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Domenica, 11 settembre, 2011 - 08:51
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 ROMANCE PARK

Eccoci di ritorno con l'appuntamento dedicato alle scrittrici, aspiranti o esordienti, che desiderano mettersi a confronto con le lettrici!


L'estratto di questa puntata si intitola "IL CANE", e il nick della sua autrice è BLACK SUN. Come già sapete si tratta di nomi di fantasia, che usiamo solo per distinguere i vari estratti tra di loro: il nome dell'autrice non è questo, ed il titolo finale del libro sarà diverso.

Vi ricordiamo le REGOLE DI ROMANCE PARK ( potrete trovare maggiori dettagli qui: http://romancebooks.splinder.com/post/20213710  ) :
-- sia le lettrici che le bloggers potranno votare l'estratto con un punteggio da 1 a 10, e naturalmente commentarlo;
-- se la scrittrice lo desidera (non è obbligatorio), può rispondere ai commenti e alle domande – ma lo farà sempre usando il nick;
-- tra una settimana esatta, chiuderemo il sondaggio, e la scrittrice scoprirà che voto le è stato dato dal pubblico.
-- IMPORTANTE: la scrittrice non rivelerà la propria identità a nessuno, né prima, né durante, né dopo il sondaggio. Le bloggers che hanno collaborato con lei alla preparazione del post (cioè Naan e MarchRose) faranno altrettanto, sia nei confronti delle altre bloggers che delle lettrici, e per correttezza si asterranno dal commentare.

 

IL CANE
di Black Sun
Tutti i diritti letterari di quest’opera sono di esclusiva proprietà dell’autore.

 

Louise ha solo diciassette anni, Antoine è un uomo di quarant’anni affascinante e libertino nella Francia del 1789. Uno attratto dall’altra, li separa la differenza d’età e le promesse fatte da Antoine. Beast è un bandito spietato che dirige una funesta nave, nemico di Antoine che bracca senza tregua. Maurice è il fratello protettivo di Louise che teme un coinvolgimento della ragazza nei confronti di Antoine.



