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Home | Un amore ovale: la sorpresa Sabrina Parodi

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Un amore ovale: la sorpresa Sabrina Parodi

Mi è capitato in mano per caso qualche settimana per puro caso e non ero nemmeno sicura di prenderlo perchè, lo ammetto ... mi frenava l'autrice italiana ( a me sconosciuta) e la trama.

Avrei fatto un grosso errore perchè è una lettura gradevolissima, sensuale e divertente, si legge tutto d'un fiato e non pecca in nulla perchè l'autrice è riuscita a fare un mix perfetto tra amore, sensualità, sport e vita normale.

Fosca Mariani è una giovane donna di origine italiana che vive a Londra assieme al marito Leonard. Sposatasi giovanissima con questo avvocato famoso più grande di lei, scopre dopo dieci anni che lui l'ha allegramente tradita con parecchie donne fin dai primi anni di matrimonio. Ora poi che ha una nuova amante molto più adeguata di lei allo stile di vita snob e glamour che lei invece ha sempre detestato, il fedifrago le dà il benservito e chiede il divorzio.

Fosca accusa il colpo. E' profondamente ferita ma decisa a rimettere insieme i pezzi della sua vita e a ritrovare la sicurezza in se stessa che l'ex marito le ha fatto perdere con le sue meschine accuse. Decide di lasciare Londra e di tornare nel Galles dove la aspettano a braccia aperte i suoi due amici fraterni Anna e Matt. Anche loro si sono sposati molto giovani e dalla loro unione è nato Simon, un delizioso ragazzino che adora il rugby e che gioca nella squadra locale allenata dal padre.

Matt e Anna decidono di aiutare Fosca a rifarsi una vita...un lavoro nuovo nel negozio di fiori di Anna, una casa nuova da cercare, un amore nuovo che le scaldi il cuore ! La loro scelta cade naturalmente nel mondo che meglio conoscono e che frequentano : il mondo del rugby e in particolar modo nella personcina di Leif Owens...un marcantonio di quasi due metri di altezza, 110 chili di muscoli, occhi verdi e capelli castani e un sorriso che fonde anche l'acciaio.

Leif appena vede Fosca se ne innamora subito e inizia a farle la corte insistente e talmente dolce che se avessi potuto trasformarmi in una consonante o una vocale sarei saltata dentro al libro per poi riapparire nella protagonista del romanzo solo per vivere una storia così bella e sensuale. Lei ha paura di lasciarsi andare, teme di non essere all'altezza di questo "moscerino" d'uomo tanto grosso quanto dolce e delicato nei sentimenti e nelle situazioni, ma alla fine si arrenderà a questo amore totale e potente che mi ha fatto battere il cuore a mille.

Ho adorato Fosca e Leif fin dalle prime pagine del libro, ho tifato per loro e mi sono innamorata di ogni loro gesto e di tutte le situazioni che hanno vissuto fino alla fine. Credo di aver dato un centinaio di punti in più a questo romanzo anche per il fatto che l'autrice ha descritto Fosca come una giovane donna normale, con le sue insicurezze, i suoi piccoli difetti, la sua allegria, la sua tenace voglia di vivere e di ricominciare una nuova vita.
Nulla a che vedere con le modelle o le attrici tutte bionde, tutte gambe, tutte t...pardon ...tutte tentatrici che vediamo girare intorno a calciatori e affini.
Lei è piccolina, femminile, impacciata e timida, ma chi non lo sarebbe davanti ad una montagna di uomo che dovrebbe avere come animale domestico vista la stazza come minimo un dinosauro. Eppure questo scricciolo di donna riesce a conquistare il cuore di un uomo leale, forte e dannatamente sexy.

Vogliamo parlare del suo tatuaggio ? No...sono cattiva e ve lo lascio scoprire da sole.
Allora potrei dirvi del letto che si rompe o della porta che non si chiude più....no nemmeno quello, voglio che lo leggiate e ridiate come ho fatto io.

E che vi godiate anche le scene d'amore ...sul letto, sulla porta, sotto la doccia...

Insomma ...una bella, bella, bella storia d'amore che vi consiglio di cercare e di leggere. Non vi pentirete ve lo garantisco. E, magari come me vi farete qualche giro per vedere questi rugbisti ...

A questo punto però, devo farvi conoscere meglio l'autrice:

 

SABRINA PARODI RISPONDE

1. Come nasce il suo interesse per il mondo del rugby ?

Il rugby mi è sempre piaciuto, in verità mi divertiva l'idea della lotta in sè che trovavo sotto un certo punto di vista, comica. Sono fatta così, ridere è il sale della vita. Purtroppo in Italia il rugby è uno sport minore e non ha spazio mediatico, così mi limitavo, sin da ragazzina, a cogliere ciò che vedevo raramente in televisione o sui giornali e fra amici mi divertivo a metterlo in pratica. Le risate! L'avvento di "Santo Sky" mi ha permesso di seguire meglio questo sport: il campionato francese, quello inglese, i tornei dell'esmisfero australe... lì è tutta un'altra storia. A quel punto l'amore è esploso e le conoscenze si sono affinate. Tramite FB ho avuto la fortuna di ricevere due proposte per poter scrivere di rugby a livello puramente amatoriale e a modo mio così ora esterno le mie opinioni su ciò che gira intorno a questo sport su due blog www.fulmicotone.come e NPRugby nella rubrica "ce n'è per tutti", esternando commenti per nulla tecnici ma appassionati e spesso esilaranti.


