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Giovedì, 10 ottobre, 2013 - 23:02
Lilith

Un racconto per voi

DOLCE FOLLIA di Caterina Costa

                                            

 

Stavo preparando le valige, mentre mia madre mi urlava contro “Alice, stai commettendo un errore!”
“Mamma, per favore piantala, la vita è mia e decido io cosa farne!”, in trentacinque anni non ero mai stata così ferma nel prendere una decisione.
“Alice non puoi buttare via, cinque anni di matrimonio, solo per un capriccio”, purtroppo aveva ragione, mio marito era un uomo buono e innamorato di me.
Il nostro matrimonio sembrava perfetto e di certo non si aspettava di essere lasciato, però io non potevo né tanto meno volevo fermarmi.
Misi la valigia nel taxi che mi stava aspettando fuori e andai incontro al mio destino, senza voltarmi indietro.
Avevo prenotato una cabina su una fantastica nave da crociera, dove ti sembra che i sogni, anche quelli impossibili, si possano avverare, ma soprattutto stavo raggiungendo la nave dove c’era, l’amore della mia vita, Mirko.
Lo conoscevo ormai da tre mesi, il nostro incontro è stato un po’ burrascoso dato che, lui mi aveva tamponato l’auto, ma quando i nostri sguardi s’incrociarono per la prima volta, per me fu come un terremoto era come se il mio cuore volesse esplodere.
Naturalmente da donna sposata cercai di ignorare quei segnali, ma più lo conoscevo e più mi rendevo conto di non poter fare a meno di pensare a lui.
C’eravamo scambiati i dati per via dell’assicurazione, poi però cominciammo a frequentarci anche senza nessun motivo apparente.
Mirko mi ha parlato di lui, del suo lavoro, come barista e del fatto che era stato preso come barman in questa fantastica nave da crociera.
Pian, piano che ci incontravamo mi rendevo conto di essere sempre più coinvolta da lui, ma non potevo permetterlo, perché volevo evitare di far del male a persone che non lo meritavano.
Decisi quindi di non vederlo più, ma lui sembrava non voleva arrendersi, continuava a cercarmi, fino a quando un giorno me lo ritrovai davanti casa.
“Alice che succede? Perché non rispondi più alle mie chiamate?” mi chiese quando mi vide aprire la porta di casa
“Mirko, ma che ci fai qui?” ero così spaventata all’idea che lui potesse incontrare mio marito, da non riuscire a parlare
“Perché, dimmi solo cosa ho fatto?” mi domandò ancora con insistenza.
A quel punto non potevo più mentire, gli dissi la verità “Tu non hai fatto niente di sbagliato e…solo…che io sono sposata!”
“Che cosa!” fece lui guardandomi con i suoi bellissimi occhi verdi “Ma perché…non me lo hai detto?”
“Io ho tentato di dirtelo ma…”
“Ma?”
“Non ce l’ ho fatta!”
“Quindi hai pensato bene di scappare, senza darmi una spiegazione, spero tanto tu ti sia divertita a giocare con me!”.
Le lacrime mi rigavano le guance, ripensando al dolore che avevo letto nei suoi occhi, non lo sentivo solo da una settimana e mi sembrava d’impazzire, era come se mi mancasse l’aria.
Per questo dopo aver confessato tutto a mio marito, dicendogli che volevo il divorzio ho prenotato una cabina sulla nave, dove Mirko doveva lavorare.
Ovviamente per me non fu facile raccontargli ogni cosa, anche perché lui aveva cercato in ogni modo di dissuadermi, io comunque lo lasciai ritornando a vivere da mia madre.
Sia lei che mio marito erano convinti, si trattasse di un capriccio e che presto sarei ritornata sui miei passi, almeno fino a questa mattina.
Arrivata sulla nave, mentre disfacevo la valigia cercavo di ragionare su come affrontarlo, ma soprattutto, pregavo che lui si convincesse a darmi una seconda occasione.
Cominciai ad andare in giro cercando di capire come muovermi, la grandezza della nave per me era un piccolo problema, ma dovevo comunque darmi da fare.
Passai la serata a cena chiedendo ai camerieri se conoscevano Mirko, ma avevo ricevuto sempre la stessa risposta, il personale della nave era composto da circa mille persone quindi tra di loro non si conoscevano tutti.
La mattina seguente decisi di andare in piscina, avrei chiesto ai barman se lo conoscevano.