- Cos’è accaduto? – e Antoine trasalì, la mano sulla pistola ancora alla cintola. Si voltò contro la luce della luna che adesso occhieggiava dalla finestra.
- Louise… - sospirò guardandosi intorno istintivamente, raggiungendola veloce per afferrarle le spalle e impedirle di parlare.
- Cosa accidenti ci fai ancora nella mia stanza? – sussurrò terrorizzato dall’idea che Maurice potesse sorprenderli da soli, lei in camicia da notte e lui con i soli calzoni addosso. Non gli serviva un altro nemico, non quella sera.
- Chi gridava e perché i cani abbaiavano? – non colse i suoi timori.
- Domani saprai quello che c’è da sapere, adesso torna nella tua camera e restaci – la zittì con un filo di voce, poi pensò al bastone che avrebbe scandito il suo passo echeggiando nei corridoi.
- Perché sei spaventato? – gli chiese con lo stesso tono flebile, la mano caldissima sul torace, un brivido lo scosse e si allontanò da lei. Louise ci restò male e lui se ne accorse. Il sangue gli ribollì nelle vene, il senso d’inadeguatezza lo aggredì violento, la percezione di quel tocco inatteso lo inebriò come un vino pregiato.
- Non sono spaventato – temporeggiò. Afferrò la camicia riversa sulla sedia indossandola.
- Cos’è dunque successo? – non mollò la presa la piccola Louise, senza rendersi conto di cosa sapesse infondere. Gli venne un dubbio e si fermò.
- Hai idea di cosa significhi trovarsi nella stanza di un uomo? – la interrogò.
- Sei un amico, qual è il problema? – fu disarmante. Antoine dubitò dell’autenticità di tanta sprovvedutezza.
- Il problema è che se tuo fratello ti trova qui, la gola a saltare è la mia – le fece sapere, senza che lei desse idea di comprendere il significato di quelle parole.
- Volevo solo sapere - si lamentò miseramente. Frettoloso, destabilizzato come detestava sentirsi, Antoine la prese in braccio e agguantò il bastone prima che cadesse. Quatto, come un ladro che non aveva rubato nulla, aprì piano la porta e scrutò l’esterno. Silenzio, buio, deserto. Inspirò. Evitando di battere i tacchi degli stivali, rasentò la parete del corridoio, tenendosi nelle zone d’ombra, sino alla stanza che, per la tensione, gli apparve distante mille miglia. Trovava tutto ridicolo, considerando che in realtà non era accaduto nulla, ma le apparenze erano bastarde, lo sapeva, anche se era abile a salvarsi anche nelle evidenze dei fatti. Ma quella era un’altra storia, Louise era un’altra storia, un'altra cosa, una cosa speciale. Ebbe un fermo mentale, rendendosi conto quanto quella ragazzina sparuta fosse ormai importante, dopo pochi giorni, poche vittorie, qualche sforzo ottenuto con il proprio fascino. Tuttavia, la giovane figlia di Juan non sembrava essere particolarmente sensibile a ciò che invece faceva cadere le donne ai suoi piedi. Finalmente aprì la porta della camera di Louise ed entrò, posandola delicatamente sul letto e sistemando il bastone accanto al comodino.
- Mai più. Sia chiaro – le sussurrò a pochi centimetri dal volto, accorgendosi che lei non allentava la presa al collo e incantata lo guardava, mentre i raggi della luna li sfioravano entrambi. Non gli rispose, era senza fiato, Antoine non ne percepiva il respiro, l’impressione fu di un attimo cristallizzato nel cuore della notte, segretamente, assurdamente. Stupidamente? Si ritrasse senza convinzione e la stretta non sembrò cedere al suo tacito invito.
- Mai più – ripeté con un caldo sospiro. Finalmente un alito della giovane lo pervase sulle labbra, lo accese e cancellò tutto il raziocinio sinora mantenuto. Le braccia al collo lo liberarono, ma lui non si ritrasse: occhi negli occhi, così vicini da annegare nel mare malinconico di Louise, da nuotare in quello scintillante di Antoine. Tremarono imprevisti all’unisono. Tremarono, la camicia iniziò a farlo sudare, dopo i brividi della paura.
- Non lo fare mai più – aggiunse il conte, si riferiva a quella specie di abbraccio di ferro, a quel contatto che lo aveva confuso. Lui era quello che era e Maurice lo sapeva. Neppure il pensiero del fratello deciso e misteriosamente a conoscenza dello scagnozzo di Beast lo persuase dall’intenzione, folle e rischiosa, che lo animò.
- Perdonami – si difese Louise timidamente, la testa appoggiata sul morbido cuscino e quei capelli, lunghi e neri come la pece, riversi come neve atra. Antoine sorrise, appoggiato sul materasso, la mano destra affondata, vicino al fianco della ragazza, la camicia da notte claustrale e leggera. Troppo leggera.
