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Martedì, 27 marzo, 2007 - 14:09
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convegno Principi azzurri e… botte da orbi
Bologna, 23 febbraio 2007

di MarchRose

Ed eccovi, finalmente, il resoconto della prima giornata convegno “Principi azzurri e… botte da orbi” tenutosi a Bologna il 23 febbraio scorso, e organizzato dall’Associazione culturale “PerWilma” (indirizzo email: PerWilma@libero.it, telef. per informazioni Bruna Scandiani 3333824559 e Giulia Gessi 3405773843) con il Patrocinio della Provincia di Bologna.

 

“L’iniziativa,” ci dice Bruna Scandiani dell’Associazione “Per Wilma”, co-organizzatrice del Convegno, “ha colpito nel segno ed ha destato notevole interesse. Qualche giorno prima del convegno siamo state interpellate per avere notizie e rilasciare interviste da alcune testate giornalistiche (Repubblica / Il Resto del Carlino /Il Domani), che hanno poi pubblicato degli articoli sulla nostra iniziativa. Il giorno dell'incontro siamo state anche intervistate telefonicamente da Fahrenheit, Radio 3 che ha contemporaneamente intervistato anche Theresa Melville. Il pubblico è stato numeroso ed eterogeneo, con una netta maggioranza di donne, ma anche gli uomini non sono mancati. Un po’ ridotta la presenza dei giovani, però: speravamo di attirare più ragazze…”

 

 Un’immagine del pubblico al convegno

Gli ospiti intervenuti al convegno hanno dato contributi estremamente interessanti all’argomento in discussione, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze o del proprio vissuto: apporti che Sergio Altieri ha definito nella replica “unici e straordinari “, proprio per la specificità che ciascun ospite ha saputo dare al proprio intervento.

Riassumere tre ore circa di dibattito è sicuramente riduttivo rispetto ai singoli interventi, ma anche una semplice traccia degli spunti di riflessione che sono emersi può essere indicativo della varietà di temi che sono stati affrontati.

“Partecipare a questo convegno è stata un’esperienza senz’altro molto costruttiva,” commenta Theresa Melville, alias Maria Teresa Casella.”Gli interventi sono stati di alto livello, e l’organizzazione davvero perfetta. “Un grosso grazie a tutti coloro che hanno contibuito alla realizzazione di questo incontro.”

 

Sergio Altieri, Editor dei Romanzi Mondadori:

“La letteratura romantica è il più grosso mercato della narrativa mondiale,” ricorda Sergio Altieri, editor della collana I Romanzi di Mondadori. “Perfino in un paese non particolarmente incline alla lettura come l’Italia, dove in media si leggono soltanto 0,75 libri all’anno pro capite, il romanzo rosa è in crescita continua e totalizza una percentuale di copie vendute rispetto a quelle stampate nettamente superiore a quelle di qualunque altro genere letterario.”

Altieri sottolinea anche l’evoluzione che sta avvenendo tra il pubblico delle lettrici di romance. Non si tratta più di lettrici “casuali”, che acquistano i romanzi in modo acritico e superficiale al supermercato o in edicola: hanno creato dei punti di contatto tra di loro quali siti internet e forum di discussione, confrontano le proprie opinioni e scambiano le informazioni sulle uscite sia italiane che internazionali. Anche grazie a questi scambi e contatti, si sta creando ultimamente in Italia molto interesse per generi di romance finora sconosciuti nel nostro paese, ma che negli USA stanno riscuotendo un successo strepitoso, quali i romance a sfondo paranormale (vampiri, licantropi, mutaforma, ESP…).

Ad oggi Mondadori pubblica nella collana i Romanzi 7 volumi mensili: ma Altieri preannuncia che, a breve, queste uscite passeranno da 7 a 8 con il lancio di una nuova serie, per ora a titolo di supplemento e quindi “esplorativo”, ma che da quello che ci ha lasciato intendere sarà molto, molto interessante… Di che si tratterà ? Aspettiamo notizie con ansia !

