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Il Colore del Latte/The Colour of Milk
Il Colore del Latte/The Colour of Milk
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Recensito da

Milly
Autore: 
Nell Leyshon
Edito in Italia da: 
Corbaccio, febbraio 2013
Formato: 
rilegato
Traduzione: 
Rita Giaccaro
Prima edizione: 
2012 by Ecco
Genere: 
romanzo storico
Ambientazione: 
Inghilterra, 1831

E’ la prima volta che mi capita di oscillare tanto nel giudizio di un libro da non sapere che voto dare. Preciso subito che l’indecisione è se ho letto un libro eccezionalmente ben riuscito oppure un capolavoro. E ancora: cosa mi ha trasmesso e suscitato? Il piacere nella scoperta di una scrittura originale, imparagonabile,  o la pietas per la condizione delle donne in un paese europeo dell’ottocento? Credo entrambe.

In tema di oppressione, in una celebre poesia, l’amico artista Herbert Pagani diceva che gli americani la praticavano con i portoricani, i francesi con i corsi, i bianchi con i neri e tutti gli uomini con le donne. Ero già ricorsa a questo ricordo anni fa quando lessi il libro “il Libraio di Kabul” ambientato in Afganistan negli anni ’80 e pensavo che sarebbe stato difficile trovare riscontri altrettanti terribili sulla sottomissione, degradazione e schiavizzazione delle donne. Sbagliavo. L’autrice, con il romanzo Il Colore del Latte, produce un affresco sulla condizione della donna inglese dell’ottocento nelle campagne  non molto dissimile: a Kabul avveniva (e avviene) per retaggio e interpretazione della religione; nelle campagne inglesi, per patria potestà e bisogno di braccia.

La protagonista è Mary, dai capelli color del latte, zoppa,  quarta figlia quindicenne di genitori contadini, tutti impegnati dalla sera alla mattina nella fattoria per ricavare, dagli animali e dai pochi acri di terra posseduta,  il necessario per vivere. Il loro orizzonte è limitato dai bisogni, chi non sta al passo o non può più produrre come il nonno paralizzato, è mal sopportato.  Mery, come tutti i famigliari, è analfabeta perché lo studio è considerato inutile, specialmente per le donne;  ma è lei che scrive il racconto in prima persona dopo che avrà imparato a scrivere per una decisione che le cambierà l’esistenza. Il padre, infatti, avendo bisogno di soldi, la manda a servizio in casa del Pastore del villaggio che ha la moglie gravemente ammalata. Per Mary, abituata a sgobbare da mattina a sera, i lavori a casa dei signori Graham non sono molto pesanti ed inoltre, nel complesso, le sue condizioni di vita sono migliorate sensibilmente: mangia con più varietà, ha un letto tutto suo, delle scarpe nuove ed è molto apprezzata dalla moglie del Pastore. Eppure, lei sente nostalgia per la sua  famiglia, per il nonno paralizzato, per la sua mucca. E come un cane che ha bisogno del suo padrone bastonatore,  fugge per tornare a casa ma il padre la riporta dai Graham perché ha bisogno del suo salario. Mary sa di non avere scelta e si rassegna quando alla  morte della signora Graham il Pastore incomincia a insegnarle a leggere e scrivere.

L’incanto del libro è il vedere le cose con gli occhi di Mary e attraverso la sua scrittura essenziale di ex analfabeta . Il suo analfabetismo non le ha impedito di avere una mente acuta, di osservare in profondità gli eventi della vita;  sa tutto sul ciclo delle stagioni, sulla produzione e conservazione di cibi,  sugli equilibri tra adulti, su chi ha potere di lei e sugli amori segreti delle sorelle. Una di queste, tra l’altro, aspetta un figlio dal figlio del Pastore il quale si guarderà bene dal riconoscerlo, anzi, partirà per Oxford dando, per il dispiacere, il colpo di grazie alla salute della madre.
Mary è perspicace fino all’imbarazzo,  la sua sincerità non è filtrata dalla convenienza o dall’ipocrisia. Ha quel che si dice una lingua tagliante ed il coraggio delle proprio idee. I dialoghi tra i personaggi sono serrati,  asciutti e pertinenti. A tratti sembra di avere per le mani una sceneggiatura, in altre parti ti senti spiazzare dalla profondità di pensiero di Mery.
La vita di Mary cambierà ulteriormente quando il Pastore Graham licenzierà la vecchia domestica mantenendo al suo servizio solo lei. Non si tratta solo di risparmiare, ma di perseguire un suo ben preciso disegno. Egli obbliga Mary ad una scelta; se vuole continuare a scoprire, mediante le sue lezioni,  le meraviglie di tutte le parole incluse nei libri di casa sua,   dovrà  farlo dormire con lei. Ma glielo propone, comunque, dopo aver abusato di lei.
La conclusione della storia è un altro pezzo forte del romanzo ed ha a che fare con la lucidità di Mery anche nelle scelte estreme.