- Chiedi troppo un perdono che non ti spetta, non hai colpe a scalfire il tuo animo – disse dando sfoggio della suadenza che era la sua fortuna, o sfortuna, benedizione o maledizione. Il fatto che fosse un uomo solo metteva in discussione molto di lui e della sua apparente grandezza. Louise lo interrogò con lo sguardo allargato, scuro, sempre più scuro e nel buio era facile smarrirsi. Lo pensò lui e lo pensò lei, perché anche gli occhi di Antoine erano scuri, pur così vivi da mettere a disagio in certi istanti. Altro silenzio, altre parole taciute, altro languore ad allacciarli senza che si sfiorassero. Altro silenzio. Silenzio e afa estiva, non bastava la notte, non ora, non per loro. Faceva caldo. Troppo caldo. Erano vicini. Troppo vicini. E il silenzio si fece ovattato, il tempo senza importanza, i minuti, le ore, i secoli o gli anni, tutto relativo, per un attimo, fugace e incredibile, scottante come scottanti furono le labbra di Antoine su quelle di Louise che attonita lo infiammò, inconsapevole si sciolse come cera al sole, perché tutto continuava a essere caldo, incandescente. Il cuore le bruciò nel petto. Sussultò. Non conosceva il bacio, non lo aveva mai immaginato davvero, forse ne aveva letto qualcosa, ma dove? Forse neppure quello. Confusione impossibile da governare fu lo stato in cui cadde tenera e perduta, rispondendo teneramente a un contatto sconosciuto, seguendo un istinto che avrebbe potuto trascinarla in un baratro senza via d’uscita. E al tentativo di ritrarsi dell’uomo, lei lo seguì di alcuni centimetri prolungando quel bacio vibrante, intenso, strano e piacevole, inaspettato e ignoto. No, che non finisse subito l’emozione che finalmente la fece sentire viva, sangue a scorrere, cuore a battere, vene in fermento, mente in volo oltre le nuvole distanti. No, non adesso, non così velocemente… no. La mano sinistra lo trattenne con un lieve tocco alla nuca, privo di forza, un laccio di seta facile da strappare e Antoine non lo strappò, regalandole altra emozione, altro fremito, nuovo brivido. Sarebbe fuggito, sì. Sarebbe scappato nel momento in cui si fosse allontanato dalla fonte di amore cui stava attingendo dissetando un animo arido, mascherato da altruista e amorevole, ma così asciutto da far male quando vibrò dentro, graffiandogli il cuore. Sarebbe fuggito, sarebbe voluto fuggire, lo avrebbe fatto, si… o forse no, forse ancora avrebbe bevuto il vino più buono che avesse mai assaggiato, senza la controindicazione della perdita di lucidità, perché tutto era lucido intorno a loro in quel momento sublime, subliminale. Sarebbe fuggito, no… non ora, non subito, poi, dopo, tra qualche giorno, quando tutto fosse precipitato, anche se ormai erano già in caduta libera: lui lo sapeva, lei no, lei non sapeva niente.
Come ogni incanto, la realtà spezza sempre i fili della magia e il distacco delle loro labbra fu un taglio a fil di spada che li trascinò laddove erano prima che accadesse ciò che mai sarebbe dovuto accadere.
- Non andrò oltre – si affrettò a dire il conte, fermo eppure scompaginato, in una situazione che non ricordava di avere mai vissuto.
- Esiste un oltre?- lo colpì. Lo colpiva sempre senza volerlo, iniziava a sentire il dolore di ferite profonde, quando le era accanto. Sorrise dandole una carezza lieve sulla guancia gelida, tutto il sangue doveva averlo nel cuore a colmare un vuoto incolmabile.
- Sai bene che tutto questo dovrai dimenticarlo, vero? – cercò spasmodico la maturità che sino a quel momento aveva dimenticato. Louise non replicò.
- Come dovrò dimenticarlo io – concluse rimettendosi dritto e lei scrutò il petto sotto la camicia che non aveva chiuso. Tenera annuì senza una lacrima, probabilmente ancora altrove.
- Io – sospirò dandole le spalle ampie, forti, impossibili da non notare. Non disse altro e raggiunse la porta.
- Bada che Maurice non ti colga a uscire dalla mia stanza – lo sorprese con un filo di voce. Non replicò e verificò che non ci fosse nessuno. Uscì e la lasciò sola. Addosso aveva il peso dell’errore, l’unico che gli era stato detto di non fare e, puntualmente, lo aveva commesso, prima del previsto, prima che lui stesso potesse prevederlo. Certo, era quello che era, non era possibile raddrizzare le zampe a un cane e lui era il cane.