 

Maria Teresa Casella – Theresa Melville- scrittrice de I Romanzi Mondadori

Perché uno pseudonimo per scrivere romance, ci si può domandare? Secondo Theresa Melville, nella vita quotidiana Maria Teresa Casella, il suo pseudonimo straniero, oltre ad essere una scelta editoriale della casa editrice, è l'espressione di una sorta di seconda identità, quella della scrittrice, ulteriormente definita e che contiene significati reconditi. Theresa, ad esempio, ha scelto Melville perchè “Moby Dick” è il suo romanzo cult e perchè considera Hermann Melville il suo scrittore preferito.

Theresa si definisce una scrittrice rosa sui generis in quanto le sue storie sono state a volte accusate di essere troppo realistiche. Ma in realtà, Theresa dichiara, è proprio questo il suo obiettivo: inserire nelle sue trame la realtà traendo spuinto da esperienze di vita vissuta, vera.

Anche se dai dibattiti in corso sui vari blog e siti dedicati al romance emerge che l’orientamento generale delle lettrici di rosa è quello di cercare nella lettura la totale evasione dalla realtà e quindi di realizzare quel sogno che non si riesce a trovare nella vita, la personale tendenza di Theresa è invece quella di mantenere contatti con la realtà attraverso esperienze e situazioni che fanno parte della vita di tutti i giorni, sia sua personale che altrui. Anche nel romanzo storico cerca agganci con la vita reale, perché le difficoltà per le donne ci sono sempre state e sono sempre dello stesso tipo (tradimento/conflitto/violenza), e possono emergere in qualsiasi tipo di ambientazione.

Questo suo orientamento è supportato anche dal timore che molte giovani lettrici si abituino a pensare al rapporto di coppia come a qualcosa di idilliaco e perdano i contatti con la realtà che, purtroppo, invece è spesso tutt’altro che positiva. Per questo difende la sua scelta di scrittrice, perché le permette di offrire un aiuto alla comprensione della complessità dei rapporti e della vita.

 

 

 Theresa Melville e Sergio Altieri

 

Maria Venturi – scrittrice, giornalista, sceneggiatrice

Analoga posizione anche per Maria Venturi. La sua preoccupazione come scrittrice è quella di rimanere coi piedi per terra e far passare il messaggio che la passione non è amore, l’amore è ciò che resta della passione. E’ fatto di quotidianità, di dialogo, ma anche di silenzio, di qualcosa comunque che va costruito insieme dalla coppia, giorno per giorno. Il principe azzurro è la persona affidabile che ognuno di noi può incontrare sulla propria strada e deve rispondere alle esigenze più profonde di ciascuno di noi. Si passa alle “botte da orbi” quando questa scelta è sbagliata oppure quando si è investito troppo sull’amore e sulla famiglia.

La Venturi difende il romanzo a lieto fine, perché a suo avviso non è il fatto di avere un finale triste a rendere un romanzo di serie A anzichè di serie B. Il lieto fine, dice, è qualcosa di connaturato nei comportamenti umani: si agisce nella speranza di stare meglio ( ci si sposa, si fanno figli ecc. in vista di uno stare meglio). La felicità a cui tendiamo è la fine del dolore, e nei libri di sentimento è consolatorio assecondare il nostro slancio vitale verso il lieto fine.

 

Maria Pia Pozzato- Docente di semiotica all’Università di Bologna

Un intervento complesso e difficile da riassumere, perché supportato da immagini esemplificative.  Gli spunti della riflessione della Pozzato vertono principalmente sulle nuove figure maschili, le coppie “cosmetiche” ed i nuovi ideali che la donna coltiva di sé.

Per quanto to riguarda il primo punto indica i personaggi di David Beckam eTotti come rappresentanti di una nuova immagine maschile, narcisistica e proiettata su di sé; e sottolinea il fatto che le immagini delle pubblicità di cosmetici per uomo, ispirate alla figura di Rodolfo Valentino, propongono una nuova figura di seduttore non “classica”, ed estremamente ambigua sotto il profilo dell’orientamento sessuale, offrendo all’immaginario femminile una identità maschile trasversale, a volte gay, a volte etero, a volte bisessuale, ma fondamentalmente narcisistica, rivolta prevalentemente verso se stessi.