                                         

“Buon giorno, posso avere un caffè?”
“Arriva subito!” mi rispose il ragazzo dietro il bar
“Posso farle una domanda?”
“Mi dica!”
“Lei conosce Mirko? So che fa il barman sulla nave”
“Certo! Guardi se aspetta qui dovrebbe arrivare a momenti è andato giù a prendere dei rifornimenti per il bar” mi rispose il ragazzo molto gentilmente
“Grazie!” feci io rincuorata e felice, finalmente l’avevo trovato, ora dovevo assolutamente incontrarlo.
Per un attimo mi sentì girare la testa forse per la troppa felicità, decisi comunque di rimanere calma e di aspettare seduta in un angolo il suo arrivo.
Dopo qualche minuto, lui arrivò sul ponte, più bello di quanto io lo ricordassi, in quell’istante il mio cuore cominciò a battere all’impazzata, i dubbi sul mio modo di agire presero il sopravvento e per me fu il panico totale.
Non fui capace di aspettare ed affrontarlo, lasciai il ponte più in fretta che potevo, dopo qualche secondo mi ritrovai nella cabina, agitata come non mai, non riuscivo a calmare i battiti del mio cuore, mi sentivo una sciocca, incapace di lottare per l’uomo che ama.
La mia agitazione divenne più grande quando sentii bussare alla mia porta “Chi è?” chiesi mentre la aprivo “Mirko!” non potevo credere ai mie occhi, era proprio lui lì davanti a me “Ma come hai fatto a trovarmi?”
“Al bar hai firmato la ricevuta…” mi rispose entrando in cabina e posando sul tavolino il vassoio che aveva in mano “Che cosa ci fai qui?” mi chiese poi voltandosi verso di me
“Volevo parlare con te e avare la possibilità di spiegarti…”
“Andiamo Alice, ormai è tutto chiaro, ti sei voluta divertire con il belloccio di turno!” sentirgli pronunciare quelle parole mi ferì come una pugnalata al petto
“No!…io non volevo farti del male, io non…credevo di…perdere la testa in questo modo”
“Basta!” urlò Mirko avvicinandosi alla porta
“Aspetta!” gli dissi afferrandolo per un braccio “Ti prego, fammi parlare, io non volevo prenderti in giro, mi sono ritrovata in una situazione più grande di me, difficile da affrontare, ti volevo dire di essere sposata dal primo momento, ma poi più avanti andavo e più mi è stato impossibile farlo”
“Poco male, tanto tra me e te non c’è stato niente, quindi ritorna pure a casa da tuo marito e dimenticati di me!”
“No! Io l’ ho lasciato perché voglio stare con te!”
“Non è vero tu vuoi solo finire quello che hai iniziato”
“Mirko ti prego! Dimmi cosa posso fare per convincerti che, ti sto dicendo la verità?”
“Niente! Perché non voglio più vederti!”
“Aspetta io…” non avevo avuto il tempo di dire nulla perché lui aveva già lasciato la cabina.
Rimasi tutto il tempo rinchiusa in quella piccola stanza a disperarmi, poi però stanca di piangermi addosso, decisi di uscire e di darmi da fare, ero salita sulla nave con uno scopo e dovevo tentare il tutto per tutto.
Feci il giro dei negozi per comprare un abito da sera, avevo preparato la valigia talmente in fretta, da non pensare a queste cose che, però adesso potevano rivelarsi importanti.
Ne scelsi uno dorato e nero, molto scollato e sexy, con scarpe dello stesso colore, dopo aver trovato l’abito andai dal parrucchiere, per farmi sistemare i capelli.
Per fortuna la cena di quella sera era una delle serate di gala, quindi era richiesto l’abito elegante, decisi quindi di approfittarne.
Chiesi alla servizio informazione su quale ponte fosse di turno Mirko, anche se non fu facile scoprirlo ci riuscì, lavorava al bar della discoteca, fin dopo la mezzanotte.
Arrivai all’interno del locale già pieno di persone e presi posto in uno dei tavolini liberi, all’interno gli animatori cominciavano a coinvolgere i passeggeri in balli di gruppo, io invece rimasi seduta lì, di fronte al bar per tutto il tempo.
Quando finalmente Mirko si accorse di me, rimase a fissarmi e anche mentre si occupava di servire i clienti assetati, i suoi occhi non facevano che guardarmi.
Alla fine della serata mi ritirai nella mia cabina, qualche minuto dopo bussarono alla porta, io ero appena arrivata e non avevo avuto il tempo di levarmi il vestito, quindi la apri con il cuore in gola sperando fosse Mirko.
Quando me lo ritrovai davanti non riuscì più a trattenermi dal buttargli le braccia al collo.
“Io ci ho provato a non pensare a te!” mi disse riempiendomi il viso di baci “Ma non ci riesco, io ti voglio!”.
Quelle furono le uniche parole che pronunciò perché non perdemmo un attimo di più a parlare, ci amammo in modo travolgente e appassionato, come se la nostra prima volta, dovesse essere anche l’ultima.
“Io voglio crederti” mi disse mentre mi abbracciava “ma ho bisogno che tu non mi dica più bugie, quindi, sei sicura di aver detto tutto a tuo marito?”
“Sì! Gli ho chiesto il divorzio e ti giuro che non ti mentirò più” risposi a quella domanda guardandolo diritto negli occhi, mentre i nostri corpi nudi erano vicini l’uno accanto all’altro.
“Voglio avere un futuro con te! Ma per farlo ho bisogno di questo lavoro” mi disse poi mettendosi seduto in mezzo al letto
“Ok! Vuol dire che aspetterò il tuo ritorno”
“Questi sei mesi mi permetteranno di aprire un locale tutto mio e potrò finalmente avere un po’ di stabilità, quindi la mia domanda è, avrai la pazienza di aspettarmi e tentare di creare una famiglia con me?”
“Certo che sì!  Io ti aspetterò per tutto il tempo necessario!”.
Il resto della crociera lo passammo insieme, anche se Mirko si destreggiava tra i turni di lavoro e me.
Ritornata a casa, presi un appartamento in affitto, lasciando così la casa di mia madre, mi occupai delle pratiche per la separazione, riuscendo anche a trovare un lavoretto part-time come segretaria in uno studio medico.
Adesso io e Mirko viviamo insieme, lui è riuscito ad aprire il locale che desiderava e a rimanere in pianta stabile accanto a me.
Mia madre lo ha conosciuto e quando a capito che uomo eccezionale fosse, accettò di buon grado la mia decisione, anche perché l’idea di diventare, finalmente, nonna la faceva impazzire di gioia.
La dolce follia che avevo commesso mi aveva portato a vivere una nuova vita, senza rimpiangere quella vecchia.
Mirko e io siamo innamorati come il nostro primo, burrascoso, incontro e questo legame mi aiuta ad affrontare le difficoltà di tutti i giorni, sicura di aver fatto la scelta giusta.

