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Aspettami fino all'ultima pagina (Espérame en la ultima pagina)
Aspettami fino all'ultima pagina (Espérame en la ultima pagina)

Recensito da

Marin
Autore: 
Sofìa Rhei
Edito in Italia da: 
Newton Compton Editore
Formato: 
ebook
Traduzione: 
Tessa Bernardi
Prima edizione: 
Aprile 2017, Penguim Random House Grupo Editorial, S.A.U.
Genere: 
romance
Ambientazione: 
Parigi, contemporaneo
Livello di sensualità: 
basso
Voto/Rating: 
9 -

Non so se a voi sia mai capitato che un libro vi “ dica” leggimi, sono sicuro che ti piacerò.
A me succede molto spesso e quasi sempre con dei romanzi che in un primo momento avevo messo nella lista dei probabili o delle seconde scelte, vuoi per la trama, vuoi per l’autore o, lo ammetto, anche per la copertina.

Ebbene “leggimi” è stato quasi l’ordine che mi ha dato Aspettami fino all’ultima pagina di Sofia Rhei e al quale ho ubbidito fidandomi del mio istinto che a volte mi dà delle cantonate pazzesche, ma per la maggioranza delle volte mi fa chiudere con soddisfazione il mio reader e a mettere il romanzo tra i miei preferiti.
La storia che ci racconta Sofia Rhei è quella di Silvia, donna single di quasi quant’anni che vive e lavora a Parigi.
“Ci sono tanti modi di vincere alla lotteria. Uno dei migliori è innamorarsi ed essere ricambiati”.
E Silvia è innamorata ed anche convinta di essere ricambiata. Peccato che lui, Alain, sia sposato con Giulia e malgrado le prometta da tre anni che lascerà quel cerbero della moglie che lo opprime e non lo capisce, ancora non le abbia dato la possibilità di godere pienamente di questa vincita alla lotteria.
Ma sembra che stavolta sia la volta buona e troviamo, all’inizio del libro, la nostra Silvia che sta preparando al meglio la sua casa con pulizie perfette, cenetta romantica e trucco e parrucco perfetti perché Alain che sta lasciando la moglie, si sta trasferendo definitivamente da lei.
E qui l’attesa sarà molto lunga perché il fedifrago non riesce proprio a trovare il coraggio di abbandonare il tetto coniugale e liquida la nostra povera Silvia dopo ore di angosciante attesa con un paio di messaggini … non ho il coraggio di lasciarla, non voglio far soffrire nessuno, meglio che ci lasciamo, grazie per questi anni e bla…bla..bla…
Il colpo è forte per Silvia, il dolore che la sta devastando le fa ancora più male perché in fondo in fondo lei lo ha sempre saputo che Alain non avrebbe mai iniziato una vita con lei.
E’ lei che si è ingannata da sola, è lei che non ha voluto vedere la vera natura di quell’affascinante francese  che ha incontrato quando si era trasferita da Madrid a Parigi quattro anni prima, ad una festa dell’associazione spagnola di cui faceva parte la nonna materna Eva.
Nascondere un dolore così bruciante non è una cosa semplice per Silvia. Le sue colleghe di lavoro non capirebbero e onestamente si  vergognerebbe enormemente a confessare la sua relazione con un uomo sposato.
Durante il tempo che ha passato con Alain, Silvia ha rinunciato a sé stessa, ha trascurato gli amici, ha sempre dato la priorità alla possibilità di un incontro clandestino con lui eliminando ogni altro tipo di rapporto.
Solo Isabel, la sua amica del cuore, la sua compagna inseparabile sa quanto Silvia ha messo in questa relazione, quanto affetto, tempo ed entusiasmo ha sacrificato sull’altare di un amore egoista e superficiale qual’era quello di Alain.
Non aveva tempo nemmeno per lei, ma Isabel non ha mai mollato, le è sempre stata vicina con i suoi silenzi, il suo appoggio incondizionato, il suo non giudicare.

E le é vicino anche adesso…
“ chi sei Silvia? Chi sei tu, oltre alla persona che orbita attorno ai capricci e alle necessità di un altro? Quali sono i tuoi desideri, quelli che hanno a vedere soltanto con te stessa?”
Già…chi sono veramente si chiede Silvia, perché mi sono dimenticata di me stessa, perché ho smesso di fare tante cose che mi piacevano, perché ho vissuto in attesa di un uomo che mi cercava quando ne aveva bisogno lui e mai io…perché gliel’ho permesso?
Ma adesso è arrivato il momento di prendersi sul serio cura di sé stessa, di volersi bene, di non cadere più ai piedi di un imbecille qualsiasi, ha bisogno di conoscersi veramente.
E se il terapeuta che le ha consigliato Isabel può aiutarla … ben venga allora anche questo Monsieur Fingal O’Flahertie.
Dire che lo psicologo sia un pochino bizzarro è un eufemismo… Alto, corpulento, con lunghi capelli pettinati all’indietro, vive in una stanza d’albergo in uno degli hotel più lussuosi di Parigi piena zeppa di scaffali carichi di libri che arrivano al soffitto,  adegua le sue tariffe in base al costo della vita e a seconda del cliente…Ma la serenità che quel singolare personaggio riesce ad infonderle dopo solo pochi minuti la convincono ad iniziare la terapia e a fidarsi di lui come se lo conoscesse da sempre.
“Quali sono i suoi libri preferiti Silvia? Me ne parli

