Tarenzi, posso passare a una casa editrice che mi sta dando grande soddisfazione, la Gargoyle, che dopo averci proposto il grande Abercrombie e aver osato con il provocatorio e impareggiabile Richard K. Morgan, a giugno ci tenta con Mark Charan Newton, autore angloindiano in pole position nel firmamento del fantasy a tinte dark, con ammiccamenti alla sci-fi e al mistery. Non so voi, ma io adoro la contaminazione di generi, che prima o poi forse ci libererà dall'ossessione per le categorie.

Le Notti di Villjamur (Nights of Villjamur) è uscito il 6 giugno, e sta anch'esso qui con me, in attesa di essere letto (poi una si chiede come mai fa fatica ad arrivare a fine mese). Primo volume della serie di grande successo Legend of the Red Sun, è ambientato su una terra del lontano futuro, illuminata da un sole rosso e abitata da umani e creature "altre".

Questa la sinossi: Rischiarata dalla fioca luce di un rosso sole morente, si erge fiera l'antica città di Villjamur, capitale di un impero ormai inerme di fronte alla minaccia di un'incombente era glaciale. Mentre migliaia di persone cercano rifugio alle porte della città, tra le mura si discute animatamente del loro imminente destino. Ecco però che accade una tragedia e la figlia dell'Imperatore, Jamur Rika, deve salire al trono per governare la crisi. Ma i membri della sua corte non sono innocui come sembrano. Nel frattempo, il macabro omicidio di un consigliere attira l'attenzione dell'Inquisitore Rumex Jeryd, un "rumelide", una sorta di non-umano che può vivere per centinaia di anni e abita nella stessa città con umani, "garuda" simili a uccelli e inquietanti "banshee", i cui pianti sconsolati preannunciano la morte. Le indagini condurranno Jeryd a una rete di corruzione e a una turpe cospirazione che metterà in pericolo il futuro di Villjamur. Nel lontano Nord, intanto, dove il lungo inverno è già iniziato, fa la sua comparsa un pericolo anche più grande. Un'insidia che giunge da un altro mondo, contro cui qualunque potere, militare o magico, potrebbe rivelarsi inutile.

Sempre per i tipi della Gargoyle uscirà, ma non so quando, Il Signore delle Nevi e delle Tenebre (Lord of Snow and Shadows), primo volume della trilogia Tears of Artamon, di Sarah Ash, affermata scrittrice inglese che non conoscevo, nemmeno per sentito dire, ma la mia ignoranza è grande. Questa la trama dell'opera dalla versione originale: Cresciuto da una madre protettiva, nel soleggiato clima del sud, Gavril Andar non sa nulla di suo padre - o dell'infausta eredità che lo aspetta. Ma la sua innocenza sta per andare in frantumi. L'uomo che governava il regno invernale di Azhkendir, un uomo infuso del sangue rovente del guerriero dragone Drakhaoul, è stato assassinato dai suoi nemici. E' il suo fiero sangue che pulsa nelle vene di Gavril. La notizia per Gavril è il primo assaggio della morte, ma non l'ultimo. Perché il sangue è il liquido che segna il suo fato.

Non vado oltre, ma sappiate che il nostro eroe crescerà per diventare uomo e guerriero, tra avventure, intrighi e tribolazioni, e sappiate anche che c'è di mezzo il vampirismo, sviluppato in modo personale e insolito, stando ai commenti. Quindi onore al merito della Gargoyle per avere il fegato di scegliere autori inediti in Italia, di alto livello e spesso belli forti. Anche la Ash è stata inclusa nella mia lista della spesa, of course.

Mentre scrivo mi rendo conto che le uscite da segnalare sono tantissime (evviva), ma nonostante lo spazio virtuale sia infinito, la pazienza dei lettori non lo è, quindi mi riprometto di ultimare il servizio in un secondo momento, concedendomi però di accennare ad alcuni romanzi che verranno pubblicati da Fanucci.

La Fanucci è una casa editrice a cui sono affezionata e i cui libri mi accompagnano sin da quando ero ragazzina. Allora i miei punti di riferimento erano due: la Nord, con la Fantacollana, diretta da Gianfranco Viviani (senza dimenticare le collane Fanta Oro e Fanta Argento) e Fanucci. Ora che la Fantacollana ci ha lasciato orfani, anche se la Nord ogni tanto qualcosa di fantasy lo pubblica ancora, devo augurare lunga vita alla Fanucci.

In un periodo che potrebbe essere questo autunno, ma anche no, è prevista la pubblicazione di La Canzone del Sangue (Blood Song) di Anthony Ryan, primo volume di quasi 600 pagine della serie Raven's Shadow, acclamato da critica e lettori. Epico, oscuro e intriso di sangue e mistero, lo avevo adocchiato quando era uscito in Gran Bretagna e non vedo l'ora di leggerlo: un epic fantasy che esplora i temi del conflitto, della lealtà e della fede religiosa. Vaelin Al Sorna, Brother of the Sixth Order, è stato addestrato sin dall'infanzia a combattere e uccidere in nome della Fede. Intrappolato in una guerra ingiusta da un re posseduto da genio o follia, Vaelin cerca la risposta alla domanda che da cui dipende il destino del regno: chi è Colui che Attende? E ancora, perché da piccolo Vaelin è stato mandato nel Sesto Ordine, e quale verità si cela dietro alla morte dei suoi genitori?

Approssimativamente ad agosto sono in uscita altre due chicche, questa volta di connotazione più urban fantasy: In fuga. Le Cronache dell'Ultimo Druido (Hounded), di Kevin Hearne e Mindspace, un killer senza regole (Clean), di Alex Hughes.

Il romanzo di Hearne è il primo della fortunata serie The Iron Druids Chronicles e ci presenta le avventure di Atticus O'Sullivan, ultimo druido (nonché gran bel ragazzo, stando alla copertina che verrà sicuramente falciata via nell'edizione italiana), che vive pacificamente in Arizona gestendo una libreria dell'occulto.

Ventun anni di aspetto, un secolo d'età, umorismo brillante e un potere speciale che trae dalla terra, il finto giovane possiede una spada magica di cui vuole impadronirsi un pericoloso dio celtico, che gli dà la caccia da molto, ma molto tempo. Un dio che l'ha finalmente trovato... nel romanzo non mancano una seducente dea della morte, vampiri, lupi mannari, una strega tentatrice e altro ancora. E indovinate... lo voglio!

Mindspace invece - primo volume della serie Mindspace Investigation -  si colloca tra l'UF e la sci-fi, perché il protagonista è un collaboratore della Omicidi, dotato di poteri psichici, che è stato buttato fuori dalla Telepath's Guild (gilda dei telepati). Assieme alla detective Isabella Cherabino, grazie alla sua capacità di entrare nella mente dei sospettati dà la caccia ai serial killer, ma vive isolato dalla società, perché in seguito alla Tech War, che rischiava di distruggere il pianeta, la gente non si fida dei telepati...

Anche di questo romanzo ho letto molto bene: personaggi ben caratterizzati, un rapporto ambiguo e ricco di sfumatura tra i due protagonisti principali e una suggestiva ambientazione.

Sperando di non avervi steso di noia, vi do appuntamento alla seconda parte di questa rubrica, prossimamente...

 

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