Questo tipo di cultura porta anche all’estetismo della coppia, quella che la Pozzato definisce la “coppia cosmetica”. Sempre più spesso nei media appaiono coppie di “belli”, come se la meta a cui tendere sia quella di trovare qualcuno con cui essere belli insieme. La ricerca del Principe Azzurro sembra quindi passare in secondo piano rispetto alla ricerca della persona con cui formare una coppia narcisisticamente bella da vedere.

Sul terzo punto in esame (cioè i nuovi ideali che la donna coltiva di sé), la docente mette in evidenza la violenza che le donne esercitano continuamente su se stesse, perseguendo un ideale femminile tarato sullo sguardo dell’altro e in particolare su un modello estetico imposto dalla moda, dal divismo, dai media, modellizzandosi sullo sguardo dell’altro. La donna cerca, cioè, di proporsi come una sorta di essere perfetto e autosufficiente, esattamente come un maschio, che non solo non cerca più il Principe Azzurro, ma neanche l’amore.

 

 Maria Venturi e Nicoletta Maldini (libraia e conduttrice dell’incontro)

 

Patrizia Romagnoli, giornalista e scrittrice

Sotto lo pseudonimo di Patricia Daniels, Patrizia Romagnoli ha scritto, anni fa, tre romanzi rosa insieme ad una amica seguendo una struttura concordata che avevano rilevato nella narrativa romantica: lei incontra lui, sembra che tutto vada bene, arriva l’ostacolo, l’ostacolo è superato, ci si avvia al lieto fine.

E’ una tipologia narrativa che corrisponde, secondo la giornalista, al bisogno di provare dei sentimenti, di identificarsi coi personaggi, di avere qualcosa di più piacevole della vita quotidiana, di rifugiarsi nell’evasione. E’, per citare le sue parole, “come regalarsi un dessert a fine pasto”. Va difeso in quanto è narrazione di genere, con una sua struttura e tutta una serie di aspettative. Può essere letta come una consolazione, alternandola a letture di tipo diverso; può anche essere un supporto nell’apprendimento della lingua da parte di straniere che trovano nel genere rosa un linguaggio più semplice che in altre narrative.

 

Lia Celi, giornalista, scrittrice, segue la posta del cuore su Cosmopolitan

Fin dall’apertura del suo intervento la Celi dichiara di essere poco sentimentale e scarsamente attratta dal “rosa” e afferma che, nella sua professione, tenta di riparare ai danni che la letteratura romantica provoca alle teste delle sue lettrici.

Cosmopolitan ha anche molti forum e spesso le ragazze si confessano l’un l’altra, alle volte fanno cose per parlarne, per essere protagoniste del talkshow della vita. Secondo la giornalista, molte ragazze mostrano un’evidente ingenuità, sono incapaci di dire di no e hanno paura di pretendere. Non sanno alzare la voce, non sanno difendere le loro posizioni e le loro idee. Il solo potere che hanno è il potere d’acquisto rappresentato dal bancomat che usano spesso: si tengono perfino il fidanzato che le mena rifugiandosi nella scappatoia illusoria del “io ti salverò”. Hanno trasferito gli stessi schemi dalla vita amorosa a quella lavorativa, rilevabile dai rapporti che dicono di avere negli ambienti di lavoro con colleghi e capi; e provocatoriamente la Celi propone ad Altieri di creare una nuova collana di romanzi di genere “work”, data anche la difficoltà di tante di loro a trovarlo, il lavoro. Oggi la donna bella non aspira più alla conquista del Principe Azzurro, come avveniva nel passato; sa di avere un capitale sfruttabile anche in altra maniera ( modella, velina, attrice, TV ecc.) e desidera piuttosto una attività che le dia una posizione di prestigio personale. Personalmente incoraggia le ragazze di oggi - che ritiene molto indifese - a volersi un po’ più bene.

 

 da sinistra a destra: Maria Pia Pozzato, Lia Celi, Patrizia Romagnoli e Bruna Scandiani

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Commenti

Anch'io dissento da Lia Celi,

Anch'io dissento da Lia Celi, e molto ma molto profondamente. Innanzitutto credo che almeno la metà delle lettere pubblicate dai giornali siano panzane colossali (visto che sono le stesse di vent'anni fa!) e se proprio non è così, ritengo che non rispecchino che una piccola percentuale di ragazze. NOn sono i romanzi d'amore che creano danni alla psiche di chi non legge, e quelle che leggono sono ben consapevoli - proprio per il fatto che leggono - che un conto è un romanzo, un conto è la realtà. E la cosa va estesa a tutti gli altri generi. Non c'è differenza per me, chiedermi perchè leggo romanzi d'amore equivale a chiedermi perchè leggo. Leggo perchè mi piace, e perchè per quelle ore stacco il cervello da dove sono ora e mi immergo in un altro mondo, in un altra persona.

