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Domenica, 22 giugno, 2014 - 23:08
Marin

Dietro la lavagna (maggio/giugno)

 

Fa caldo e io odio il caldo. Divento nervosa, sclerata, stressata, isterica.
Mi ci vorrebbe un buon libro ... possibilmente con qualche storia ambientata al Polo Nord. Mi rinfrescherebbe le idee e potrei essere meno velenosa, ma complice l'afa e notti prima degli esami, non riesco proprio ad essere buona.
Nella lavagna di questo mese ho voluto aggiungere due spazi particolari : primo banco e fuori dalla porta.
Primo banco inteso come luogo di osservazione, di studio, nè promosso nè bocciato perchè magari il libro fa parte di una trilogia oppure perchè voglio rileggerlo e capire se qualcosa che mi è sfuggito riesce a farmelo apprezzare e giudicare in maniera differente.
Fuori dalla porta invece credo non abbia bisogno di troppe spiegazioni. Quando a scuola ci mandavano in corridoio era proprio perchè eravamo arrivati al massimo in senso negativo, come appunto certi libri che ti spiazzano veramente per come sono scritti. E non parlo di grammatica, anche se è una bella botta quando ti trovi davanti a verbi, aggettivi e pronomi che sicuramente sono stati spiegati a scuola quando il futuro scrittore era assente.

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Stringimi più che puoi di Gail McHug-Newton Compton
In geometria ero una frana, capirete quindi perchè non mi piacciono troppo i triangoli o qualunque figura geometrica possa svilupparsi all'interno di una coppia. Ci sono un paio di libri che hanno un pochino cambiato questo mio pensiero ma Stringimi più che puoi non è tra questi.
La trama ricorda altri libri: lei, Emily, che segue il fidanzato Dillon a New York dopo la morte della madre, sogna un futuro con questo uomo amorevole, dolce e generoso. Non ci va a vivere assieme però perchè il suo io interiore le dice di andarci cauta e così va ad abitare con l'amica Olivia in un piccolo appartemento fino a quando si sentirà pronta a fare il grande passo.
Ma...ma ecco entra in scena Gavin, amico di Dillon (ricchissimo, bellissimo, sensualissimo e ancora una marea di issimo) e la povera Emly va in crisi perchè a far battere il suo cuore e le sue mutande non è più il fidanzato amorevole ma il di lui amico testosteronico all'ennesima potenza.
La storia quindi nella logica dovrebbe svilupparsi con lei che lascia il fidanzato storico "dolce ecc. ecc. "con la morte nel cuore e si mette insieme al bello e dannato che però si è redento per amore dei suoi occhi, della sua anima e delle sue mutandine.
Mica funziona così belle mie... lei è un continuo tira e molla fra fidanzato e nuovo amore peggio di un'adolescente in piena crisi esistenziale e ormonale,  il "dolce e amorevole ecc.ecc."  si trasforma in un uomo violento e possessivo che arriva praticamente a violentarla la vigilia delle nozze a cui quasi arrivano nonostante dubbi e incertezze e questo "issimo" abbastanza opaco e nebuloso nelle sue decisioni e nel suo non volere entrare nella coppia salvo poi lavorarci sottotraccia come un dannato, è talmente poco convincente e molle nel suo sentimento da sembrare un pesce lesso e pure cotto male.
 E per non farci mancare l'irritazione finale ecco che dobbiamo anche aspettare il seguito di cotanto romanzo per sapere come diavolaccio temina questa minestrina di brodo riscaldata e insipida.

