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RECENSIONE: DUCHESSA PER UN GIORNO (Duchess for a Day), di Nan Ryan


Anno: 2005

Edizione originale: Mira Books

Pubblicato in Italia da: Prima edizione, Harlequin Mondadori nella serie I GRANDI ROMANZI STORICI SPECIAL, maggio 2009

Formato: paperback

Livello di sensualità: hot (bollente)

Genere:  historical

Ambientazione: Saratoga Springs (Stati Uniti),1895

Voto: 7/10

Rinchiusa per un’ingiusta accusa nel carcere di Newgate, l’ex governante Claire Orwell viene scarcerata grazie al provvidenziale  e misterioso intervento di un’altra detenuta, Olivia, che la giovane ricambia portando con sé in America nella nota località di villeggiatura di Saratoga Springs, dove inizierà il nuovo lavoro di sovrintendete nella villa della spumeggiante duchessa di Beaumont.
Accade però che una volta arrivata Claire venga scambiata per la duchessa da alcuni conoscenti (la donna manca da molti anni); la giovane decide così di cogliere l’opportunità per vivere un periodo in quel mondo dorato che ha osservato solo da lontano. L’imbroglio riesce alla perfezione, e la spumeggiante duchessa fa faville, animando la vita mondana della città; oltretutto Claire allaccia una relazione con Hank Cassidy, uno degli scapoli d’oro per eccellenza. Relazione che i due hanno deciso rimarrà puro divertimento…


Forse Nan Ryan non sarà una delle più grandi autrici di romance, ma i suoi romanzi sono molto carini: sono divertenti e passionali, con protagoniste dinamiche e intelligenti (tranne in ELISA L’IMPERTINENTE…). Anche questo romanzo si attiene a questa linea: Claire, la protagonista, è una giovane donna che nella sua vita ha avuto molte sfortune, l’ultima delle quali è quella di venire rinchiusa in carcere a causa di un’ingiusta accusa di furto. Tutto sembra davvero perduto: e invece proprio qui, nella cella comune umida e fetida, Claire incontra Olivia, il suo angelo salvatore. Un’altra donna sfortunata che però, grazie a un segreto che verrà svelato nel finale, riesce ad aiutare la nostra protagonista, e per ringraziamento viene a sua volta tolta dal carcere, pronta come Claire a ricominciare una nuova vita.
Le due vengono incaricate di riaprire e preparare la residenza estiva di Saratoga Springs, di proprietà della duchessa di Beaumont, alcune settimane prima dell’arrivo di quest’ultima, che da anni manca dalla località mondana statunitense. Questa è la condizione principale per la nascita dell’equivoco che porterà Claire, da sempre abituata alla povertà e al lavoro, a decidere di compiere la prima, e forse unica, pazzia della sua vita: farsi passare per la spumeggiante e chiacchierata duchessa, assaporando per qualche settimana una vita fatta di agi e divertimento, chiacchiere e flirt senza alcun pensiero. Tra le altre cose, vuole anche concedersi ciò che nella sua vita non ha mia conosciuto: la passione per un uomo.
Claire mi è piaciuta molto perché è una donna che non si vergogna di ammettere i propri desideri, anche fisici, e la sua voglia di vivere per un poco una vita del tutto diversa dalla vita di fatica e sacrificio che ha sempre conosciuto; non trova nulla di male nell’attuare questo piccolo inganno non dannoso per nessuno;è un personaggio sincero, vivace e privo di ipocrisia, ma anche gentile e sensibile.
Il protagonista maschile, Hank, prescelto da Claire per la sua avventura, è il tipico scapolo d’oro: si è fatto da sé con un duro lavoro, è bello e corteggiatissimo, e desideroso quanto la controparte femminile di divertirsi sena complicazioni: scontato il risultato di questa avventura in termini sentimentali, ma è davvero piacevole leggere il procedere della storia.
Molto bella ed efficace anche la descrizione della cittadina di Saratoga Springs, caratteristica cittadina di villeggiatura. La narrazione è gradevole e scorrevole.
Le pecche purtroppo sono fastidiose e tipiche di quest’autrice: oltre alla snervante ripetizione (minimo ogni due pagine!) delle eccezionali caratteristiche fisiche dei protagonisti - ci viene ripetuto fino alla nausea quanto siano setosi i capelli di lei, quanto sia morbida e nivea la sua pelle, e quanto siano possenti i muscoli di lui! - e la netta divisione buoni - tutti bravissimi e bellissimi -  e cattivi: tutti bruttissimi - e qui brutto è identificato con grasso! - sporchi, perversi e schifosi (in senso letterale: la descrizione della cena in famiglia dei Nardees a momenti mi faceva rimettere, scusate il francesismo). Ammetto che difetti di questo tipo possono risultare disturbanti, anche se  non è successo nel mio caso.
Una noticina finale vorrei dedicarla alla copertina del libro, davvero graziosa!

Tiziana

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