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Home | In the Spotlight/ Sotto i riflettori: Virginia Lisi

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In the Spotlight/ Sotto i riflettori: Virginia Lisi

L’AUTRICE

Virginia Lisi è nata a Bologna e vive a Roma. Laureata in Lettere presso l'Università di Bologna, si è specializzata in Letterature comparate alla Università di California Irvine e in Women's Studies alla Università di York in Inghilterra.

Prima del suo esordio narrativo - avvenuto nel 2014 con l’e-book Sognavo di sposare il principe azzurro,in uscita nelle librerie il 28 aprile conLibromania di De Agostini e lo pseudonimo di Lisa Lorenzi -  ha scritto soggetti televisivi e saggi sull'immagine femminile e le donne fatali nella letteratura fin de siècle e nel cinema muto.

Dal 2000 si occupa di marketing e comunicazione per un importante gruppo editoriale italiano.
Come un fiore nel deserto è il suo secondo romanzo.

Facebook: Virginia Lisi

Twitter: Virginia Lisi

 

 

 

IL ROMANZO

Come un fiore nel deserto
Come fare a rispettare il patto di non innamorarsi? 
Lui ottiene sempre quello che vuole. Lei ha sempre cercato un uomo che la domini. 
Resistergli sarà impossibile.

“Mi vuoi sposare?” 
È questa la sconcertante proposta che il principe Karim AmirFeisal Al Sheikh fa a Maya poche ore dopo il loro primo incontro. Si tratterà però solo di un matrimonio a tempo. Ha bisogno di una moglie che soddisfi i suoi bisogni sessuali nel mese in cui rimarrà a Milano. L'unica condizione è che lei obbedisca a qualunque suo desiderio e che non ci sia nessun coinvolgimento sentimentale. 
Dopo un primo rifiuto, certa che sarà l'ennesima storia che la ferirà e umilierà, Maya ci ripensa. In fondo perché no? Il principe è bello, sexy e con due occhi verdi magnetici. Senza contare che l’appannaggio le permetterebbe di pagare tutti debiti dell'ultimo anno, quando si è ritrovata improvvisamente disoccupata e con un mutuo da pagare. 
Il problema semmai è che il matrimonio durerà solo un mese e non tutta la vita. Come fare a rispettare il patto e a non innamorarsi? 
Un follia forse, ma resistere al fascino del principe è impossibile. Maya si piega alla sua volontà e scopre i suoi più inconfessati desideri erotici e l'oscuro piacere della sottomissione, lasciandosi travolgere dalla passione per un uomo abituato a cambiare donna ogni mese e che appare arido e duro come il deserto in cui è cresciuto. 
Anche se... persino il deserto più inospitale può riservare delle sorprese. Quando piove si ricopre di fiori, non potrebbe succedere lo stesso anche con il principe? 
E se sotto alla sua durezza e ai modi arroganti ci fosse solo un'anima ferita e delusa? Nel suo passato c'è infatti un segreto che gli impedisce di abbandonarsi ai sentimenti e alle emozioni... 
Come l'acqua che fa fiorire il deserto, Maya riuscirà a far sbocciare l’anima del principe all’amore? Che non sia un caso che il suo nome in arabo significhi acqua? 

 

CURIOSITA’

L’idea per Come un fiore nel deserto mi è venuta un anno fa ad una conferenza stampa di un Emirato Arabo dove ero andata per lavoro.
Stavo pensando di scrivere un romanzo rosa con un tocco erotico e passionale e mi stavo chiedendo dove trovare un protagonista che fosse forte e dolce al tempo stesso, dominante ma anche capace di innamorarsi, quando un relatore della conferenza, che raccontava del deserto dell’Emirato che dopo la pioggia si ricopre di fiori, mi ha fornito la risposta.
Il mio Lui sarebbe stato un principe arabo! Un uomo apparentemente arido e duro come il deserto ma, sotto sotto, pronto a sbocciare all’amore. E la mia Lei, colei che come la pioggia l’avrebbe fatto fiorire ai sentimenti, si sarebbe chiamata Maya, che in arabo significa acqua.
Il tipo del principe arabo mi è infatti apparso subito come l’incarnazione perfetta del maschio “alfa”, bello e dannato, che stavo cercando, il protagonista ideale con cui costruire una storia tra un uomo dominante e una donna che ama sottomettersi e descrivere una relazione hot e passionale pur senza arrivare agli eccessi del sadomaso. 
La provenienza “esotica” e il confronto tra culture diverse inoltre mi ha sempre affascinato. Sarà che mia madre è cresciuta in Tunisia e che in Egitto una delle mie migliori amicheha contratto anche lei… come Maya… un matrimonio temporaneo!