Non son degno di tre di Jon Rance-Longanesi
 Di gravidanze ne ho avute tre e nessuna delle tre è stata una passeggiata, ma una donna come quella che viene descritta in questo libro è da internare. Se noi donne siamo così, spariamoci.
Mi aveva incuriosito la trama che racconta di Harry, un giovane uomo che va in tilt quando la moglie Emily gli comunica di aspettare un figlio e di questo suo diario alla Bridget Jones, dove scrive giorno dopo giorno le sue paure, i suoi dubbi, il suo rifiuto di accettare il cambio di vita che inevitabilmente si verifica quando arriva un bebè.
Divertente... che fa ridere...piacevoli ore rilassanti...
Devono aver letto un altro testo perchè questo libro mi ha irritato parecchio, sia per come viene descritta la donna che aspetta un figlio, sia per come viene distrutto (apparentemente) l'uomo.
Non c'è niente e nessuno che possa fermare una donna quando le lancette del suo orologio biologico le ricordano che è ora di cambiare status. Anche se dall'altra parte hai un recalcitrante essere maschile che usa dieci profilattici uno sull'altro per scongiurare il pericolo di non essere più il solo cocco di casa.
A me Emily è stata antipatica fin dalle prime battute ed Harry non era da meno, ma a mano a mano che proseguivo la lettura non potevo fare a meno di mettermi dalla parte di questo poveretto. Non dico di averlo giustificato per il suo quasi tradimento, ma se lo avesse fatto gli avrei dato la mia benedizione.
Credo che l'autore sia riuscito con questo suo diario scanzonato e apparentemente contro il maschio fedifrago e insensibile alla condizione delicata della sua compagna, a fare delle accuse pesanti e molto spesso giuste alla donna che all'improvviso si dimentica di essere moglie e amante e si sente  solo madre.
Una scrittura furba, molto furba perchè dopo aver letto questo libro non riesci proprio ad essere contro quel povero diavolo.

Prigioniera del tuo amore di J.C. Reed-Leggereditore
Oltre al nervoso di accorgermi che anche questo libro è l'ennesima trilogia che ci viene propinata continuamente da tutte le case editrici, ho scoperto pure in giro che sono stati acquistati i diritti solo di questo volume e non gli altri due.
Della serie...intanto leggi questo, poi se il guadagno è interessante potremmo farci un pensierino per il seguito.
Alla faccia mia e di chi come me spende ogni mese i soldini.
La storia è una di quelle lette e rilette mille volte, ma su questo non faccio critiche perchè allora dovrei farle anche sui romance classici visto che anche lì gira che ti rigira, se non è zuppa è pan bagnato.
Lei, Brooke, è un'agente immobiliare. Una sera in un bar viene rimorchiata dal bellissimo di turno (declinazione: bell-issimo, ricch-issimo, dotat-issimo, figh-issimo, sexy-issimo...). Dopo una notte da infarto, visto che lui, Jett, non ha nulla da invidiare come misure al signore che pubblicizza una marca di patatine, Brooke scappa lasciandolo nudo nel letto, sperando di non rivederlo più (qui sarebbbe da approfondire se l'infarto era per le dimensioni o per il cattivo uso dello stesso). Coccolone che le arriva puntuale quando scopre dopo qualche giorno che mister muscolo altri non è che il suo nuovo capo.
Viaggio in Italia insieme per acquistare una tenuta sul lago di Como, contratto di sesso per due mesi al termine del quale i due si scoprono innamoratissimi e pronti ad impegnarsi seriamente. Ma il fenomeno maschile si dimentica di dirle il vero motivo per il quale l'ha assunta e quando la poverina viene a saperlo gli fa una scenataccia e lo molla lasciandolo disperato e affranto per l'amore perduto.
Stop... finito il libro. E tu rimani lì come un allocco cercando di capire se si sono dimenticati qualche pagina o se proprio ti hanno lasciato di brutto così senza pensare al tuo piccolo cuore che anelava ancora a leggere di Mr. Patatina croccante.
E adesso mi tocca aspettare su questa riva del lago di Como, come la dolce Lucia... che passino i Bravi e frantuminino tutte le patatine fritte che portano il colesterolo e le calorie alle stelle.
In più quello che mi fa andare su la pressione è il fatto che per un racconto che potrebbe essere riassunto in un unico libro, me ne facciano acquistare tre (se continueranno tra l'altro).