 

RISULTATO DEL SONDAGGIO :  5,9/10


 

ROMANCE PARK - BLACK SUN
esprimete il vostro giudizio

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Commenti

Ciao 'Si o no'. Grazie del

Ciao 'Si o no'. Grazie del consiglio. Tuttavia, non comprendo la difficoltà delle parole da me adottate, la lingua italiana ha un vasto vocabolario che io amo usare. Che poi il proprio lavoro bisoigna arrivare a odiarlo per essere accettabile, concordo. Per esperienza lo so. Grazie ancora!

Sono colei che ti ha detto di

Sono colei che ti ha detto di essere sempre diretta. o sì o no, ed era decisamente un no.
Il mio consiglio è questo: dovresti fare una seconda stesura, poi una terza, limando, accorciando, rivedendo i dialoghi e usando parole meno ridondanti e desuete. Ed essere meno prolissa. In parole povere, dovresti arrivare a "odiarlo”, il tuo lavoro (nel senso del libro). È così che succede ed è così che, quasi sempore, scaturisce qualcosa di buono.
Mia opinione, ovviamente.
Auguri.

E' vero, lo giuro! Per ovvie

E' vero, lo giuro! Per ovvie ragioni non posso dire niente... ma è vero! Ahi però... il personaggio di Antoine è molto controverso e, se hai letto tutti i commenti, ho svelato che sotanzialmente non sarà lui l'uomo della protagonista, ma... altro piccolo scoop... uno molto peggio. Aiuto, mi sbottono... mi si scusi.

Però... grazie davvero. Una soddiafazione 'postuma' questa, ne sono lusingata e... un po' emozionata. Lo dico? Posso? Ma si, è un'iniezione di fiducia, grazie. 

Se stai scrivendo anche tu un romanzo... non posso che farti i miei auguri perchè tu lo finisca e che trovi un editore per vedere realizzato un sogno. Mettici la passione che traspare anche solo da questi tuoi messaggi... e il gioco sarà fatto, ne sono certa.
Scrivere deve divertire prima di tutto, deve emozionare, deve dare i brividi!

Direi mille altre cose, ma finirei con il farmi riconoscere e le ragazze di questo blog sono categoriche: anonimato assoluto. Sigh!

L'autrice

Sono sempre io del messaggio

Sono sempre io del messaggio sopra^^

Quindi stai dicendo che è parte di un romanzo di 240 pagine? Sinceramente, vorrei che fosse vero! No, non lo sto dicendo tanto per.. ma mi sono ormai innamorata di Antoine! *-*
Anche io sono una lettrice accanita dei romanzi storici d'amore, ne sto scrivendo uno, è per questo forse che sono così euforica!!
Saluti Clara.

Ciao. Ti ringrazio,

Ciao. Ti ringrazio, carissima. ma questo brano purtroppo non è scritto bene (il risultato lo dice), forse solo interessante, come dici tu. Sei molto carina. Certo, essendo uno stralcio di un romanzo di 240 pagine, è ovvio che non si possano cogliere tutte le sfumature. Chissà, forse un giorno, se accadrà, se il destino lo dispoirrà... ti ritroverai a leggere un romanzo e riconoscerai questa scena, anche se debitamente corretta. Lo spero per me... e per chi un pochino mi ha apprezzata, come te. Grazie davvero.

L'autrice

Ciao, è scritto davvero bene,

Ciao, è scritto davvero bene, in maniera scorrevole e interessante. Hai saputo attribuire ad Antoine un insolito fascino, non solo seduttivo, ma anche sottile e astuto. Però credo che questa tua storia merita di avere una continuazione...! Sarei stata curiosa di leggere di più ;)

E inceve di qui ci sono

E inceve di qui ci sono ripassata, forse telepatia? No, in realtà volevo vedere se c'era qualcun altro da leggere. C'era.

Cara Telenad, ho letto con interesse la tua 'chiusura' e, mi si perdoni, non mi è possibile accettare di buon grado il termine 'volevo far male', perchè io non sono mai atta ad arrecar danno interiore, quando commento, critico o consiglio un'autrice. L'anonimato qui mi è d'obbligo (le regole si accettano o si rifiutano), ma il risultato di questa esperienza non mi ha nè ferita nè offesa, semplicemente mi sono messa in gioco su un brano che per prima sapevo non otimale, anche perchè estrapolato da un intero romanzo inedito. Ho accettato ogni consiglio, ho analizzato ogni riga e ho preso nota con l'umiltà che ho sempre voluto mantenere. E lungi da me insultare chiunque dica la sua opinione, lo farei soltanto se venissi insultata!
Tuttavia, non ritengo che questo brano sia una 'schifezza', è imperfetto, non editato, forse troppo aggettivato, la punteggiatura è da rivedere, certo. Ma l'esperienza che ho alle spalle e i riscontri ottenuti non mettono in discussione la mia convinzione di avere qualcosa da dire, accetto semplicemente la necessità di rivedermi. ROMANCE PARK è notoriamente un arena al massacro tra gli emergenti, è una fossa dove con coraggio ci si getta e con coraggio si ascolta. 

Non comprendo le tue remore e le tue precisazioni, anche se ti ringrazio per essere nuovamente intervenuta a cose fatte. L'interesse, anche se graffiante, per questo mio brano mi fa riflettere e ne sono felice.

Se qualun altro sentisse il bisogno di aggiungere altro, ci mancherebbe... io passo sempre di qui!