 

 

L'ESTRATTO

Apro lo sportello per scendere dalla macchina. Il principe mi ferma, ponendomi una mano sul braccio, e sorride impercettibilmente. Di nuovo una scarica elettrica mi percorre la spina dorsale.
“Mi piace, sai?” afferma con voce vellutata chinandosi sopra di me verso la maniglia dal mio lato.
“Cosa?” gli chiedo con un fremito, sentendo il calore del suo corpo così vicino a me.
“Che tu mi dia del lei” risponde chiudendo lo sportello con un colpo secco e rimettendosi seduto.
Lo guardo con aria interrogativa. Tra me e me penso che in fondo sia una cosa normale che io lo faccia. Sia perché l’ho appena incontrato, sia per la sua posizione e il rapporto di lavoro. Non capisco perché lui lo rimarchi con questo tono. (…)
“E’ naturale, visto che praticamente non ci conosciamo” ribatto.
“Io invece credo di conoscerti già…” mormora.
“Ma se non abbiamo quasi parlato!”
“Non è necessario” sussurra lui facendomi scivolare una mano intorno alla vita. Un movimento intimo e risoluto che mi fa sciogliere le ginocchia. Fortuna che sono seduta, altrimenti avrei rischiato di cadere per terra.
“Non c’è bisogno di parlare. Non si sta certo con una donna per parlare” aggiunge inumidendosi le labbra con un gesto involontario che rivela tutto il suo desiderio.
Fisso la sua bocca turbata. Dovrei protestare, ma non lo faccio. La verità è che queste sue parole odiose invece di allontanarmi da lui mi eccitano.
Lui lo intuisce e mi serra a sé con un braccio. Cerco di opporre una debole resistenza, pensando vorticosamente che dovrei dirgli di smetterla, che con gli uomini conosciuti sul lavoro non si dovrebbe mai fare una cosa del genere e che lui è un uomo pericoloso, ma non riesco a controllarmi e, quando con l’altra mano mi stringe il viso, lo lascio fare. 
Lentamente avvicina di nuovo il viso ad un soffio dal mio e rimane lì, fermo a pochi millimetri dalla mia pelle. Sento il calore della sue labbra che m’invade e socchiudo la bocca in un sorriso di desiderio. Lui la sfiora con un bacio leggero, poi con un altro, poi con un altro ancora. Quindi mi inumidisce le labbra e le schiude deciso.
Mi bacia con foga appassionata e mi incatena a sé con due braccia salde come l’acciaio. Liberarsi sarebbe impossibile e del resto neppure lo vorrei. Mi avvinghio a lui trascinata da una smania crescente, completamente persa nei suoi baci. Sento il suo corpo aderire al mio, la sua eccitazione premere contro il mio ventre. Quel contatto scatena il mio desiderio, l’unica cosa che voglio in questo momento è quella di essere sua.
Ma non succede, perché di colpo lui si stacca da me.
Lo fisso confusa. Un secondo fa sembrava al colmo dell’eccitazione e ora appare totalmente in controllo, come se fossimo due estranei.
“Cosa c’è?” gli domando ansimante.
“Sì” risponde con voce calma. “Sì” ribadisce.
“Sì, cosa?” gli chiedo.
“Sei adatta.”
“Adatta?” ripeto continuando a non capire.
“Ho bisogno di una moglie” risponde come se parlasse del più e del meno.
“E allora?” gli chiedo con un filo di voce e i pensieri che mi girano vorticosamente in testa.
Sembra quasi che mi stia proponendo di sposarlo. Ma non è possibile ovviamente.
E invece accade.
“Possiamo sposarci domani” mi dice sicuro di sé, come se io avessi già accettato.
Lo guardo boccheggiando.
Sono sconcertata. Ho aspettato anni che qualcuno dei miei ex fidanzati mi chiedesse di sposarlo e ora quest’uomo bellissimo, ricchissimo e sexy me lo chiede dopo poche ore che mi conosce!
Che io stia sognando? Oppure si tratta di un incubo? Perché, anche se sposare un tipo del genere sarebbe il sogno di tutte, la situazione infatti è veramente strana. Che sia pazzo? 
“Naturalmente non parlo di un matrimonio tradizionale” mi spiega.
“Ah, ecco” esclamo. Era ovvio, non era possibile.
“E di cosa allora?” gli chiedo.
 “Di unamutah… di un matrimonio temporaneo” mi risponde.

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