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Lunedì, 29 maggio, 2006 - 16:58
MarchRose

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LA MODA FEMMINILE NELLE HIGHLANDS - Highlands' fashion for women !

After reading in  Jen Holling’s “My Wicked Highlander”  that the heroine, Isobel, as she goes back to the Highlands, starts wearing an arisaid to let everybody know that she’s Scottish and proud to let everybody know, I wondered what the heck an arisaid was. I always thought women in the Highlands wore some kind of tartan skirts? So I did a little search on the internet… here’s the result.

 The arisaid ( also spelled arasaid ) was essentially a cloak that extended to the heels, over a full and heavy petticoat. Some women also wore fine jackets underneath, with red sleeves. It is brought over the head, and may hide or discover the face according to the wearer’s fancy or occasion. It was fastened at the breast with a metal brooch, usually of silver or brass, according to the Quality of the person, and around the waist with a leather belt.  In essence, it was the female version of the belted plaid.

It’s no tartan in fact, if by tartan we mean a mainly colored checked cloth. Bright blues, greens and reds were reserved for men, while the arisaid was usually made of undyed wool, therefore whitish, with a few bright lines or stripes on it, often in black and red.

 A Highland woman would find the arisaid not only warm and comfortable, but useful too. Babies could be wrapped up against the warmth of their mothers' bodies. In Glasgow in 1604, “great disorder hath been in the Kirk by women sitting with their heads covered with plaids during sermon sleeping, therefore ordains intimation to be made that afterword none sit with their head covered with plaids during sermon time.”  Similar admonitions were made in 1621, 1624, 1642, and 1643.  The sermons mustn't have been too exciting…

 Dopo aver letto in ”My Wicked Highlander” di  Jen Holling, che è ambientato nel 1597, che la protagonista Isobel, durante il suo viaggio di ritorno nelle Highlands, inizia a portare l’ arisaid in modo che tutti sappiano che lei è scozzese e fiera di esserlo, mi sono chiesta cosa diamine fosse questo arisaid. Nella mia ignoranza pensavo che le donne delle Highlands scozzesi indossassero un qualche tipo di gonna di tartan… così ho fatto una piccola ricerca su internet. Ecco i risultati.

 L’arisaid ( anche chiamato arasaid ) era essenzialmente un mantello che arrivava fino ai piedi, e veniva indossato al di sopra dell’abito, a sua volta lungo e pesante. Alcune donne aggiungevano eventualmente sotto l’arisaid anche delle giacche eleganti, di solito con maniche rosse. La donna poteva usare questo mantello per coprirsi il capo, così da nascondere o scoprire il viso a seconda dell’occasione e dello stato d’animo. Veniva fermato sopra la scollatura da una spilla in metallo, solitamente di argento o di bronzo a seconda dello status sociale della proprietaria, e chiuso da una cintura di cuoio in vita.

Di fatto non è un tartan, se come tartan si intende un tessuto a scacchi dai colori vivaci. I blu , i verdi ed i rossi accesi erano riservati agli uomini, mentre l’arisaid normalmente era fatto di lana non tinta, quindi biancastra, con poche righe colorate, di solito nere e rosse.

 La donna delle Highlands considerava l’arisaid non solo caldo e confortevole, ma anche utile. Poteva essere usato per avvolgere i bambini più piccoli, in modo da tenerli al caldo vicino al corpo della loro mamma. Nel 1604 a Glasgow “ … ci furono grandi disordini in chiesa a causa di alcune donne che, dopo essersi coperta la testa con il plaid, dormivano durante i sermoni, così che fu emessa un’ordinanza che proibiva di coprirsi il campo al momento del sermone”. Ammonizioni simili furono fatte anche nel 1621, 1624, 1642 e 1643. Le prediche dell’epoca non dovevano essere troppo eccitanti….

Old pictures from the Scottish Tartans Museum, Keith

Christina Young's Arisaid,  the oldest dated in the world. Initialled and dated 1726 – stored in the Scottish Tartans Museum, Keith

 

 

 

 

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Commenti

devo dire m.rosa che sei una

devo dire m.rosa che sei una cacciatrice di curiosità molto brava!

i costumi sono buffi e belli allo stesso tempo, grazie a te quando leggerò un libro e troverò quella parola ,saprò a cosa si riferisce

grazie!

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