Grazie ancora.

L'autrice (sempre con sta firma che mi da spam...)

Magari non lo legge più

Magari non lo legge più nessuno, questo post. Sono arrivata lunga, come spesso mi capita, però ci tengo a chiudere io (o magari l'autrice se ripassasse mai da qua) perchè... perchè sono io che ho dato 'la stura', come si dice dalle mie parti, ai commenti negativi.

L'ho fatto sfruttando l'anonimato, non per codardia perchè non sarei qui adesso, ma solo perchè sapevo che il mio commento avrebbe fatto 'male' e volevo evitare di essere insultata a sproposito.

A sproposito, sì, perchè il punto essenziale è che il commento è stato lasciato per fare un favore all'autrice. I complimenti sono belli e gratificano, ma sono le critiche quelle che scuotono dall'autocompiacimento e aiutano a vedersi, in questo caso leggersi, con occhi e sentimenti diversi.

E credo, spero, che Black Sun lo stia facendo.

Io, sette anni fa, più o meno, lo feci. Mandai ad un laboratorio di scrittura incentrato sul dialogo un 'pezzo' assolutamente strepitoso certa, anzi certissima, che sarebbe stato accolto con stupefatta riverenza per il realismo che vi avevo infuso... praticamente era una serie di frasi smozziacte da punti di sospensione che saltavano di palo in frasca, come spesso accade nei dialoghi frettolosi tra amici di lunga data, i quali, con una sola occhiata e due parole, sanno già cosa si stanno dicendo. Realistico davvero, ma assolutamente incomprensibile per un lettore!

Devo dire grazie a chi ebbe il coraggio di gettarmi un secchio di acqua gelata in testa se oggi scribacchio ancora, se coltivo un sogno, se mia sorella (che non legge romance) tollera ciò che scrivo e se mi emoziono rileggendomi. Se anche sono solo io ad emozionarmi, ad un certo punto... ma chissenefrega!

Sai, Black Sun, l'importante non è arrivare, non è la meta, ma è il viaggio,  è divertirsi e chissà...! che a forza di viaggiare e divertirci...

Telenad

Il sondaggio è arrivato a

Il sondaggio è arrivato a conclusione.
Grazie a Black Sun per aver partecipato al Romance Park ed aver sottoposto con coraggio il suo pezzo al giudizio del pubblico.

Ringraziamo sentitamente le autrici Mariangela Camocardi, Roberta Ciuffi e Miriam Formenti, per essere intervenute, sperando di averle nostre ospiti anche in occasione dei prossimi Romance Park

Certo, Mariangela, hai

Certo, Mariangela, hai perfettamente ragione! (mi permetto di dare del tu per comodità). Scrivere è lavorare, lavorare sodo, duro, quasi soffrire in certi casi. Quando scrivo io ci metto tutto l'impegno possibile e cerco sempre di mettermi in gioco, quando è possibile. Non lo so se pubblicherò mai con qualcuno di importante, ma so che se accadrà sarà per merito perchè, da quello che ho capito, non si va lontano senza impegno.
Se questo mio stralcio non è piaciuto, un motivo deve esserci e studierò a fondo le 'critiche' (intese come letterarie) che ho ricevuto. Vorrà dire ricominciare dall'inizio. Non c'è problema. E' anche vero che non si può imporre a tutti i costi ciò che non riceve un buon consenso, giusto?

Che dire... io non posso che ritenermi molto fortunata (nonostante il mio modo d'essere un po' ruvido): autrici 'arrivate' (io le chiamo così, non so cosa farci) hanno preso in considerazione il mio piccolo stralcio senza valore. Credo di potermi ritenere soddisfatta. Ma anche lettrici e basta (almeno credo) si sono prodigate per me. Ne sono felice.

La reazione umana sarebbe quella di deprimersi e dare spazio alla sindrome del genio incompreso, vero? No, io invece trovo in ogni riga motivo di riflessione. Questo volevo e questo ho ottenuto. Grazie!

