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Home | Gli ingredienti della commedia romantica

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Gli ingredienti della commedia romantica

Ve lo ricorderete senz'altro anche voi. Un tempo, se parlavamo di "commedie romantiche", ci riferivamo ai film. A pellicole come "Harry ti presento Sally", "Pretty Woman" o "Quattro matrimoni e un funerale", tanto per citarne alcuni. Oggi invece la definizione di commedia romantica si usa anche per la narrativa e a rientrare in tale genere sono racconti e romanzi dove a farla da padrone è sempre l'amore, colto e raccontato ora in chiave più struggente, ora in chiave più ironica. E ambientato ora nel presente, ora in epoche lontane.

 

Ma, al di là dei singoli "sottogeneri" (romance storico e contemporaneo, women fiction, chick lit o erotico), quali sono gli ingredienti fondamentali della commedia romantica? E qual è il segreto per scrivere un testo in grado di suscitare l'interesse di un editore? Di tutto questo (e di molto altro) si è parlato sabato scorso a Roma, grazie a un incontro organizzato al Polo Hotel dall'associazione EWWA (European Writing Women Association). E siccome io ho avuto il piacere di essere lì presente, eccomi qui a riferirvi un po' di chicche.

Prima, però, le presentazioni. Ecco tutte le professioniste dell'editoria che ci hanno fornito un bel po' di indicazioni nel corso della mattina (da sinistra verso destra): 

- Valentina Rossi (per Sperling & Kupfer)
- Maria Paola Romeo (per Emma Books)
- Loredana Cornero (moderatrice) 
- Alice Di Stefano (per Fazi)
- Isabella Fracon (per Delos)

Prima e fondamentale domanda sollevata dalla moderatrice Loredana Cornero: quali sono le caratteristiche della commedia romantica? Tanto per cominciare, «ci fa sognare, perché ci consente di staccare dal quotidiano» spiega Isabellla Fracon, «e presenta sempre un finale felice o comunque positivo. Non a caso il romanzo rosa, in tutte le sue varie declinazioni, è un genere narrativo che piace (e vende) soprattutto nei momenti di crisi. Così come il thriller, che però è un genere amato per lo più da un target maschile. Il principio di base, però, è lo stesso: più il presente è critico e maggiore è il bisogno di una storia che ci astragga dalla realtà».

«Un altro aspetto fondamentale della commedia romantica» ha proseguito Alice Di Stefano, «è quello legato alla sua natura coinvolgente. Se io apro un libro di questo genere, come prima cosa mi aspetto di emozionarmi.» Una terza caratteristica propria della commedia romantica è quella legata alla realizzazione finale ("Feel Good") della protagonista e ad indicarla è stata Maria Paola Romeo. Realizzazione da raggiungere solo sul piano dell'amore? Be', no. La realizzazione può (anzi, dovrebbe) abbracciare anche ulteriori sfere, che in genere però restano sempre o quella del lavoro o quella della maternità. Quarta e ultima caratteristica della commedia romantica: «Il suo presentarsi come la trasposizione della favola nella realtà» ha affermato Valentina Rossi. 

Ma cosa dire invece del protagonista maschile di una commedia romantica? Deve essere perfetto come il classico Principe Azzurro o un tantinello meno azzurro e più reale? La domanda, mie care, resta in piedi (perciò che ben vengano anche i vostri pareri!), perché su questo argomento le opinioni delle ospiti sono state diverse. Per Alice Di Stefano il Principe Azzurro non si può eliminare, perché è un archetipo e degli archetipi si ha sempre bisogno. Per Isabella Fracon, invece, l'uomo perfetto appartiene solo alle fiabe e non è credibile all'interno di una commedia romantica.   