Quello che sei per me di Rachel Van Dycken-Nord
Se suonasse alla porta di casa vostra l'amore che vi ha spezzato il cuore abbandonandovi dopo una notte di passione e vi chiedesse per un paio di giorni di fargli da fidanzata per finta, giusto per tranquillizzare i genitori che lo ritengono uno scapestrato, cosa fareste?
Non vi dico cosa farei io, ma se siete curiose di sapere come si comporta Kacey Jacobs quando Jake Titus glielo chiede, non vi resta che leggere questo libro.
Sempre che amiate la pasta in bianco, insipida e sciapa, e la mela cotta... menù ospedaliero per intenderci.
Protagonisti che preferisco non giudicare perchè ditemi come si fa a dire qualcosa di decente su questi due fratelli : uno (Jake) che si specchia di continuo perfino sul cucchiaino del caffè, dell'altro (Travis) che per ragionare e piangersi addosso perchè non riesce ad esternarnare il suo amore alla ragazza di suo fratello,  va nella casetta sull'albero e ha la volontà e l'energia di un bradipo e di una ragazza che si fa zerbino in cambio del pagamento dei debiti universitari. L'unica leggermente decente è Nadine, la nonna dei ragazzi ma non è che brilli troppo nemmeno lei.

E veniamo adesso al libro che metto in primo banco: La misura della felicità di Gabrielle Zevin-Nord 
La sua trama mi ha affascinato subito, ma la lettura di questo libro non è facile.
Sembra che intorno a tutta la storia aleggi una cappa di tristezza e di grigiore che non riesce a fartelo entrare nel cuore.
I protagonisti sembrano figure in bianco e nero che si muovono su uno sfondo abbastanza piatto e monotono, non emergono mai completamente nemmeno quando arrivano le risposte alle domande e ai fatti del passato, nemmeno quando la mano fredda della malattia e della morte porta si porta via il dolcissimo e buon A.J.
E' un libro triste, malinconico ma stranamente vivo sotto certi punti di vista perchè l'autrice riesce a trasportare il lettore in mezzo ai libri tra gli scaffali polverosi, a sentire l'odore dell'inchiostro, il fruscio delle pagine, a vedere i colori delle copertine...
"Prendi in prestito le parole che non riesci a trovare.    Leggiamo per sapere che non siamo soli. Leggiamo perché siamo soli. Leggiamo e non ci sentiamo soli.  La mia vita è in questi libri. Leggili e conoscerai il mio cuore"
E' un libro che rileggerò di sicuro e credo che il suo posto sarà diverso la prossima volta.

Sempre nel primo banco inserisco anche Per tutti gli sbagli di Irene Cao- Rizzoli.
Non mi sbilancio ancora perchè è una duologia e voglio leggere il seguito prima di poter esprimere un parere. Il primo libro non mi entusiasa molto, sono sincera. Non mi piace Linda Ottaviani, la protagonista, la descrizione del luogo in cui l'autrice ambienta questa storia e nemmeno Tommaso Belli il protagonista maschile che dovrebbe emozionare e far alzare la pressione.  Non c'è passione tra i due o forse io non riesco a sentirla.
Tommaso è un uomo freddo e apatico che si adagia da anni in una relazione di comodo con una donna più interessata al suo rilievo sociale che ad altro e non sembra molto propenso a fare dei cambiamenti.
Linda è tutto quello che non mi piace in una donna: aggressiva, sboccata, femmina maschio senza scrupoli e limiti. Aspetto il secondo libro per vedere come evolve la storia, poi vi farò sapere..

