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Domenica, 19 aprile, 2015 - 23:17
Marin

Dietro la lavagna (marzo/aprile)

 

Eccomi qui, un po’ in ritardo sulla tabella di marcia ma velenosa come al solito.
Ho parecchi titoli da sistemare dietro la lavagna e una protesta che approfondirò meglio in un prossimo post su un genere che ormai mi viene fuori dagli occhi.
Mi sono dedicata in queste settimane a leggere abbastanza “italiano”, spinta da trame promettenti, da giudizi entusiasti e dal passaparola che però è un motore di ricerca e di acquisto da prendere con le molle.
Così come sempre voi dovete prendere con le molle anche la mia di opinione che è personalissima.
Inizio da un’uscita nuova nuova : Beautiful  Beginning di Christina Lauren.
Credo che la bravura di un autore stia anche nella capacità di mettere un fine alle storie che scrive.  Tirarle ad oltranza aggiungendo sempre cose nuove  in racconti o novelle di qualche determinato episodio, a mio parere allungano un  brodo che poi alla fine si rischia di annacquare.
Beautiful Beginning, terza novella legata alla serie Beautiful Bastard è l’ennesimo esempio di quanto ho scritto prima.
Questa novella racconta la settimana che precede le nozze di Chloe e Bennet, i protagonisti del primo libro che ci ha fatto conoscere questa serie, con tutti i preparativi del matrimonio, i parenti svalvolati che si ritrovano, le  improbabili e assurde situazioni che accompagnano i due futuri sposini fino al giorno della cerimonia.
Non voglio spoilerare troppo, ma santa petunia care autrici… abbiate un minimo di pietà per chi vi legge!
Sorvolo sui due fidanzati che sembrano due assatanati sempre pronti a saltarsi addosso in ogni luogo e in ogni lago e
sorvolo pure sulle descrizioni delle loro prestazioni sessuali o sul fatto che lui sia un portatore sano di viagra sempre  pronto ad usare il suo attributo per zittire la sua compagna.
Ma il racconto delle tragicomiche avventure in cui li catapultate genera solo tanta tanta confusione e la sensazione di qualcosa scritto tanto per scrivere e allungare il brodo.
Alla fine io non riuscivo più a trovarmi con zie e cugini, inviti da piegare e spedire, sacchettini di confetti da preparare, vestiti da cerimonia che lo sposo deve andare a prendere in un’infima lavanderia, fedi che cadono e si ammaccano!!! Ma di che materiale erano, mi scusino signore autrici? Qui nella nostra modestissima Italia di solito gli anelli sono d’oro, i vestiti degli sposi escono lavati e stirati dal negozio, gli inviti si spediscono per tempo e le bomboniere vengono confezionate da chi ne è capace specialmente se sono 400…
114 paginette insipide e sciocchine per 4,99 euro…
Per me Chloe e Bennet finiscono qui la loro storia.

Non chiederti se ti amo di Rachel McIntyre.
Ho iniziato a leggerlo ma dopo qualche pagina ho messo giù, poi l’ho ripreso in mano, ho praticato un poco di salto in lungo arrivando alla fine in poche pagine.
Io mi rifiuto di leggere altri libri con protagonisti così giovani. Mi rifiuto di spendere ancora soldi per ritrovarmi catapultata tra adolescenti problematici, professori poco più  grandi degli stessi alunni a cui fanno da insegnanti, innamoramenti e sesso che nella realtà sarebbero reati gravissimi , trattati invece con poesia e amorale sentimento, ragazzini che sembrano i fratelli minori di Siffredi, solitamente senza nessun problema economico che potrebbero riscrivere il Kamasutra ( che sanno a memoria)…e potrei continuare ancora e ancora.
Questo non è caso del libro della McIntyre per certi punti visto che qui l’amore tra la ragazzina e il professore non oltrepassa certi limiti. Ma se non ho “salta-letto” male, solo perché  la storia viene scoperta e il prof finisce in galera.
Gli episodi di bullismo di cui è vittima la protagonista, Lara, non sono  leggeri e rendono pesante la lettura. Non aiuta nemmeno il fatto che il libro sia sotto forma di diario, un tipo di racconto che non amo particolarmente e che unito alla trama mi ha fatto decidere di non proseguirne la lettura.
Perché l’hai preso allora vi chiederete …
Perché pensavo di trovarmi di fronte ad un romanzo sul tipo Cento colori del blu di Amy Harmon, dove i protagonisti erano più adulti e la storia finiva bene.
Qui la protagonista ha 15 anni...

Ogni mese è un continuo proliferare di questi libri e mi chiedo quanto realmente piacciano al pubblico femminile.
Per me sono quasi sempre libri inverosimili e più fantasiosi di un fantasy, perché o io in casa ho un adolescente imbranato o i protagonisti di questi tomi vivono nel mondo delle favole.
I nostri maschietti ne sanno una più del miglior pornostar, conoscono tempi, posizioni e zone erogene della/delle partner come il palmo della loro mano, non fanno una e dico una volta cilecca, hanno performance lunghe e piacevoli che la ragazza di turno alla fine della maratona sessuale crolla sfinita e senza fiato…
Ma fatemi il piacere, su!
Non vado oltre perché sto preparando un post su questo argomento e mi sfogo lì…

Vi ho detto che ho letto “italiano”….
Non sono stata del tutto soddisfatta di quello che mi è arrivato sottomano.
Ho aspettato un poco prima di dare un parere, ma dopo aver letto quasi tutte le uscite di alcune collane mi sento di dire che a parte qualche nome che inserisco puntualmente nelle mie pillole, tutto il resto lo trovo abbastanza piatto e mediocre, ironia che non fa sorridere, romanticismo melenso, emozioni che non emozionano, erotici purgati e smacchiati. Peccato. Ma non demordo e continuo.