“questo è il mio quaderno ed è di mio pugno che lo scrivo. in questo anno del signore mille ottocento trentuno di anni nei ho principiati quindici e sto seduta di faccia alla finestra e qui vedo tante cose. vedo gli uccelli che riempiono il cielo di gridi. vedo gli alberi e le foglie. e ogni foglia ha vene che ci scorrono sopra. e sulla scorza di ogni albero ci sono spacchi.non sono tanto alta e i miei capelli sono del colore del latte.
il mio nome è mary e ho imparato a scriverlo lettera per lettera. m.a.r.y è così che si scrive. voglio dirvi cosa è successo ma debbo fare attenzione a non correre troppo come le giovenche al cancello che se lo faccio mi spingo troppo in avanti finisco che inciampo e cado. e poi voi volete sicuro che comincio da dove uno deve.
e cioè dal principio”.

E dal principio alla fine il romanzo si legge in un soffio e con la consapevolezza di aver fatto una felice scoperta. Di più; di essere incappati in un’opera con la O maiuscola. Buona lettura.
 

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Commenti

Ritratto di Bluefly

Oh, ma che bel librooo, e io

Oh, ma che bel librooo, e io che non mi ero nemmeno presa il disturbo di leggerne la trama quanto era uscito. Grazie della splendida recensione Milly, lo metto subito nella mia lista della spesa libraria. Un romanzo sulla condizione femminile, non si può perdere!!

E' vero anche che la mia lista della spesa libraria ormai supera di gran lunga la lista della spesa cibaria...   oihmé.

Ritratto di Milly

Ti ringrazio Bluefly, questo

Ti ringrazio Bluefly, questo romanzo è davvero notevole e tratta un tema che si sta cercando di far cadere nel dimenticatoio,quello dell'oppressione femminile, quasi che esistessero solo donne super emanicipate alla Sex and the City, quando nel mondo ci sono ancora milione di donne che vivono in condizioni terribili.

Se riesci a comprarlo sarei curiosa di conoscere la tua opinione.

Non parliamo della lista della spesa libraria, le mie figlie me l'hanno nascosta, le ingrate dicono che le affamerei pur di acquistare altri libri.

Ritratto di Bluefly

Sul tema dei diritti delle

Sul tema dei diritti delle donne, dell'emancipazione femminile, ecc. con me sfondi una porta aperta. Fra l'altro viviamo in Italia, che non è esattamente un modello del tipo Sex and the City...

Questa settimana escono due autori che amo moltissimo, Joe Abercrombie, col primo volume della sua osannata trilogia epic fantasy, e Jonathan Maberry con un nuovo romanzo sugli zombie, quindi sabato passo sicuramente in libreria e mi  acchiappo i due, più Il Colore del Latte.

A presto

Questa recensione mi ha

Questa recensione mi ha colpito, spesso ci dimentichiamo che le donne non avevano né libertà, né diritti, né istruzione fino a non tanto tempo fa, anche nei romance oramai è pieno di eroine che sono irrealisticamente e totalmente alla pari con gli uomini, ogni tanto una iniezione di realtà è utile. Ciao a tutte Anna

Ritratto di Milly

Ciao Anna spero che tu legga

Ciao Anna spero che tu legga il libro e che possa coninvolgerti quanto ha coinvolto me. E' un testo di grande valore e di notevole profondità che si stacca dalla superficialità un po' troppo di moda negli ultimi tempi nella narrativa, o dalla pretenziosità di altri romanzi spacciati per letteratura con la L maiuscola. Torna per farci sapere la tua opinione dopo che l'avrai letto.

Mi associo a Marin

Mi associo a Marin nel complimentarmi con te Milly e con le ragazze del blog, questo è un libro che non avevo affatto notato ma che ora, dopo aver letto la tua bellissima recensione, mi affretterò a cercare. Non è la prima volta che grazie ai vostri ragionati consigli leggo romanzi che prima avrei tralasciato o che non conoscevo affatto, per cui non posso che ringraziarvi di cuore! Rossella

Ritratto di Milly

Grazie Rossella, penso di

Grazie Rossella, penso di parlare a nome di tutte quando affermo che è una vera gioia poter comunicare a chi ci legge tutte le emozioni e le sensazioni che ci danno i bei libri e farli scoprire a più persone possibile. Così che la gioia sia condivisa.

Ritratto di Marin

Mi ripeto ancora una volta e

Mi ripeto ancora una volta e lo faccio da lettrice e non da marin.
Il punto di forza e la bellezza di questo blog è la capacità di far " vedere" un libro, farlo capire, farlo apprezzare, far avvicinare una persona a delle letture che a primo acchito sono lontane anni luce dalle tue corde .
I gusti e i giudizi poi possono variare ma quando leggi una recensione così non rimani indifferente. E' una storia che accadeva anche qui nelle nostre città fino a qualche decennio fa e che conosco per l'esperienza personale di una persona di famiglia.

Grazie ancora una volta Milly. E' un libro che non mi lascerò scappare di sicuro.

Ritratto di Milly

Sono io a ringraziare te per

Sono io a ringraziare te per parole così belle Marin. Per me è sempre una piacevole scoperta leggere le tue recensioni e quelle delle altre, perché i punti di vista su uno stesso libro sono i più disparati, e la diversità è un arrichimennto che permette di prendere in considerazione romanzi che istintivamente avremmo scaratato o che non avremmo mai preso in considerazione. Se Lilith non l'avesse segnalato nelle sue anteprime anche io mi sarei persa questo piccolo gioiello.

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