2. E' vero che si è ispirata ad un rugbista francese per il ruolo di Leif Owens, il protagonista maschile del libro?

Sì per creare fisicamente il personaggio di Leif Owens, mi sono ispirata ad un rugbyman francese: Jerome Thion. Diciamo che lui rispecchia il mio ideale, ma sono sicura che possa incarnare l'ideale di molte donne. I rugbyman sono belli, hanno fisici stupendi, fidatevi.

 

 

3. Col suo romanzo lei ci racconta di uomini rudi e violenti all'apparenza ma con cuore, senso dell'onore, intelligenza e dolcezza sotto la scorzza da duri. E' davvero così il mondo del rugby?

Uomini un po' rudi, almeno nell'aspetto, forti, concreti. Come il rugby, e vi spiego perchè. Il rugby è un gioco tribale. Risveglia ed esprime concetti antichi quanto l’uomo.

Il forte senso di appartenenza ad un gruppo lanciato verso un unico obiettivo in cui il singolo individuo può esprimere al meglio le proprie capacità a favore della collettività. Un territorio da difendere ed uno da conquistare. Un oggetto, un concetto – la palla – da mantenere vivo, da portare avanti oltre la linea di meta, come un sogno da realizzare andando al di là dei propri limiti. Una similitudine della vita: la lotta, la conquista, la realizzazione e la gioia che ne consegue. Ma anche la sconfitta che va vissuta come input ad andare avanti con onore rispettando se stessi e chi ci sta di fronte. Il rispetto dell’avversario senza il quale non esisterebbe lotta, nel caso, il riconoscimento della sua superiorità dalla quale si può solo imparare per diventare migliori. E poi la palla. Su questa bislacca ed affascinante protagonista vorrei spendere due parole in più. Fatta male, affascinante con la sua forma ovale, imprevedibile. La prima volta che ho visto una partita di rugby ho avuto la netta impressione che là, sul quel campo d’erba si svolgesse una danza perfetta e suggestiva interpretata da splendidi ballerini con il corpo da gladiatori: portatori di palla in avanzamento, pallone indietro sembra un gioco contro le regole eppure il tutto si svolge in un’armonia perfetta.

E qui, secondo me, si arriva al punto del perché uomini e donne seguano il rugby seppure lo guardino con occhi diversi. Come ho detto è un gioco tribale che risveglia passioni antiche, ben radicate nell’animo maschile che si identifica in quei “guerrieri” poiché incarnano, con le loro “gesta”, ciò che ogni uomo vorrebbe essere. Attenzione, questa non è una critica. Anche le donne colgono lo stesso messaggio, ma essendo, per così dire, dall’altra parte della barricata, apprezzano quell’insieme di coraggio, lotta per il possesso, conquista, realizzazione. Questi novelli cavalieri della palla ovale personificano, modernizzandolo, il concetto di eroe romantico che a noi donne, ammettiamolo, piace sempre tanto. Inoltre (non nascondiamoci dietro ad un filo d’erba!) a noi donne piacciono quei discoboli, quei Bronzi di Riace semoventi e vivi che si aggirano in calzoncini e magliette attillate!

 

 

4. La scelta di affiancare a Leif una piccola donna normale e completamente all'oscuro di questo sport è stato un imput per insegnare anche a noi qualche regola fondamentale e qualche termine del rugby?

Sì la scelta di affiancare Fosca completamente digiuna di rugby è stato il mio modo di fare proselitismo. Adoro il romance in tutte le sue sfumature, dal suspense, allo storico all'M/M, quindi mi sono detta: perchè non creare una storia d'amore ambientata nel mondo del rugby? Premetto che allora non conosceva la Phillips (che mi piace tantissimo). Ho provato. Volevo una storia semplice, vera, a tratti divertente ed esilarante, con tanta sensualità. Spero di esserci riuscita, io mi sono divertita tantissimo a scriverla e sognavo che altre persone potessero leggerla un giorno per provare le stesse emozioni che ho provato io.

 

 

5. Un amore ovale potrebbe diventare una serie come quella della Phillips dedicata al baseball?

Sinceramente fino a poco tempo fa non pensavo ad un seguito o ad una serie perchè non è facile mantenere lo stesso ritmo. Posso dire però che ho pronto un prequel e, considerate le tante richieste entusiaste che mi giungono su FB, beh... sto pensando a qualcosa che coinvolga altri personaggi presenti nel romanzo. Chissà...
 

 

6. Ultima domanda: ...qualche Leif in giro possiamo trovarlo???

Esiste un Leif o più di uno? Spero proprio di sì. Ce lo meriteremmo in tante!
 

 

 

 

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