Poi proprio ieri dicevo con mia madre che bisognerebbe fare un passo indietro con questa mania delle mamme in carriera. Io non dico che le donne non debbano avere pari opportunità e accesso al mono del lavoro, dico solo che non dovrebbero essere 'costrette'.

Adesso, vi saluto, perchè per far quadrare i conti sono 'costretta' ad andare... dopo aver mandato i figli all'asilo, fatto e steso una lavatrice, imabastito la cena per stasera, rifatto i letti ed essermi presa 5 minuti per me. 5 minuti su tre ore, perchè è dalle 5 che sono sveglia. E non ho neppure dormito più di due ore infilate, visto che da mezzanotte alle cinque sono stata svegliata due volte dai bambini...

bye bye

Non solo dissento

Non solo dissento dall'intervento della giornalista Lia Celi, ma lo trovo provocatorio e insultante in quanto donna. Secondo il metro di giudizio di questa signora, un accanito lettore di thriller dovrebbe forse mostrare squilibri mentali e propensione alla violenza? perchè no, se una lettrice di romance dovrebbe avere il cervello ridotto in pappa da chissà quali influenze. Sentire tali assurde argomentazioni da una donna, per quanto non attratta dal "rosa", mi fa interrogare sui motivi per cui questo genere di letteratura sia così denigrato, e perchè le lettrici si sentano giudicate ogni volta che acquistano e mostrano di leggere tali romanzi.

In una società dove, da come risulta da questo convegno, il lettore medio non legge neppure un libro in un anno, e dove per contro riviste di gossip e scandalistiche raggiungono cifre altissime di vendita, mi sento veramente frustrata nel sentirmi dire che le donne sono delle incapaci, ingenue, sciocche che subiscono la violenza "a causa" dei "danni" causati dai romanzi rosa.

E permettetemi di aggiungere, che una collana "work", per quanto secondo il ragionamento di questa signora si suppone debba aiutare le ragazze nella vita lavorativa, in realtà non farà spuntare il lavoro che non trovano come per magia.

Posso assicurare, che le donne di oggi hanno ben chiara la differenza tra finzione e realtà, tra bello e brutto, tra giusto e sbagliato, e se sono vittime di violenze, in famiglia o sulla strada, è troppo facile puntare il dito sulle letture più o meno amene che fanno.

Cerchiamo di fare un discorso sensato, e lasciamo alle lettrici un angolo dove poter sognare senza doversi giustificare!

Nel mercato mondiale, quello del romance e del rosa è il genere che raggiunge le vendite più elevate... una percentuale di deficienti non indifferente!

Ma le uscite dei Romanzi

Ma le uscite dei Romanzi Mondadori adesso sono 6 o 7?Comunque è un'ottima notizia sapere che ci sarà una nuova serie!

Ina

Il convegno che io e altre

Il convegno che io e altre persone abbiamo organizzato a Bologna sul rapporto "uomo/donna oggi, fra sogno e realtà" aveva un obiettivo primario, quello di riflettere, confrontarsi e discutere. Mi fa piacere che ciò sia avvenuto non solo a Bologna, ma anche su questo blog. A conferma del fatto che il nostro obiettivo sembra sia stato raggiunto, sono le tante lettrici che hanno sentito il bisogno di intervenire e di discutere su alcune tematiche che erano emerse durante il convegno. Vorrei precisare che abbiamo cercato di invitare all'iniziativa relatori che potessero fornire punti di vista differenti e tali da rendere il discorso il più articolato possibile. Posso capire che alcuni degli interventi siano piaciuti di più e altri di meno alle lettrici di questo sito, ma sicuramente da quello che leggo negli interventi che mi precedono, tutte hanno fornito elementi utili ad ulteriori approfondimenti. Grazie della partecipazione! Se avete suggerimenti o indicazioni per portare avanti il discorso, fatelo senza problemi su questo blog o agli indirizzi che sono stati gentilmente riportati nella relazione sul convegno. Cari saluti a tutte e buona lettura!! Bruna Scandiani dell'associazione Perwilma

stereotipi, sempre

stereotipi, sempre stereotipi? Possibile che chi legge romance sia sempre considerato una persona emotivamente fragile e/o frustrata? possibile che l'evasione sia sempre sinonimo di disimpegno? ho cominciato a leggere romance all'università, nel tempo libero, tra un esame e l'altro di LETTERATURA.