Certo che non è l’inizio convenzionale di una cura psicologica si dice Silvia, ma in pochi minuti si ritrova a parlare con lui di libri, di autori, di fiabe, di storie.
E’ questa la terapia di Monsieur O’Flahertie…i libri e tutti i messaggi che ci trasmettono e ci fanno vivere.
E’ nei libri che possiamo trovare delle risposte, è nei libri che ci rifugiamo quando sentiamo il bisogno di evadere, di sognare, di viaggiare.
Silvia deve ritrovare il suo vero io, deve ricominciare a volersi bene e a vivere per sé stessa senza far del male agli altri ma anche senza permettere che venga fatto a lei. I libri che Monsieur O’Flahertie le farà leggere come “medicina di guarigione” le insegneranno a ritrovare quella Silvia che si è persa nel tempo e negli amori sbagliati.
Non sarà così semplice. Silvia non è ancora forte come dovrebbe e vorrebbe essere e questo l’imbecille lo sa bene. Ma nella sua vita arriva una nuova presenza Odysseus Thanos, un fascinoso e misterioso uomo d’affari greco che riesce a far fare a Silvia quel percorso…quella odissea di sentimenti, sbagli e ricordi che la porteranno finalmente alla sua Itaca.  E Odysseus potrebbe essere veramente il suo Ulisse…

Vorrei poter continuare e raccontare di più… perché c’è molto di più, ma rivelerei troppo e vi toglierei il gusto di leggere questo libro.
Mentre scrivevo questa recensione, pensavo che i sentimenti e i comportamenti di Silvia, che nella storia è “l’altra donna”, avrebbero potuto essere però anche quelli di una moglie.
Una moglie tradita che sa e per tantissimi motivi non può e non vuole chiudere il suo matrimonio, che finge e accetta le briciole di tempo e di affetto che il suo compagno le dispensa, che si trascura e mette sempre al primo posto i bisogni degli altri e dopo, molto dopo, quelli di sé stessa, che ha il terrore di una fine perché a ciò corrisponderebbe un nuovo inizio.
La vita offre tanti inizi, ma pochissimi si svilupperanno in una storia e ancora meno avranno un finale.
Ma non si deve avere paura di ricominciare. Si deve avere paura di continuare con qualcuno che non ci vuole bene. Non si deve avere paura di vivere, si deve aver paura di lasciare che siano gli altri a scegliere per noi come vivere e a metterci in una prigione che non è mai amore.
E le abitudini, il timore dei giudizi, i silenzi, il mentire a sé stessi…sono peggiori delle sbarre.
L’altro giorno ho scritto ad un’amica che sta attraversando un bruttissimo periodo che una donna, che sia amante o amica o moglie, è una persona che, nonostante i danni subiti, deve continuare a camminare guardando sempre avanti e a testa alta, deve imparare di nuovo a conoscersi e ad apprezzarsi per quello che vale, anche se le circostanze o le persone negative o furbe vogliono convincerla del contrario. Il dolore ci deve spingere a rafforzare la nostra persona e la nostra identità personale.
Non ci farà meno male… ma ci deve aiutare ad uscire da quel pozzo scuro che vuole inghiottirci.
Una persona tradita deve affrontare la penosa questione di cosa fare della sua vita, di come reinventarsi, di riscoprire tutto  senza dimenticarsi che sempre al primo posto ci deve essere sé stessi.
Vorrei che leggesse questo libro anche se quando gliel’ho proposto mi ha detto che sono crudele a volerle far leggere la storia di una amante.
Anche se lei non potrà immedesimarsi con Silvia, potrebbe però capire e sforzarsi attraverso questa storia fantastica e fantasiosa a volersi bene, a capire quali sono le vere priorità della vita, a dire sempre con convizione:
Farà parte della mia vita solo chi mi dimostrerà di farmi bene, di farmi crescere senza causarmi grandi sofferenze …

Un’ultima annotazione e poi vi lascio perché sto diventando troppo seria e ho un libro di vampiri sporcaccioni che vorrei rileggere…
Ho dato un 9 - al libro perché ci sono dei punti che mi hanno un pochino spiazzata e altri che da inguaribile romanticona avrei voluto fossero più sviluppati. Ma non si può avere tutto e quindi il mio consiglio è di acquistarlo senza problemi e di godervi la lettura…sia che siate Silvie sia che siate Giulie.

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Ritratto di Tata Zia

E invece l'ho letto e sai che

E invece l'ho letto e sai che mi è servito! Ho cambiato il mio modo di vivere questa separazione dolorosa. Prima vengo io e poi il resto si vedrà! Grazie di avermelo suggerito, anche se all'inizio mi sembravi crudele!

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