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RECENSIONE JACOB (Jacob) di Jacquelyn Frank

Prima edizione: 2006 by Zebra Books

Edito in Italia da: Mondadori, I Romanzi Dark Passion no.4, giugno 2010

Ambientazione:  contemporanea – Stati Uniti/Europa

Livello di sensualità: hot (bollente)

Voto/rating: 7-/10

Collegamenti ad altri libri: è il primo volume della serie paranormale Creature della Notte (“Nightwalkers”), così composta:

1 - JACOB (Jacob) - protagonisti Jacob e Isabella

2 - Gideon - protagonisti Gideon e Magdalegna

3 - Elijah - protagonisti Elijah e Siena

4 - Damien - protagonisti Damien e Syreena

5 - Noah - protagonisti Noah e Kestra

Ogni notte, il mondo dei non umani prende vita le creature della notte, vampiri, licantropi e demoni, si riappropriano di quell’universo che durante il giorno sono costretti a lasciare agli uomini. Germogliano come piante alla luce della luna. Si nutrono dell’oscurità. E ogni notte il demone Jacob, l’Esecutore, veglia affinché una delle leggi più sacre del suo popolo venga rispettata: mai accoppiarsi con gli umani. I demoni, infatti, sono talmente potenti e selvaggi duranti i rapporti sessuali che nessuna persona può sopravvivere ad una tale unione, col serio rischio tra l’altro di venir fatta a pezzi. Jacob previene i desideri lussuriosi dei suoi controllandoli e punendoli se li scopre in flagranza, e per questo suo ruolo è  rispettato, temuto ma anche odiato. Per quattrocento anni Jacob non ha mai deviato dalla retta via, nessuna tentazione l’ha mai sfiorato finché una notte non incontra la minuta e sognatrice Isabella e la sua esistenza cambia improvvisamente: il desiderio e la passione lo travolgono, facendogli rinnegare i suoi valori e ciò in cui ha creduto fino a quel momento. Non importa il prezzo che dovrà pagare, Jacob  non vuole rinunciare a Isabella e la proteggerà dagli altri demoni e dal misterioso nemico che li sta attaccando, pure quando Isabella si rivelerà essere altro dall’indifesa fanciulla che era apparsa all’inizio.

Se Lara Adrian e la  Gena Showalter si sono palesemente ispirate  a J.R. Ward, il modello di Jacquelyn Frank è Christine Feehan, a cui rimandano le atmosfere, il regno dei demoni e i protagonisti maschili assolutamente alpha. Per cui se volete un urban fantasy, avvincente, molto romantico e passionale questo è il libro che fa per voi. Ci sono tutti i cliches, sapientemente trattati,  del genere: la damigella in difficoltà, ingenua e vergine ma che si accende non appena vede l’eroe; il protagonista molto mascolino, tutto d’un pezzo che tuttavia si scioglie come burro al cospetto dell’amata; le difficoltà ed i cattivi che congiurano per separare la coppia degli amanti; la predestinazione delle anime gemelle destinate a trovarsi e congiungersi. La parte migliore del romanzo, a mio avviso è la cosmogonia dei demoni (rigorosamente tutti con nomi biblici) inventata dalla Frank e le figure che popolano questa mondo sotterraneo - menzione particolare per il re  Noah e la sorella Magdalena: risultano davvero interessanti e inducono a girare le pagine per saperne di più. Come d’altronde la Frank, benché al debutto, sfoggia una mano piuttosto sicura nella scrittura e nell’impianto della trama, eccedendo forse un po’ con il tono melodrammatico. Paradossalmente sono i protagonisti ad essere i meno convincenti, infatti se Jacob, come ho già scritto prima, è un tipico e riuscito maschio alpha, forte e coraggioso, non è ben chiaro perché debba perdere la testa per Isabella, che appare sciocca, banale e non particolarmente sveglia (in una certa scena ho avuto l’impulso di prenderla a padellate in faccia!), e sopportare tutto ciò che accadrà per lei. Più che un personaggio a tutto tondo, risulta esistere solo in funzione del ruolo che svolge nei confronti di Jacob e oltre ad essere talvolta irritante, la maggior parte del tempo rimane alquanto indifferente al lettore. Questo è sicuramente un difetto di molti paranormali, dove l’eroina è decisamente sottotono per far brillare l’eroe, togliendo però così un elemento vitale per l’identificazione di chi legge. Detto ciò la storia fila, anche quella amorosa, e si arriva piacevolmente alla fine del libro. Gradevole e divertente, senza entusiasmare, sicuramente prenderò i volumi che seguiranno.

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