Non amo particolarmente i libri di Shayla Black e nemmeno questo ottavo capitolo della serie erotica Wicked Lovers si salva dal mio giudizio e dalla mia lingua biforcuta.
Le storie che compongono Wicked Lovers girano attorno ad un gruppo di amici che hanno o hanno avuto esperienze nel campo militare e nelle forze dell’ordine e che dopo essere passati da fiore a fiore per tanto tempo, trovano finalmente la donna che li mette in riga e di cui si innamorano follemente.
Le trame sono poi arricchite da una buona dose di sesso e quasi sempre da qualche fatto criminoso che può avere a che fare con un omicidio o il traffico di droga, pericolosi stalkers, lotte di successione in qualche stato arabo…
E fin qui tutto potrebbe andare anche bene se l’autrice non infarcisse ogni storia con una massiccia dose di bdsm, dominatori e sottomesse, che stanca e svilisce la trama riducendo all’osso la parte narrativa vera e propria, lasciando solo quella erotica a farla da padrona.
Amore inconfessabile non cambia di una virgola l’impostazione che l’autrice ha voluto dare a questa serie e così su una trama di base che avrebbe potuto essere discreta ecco che si inserisce una botta di sculacciate, signorsi signore e via dicendo che alla fine metti giù il libro con sollievo e dopo mezzora non ricordi più nulla.
Entriamo ancora una volta nel Dominion Club e iniziamo a conoscere la storia di Callie, Thorne e Sean.
Callie è una giovane sottomessa che ormai da quattro anni ha trovato rifugio e protezione sotto la mano pesante ma amorevole di Sean Kirkpatrick, l’unico dom che sembra sia riuscito apparentemente a sottometterla.
Callie è innamorata di lui anche se non riesce del tutto a lasciarsi andare e a fidarsi ciecamente di quest’uomo che le fa sempre troppe domande ma che non vuole rivelare nulla di sé stesso. Ma è pure innamorata follemente di Mitchell Thorpe, il proprietario del club, che pur amandola in silenzio, è terrorizzato da una eventuale relazione con lei visto che si ritiene troppo vecchio  e troppo problematico con i suoi scheletri ben nascosti nell’armadio.
Un segreto enorme e pericolosissimo lo ha pure Callie che la costringe nascondersi e a fuggire ormai da nove anni. E’ accusata e ricercata per l’omicidio del padre e della sorella e, oltre a sfuggire alle forze dell’ordine che la stanno cercando per quei crimini, deve anche proteggersi dagli assassini che hanno realmente compiuto quegli efferati delitti.
Il Dominion è stato per quattro anni il suo nascondiglio perfetto, ma quando scopre che Sean non è la persona che dice di essere, sospetta che possa essere un killer incaricato di ucciderla o un agente pronto ad arrestarla.
E fugge ancora una volta.
Solo che non ha fatto i conti con la determinazione e l’amore dei due uomini a ritrovarla e a mantenerla protetta e sicura nelle loro braccia e nel loro letto.
I due Dom si confrontano, confessano i loro sentimenti per la ragazza e formano una specie di alleanza che li porterà a ritrovare la fuggitiva, a punirla con infinito amore e a scoprire finalmente chi è l’assassino dei suoi cari.
Come ho scritto qualche riga sopra, la base della storia non è proprio da cestinare se rimanesse su questi binari… ma poi si fa il pieno di manette, fruste, palette e sculacciate ed è come quando si fa una bolla con la gomma americana : soffia, soffia, soffia finchè ci scoppia in faccia e ci pastrocchia il naso.
Voglio sorvolare sull’uovo Fabergé da milioni di dollari che la protagonista, ereditiera milionaria, si porta in giro quasi da dieci anni come fosse un ovetto kinder…
Sorvolo pure quando leggo che una ragazzetta riesce a fare fessi due omaccioni dominatori come Sean e Thorpe…
Inizio a chiudermi sul fatto che abbia “provato” diversi dominatori al Club sotto l’occhio vigile e attento di Thorpe fino a quando non le hanno trovato quello giusto che sapeva dosare carezze e sculaccioni, ma chiudo definitivamente la paratia del cervello quando si entra in quell’eroticità violenta, promiscua ed esibizionistica che non comprendo e non che non mi piace.
L’amore è altro per me e non potrà mai esserci nessun libro col lieto fine o storia d’’amore indimenticabile che possa convincermi che alzare mani o paletta sia un sentimento d’amore e di passione.
Così come non è normale essere puniti per un “sissignore” dimenticato o un orgasmo non consentito.
Il mio piacere non può essere la sottomissione e il dolore piccolo o grande della persona che amo o che dico di amare.
La fiducia verso il proprio compagno non può essere una benda, un cappuccio o un paio di manette per quanto morbide possano essere così come la sicurezza una parola d'ordine che ferma tutto.
E' solo un libro dirà qualcuno ed è vero, ma la mia impressione è che si stia alzando sempre più in alto l'asticella del lecito e del consentito e il passo tra la finzione scritta nelle pagine di un romanzo e la realtà a volte è brevissimo e non finisce sempre in " e vissero felici e contenti".