Se i libri "seri e impegnati" sono il tuo mestiere, con che cosa ci si può svagare? un commercialista legge forse le nuove leggi fiscali prima di addormentarsi?

Lucy

Dissento anch'io

Dissento anch'io profondamente con quanto detto dalla giornalista Lia Celi: le mie letture preferite sono romanzi gialli e rosa, ma non mi ritengo nè una serial killer nè una persona emotivamente fragile. Anzi, facendo un lavoro che mi impegna tantissimo, tornando a casa la sera tardi e trovando molte cose da fare anche a casa, penso sia naturale avere voglia di evadere dalla realtà con romanzi dal lieto fine (o nel caso di libri gialli romanzi dove il bene prevale SEMPRE). I romance mi aiutano ad essere felice e a chiudere una giornata in modo carino. Paola

Questo convegno prometteva di

Questo convegno prometteva di essere interessante e per quanto mi riguarda ha superato le aspettative.

Novità in arrivo …wow! Speriamo che il signor Altieri ci dia qualche altra indicazione ^_^

Devo dire che i temi discussi sono nuovi e “vecchi”per noi lettrici di romanzi sentimentali .

La donna e il “bisogno” di letteratura d’evasione

Il Καλος κάι αγαθός , ossia bello dunque buono che solo dalla scrittura in greco antico rivela da quando l’uomo è incline a credere a questa utopia .

L’ideale di uomo che cambia nel tempo e che ci propone nuovi modelli che in alcuni casi presentano uomini non più maschi nel significato proprio del termine , proiettati verso se stessi , dove la famiglia e la compagna o il compagno sono molto spesso temporanei .

Ma vorrei sottolineare alcuni concetti per me importantissimi, poiché essendo una lettrice accanita che trà i diversi generi preferisce la letteratura sentimentale non condivido le conclusioni alle quali sono arrivati molto intellettuali italiani .

Per quanto mi riguarda ritengo che la fragilità emotiva e la disistima che molte donne possiedono già dall’infanzia , viene coltivata e amplificata dalla società , dalla religione , dalla famiglia in generale . Donne di questa particolare sensibilità si accostano piu facilmente alla letteratura sentimentale , ma in esse già esiste quella micidiale miscela che le rende vittime ideali . Questo è un punto essenziale sul quale ci si dovrebbe soffermare .

Ritengo molto improbabile che nei lettori di gialli e horror si nascondano virtuali psicopatici e assassini o aspiranti detective. Infatti è un genere come un altro , piace per una serie di motivi che possono partire dal soddisfare le proprie fantasie e finire al puro piacere di godere di una buona lettura a fine giornata .

Non riesco proprio a capire come un romanzo sentimentale possa influenzare negativamente una persona , quali sono esattamente i punti che danneggiano la mente delle donne? Vorrei chiedere quali sono gli schemi del romanzo d’amore riportati nella vita reale che ingannano la loro capacità di valutazione : il principe azzurro appartiene alle favole , non ai romanzi sentimentali .

Temo invece che alla base del ragionamento di queste donne ci sia un bisogno estremo di essere amate e una disistima profonda che le rende incapaci di distogliersi dal perverso rapporto di cui sono vittime ben consapevoli .

Ma questa inclinazione è da ricercare nell’infanzia , non nei romanzi rosa .

Come posso leggere nell’intervista di Maria Teresa Casella e della Venturi scrittrici entrambe , il fine lieto non è sinonimo di situazioni remote capaci di distogliere dalla realtà, poiché i romanzi sentimentali di oggi mirano ad un rapporto amoroso che si evolve in situazioni piu che reali nonostante le ambientazioni fantastiche e storiche , con grandi fatiche emotive e scelte difficili per i protagonisti .