L'autrice

Ciao Black Sun, essere

Ciao Black Sun, essere arrivate, se mai si arriva in  un mestiere che è una incessante evoluzione, non comporta certo il privilegio di non subire critiche. Ma quando mai? Sono la prima a criticare me stessa e insisto, per ciò che riguarda la scrittura, sul fatto che se non ci si rimbocca le maniche sudando sangue sulle pagine che si scrivono, non si va molto lontano. Quando mi hanno pubblicato il primo romanzo mi sono fatta un regalo: sono corsa in libreria e mi sono comperata un testo dal titolo "Italiano10 e lode", giusto per fare un bel ripasso della grammatica e delle sue regole. Il talento ha bisogno di tante altre cose per imporsi in narrativa. Ma se si è disposti a mettersi sempre in discussione senza mai stancarsi di "crescere" professionalmente, quella è la strada giusta per riuscire a pubblicare. In bocca al lupo.
Mariangela Camocardi       

Credevo che ormai si fosse

Credevo che ormai si fosse esaurita l'affluenza, visto che domani scade il tempo per votare e commentare, e allora ho voluto rispondere esprimendo le mie sensazioni. Sono lusingata che invece altri commenti sono stati apportati. Grazie.

Roberta Ciuffi, apprezzo la tua precisazione come non nego la mia reazione rigida, ma è giusto che giustifichi questa cosa. In passato ho subito dei giudizi negativi con il cosiddetto sorrisetto e a volte reagisco male in tale senso. Non è accaduto nel contesto della mia scrittura, lo preciso, cose dell'adolescenza, scolastiche, che però mi hanno lasciato il segno. Ecco spiegata la mia precisazione. Per natura e umiltà io accetto, devo farlo, qualsiasi giudizio, negativo e positivo. E ne faccio tesoro, non vado mai in cerca dell'approvazione dei miei lettori, cerco sempre di non conoscerli affatto per non influenzarli. Lungi da me dichiararmi ferita, offesa, distrutta o quanto altro. Scherziamo? Se avessi avuto paura, non avrei certamente partecipato al ROMANCE PARK, notoriamente uno scoglio per esordienti ed emergenti. L'ho fatto proprio per avere un giudizio scevro di conoscenza di me, di simpatia, antipatia e quanto altro. E sono soddisfatta, perchè la sincerità è ciò che cerco.
Grazie, Miriam, per i tuoi consigli che condivido pienamente, che sono ciò che io, dal basso della mia inesperienza, consiglio a chi mi chiede cosa fare e come muoversi. Certo, il mio brano è colmo di difetti, è privo di qualsiasi forma di editing, è ciò che ho scritto di getto, salvo due o tre revisioni. Ma è solo un brano di un lungo romanzo.
E qui, a questo punto, devo svelare a chi ha trovato la differenza d'età fastidiosa, che il protagonista in realtà non sarà il nostro quarantenne impenitente. Tanto, chissà se mai questo romanzo verrà publicato, ho potuto svelarlo. E allora, un successo l'ho avuto, posso dirlo? Antoine doveva risultare odioso... è ho fatto centro. Magari zoppicando, ma ho fatto centro.

Per l'anonimato, non è una mia scelta mantenerlo, nel senso che le ragazze del blog sono chiarissime nelle regole: anonimato prima, durante e dopo. Non posso mancare a una regola che ho accettato.

Visto che non è mai troppo tardi... a questo punto mi aspetto altri commenti. Se non sarà così, ringrazio ancora per tanta attenzione.

L'Autrice

ps: mi tocca firmare così perchè altrimenti mi dà spam. Non ho idea cosa voglia dire, ma non mi prende il commento.

Cara Black Sun, il mio non

Cara Black Sun, il mio non voleva essere 'un aneddoto simpatico', ma solo esplicativo. Ho un bambino piccolo e sono abituata a spiegarmi per esempi: se la cosa ti ha ferita, me ne dispiace. So che il lavoro di una scrittrice è come un corpo dolente, ogni sfioramento provoca una reazione protettiva. Però non è con quella che si cresce. Roberta Ciuffi -che non ama l'anonimato. 

Cara Black Sun,  non avrei

Cara Black Sun,  non avrei voluto intervenire, dal momento che so quanto male facciano i commenti negativi; più che mai, immagino, fatti a una giovane aspirante scrittrice che potrebbe decidere di gettare la penna, magari sbagliando.  Tuttavia ho infine deciso di farlo. 
 