Dopo aver chiesto alle nostre ospiti di indicarci gli ingredienti alla base della commedia romantica, Loredana Cornero è passata a un piano più pratico e ha chiesto (per la gioia delle autrici o delle aspiranti autrici presenti): come si fa a scrivere una commedia romantica in grado di suscitare l'interesse di un editore? «La bravura - risponde Valentina Rossi - sta nel creare qualcosa di originale perché un editore, per poter pubblicare un libro, necessita di un appiglio.» Un appiglio per la promozione, mi sentirei di aggiungere io. «Per intenderci - ha proseguito Valentina Rossi - un editore non può dire al pubblico di lettori: "Sì, tranquilli, questo è un libro che assomiglia a tutti i 20 libri che ho pubblicato in precedenza". Ha bisogno di dire che quel libro rientra sì in un certo genere, porta sì la favola nella realtà (se ci riferiamo appunto alla commedia romantica), ma al tempo stesso ha "anche" qualcosa di nuovo. Qualcosa che appartiene solo a voi». 

Altri parametri da tenere presenti quando si scrive una commedia romantica? «Anche secondo me un elemento fondamentale è l'originalità - ha affermato Isabella Fracon - da intendere però non come la ricerca forzata di elementi strani, bensì come la capacità di scovare l'originale nel quotidiano e dentro di sé. In più, direi che io in un testo cerco sempre: 
1) personaggi credibili
2) personaggi che agiscano in modo credibile
3) personaggi che abbiano un percorso credibile
Tutta la storia, insomma, deve reggersi sul principio fondamentale della credibilità».

Per rispondere alla domanda sugli elementi che funzionano in una commedia romantica, Alice Di Stefano è ricorsa invece a un esempio pratico e ha ricordato gli ingredienti alla base del successo della saga scritta da Stephanie Meyer, ossia  "Twilight":
- meccanismo della favola e del viaggio dell'eroe
- complicazioni alla Jane Austen
- elementi fantastici e, al tempo stesso, complicazione "lui nel mondo del fantastico/lei nella realtà"
- forte tensione erotica data dal "Voglio toccarti/Non posso toccarti"
- lieto fine
 

Ma come lavorano, invece, gli autori di commedie romantiche? Da dove prendono le idee? Alcune risposte ci sono arrivate nel pomeriggio grazie alla presenza in sala (e a un conseguente cambio di protagonisti sul tavolo davanti  a noi) dei seguenti ospiti: 

- Gabriella Giacometti ed Elisabetta Flumeri
- Simona Morani 
- Sabrina Grementieri
- Viviana Giorgi
- Giulia Alberico
- Sarah Rabolini
- Diego Galdino
- Valeria Luzi
- Lisa Lorenzi
 
Alcuni autori ci hanno raccontato di scrivere un po' ogni giorno e altri di farlo solo quando ne hanno realmente voglia (con ovvie differenze dovute anche al fatto di "scrivere per professione", situazione piuttosto rara, o "scrivere nei ritagli di tempo" lasciati dal lavoro che consente di campare e da tutto il resto). Alcuni prendono le idee da determinati luoghi, oppure guardando le persone che hanno davanti o, ancora partendo da un soggetto e dalla successiva scaletta dei capitoli. 

Nel corso del pomeriggio sono state particolarmente interessanti, secondo me, anche le ulteriori indicazioni sulle caratteristiche della commedia romantica fornite da Giulia Alberico. 
- la presenza di una scrittura lieve e leggera (leggera nel senso calviniano del termine)
- un registro linguistico semplice e in grado di "acchiappare" (Giulia Alberico ci ha tenuto a precisare che "semplice" non significa "elementare" e che, anzi, saper scrivere in maniera semplice è un punto d'arrivo, una prova di maestria)
- una certa dose di esotismo, da intendere come uno sguardo in grado di trascinare in un altrove (spaziale o temporale)

Prima di lasciarvi, vi regalo un ultimo e interessante spunto di riflessione. 

«Leggere è come fare l'amore. Deve essere qualcosa di appassionante. Perciò, bisogna scrivere pensando di riuscire a sedurre il lettore, proprio nel senso latino del termine e cioè nel senso di condurlo a sé, avvicinarlo.» 
Giulia Alberico. 

 

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