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Recensione Volevo essere Audrey Hepburn
Recensione Volevo essere Audrey Hepburn
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Recensito da

Marin
Edito in Italia da: 
Newton Compton
Formato: 
ebook
Prima edizione: 
aprile 2014 Newton Compton
Genere: 
chicklit
Ambientazione: 
Italia, Roma/contemporaneo
Livello di sensualità: 
warm/caldo
Voto/Rating: 
7/10

Viola Parini è una giovane donna romana di trentanni che lavora  nel team di sceneggiatori di una notissima soap opera.
Vuole diventare una sceneggiatrice famosa e poco le importa se nel gruppo di lavoro le sue mansioni sono quelle dell'ultima ruota del carro perchè tutto le serve per acquistare esperienza, contatti, conoscenze.
Quando però la serie televisiva viene mandata in pensione, la ragazza si ritrova senza lavoro e visto che le opportunità in questo campo sono scarsine, si vede costretta ad aguzzare l'ingegno ed inventarsi qualcosa che le permetta di pagare le bollette.
E Viola unendo la sua passione per cucina e le famose ricette di sua nonna Miriam diventa chef... di casa sua e del Cous cous club.
Il  Cous cous club è un'invezione geniale che si dimostra fin da subito vincente: cene casalinghe sul terrazzo del suo attico nel cuore della città Eterna,  un massimo di dieci persone scelte via internet, piatti preparati amorevolmente e sapientemente con ingredienti sani e spesa ridotta ai minimi termini.
A darle una mano per l'allestimento e il servizio, ma soprattutto per procurarle i clienti ci pensa la sua amica Cecilia, attrice di spot e di piccole parti secondarie in qualche film e fiction.
Quello che era iniziato per gioco si trasforma ben presto in una attività piacevole e redditizia che sembra soddisfare Viola  in attesa che si avveri il suo sogno nel cassetto di scrivere per il cinema.
Questo suo nuovo lavoro la impegna così tanto che non ha nemmeno quasi più il pensiero di Filippo, il suo ex fidanzato che aveva pensato bene di prendersi una pausa di riflessione e di tornare dalla ex moglie, quando lei gli aveva chiesto un impegno più serio e stabile con una convivenza.
Ad una delle sue serate Viola conosce la famosa giornalista televisiva Adele Falci, autrice del famosissimo talk show A letto con Zazie e amica personale della conduttrice Zazie Bernardi. Fra una chiacchera e l'altra, dopo alcune settimane di cene stuzzicanti e sfiziose , Adele le offre la possibilità di incontrare la famosa anchor woman e durante il colloquio informale e assolutamente folle nel negozio di un parrucchiere, Zazie offre a Viola la possibilità di entrare nella redazione che scrive i testi per il suo programma che parla di eros senza troppi peli sulla lingua.
In breve tempo Viola passa da semplice comprimaria ad avere una rubrica tutta sua e a scalzare dal trono della conduzione nientemeno che la stesa Zazie, che giura di vendicarsi.
E mi fermo qui...vi dico solo che manca al mio riassunto il personaggio principale della storia oltre a Viola: Lorenzo Araldi di Casalborgone, direttore di rete ed enfant prodige della televisione italiana.
Vi svelerei un po' troppo ...
La storia nel suo complesso non è male, la scrittura è fluida, scorrevole e i dialoghi sono frizzanti almeno fino a quando la mano della sceneggiatrice prende il sopravvento su quella della scrittrice e il testo diventa quasi un copione da film. Le descrizioni, le scene, i dialoghi perdono quella spontaneità e quella leggerezza che ho trovato nella prima parte del libro e la lettura diventa più pesante.
Attenzione però perchè in qualche modo questo cambiamento diventa quasi un pregio perchè l'autrice ha la capacità di far "vedere" cosa scrive come fossimo davanti ad uno schermo tv.
In certi momenti ammetto che mi ha dato fastidio, ma alla fine è stato come se leggessi un film e la sensazione alla fine è stata positiva.
I personaggi che fanno da contorno a Viola sono ben caratterizzati, con pregi e difetti che li rendono simpatici od odiosi come se li avessimo veramente di fronte e partecipassimo alle loro vicissitudini in prima persona.
Tutti... tranne quello che dovrebbe essere il principe azzurro della favola.
Lorenzo è un'ombra, un ectoplasma che entra ogni tanto nella storia ma non lascia segno, non acchiappa. Questo suo esserci e non esserci, l'indifferenza con cui si approccia alla protagonista non riesce ad essere intrigante e ad attirare troppo nè l'attenzione di Viola nè di chi legge.
Ogni volta che sembravamo esserci vicini... lui spariva, si eclissava in altri luoghi e altri lidi.
Confesso che era più interessante seguire le tattiche del fedifrago Filippo che cercare di capire (quando c'erano) quelle di Lorenzo.
Vabbè che è di origini nobili, ma un poco più ruspante non sarebbe stato male per nulla.
 

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Commenti

Ritratto di Lilith

Dalla tua recensione vedo che

Dalla tua recensione vedo che Audrey Hepburn in realtà non c'entra nulla nella trama, ma la trama, per quanto improbabile, mi stuzzica perché ho voglia di una lettura leggera in questo periodo. Poi di dirò la mia opinione sul nobile Lorenzo wink.

Ritratto di Marin

Non so molto sinceramente

Non so molto sinceramente cosa c'entri la Hepburn ... forse per il cappello che viene regalato alla protagonista o per la sua ammirazione all'attrice. È un particolare che non ho afferrato.Fammi sapere si, se tu vedrai il nobile Lorenzo perché io l'ho notato poco.

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