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INCONTRANDO KATHERINE

Roma, Giovedì 26 maggio.

L’appuntamento è alle ore 18,00 presso la libreria Feltrinelli in Via V.E. Orlando, nel cuore “antico” di Roma, vicino alla splendida Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, ultimo grandioso progetto di Michelangelo realizzato sulle terme di Diocleziano.


L’aria è incredibilmente calda e afosa in questa sera di primavera e il cielo pesa opprimente sulla Città Eterna, di solito benedetta da un clima delizioso; mi rammarico con Roma di questo tempo insolito che non le rende giustizia con l’ospite che sto per incontrare, una scrittrice famosa, che viene dalla Francia…
Come avevamo annunciato, infatti, Katherine Pancol, dopo Torino e Milano, è giunta nella Capitale per presentare il suo ultimo successo, Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì, pubblicato a cura di Dalai editore.
È una bellissima occasione per incontrare personalmente un’autrice di cui, nonostante gli articoli apparsi su molti giornali, in Italia sappiamo relativamente poco; ho trovato davvero interessanti i suoi libri più recenti, dedicati alla famiglia Cortès, e ho con me le domande che le lettrici di Isn’t it Romantic?, incuriosite, hanno fatto pervenire al nostro blog.
Anch’io sono curiosa: di conoscere da vicino una donna che ha sconvolto le classifiche dei best sellers con dei racconti diversi da tutti quelli che avevo letto; di capire, per quel poco possibile, com’è Katherine Pancol donna; di sentire gli interventi delle relatrici e del pubblico.
La saletta riservata all’interno della libreria è piuttosto piccola e piacevolmente ingombra di libri: il tavolo attende l’autrice e le due scrittrici italiane – Chiara Moscardelli e Susanna Schimperna - che presenteranno la collega francese.

 

   


Mi guardo intorno e mi preparo ad attendere almeno il rituale “quarto d’ora accademico”, ma devo ricredermi e, se “la puntualità è l’educazione dei re”, Katherine dimostra ascendenze nobili; sarà per questo che uno dei suoi personaggi è nientemeno che figlia segreta della Regina d’Inghilterra?
Dunque, puntuale, l’autrice siede al tavolo dopo essersi fermata ad autografare qualche libro: una signora dall'aspetto molto gradevole, semplice, con uno sguardo sbarazzino e accattivante negli occhi chiari, un viso mobilissimo che si apre in simpatiche smorfie e in sorrisi allegri.
Chiara Moscardelli e Susanna Schimperna introducono il pubblico a Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì, riassumendo i primi due volumi della trilogia e focalizzando l’attenzione sui temi fondamentali del libro e sulle caratteristiche della scrittura: parlano delle paure di Joséphine, della forza di Hortense, delle figure femminili che sono splendide protagoniste di questa saga, dei partner maschili un po’ in sottotono, dell’attenzione meravigliosa ai particolari che rende la scrittura di Katherine così diversa da quella di tanta prosa trascurata. Prendono in esame l’aspetto della solitudine combattuta e vinta da Jo, la fantasia inesauribile, il tema della casualità e dei segnali che essa riserva a chi è capace di interpretarli perché osserva la vita con attenzione e, soprattutto, con amore.

 

Infine, la parola passa all’autrice che, attentissima, ha seguito la presentazione grazie all’aiuto della traduttrice.
Katherine, oltre al dono della scrittura, ha quello della parola e le sue frasi, illuminanti, offrono una chiave di lettura privilegiata per chi si accosta al romanzo: specifica che i suoi racconti nascono da una visione positiva ed ottimista della vita e che il suo obiettivo è dimostrare come ognuno di noi possa diventare la persona che desidera essere, semplicemente partendo da ciò che la vita le ha dato. Fra tante persone che vivono solo di apparenza, continua Katherine, la sfida è riuscire a trovare il proprio spazio e affermare la propria essenza: il cammino di Jo dimostra che, se è complicato diventare se stessi, il risultato consegna realtà insospettate e di grande soddisfazione.
Per quanto riguarda la fantasia che pervade tutti i romanzi, con il ricorso a personaggi e a situazioni poco probabili, se non addirittura al di fuori della realtà, l'autrice risponde che quando si scrive non bisogna vietarsi nulla, meno che mai nel campo dell’immaginazione e conclude: “A volte, siamo troppo razionali…”
Gli applausi salutano l’intervento finale e viene lasciato spazio al pubblico: giunge anche il mio momento e posso riportare a Katherine – che si è dimostrata felicissima dell’interesse dimostratole dal nostro blog e disponibilissima a rispondere - le domande delle nostre lettrici.
In particolare le ho chiesto:


1) se il successo dei primi due volumi avesse condizionato o meno la scrittura de “Gli scoiattoli...”;
2) Se vi è stato un momento difficile nella scrittura della trilogia;
3) Se collaborerà alla sceneggiatura del film tratto dal libro;
4) Se prevede futuri libri collegati a questa trilogia;
5) Quali sono i suoi autori preferiti.

Ecco, in sintesi, le sue risposte:

1) Katherine ha scritto i suoi libri totalmente “immersa” in essi, lavorando intensamente, a ciclo continuo, senza quasi uscire di casa. Mentre il primo libro veniva pubblicato, aveva già quasi ultimato il secondo; la stessa cosa è avvenuta con il terzo e di conseguenza ha realizzato il proprio successo solo alla fine dell'ultimo libro; pertanto l'exploit ottenuto non l'ha in alcun modo condizionata.
2) I veri momenti “difficili” sono stati creati dalla “full immersion” nella scrittura, che le ha reso complicato vivere la sua esistenza quotidiana di donna e madre: nella sua testa i personaggi dei libri si confondevano con la realtà e a questo proposito ha ricordato dei buffi episodi capitati con i suoi figli.
3) Per quanto riguarda il film, che spera si realizzi presto, pensa di rimanere estranea alla sceneggiatura del film.
4) Sorpresa! La trilogia è terminata ma alcuni personaggi (Hortense, Gary) vivranno una propria storia: insomma sono molto probabili degli spin-off;
5) È una lettrice appassionata della letteratura classica: i grandi romanzi dell’800 sono i suoi prediletti. Cita Balzac, al quale tanto si è ispirata e, fra i più recenti, Truman Capote.

 


L’incontro è terminato: Katherine sorride, autografa, stringe diverse mani, mi saluta e per mio tramite saluta Isn’t it Romantic?, le sue bloggers e le sue lettrici.
Esco lentamente dalla libreria: sono soddisfatta e sento di aver ulteriormente allargato i miei orizzonti grazie a questa gradevole esperienza.

Fuori, il cielo della sera è tornato limpido e lucido come sempre…



Anche lasciando un commento a questo post, si potrà partecipare al giveaway di n. 2 copie, offerte da Dalai editore, de "Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì". Il termine per l'estrazione è lunedì 30 maggio.


 

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