Chiudete gli occhi e immaginatevi un elefante che tiene in mano due libri e non ancora bene dove posizionarli.
L’elefante sono io naturalmente, i due libri  sono La biblioteca invisibile di Genevieve Cogman e Per una sola volta di Jodi Ellen Malpas.

Entrambi i libri sono le prime uscite delle loro serie e ti lasciano in sospeso nel giudizio perché, pur inquadrando la storia di ognuno, non riesci a capire bene come vadano avanti.
Per una sola volta è un erotico che ricorda molto This Man trilogy sempre della Malpas. E nello stesso modo si interrompe all’ultimo lasciandoti con l’amaro in bocca e con mille domande.

Quello che mi innervosisce è che il romanzo potrebbe essere benissimo essere raccolto in un unico libro ed essere messo in vendita per la soddisfazione di noi lettrici che riusciremmo a leggerlo tutto intero e non a mozzichi e spizzichi. Ma anche qui come per il genere YA è diventata quasi una moda vendere le serie.
Augurandoci che le vendite siano soddisfacenti sennò arriva l’interruzione senza spiegazioni o avvisi.

Idem con patate per  La Biblioteca invisibile di Genevieve Cogman.
La storia promette bene, ma c’è parecchia confusione come succede spesso nei primi libri di serie di questo genere.
C’è poca chiarezza sull’età di Irene e Kai, i protagonisti principali e la descrizione della Biblioteca è un poco arzigogolata, cervellotica e contorta in alcuni punti.
Kai non si capisce bene che ruolo abbia nella trama, a volte sembra un adolescente impaurito che non sa come muoversi mentre in altri momenti ha delle uscite da uomo ( pardon drago) navigato ed esperto.
Su Irene si riesce a capire la storia di base e come forse l’autrice pensa di svilupparla… sperando la si continui.

Sempre in bilico sulle zampette dell’elefantessa  che non sa dove appoggiarlo, ecco Inconfessabile, brevissiiiiiiiiiiimo raccontino che viene passato per novella 2.5 della serie I Colori dell’amore di Kathryn Taylor.
Dell’intera serie parlerò in un prossimo post vista l’imminente uscita del  terzo capitolo della saga, ma su questo inaspettato ebook ( non ci sarà cartaceo) due paroline le devo proprio dire alla signora Sperling e signora Kupfer.
La storia di Jonathan e Grace a me è piaciuta parecchio e devo essere sincera da brava elefantessa scout ( si lo so che sono i lupetti… ma la stazza non me lo permette)  … mi è piaciuta anche la novellina 2punto5.
Ma 2 euro e 49 centesimi per una cinquantina di paginette in cui è raccontato a linee grandissime issime issime la situazione un anno dopo l’incontro e il matrimonio dei due protagonisti, mi sembra un poco tanto.
Non dico che avreste potuto regalarla signore editrici, ma tenendo conto che è  in pratica un lungo epilogo alla storia di Jonathan e Grace, si sarebbe potuto accorpare al libro Il Viola ( che conclude la prima duologia) oppure farlo pagare qualcosa in meno.

 

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Commenti

Ritratto di Bluefly

Marin, di questi ho letto

Marin, di questi ho letto solo La Biblioteca Invisibile e concordo con te: l'ho trovato davvero deludente. Narrazione confusa, personaggi abbozzati, un worldbuilding che poteva essere accattivante ma risulta superficiale. L'autrice lo ha appena scritto, quindi per il secondo si dovrà attendere parecchio, sempre che venga pubblicato. Io comunque non lo prenderò, mi è bastato questo. Ci sono un sacco di romanzi fantasy bellissimi che aspettano solo di essere tradotti, perché pubblicare questo così mediocre, mi domando? Ma naturalmente è soggettivodevil

Ritratto di Marin

Ciao Bluefly! Che brutta

Ciao Bluefly!
Che brutta notizia mi dai. Anche se il libro della Cogman mi ha deluso abbastanza, speravo di poter dare un giudizio leggendo il secondo. Molte serie sono iniziate maluccio ma poi si sono riprese bene.
Non sono una scrittrice ma se un autore parte con l'idea di una serie non è più giusto scrivere almeno un paio di capitoli in modo da dare un senso a questo benedetto romanzo?

 

Ritratto di Bluefly

Guarda, la mia è solo una

Guarda, la mia è solo una supposizione, in realtà non so se abbia già scritto il secondo,  ma essendo appena auscito il primo (a gennaio), gli vorranno dare come minimo un annetto per affermarsi e farsi conoscere, essendo oltretutto una scrittrice all'esordio. Ci sono scrittori (pochi) che addirittura scrivono tutti i libri di una serie prima di pubblicarne il primo, sempre che si tratti di serie non troppo lunghe. Ma sono generalmente autori già affermati, altrimenti si fa il primo e si sta a vedere come va. 

Detto questo, se la Cogman non è stata capace di dare spessore al primo romanzo, dubito che nel secondo saprà sorprendermi, perché secondo me non sa scrivere punto. Non tutti hanno la scrittura nel sangue e avere delle buone idee, se non si ha il talento, non significa poi anche saperle sviluppare. Comunque devo anche dire che questo libro ha ricevuto ottime recensioni all'estero, ma quando leggo un romanzo  che trovo mediocre, e vedo su Goodreads quasi solo giudizi a 5 o 4 stelle, comincio a sentire odore di bruciato.

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