                                    
 

L'AUTRICE

Caterina Costa è  nata a Locri in provincia di RC NEL 1972, residente in Roccella Jonica sempre in provincia di RC  Nel gennaio 2008 pubblica il romance, Una Vita Nuova, per la collana Infinity della casa editrice Edizioni Alfa, Roma. Nel marzo 2008 il romanzo, Gioco Di Vite, con la casa editrice Oppure Libri Editore, Roma.
Nel novembre 2009 il romanzo, Incontro Di Anime, con la casa editrice Arduino Sacco Editore, Roma.
NelFebbraio 2010 pubblicazione del romanzo, Una Vita In Trappola, con la casa editrice Boopen.
Da Dicembre del 2010 fino a Febbraio 2011 è autrice e co-conduttrice del programma radiofonico Doppio Misto, per Radio Roccella Popolare Network. Ha collaborato anche con la rivista Confessioni Donna

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Commenti

brava katia

bello fresco e si legge con facilità.... ormai mi hai abituato con i tuoi racconti .... adesso aspetto il prossimo

Brava Katia! questo racconto

Brava Katia! questo racconto è bellissimo, ci trasmette forza, coraggio e determinazione, aspetti a volte molto difficili da gestire e che spesso facciamo tacere per paura delle conseguenze o solo perchè non ci è possibile fare altrimenti. Questo racconto rispecchia molto la vita quotidiana, e anche se non c'è di mezzo un altro uomo, spesso e volentieri succede!!! Comunque è una donna fortunatissima perchè amata Veramente non da uno bensì da due Uomini. Tra i tanti tuoi racconti che ho letto questo è quello che mi è piaciuto di più, perchè trovo molta grinta, sicurezza delle proprie azioni, determinazione e............................. voglia di non sentirsi dire No!!! Baci Debora

Grazie a tutti per le vostre opinioni su questo mio breve raccon

Grazie a tutti per le vostre opinioni su questo mio breve racconto! Potersi confrontare con voi in modo così veloce e diretto è molto bello, soprattutto, leggere la diversità di commenti e opinioni che, una semplice storia come la mia, può provocare. Spero di ripetere al più presto questa esperienza perchè è stata molto emozionante. Un enorme ringraziamento alla redazione di questo sito fantastico che, mi ha dato questa bella opportunita! Grazie a tutti! Caterina

E' una storia semplice ma

E' una storia semplice ma costruita molto molto bene. io ti consiglierei per i tuoi prossimi racconti di provare a decsrivere un po di più il controrno, dando un po di spessore in più ai personaggi, sia principali che secondari. Comunque brava, aspettiamo la prossima storia. Angela

Brava Caterina! Complimenti

Brava Caterina! Complimenti bel racconto!

Ritratto di Panthy

Fresco e romantico

Ha ragione Marin: sembra fresco e romantico questo racconto, quindi perché no! Ce n'è proprio bisogno.

Ritratto di Marin

Molto fresco e romantico

Molto fresco e romantico questo racconto. Una pausa leggera bevendo un caffè prima di tornare ai lavori di casa sognando di essere anch'io su una nave a crogiolarmi al sole.
... basta che il comandante non sia schettino....

Ho letto molti racconti e,

Ho letto molti racconti e, quini ben volentieri mi sono approcciata anche a questo. Devo dire che la storia è snella, lineare, senza scossoni ed è proprio questo il suo grosso limite. Aspetto il prossimo dove spero di trovare non solo una cronistoria, ma anche profondità e patos. In bocca al lupo. Filomena

d'accordo con Filomena

D'accordo con Filomena. Bel racconto, ma forse troppo "tranquillo". Un paio di scossoni alla protagonista, le avrebbero fatto solo che bene. Il contorno: mamma, marito, il nuovo compagno forse troppo accomodanti. PATTY

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