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Sabato, 3 marzo, 2007 - 22:08
Lener

Untitled

RECENSIONE : IL SEDUTTORE (The Cad) di Edith Layton 

Titolo originale: The Cad

Ambientazione: Inghilterra della Reggenza.

The plot: Bridget Cooke possesses the gifts London society prizes: genteel manners, intelligence, an exquisite figure. She lacks, however, a fortune. A companion to icy relatives, Bridget resigns herself to a life of solitude, especially because of the childhood scar that mars her lovely face. Little does she expect to receive the vigorous attentions of darkly handsome, rich widower Lord Ewen Sinclair, Regency England's most infamous rake.

In a matter of days, the Sinclair whisks Bridget to the altar and into his passionate embrace. Dismissing the vicious rumors surrounding their hasty marriage, Bridget is sure of Ewen's love, even when he is mysteriously called away. But then a shocking secret from his past emerges, threatening her happiness. If Ewen is a cad and their wedding a lie, as the gossips say, then why does Bridget's very stubborn heart still believe his love is true?

La Trama: Durante un ballo, il visconte Ewen Sinclair, attraente libertino di grande fascino, fissa con interesse Bridget, parente povera di lady Harriet, costretta a partecipare alla serata nel ruolo secondario di dama di compagnia. Dopo la stravagante festam Ewen corteggia serratamente Bridget, spingendosi fino ad una folgorante proposta di matrimonio. Un sogno crudele destinato ad infrangersi o l'inizio di una bella favola?

Confesso non mi sia facile se consigliare o meno la lettura di questo romanzo, perché personalmente l'impressione più netta che ne ho tratta, giunta all'ultima pagina, è quella di una straordinaria occasione mancata.

Tuttavia, in onore dell'intoccabile "de gustibus", non escludo che un'altra lettrice possa giudicare adorabile questo lavoro della Layton, perché di pregi oggettivi "Il seduttore" ne possiede indubbiamente, presentando un'eroina simpaticissima ed uno stile narrativo coinvolgente (sia nella sua leggerezza più umoristica, sia nei passaggi più drammatici, come la tagedia di Gilly).

La Layton riesce a rendere molto fresco un plot non dei più originali e che facilmente ricorda l'inossidabile cliché di Cenerentola: abbiamo, infatti, la giovane donna priva di risorse economiche rimessa alla condiscente (ed umiliante) generosità dei parenti benestanti ed il ricchissimo nobiluomo dalla nera reputazione di libertino. Lui le fa una corte spietata fin dal loro primo incontro ed infine si sposano come a coronamento di una bella favola. E la Layton, a parer mio, la racconta squisitamente questa bella favola, che coincide con la prima parte del suo romanzo. Trovo che l'autrice abbia reso benissimo l'incalzante corteggiamento di Ewen e, soprattutto, i sentimenti di Bridget. Quest'ultima, come ho già accennato, ritengo sia uno degli aspetti migliori del libro: Bridget è una protagonista che mi ha ispirato una tenerezza infinita. Come una valigia, ha viaggiato da una campagna all'altra d'Inghilterra, facendo l'infermiera di zie mezze sciroccate ed il suo presente la vede a Londra, non gradita dama di compagnia di una cugina debuttante. Sebbene nella sua vita debba sopportare quotidiane umiliazioni, non è mai patetica, ma al contrario possiede una dignità ed una grazia che la contraddistinguono come una vera signora.

Bridget, inoltre, è una bellezza sfigurata: il morso di un cane, quand'era bambina, le ha lasciato una cicatrice su una guancia, che le è fonte di infiniti complessi. Mi ha colpita la scelta della Layton di contraddistinguere la sua eroina di un simile difetto fisico, ma confesso che, quella dell'autrice, mi sia sembrata un po' una scelta a metà. Nei romance è indubbiamente raro imbattersi in un bellissimo eroe accompagnato da una protagonista fisicamente più scialba o, comunque, non stupenda (basta pensare alle eroine della Woodiwiss, così insopportabilmente perfette da far impazzire tutti gli esseri di sesso maschile del loro romanzo). Come lettrice posso quindi apprezzare l'intenzione dell'autrice di proporre un'accoppiata un po' diversa dal solito, ma quella della Layton resta, a ben vedere, soltanto un'intenzione: sebbene infatti Bridget si veda brutta e sfregiata, a giudizio di tutti gli altri personaggi è una bellezza incantevole e la sua cicatrice nulla toglie al suo fascino, ma anzi lo accresce rendendola unica. Per via di questa contraddizione di base, confesso di aver faticato a "visualizzare" Bridget, di cui ho apprezzato più di tutto il carattere e l'interiorità.
E veniamo ad Ewen Sinclair. Il mio giudizio su questo personaggio è globalmente un senza infamia e senza lode: piacevole ma niente di trascendentale, perché non riesce a scrollarsi di dosso un'impressione di già visto. Il nostro visconte è bellissimo, ricchissimo, disincantato, libertino ed agente segreto (ed a questo punto personalmente mi chiedo come sia possibile che, nove regency su dieci, presentino il proprio protagonista come uno 007 ante literam! Devo confessare che questo stereotipo mi stia stufando). Come il romanzo di cui è protagonista, Ewen parte benissimo per poi appannarsi un po': ho adorato l'Ewen che corteggia Bridget, che fa l'impossibile per incontrarla, affascinarla, conquistarla e restare solo con lei. Mi è piaciuto tantissimo l'Ewen che sposa Bridget, la porta in campagna e le fa vivere una favola. Poi però quell'Ewen si perde, inghiottito dai suoi doveri di spia e da un passato che, lo confesso!, mi è risultato patetico nella sua rivelazione (ed ancora un altro cliché: ma possibile che un libertino debba essere diventato tale sempre in seguito ad una delusione sentimentale avvenuta nella prima giovinezza?) e la storia stessa si trascina stancamente fino alla conclusione. Degni di nota restano comunque i personaggi delle due sorelle orfane londinesi: Gilly, sedicenne piena di forza, rabbia e dolore, che ho trovato affascinante e bellissima e la sua adorabile sorellina Betsy di sette anni.

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Commenti

Appena finito di

Appena finito di leggere...libro bruttino..e come scrive Lener un'occasione mancata....io non ne consiglio la lettura.

ho letto questo libro su

ho letto questo libro su consiglio di cris

devo dire che era carino, ma ho pensato che mancasse qualcosa al la storia ,non so ,forse è solo una mia impressione , ma comunque una piacevole lettura

anch'io come te lener, ho faticato a dare un viso a bridget, ma ho apprezzato il suo personaggio che ho trovato di una pazienza e tenacia infinita

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