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Mercoledì, 16 dicembre, 2009 - 01:39
Andreina

Untitled

RECENSIONE: IL SOLE A  MEZZANOTTE   ( Shadows at sunset )  di Anne Stuart


Prima edizione: Mira Books  2000

Edito in Italia da: Harlequin Mondadori collana I Nuovi Bestseller  2002

Formato: paperback

Ambientazione: Contemporanea - Los Angeles
 
Livello di Sensualità:
warm / caldo

Voto/rating: 7/10


Una porta che si apre, un passo felpato. Ma ad aggirarsi per le stanze della Casa delle ombre non è uno dei fantasmi che secondo alcune voci abiterebbero la leggendaria villa, teatro in passato di drammi e passioni consumati nel sangue. L'intruso è un bellissimo sconosciuto che dietro l'apparente cortesia cela un bruciante desiderio di vendetta. Non esistono nè ostacoli, nè remore per lui. La sua missione conta più di qualunque altra cosa, anche del sacrificio di persone innocenti. Ma le apparenze ingannano, e se la vita e il destino ancora una volta rimescolano le carte...


Una villa fatiscente, praticamente a pezzi. è in parte la protagonista del libro.
La celebre  Casa de sombras (Casa delle ombre),  è un edificio di Hollywood divenuto  famoso  per un macabro fatto di cronaca che ospita i fantasmi di due amanti.
La villa apparteneva a Brenda de lorillard, famosa attrice degli anni venti e al suo amante, il regista Ted Hughes artefici entrambi dell’episodio di cronaca che ha reso leggendaria la villa.
Dal quel famoso giorno infatti,  i fantasmi dei due amanti  vagano nella casa senza poter mai raggiungere la “ famosa luce”, ritrovandosi  anno dopo anno ad assistere alla sfascio della casa per opera di tutti gli inquilini che si sono succeduti nel tempo, assistendo impotenti  ad alcuni drammi consumati tra le mura della villa, drammi che si ripercuoteranno nel futuro degli ultimi graditi  inquilini .
Gli attuali  proprietari della casa sono i  fratelli Meyer, che più differenti tra loro non possono essere.  Il depresso Dave, ( all’inizio si presenta cosi ma poi ….), giovane gay con la fissazione per i computer, che ha  con il padre un  rapporto di inferiorità e disistima;  la bellissima, ma complicata, problematica e fragile Rachel-Ann reduce da tre divorzi, votata all’autodistruzione,   l’unica però che riesce a vedere i fantasmi che abitano la casa,  e   infine la giovane Jilly, l’unica con la testa sulle spalle, matura, posata,  che si fa carico del benessere, e del  disagio dei fratelli comportandosi  più come una mamma che una sorella,  Ognuno di loro ha i propri problemi personali. Ma un problema ben più grave accomuna i tre fratelli, ossia quello di essere figli dello stesso uomo, un bastardo, un individuo spregevole che se ne infischia di loro  e che per ottenere quello che vuole non esita a sacrificare persino i suoi figli, Lui vuole  la villa dove i figli  vivono, la celebre  Casa de sombras (Casa delle ombre) casa che i giovani hanno ereditato dalla nonna paterna, e casa di cui Jilly si batte per poterla preservare essendo oramai un rudere, rudere che però lei  ama con tutto il cuore.
Jilly è anche l’unica che tiene testa al padre il cui unico punto debole è la bellissima figlia Rachel-Ann che in verità è stata adottata ma  con cui sembra avere, con refrattaria reazione da parte della ragazza, un legame morboso.

Ma una giorno entra nella vita dei tre fratelli e in particolare di Jilly, un individuo tanto pericoloso quanto affascinante, l’enigmatico e incorruttibile Coltrane,  braccio  destro del padre, ruolo che ha sottratto con uno scopo ben preciso a Dave. L ’uomo nasconde un segreto  che capiremmo man mano durante la lettura, e non alla fine come spesso avviene nella maggior parte dei libri. Coltrane con una scusa e  una buona dose di faccia tosta si  trasferisce  nella Casa delle ombre  creando  sentimenti conflittuali e contrastanti nei giovani e confusione e diffidenza   nella più equilibrata Jilly, e  benchè  quest’ultima si senta attratta da lui, lo considera un nemico a tutti gli effetti.
Jilly non riesce a capire in realtà cosa voglia Coltrane da loro e in particolare da lei.
La giovane inizialmente diffida di lui per via del rapporto del giovane con il padre, ma poi pian piano sente che le sue emozioni prendono il sopravento e nonostante non si fidi di lui, cede a quelle sensazioni che lui riesce a scatenare in lei, rimanendo comunque sempre sul “chi va là”. Come sempre Anne Stuart  crea dei personaggi non certo perfetti, ma problematici. Sono i  protagonisti di una storia interessante, che a parer mio si poteva rendere  più profonda, con i caratteri dei personaggi più definiti,  tali da giustificare alcuni loro comportamenti. Tuttavia non avendo letto il libro in originale, posso solo credere che la mia impressione derivi da  una traduzione non perfetta,  quindi la mia è solo un ‘opinione personale.
Il personaggio di Coltrane è il tipo bastardo doc, caratteristica   che accomuna sovente i personaggi maschili per cui la Stuart è in parte apprezzata. Coltrane è comunque molto meno alpha dei soliti maschi “ stuartiani” , infatti pur restando coerente con la sua sete di vendetta, si lascerà “ addolcire” dagli abitanti della villa…” nello specifico da una in particolare.