La mia testimonianza di donna che legge romanzi rosa è che al pari di tante mie colleghe di lettura , mi rendo conto di condividere anche la dinamicità nel lavoro, la cura della famiglia , della casa , una vita vissuta costantemente a 360° e una feroce determinazione che lascia veramente poche illusioni.

Per ultimo mi pare indicativo della massiccia tendenza alla letteratura sentimentale il bisogno di alleviare stress e fatica mentale in una maniera pulita , economica , silenziosa e molto gratificante.

Ciao

Cris

Dissento fermamente da ciò

Dissento fermamente da ciò che ha detto la giornalista Lia Celi, ho un lavoro di responsabilità, che mi tiene occupata 40 ore alla settimana. Nei momenti di riposo, quando prendo un libro in mano, desidero evadere dalla realtà di ogni giorno e dai mille problemi che mi presenta, rilassandomi un poco. Se dovessi dedicarmi alla lettura di una storia triste con un finale tragico, credo che finirei per dedicarmi, definitivamente, a qualche altro passatempo più piacevole. Ma non fraintendetemi questo non vuol dire che io non abbia letto scrittori impegnati, tutt'altro, li ho letti davvero quasi tutti, ed é stato per questo motivo che ho deciso che se non volevo finire a farmi psicanalizzare dovevo crearmi degli spazi tutti miei e sognare, almeno per qualche ora ogni tanto. Comunque sono davvero contenta che si stia muovendo qualche cosa, anche in Italia e non sto nella pelle per sapere quale sarà questa nuova pubblicazione della Mondadori. Spero si tratti, questa volta, di romanzi in versione integrale.

Grazia

riferito al commento num

riferito al commento num 7

potresti dire chi sei?

ragazze , dovete sempre mettere il nome alla fine di ogni commento

se non siete registrate ok?

Che sfortuna che il Sig.

Che sfortuna che il Sig. Altieri non possa vedere casa mia, sicuramente si sarebbe ricreduto sulla percentuale dei libri letti, in un anno, dagli italiani. Già perché nelle mie librerie sono collocati migliaia di libri e praticamente, almeno per quanto riguarda le uscite mondadori, non manca neppure un libro. Comunque sono convinta che, sia il sito di Sonia che il vostro stiano facendo dei miracoli. Coraggio ragazze continuate così!!!

anch'io sono molto curiosa

anch'io sono molto curiosa circa la nuova serie che ha citato Altieri!!!!

e per ciò che ha detto sono allibita!!! ma come possibile solo 0,75 ? ma non conoscono noi!!!!

io li divoro i libri altro che una all'anno !!!ma come è possibile , ho letto da tante parti che la gente che legge è in aumento....certo in confronto ad altri paesi, non so.

volevo anche dire che non sono per niente d'accordo con quello che la giornalista Celi ha detto circa riparare i danni che il genere rosa farebbe alle sue lettrici :)

che fesseria!!!

il genere rosa serve anche per discostarsi dalla realtà che viviano giorno per giorno, ,ma non basta certo un romanzo a fartela dimenticare qella realtà di cui siamo sempre e comunque delle vittime

Il dato riportato da Altieri

Il dato riportato da Altieri sul numero di libri che gli italiani leggono in media è davvero allucinante ... mavi rendete conto ? nemmeno 1 libro all'anno a persona !!

Caspita queste si che sono

Caspita queste si che sono belle notizie! e sicuramente il blog ha 'aiutato', dopotutto è un punto di riferimento (assieme anche al sito di Yadirs). sono curiosissima per questo tentativo della Mondadori, speriamo venga svelata presto!

Miraphora

Che bello,mi sarebbe proprio

Che bello,mi sarebbe proprio piaciuto partecipare,peccato che vivo lontano...

si vero! ho letto anche io a

si vero! ho letto anche io a proposito dell'anteprima del signore Altieri....chissa' se c'e' anche lo zampino di questo blog...*_^ brave ragazze! continuate cosi!

juneross

Altieri dice che c'è in

Altieri dice che c'è in previsione una nuova uscita! Ohhhh, chissà cos'è?!?!?!

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