Fuori dalla porta invece mando Chiedimi quello che vuoi di Megan Maxwell-Newton Compton.
Non l'ho letto tutto ma sono sicurissima di non aver perso nulla.
Il promo mi prometteva una storia altamente sensuale sul tipo di quella della Malpas o della Taylor, ma ho sentito fin dalle prime pagine che la musica era completamente diversa.
Eric Zimmerman, imprenditore tedesco si invaghisce di Judith Flores , una ragazza spagnola che lavora nella filiale di Madrid  della sua ditta farmaceutica e in pochissimo tempo i due diventano amanti. Fin qui tutto abbastanza normale ma l'autrice vuoi per mancanza di idee vuoi per stupire, deve aver avuto la brillante idea di andare a vedersi un film porno e poi di trascriverne ogni scena sulla carta. Non c'è altra spiegazione visto che ai due protagonisti fa fare di tutto ... in due, tre, cinque, fra donne, con scambi di coppie, con oggetti meccanici ... Mette perfino i centimetri degli attributi maschili posticci che usano nelle loro orge.
Non mi scandalizzo facilmente ma qui siamo andati su dei livelli talmente bassi e zozzi che mi chiedo come si fa a etichettate erotico un porno bello e buono.
Volete ridere? C'era un termine usato dal protagonista maschile durante un dialogo con la ragazza  che non avevo mai sentito e allora vado a digitarlo su google per saperne il significato.
Non l'avessi mai fatto! In mezzo secondo si sono aperte pagine di incontri erotici, cure energetiche per rinforzare i maschietti giù di tono e un paio di siti hard. Ne chiudevo uno e se ne aprivano due... le mie mani sembravano i tentacoli di una piovra per bloccare le finestre che continuavano ad aprirsi di continuo. Non potevo essere meno curiosa per la miseria!
Spazzatura, ricorosamente differenziata mi raccomando.
 

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Commenti

Ritratto di emynem

Ho letto La misura della

Ho letto La misura della felicità.
Il racconto è bello, dolce e con una punta triste che ti accompagna fino alla fine del libro anche quando le cose narrate sono belle. C'è un poco di confusione a volte, nomi e situazioni che potrebbero essere inseriti in maniera più ordinata, ma è una cosa minima che passa in secondo piano, secondo me.
E' questo che ti ha dato fastidio e che ti ha fatto mettere in standby il libro o è stata Ismay, la sorella della moglie Mr. Fikry?
Mi è piaciuto leggere la sua storia, se vogliamo dire parallela a quella di A.J, con la sua angoscia , i suoi segreti non facili da nascondere e da portare sulle spalle.
E' una figura triste e meschina, malgrado poi riesca a rifarsi una vita e a continuare il sogno del cognato e della sorella. Comunque se ti può consololare, nemmeno io riesco a dimenticare il ruolo che lei ha nella tenera vita di Maya e che incosciamente la piccola ha sempre avvertito tenendola a distanza.
Rileggilo Marin e vedrai che il libro entrerà di sicuro nelle tue pillole.

Ritratto di Lilith

Come sempre mi hai fatto

Come sempre mi hai fatto ammazzare dalle risate Marin! Poi in privato mi dici qual è il termine che ti ha fatto impazzire lo schermo del computer...
I romanzi tutti depennati, grazie, che risparmio un po' anche se su "la misura della felicità ci avevo fatto un pensierino, forse lo prendo in ogni caso, dai.

Ritratto di Marin

Ok, ti mando in privato il

Ok, ti mando in privato il termine. Nella mia infinita ignoranza era una parola che non avevo mai sentito, ma sai non frequento...
Poi quando sono riuscita a stabilizzare il pc e a leggere finalmente la spiegazione in italiano mi sono accorta di sapere che cavolo è. Spetta che mando!

Mannaggia Prigioniera del tuo

Mannaggia Prigioniera del tuo amore l'ho già preso! Adesso lo leggerò comunque, ma diciamo che mi ha scoraggiata con la tua recensione. Per gli altri mi astengo, anche se avevo puntato Chiedimi quello che vuoi e Per tutti gli sbagli. La Cao della trilogia non era malissimo in fondo, il primo romanzo nn mi era dispiaciuto, forse provo anche questo. Ciao. Anna

Ritratto di Marin

No dai, scoraggiare no...

No dai, scoraggiare no... casomai irritati perché il libro si tronca e ti lascia in un'attesa imprecisata sul guito. Questa mania delle duologie o trilogie è una cosetta antipatica e furba che comincia a stancare. E che non mi si venga a dire che lo fanno per esigenze di pubblicazione perché le esigenze che noto io sono solo quelle del portafoglio visto che dopo qualche mese ci riescono benissimo a fare un unico volume di tutto l'ambaradan.
Non ho letto la trilogia precedente della Cao ma conto di farlo in questi giorni per farmi un'idea migliore e aspetto di leggere il seguito di questo. Magari l'autrice dà uno scossone ai due protagonisti e me li fa piacere.