Nel sole a mezzanotte troviamo un pizzico di paranormale, in  quanto la Stuart ha reso partecipe della storia una coppia di fantasmi  rimasti intrappolati nella villa. Con i l limiti imposti dalla loro condizione e in base alle loro possibilità, cercheranno di proteggere i  tre fratelli  a cui, nel corso degli anni si sono affezionati.
Il tema psicologico trattato è alquanto ambiguo, ma più frequente nella normalità di quello che si pensi, e la scrittrice lo ha incluso nella storia con bravura, e anche se all’inizio sospettavo qualcosa di negativo e pur non credendo che ciò poteva  essere il vero, solo alla fine ho avuto la certezza del  tipo di rapporto  morboso che lega il padre alla figlia. Come sempre la scrittrice riesce con il suo stile a catturare l’attenzione del lettore,  anche se so per certo che la Stuart ha scritto di meglio e considerando i probabili tagli dell’editoria italiana, o a causa  una traduzione non propriamente perfetta posso per la maggior parte immaginare le emozioni che posso essermi persa.
Ma l’estro della Stuart  compensa in vero le mancanze che possono aver difettato  in una storia che  poteva  sembrare ripetitiva, ma che con un pizzico di paranormale, ha reso più interessante
.

 

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Commenti

grazie ragazze anche a me la

grazie ragazze
anche a me la Stuart piace tanto, certo, questo non è il suo massimo, ma sono convinta che in originale è una meraviglia!
adesso sto leggendo Principe d spade e mi sta piacendo molto.....

Ciao, la Stuart l'ho

Ciao, la Stuart l'ho conosciuta con "ll principe di spade" e "Il valzer del diavolo", ma me ne sono innamorata con  "Buio" e l"'interprete". Mi piace il suo modo di scrivere, crudo e non particolarmente romantico, mi piacciono i suoi personaggi maschili "bastard" a dir il vero sono gli unici "bastard "che ammetto.
Questo romanzo  l'ho recuperato nell' usato, aspetto che arrivi, e sono contenta, dopo la tua esauriente recensione, di averlo ordinato.

Saluti
PATTY

e pensare che io ce l'ho in

e pensare che io ce l'ho in originale da un tot ( Shadows at sunset, intendo ) e non sono ancora riuscita a trovare il tempo di leggerlo...

Ah, a me la Stuart piace

Ah, a me la Stuart piace tanto, quindi vista la  bella recensione di Andreina ho capito che mi tocca andare a cercarmelo in inglese .

La casa, i fantasmi e un

La casa, i fantasmi e un ambiguo rapporto padre e figlia ,sono alcuni dei temi ricorrenti nei romanzi della Stuart. Quello che adoro di questa autrice è che, anche in un romanzo come questo, che non rappresenta uno dei suoi best, non è mai banale e scontata. I suoi romanzi possono virare dal drammatico, al gotico, al thriller con colpi di scena inaspettati e personaggi ben caratterizzati, anche quelli secondari.

Dei suoi DArk Heroes si è già scritto e non aggiungo niente di nuovo.

Io ne vengo appena fuori dalla lettura di Into the fire e Shadow Lover, che ho ricevuto tramite bookmooch, e sottoscrivo che ,per quanto mi riguarda, lei è la migliore... e non ho ancora letto To love a dark lord, se mai riuscirò a reperirlo.

Eleonora

E' uno dei primi della Stuart

E' uno dei primi della Stuart che ho letto (essendo facilmente reperibile) e ne ho un buon ricordo, anche se non certo tra i suoi migliori. Mi ricordo che mi erano molto piaciuti i due "fantasmi" dei tragici amanti. Sinceramente il paranormale non mi piace, ma in dose leggera e limitata come in questo romanzo (e nel bellissimo "Paura e attrazione"), la Stuart me lo fa apprezzare. Mi hai fatto venir voglia di rileggermelo, mannaggia a te Andreina!!! mi sono scordata un sacco di cose, quindi dopo la tua recensione mi sono incuriosita... ciao

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