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Home | I doni delle tre fate

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I doni delle tre fate

Qualche settimana fa ho assistito ad un episodio che al momento mi ha fatto sorridere, ma che poi, continuando a restarmi nella mente, mi ha dato l'imput per scrivere le riflessioni che adesso vi propongo in questo post.
Ero andata a recuperare il mio pargolo più piccolo ad Abano ed ero arrivata con una mezzoretta di anticipo...nessun problema perchè ho sempre con me l'ebook.
Scendo dall'auto e mi siedo su una panchina nel piccolo giardinetto a fianco dell'agenzia di viaggi dove sta facendo questo benedetto stage per la scuola. Oltre a me c'erano anche un altro paio di persone: una nonna con la nipotina, una coppietta di adolescenti che pomiciavano con molto garbo devo ammetterlo e una mamma con la figlia che faceva i capricci. Il perchè di quelle bizze non lo sapevo ma la ragazzina l'avrei comprata solo per darle una scrollata e farla smettere...lanciava di quegli urli degni di una scimmia nella savana e talmente tanti improperi alla madre che nemmeno la filava di striscio.
La bimbetta che era con la nonna la guardava in silenzio e dopo un paio di minuti sento che dice alla nonna:
- Le fate si sono ripresi i doni vero nonna?
La nonna è arrossita un pochino e quasi a scusarsi con me che non avevo però aperto bocca mi dice :
- Le ho raccontato che quando nasce un bambino tre fate scendono dal cielo vicino alla sua culla con tre doni: la bellezza, la bontà e l'educazione. Se, crescendo il bambino si comporta male, perde questi doni.
Credo che lei abbia paura di non essere bella - mi dice poi ridendo - ...e la storiella serve a volte a farla comportare bene e a fare meno capricci.

Certo che le fate lavorano poco ultimamente!
Perchè di maleducazione in giro ce n'è a iosa e rispetto e tolleranza sono vocaboli che non esistono più nel nostro vocabolario.
In ogni momento della giornata e in ogni occasione ci troviamo davanti alla signora Maleducazione e, purtroppo, non c'è verso di salvarsi da questa piaga.
E quando tutto questo viene trasferito nel mondo virtuale, si tocca a volte veramente il fondo del barile perchè civiltà e buona educazione sono termini sconosciuti e alieni.
L'insulto più o meno velato, la minaccia, la bugia sul conto di questa o quell'altra persona, la denigrazione o la ridicolizzazione del lavoro altrui sono ormai considerati comportamenti "normali", chi grida più forte è il vincitore e non meno vincente è anche chi soffia pettegolezzi e menzogne per creare intorno a chi o cosa si vuole demolire una rete così fitta di cattiveria difficile poi da togliere.
I blog e i social network poi sono il paradiso per chi di questa attività ne ha fatto un mestiere, una valvola di sfogo alla propria incapacità, all'invidia, alla bassezza di contenuti morali e materiali, una strategia di mercato a volte. Il fatto poi che dietro ad uno schermo non possa vederti nessuno o che vengano usati nick e indirizzi mail inventati a cui non riesci a rispondere è un incentivo maggiore per queste persone che amano il litigio, la provocazione, l'insulto. Loro sono sempre dalla parte della ragione. Loro lavorano con serietà, con passione, con impegno. Loro hanno l'esclusiva. Loro danno o impongono limitazioni. Loro hanno la capacità e la competenza di giudizio. Le loro idee sono superiori a prescindere.

Tu non sei nessuno. Non hai il diritto di avere una opinione diversa dalla loro. Non ti devi permettere di usare un dato temine o una frase. Quando sanno di non poter andare oltre allora scatta la maldicenza, la denigrazione, lo smantellamento mediatico "dell'avversario".

Il bello o meglio il peggio è che queste persone hanno un seguito di estimatori e di fan pronti ad applaudirli e a supportarli in ogni maniera, salvo poi scrivere esattamente il contrario di quello che hanno incensato e concordato appena sbarcano in un altro spazio.
Come difendersi da tutto questo?
Mah... di solito quando una cosa non piace basta abbandonarla e passare oltre. Nessuno ti costringe a seguire uno spazio che non ti piace e ad interagire con esso e i suoi frequentatori.
Le polemiche si smorzano da sole quando non si alimentano i fuochi con polemiche sterili e infantili.

Ma non è nemmeno giusto sempre fare così altrimenti ci lasceremmo sommergere dalla maleducazione e dall'apatia verso i comportamenti sbagliati come, purtroppo, facciamo già spesso in molti casi della vita quotidiana.
Perchè non usiamo più la moderazione e il rispetto verso l'altro? Basterebbe usare solo una cosa per riuscire ad avere un dialogo, un confronto, un minimo di civiltà : pensare. Pensare sempre prima di fare o dire qualsiasi cosa.
E farsi subito dopo una piccolissima domanda: ... se lo facessero a me?
Ma non esiste più nemmeno questo. Pensare? E che cosa è mai questo verbo misterioso e antipatico? Ha una declinazione, un infinito, un imperativo o peggio un congiuntivo? Altri termini che vengono dimenticati senza problemi nei commenti... ma ormai nemmeno li insegnano poi tanto a scuola. Già... la scuola.
Ho i percorsi scolastici di tre figli sulle spalle e nel corso di questi anni ho potuto notare con sommo rammarico come anche qui le cose non sono più come una volta.
La signora Maleducazione regna sovrana.
Aprite la finestra del tempo e pensate al vostro professore o professoressa che ricordate ancora con piacere. Quasi sicuramente la maggior parte di noi si ricorderà di quella o di quello che al tempo ritenevamo severo e autoritario perchè ci insegnava l'educazione, il rispetto delle regole, il comportamento corretto. Ecco le parole magiche: educazione, rispetto, regole, perchè senza tutto questo è solo la maleducazione che imposta la nostra vita. E prima della scuola c'è la famiglia!
Chi è maleducato nello spazio virtuale che ormai ci accompagna e ci fa compagnia ad ogni ora del giorno lo è anche nella vita.
Chi non ha il rispetto per l'altro nella quotidianità non lo avrà nemmeno dietro lo schermo anonino di un computer.
Chi urla e strepita per imporre agli altri le proprie idee, che pensa sia giusto battere un pugno su un tavolo virtuale per zittire o relegare in un angolo chi esce dal coro, alla fine rimane senza voce.

Cerchiamo sempre l'educazione e la civiltà nelle pagine che sfogliamo, nelle risposte e nei commenti che diamo, nel colloquio e nella contrapposizione.
Forse in un primo momento non saremmo capiti, il nostro spazio sarà snobbato ... ma alla fine il buon vivere, l'educazione e il rispetto avranno la meglio.
E se nel percorso perdiamo qualche pezzo e qualche pseudo amica, non ci mancherà ve lo garantisco.
Un abbraccio

 

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