Leggo sempre questa rubrica

Leggo sempre questa rubrica perché mi diverte moltissimo. In genere le stroncature non mi convincono, ma tu sei sempre simpatica e moderata Marin. Di tutti i libri qui elencati ho comprato solo "Stringimi più che puoi" e non l'ho nemmeno finito, l'ho trovato banale, irritante e come ha detto Bluefly scritto con i piedi! Ma perché pubblicano roba simile? Imbarazzante, molto imbarazzante. Cecilia

Ritratto di Marin

I gusti di ogni persona sono

I gusti di ogni persona sono diversi e vari cara Cecilia. Anche quando una cosa non piace, credo sia doveroso da parte di chi esprime il proprio parere, farlo con educazione e rispetto. Quello che a me non è piaciuto può essere considerato bellissimo da un altro lettore e viceversa...ho trovato delle entusiaste recensioni per esempio sul libro che io mando fuori della porta anche se a me viene ancora il crampo alla mano se penso alle finestrelle che si aprivano sul pc!

Ritratto di Bluefly

Ho provato a leggere

Ho provato a leggere "Stringimi più che puoi", perché generalmente i triangoli mi piacciono. Purtroppo ho trovato il libro davvero brutto, superficiale, affrettato e, soprattutto, scritto malissimo. Il solito punto di vista ballerino, che cambia alla velocità della luce alternandosi addirittura nello stesso paragrafo. Poi un'attrazione smisurata istantanea e descritta poveramente, tanto da avermi fatto pensare che magari Gavin la conosceva in una vita passata. E altre cose. Insomma, un libro davvero brutto, che ho faticato a proseguire e a un certo punto ho piantato lì. Cavolo, è vero che la narrativa non è solo tecnica, tuttavia anche la tecnica ha la sua importanza.

Ritratto di Marin

Ho sbagliato la risposta

Ho sbagliato la risposta Bluefly... scusa, mi sono confusa con l'altro libro.
I due non si conoscono per niente è vero, ma i colpi di fulmini possono succedere anche se rischi la folgorazione perpetua.
Sulla tecnica non sono abbastanza brava per giudicare anche se capisco quando le cose proprio non girano. Commento sempre di "pancia" , a volte anche sbagliando e se un libro mi piace e mi emoziona sorvolo sulla tecnica e sugli errori anche se è un peccato mortale per uno scrittore non conoscere la signora grammatica.

Ritratto di Bluefly

Marin, forse mi sono espressa

Marin, forse mi sono espressa male, vado sempre di fretta. La mia osservazione sulla tecnica non era assolutamente riferita al tuo commento sul libro, perché ognuno ha il diritto di concentrare le proprie riflessioni su quello che preferisce, ci mancherebbe. Era riferita alla scrittrice, e agli scrittori in generale che troppo spesso, a mio avviso, soprattutto nella letteratura di genere, pensano solo alla trama e poco alla struttura del testo e alla tecnica narrativa, con risultati orripilanti. L'uso del punto di vista è solo uno dei tanti esempi che, se fatti male, rovinano un romanzo. 

Sul colpo di fulmine, è vero che esiste, ma è vero che non può essere una cosa calata dall'alto, imposta dall'autore al lettore. La narrazione deve convincermi che c'è questa attrazione, farmela sentire, e secondo me non è il caso di questo libro. Poi però ho visto che ad altri è piaciuto, quindi questa è una cosa assolutamente soggettiva, a differenza di altre.

 

Ritratto di Marin

No no Bluefly lo avevo capito

No no Bluefly lo avevo capito questo, scherzi. Sapevo che ti riferivi al libro e non a me.
Il fatto della "pancia" ( oltre che fisico) è un mio difetto perchè dovrei sempre valutare tutte le cose prima di esprimere un parere, come ad esempio quando ho dato 4 al libro prendendo in considerazione solo il mio gusto appunto di pancia.
Ma non ci riesco mai del tutto... colpa del caldo.
Adesso metto il cd dei nativi per far piovere ... a volte  funziona.
 

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