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DA MARIANNE

DA MARIANNE STILLINGS

Risposta al commento # 3 (Naan)

Cara Naan:

ti ringrazio per la tua domanda; sono così felice che tu trovi le trame dei miei libri accattivanti. Mi fa davvero molto piacere saperlo.

La trilogia di Port Henry inizia con il primo libro che ho scritto, THE DAMSEL IN THIS DRESS, che originariamente doveva essere un titolo singolo. ma quando ho presentato al mio editore il manoscritto del romanzo, mi ha subito chiesto di scrivere altri due libri. Mi piaceva così tanto Port Henry che non volevo abbandonarlo, quindi decisi che i due nuovi romanzi avrebbero completato la trilogia, e che così facendo avrei avuto un ottimo punto di partenza per scrivere il libro di mezzo. Temevo che sarei rimasta senza idee e che il mio secondo romanzo sarebbe stato orrendo. E' un timore comune a tutte le autrici agli esordi, cioè il fatto di temere di essere capaci di scrivere un unico libro e poi basta, così che quando iniziano il secondo vanno letteralmente in panico.

Ho preso l'ispirazione per MIDNIGHT IN THE GARDEN OF GOOD AND EVIE dal romanzo di Agatha Christie DIECI PICCOLI INDIANI, ma l'ho ambientato in un'isola del Nord-Ovest d'America, e l'ho reso un romance. In questo romanzo, l'eroe di DAMSEL fa un'apparizione come personaggio secondario, e introduco anche il personaggio di Nate Darling, l'eroe del mio quarto romanzo, che inizia la trilogia dei Detectives Darling . C'è un sensitivo in MIDNIGHT, ma nessuno dei libri della trilogia di Port Henry è un paranormale vero e proprio

Il terzo romanzo, SIGHS MATTERS, ha come protagonista il fratello dell'eroe di DAMSEL, ma inaspettatamente è stato un libro molto difficile da scrivere per me, perchè poco dopo che avevo iniziato il manoscritto, dopo vent'anni di matrimonio, mio marito mi ha lasciato. Passare attraverso l'esperienza di un divorzio e cercare allo stesso tempo di scrivere un romantic suspense "leggero e divertente" mentre ero così triste risultò essere un'impresa quasi impossibile perchè potessi riuscirci, ma, in qualche modo, fui capace di completare il libro. Temevo che il mio dolore si sarebbe avvertito nel romanzo, ma sulla base delle lettere che ho ricevuto dalle fans, le mie lettrici non l'hanno percepito, e di questo fatto non posso che ringraziare il cielo.

Spero di aver risposto alla tua domanda; ti ringrazio molto per il tuo commento

Marianne

P.S. Poco più di un anno fa, ho incontrato un uomo davvero speciale, mi sono risposata e adesso sono molto, molto felice.

Di nuonvo grazie per la tua domanda; spero di essere riuscita a risponderti in modo soddisfacente.

Marianne

Risposta al commento # 5 (MarchRose)

Cara MarchRose:

ti ringrazio per il tuo post di oggi.

KILLER CHARMS (il mio sesto romanzo) è sicuramente una svolta per me, perchè è un romantic suspense, ma decisamente paranormale. NEAR MRS. era stao pensato per continuare sulla stessa falsariga. parla di una maledizione e degli sforzi che l'eroina deve fare per spezzarla, così che lei e le altre donne della sua famiglia possano finalmente sposarsi. Finora ho scritto solo quattro capitoli della storia, e a meno che un editore non accetti l'idea, porbabilmente non avrò il tempo di terminarlo. Visto che durante il giorno lavoro e scrivo di notte e nei fine settimana, riesco a scrivere soltanto un libro alla volta, e dev'essre un libro per cui ho un contratto. Vorrei che le cose stessero diversamente, ma almeno per il momento vanno così.

Un'altra idea è quella di SHADOWS ON THE MOON. E' un contemporaneo"normale", e anche in questo caso, a meno che un editore non lo compri, probabilmente non lo finirò mai. Noi scrittrici non abbiamo il tempo di scrivere un manoscritto di 400 pagine per un romanzo che non verrà mai comprato nè pubblicato, quindi dobbiamo concentrarci sui libri che possono farcela. E' davvero una vergogna, ma il lato economico dell'editoria non lascia molta scelta alle scrittrici, specialmente a quelle che hanno anche un lavoro e una famiglia.

Come ho detto in precedenza, i miei libri contengono sempre qualcosa di umoristico perchè questo è il modo in cui sono fatta io. Io sono una persona "divertente", o almeno questo è quanto mi hanno sempre detto nel corso della mia vita. Il mio senso dell'umorismo è un po' diverso da quello della maggioranza della gente, quindi li coglie impreparati e li fa ridere. Forse i miei libri non sono sempre "leggeri e divertenti", ma hanno sempre un po' di umorismo.

Per me, gran parte dell'umorismo viene da dialoghi rapidi e scattanti, e quindi è quello che cerco di fare con i miei personaggi. A volte fatico parecchio per trovare il modo giusto di ribattere. Mi piacciono le schermaglie tra uomini e donne, quindi cerco di sfruttarle al massimo.

Ti ringrazio molto per il tuo post, MarchRose. Spero di essere riuscita a rispondere alla tua domanda.

Marianne

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