Qualche errore nella punteggiatura passi; tutti ne facciamo, magari per distrazione.   L’importante  è  che non stravolgano il senso di una  frase.   
Io immagino che tu ti sia lasciata prendere dalla foga del racconto, dalle emozioni che avevi dentro. Probabilmente recitavi  mentre scrivevi questa scena;   lo dico perché spessissimo lo faccio anch’io  e quando è così ti assicuro che tutto passa.
Il gioco, il buon gioco, sta nelle stesure; una, due,  tre, anche di più se necessario;  magari fatte qualche giorno dopo, per controllare che quello che si è scritto non risulti confuso agli occhi degli altri.  Lavoro che temo tu non abbia fatto. 
Vedi, se una frase alla fine è chiara,  se dopo le stesure risentiamo le emozioni   che avevamo dentro quando abbiamo scritto il pezzo originale,  sta’ certa che anche le lettrici le sentiranno. 
A quel punto  potresti avvalerti, se possibile,  dell’aiuto di qualcuno che  abbia il coraggio di essere impietoso.  Io a lavoro finito chiedo sempre aiuto a una delle mie figlie, che non è un’amante dei romance e quindi ottimo giudice per quello che mi interessa sapere.  Infatti non le domando se il lavoro le piace;  anzi, non lo voglio nemmeno sapere.  Quello che mi interessa è se i passaggi le  sono chiari e se certe scene  le hanno suscitato almeno un briciolo di emozione.
 
In quanto alla trama,  per gli stessi motivi che ha elencato Andreina,  anche a me non piace  che una ragazzina di diciassette anni stia con un uomo di 40.   Insomma,  un uomo di quell’età io non lo considererei mai un  protagonista,  piuttosto  un personaggio secondario, sgradevole a volte. Forse perché sono una mamma e non avrei mai voluto vedere un quarantenne  insidiare una delle mie  figlie adolescenti.  Non avrei accettato neppure se fosse stata lei a provocarlo.  Voglio sia chiaro, tuttavia,  che questo è solo un mio pensiero; molte lettrici apprezzano questa differenza d’età,  e in alcuni commenti lo hanno detto apertamente.
 
Hai detto che non mollerai, e questo mi fa piacere.  La passione, come diciamo tutte,   va coltivata  assolutamente.  L’importante è fare tesoro  dei  consigli spassionati  delle amiche che hanno commentato.  
 
Un abbraccio cara amica.

Miriam Formenti

A giochi quasi fatti, credo

A giochi quasi fatti, credo sia d’obbligo, prima di tutto, ringraziare chi ha speso un po’ di tempo a leggermi, nonché a commentarmi. Questa esperienza voleva essere motivo di apprendimento e la è stata per me, ho imparato cose molto importanti sulla mia scrittura e sul mio stile. Prima regola che devo rivedere e studiare è senza dubbio la punteggiatura, considerando che più di una persona ne ha sottolineato la scorrettezza. La narrazione frammentata evidentemente non piace e rispetto questo gusto. Ho apprezzato quasi tutti i commenti, anche quello che ha detto semplicemente no: così funziona, una cosa piace o non piace, ci sta. Nessun problema per l’anonimato (quando esistente), l’ho ritenuto opportuno per chi lo ha scelto, un giudizio non deve avere freni se è richiesto secco come questa iniziativa impone. Accetto dunque il responso non certo a me favorevole, ma con umiltà mi sono presentata e con umiltà prendo nota di tutto. Ovviamente non posso non ringraziare chi invece mi ha apprezzata e mi ha colmata, pur senza gonfiarmi a dismisura, di orgoglio.
Tuttavia, non credo che sia d’obbligo in questa sede accettare ogni cosa con remissione e passività, confrontarsi non significa lasciare che l’offesa sottile passi per responso obiettivo. Siccome abitualmente non tengo la bocca chiusa, credo che un accenno a chi si è fregiato del proprio ‘titolo’ per sparare a zero debba essere fatto. Chi è arrivato ha il diritto di dire la sua come tutti, ci mancherebbe, graditi sono stati i commenti di autrici che io reputo di rilievo, ma una di loro ha assunto quell’aria ironica e pungente che mi ha delusa sulla persona. Sparare sulla Croce Rossa con aneddoti pseudo-simpatici e fini a se stessi non lo trovo di classe, giustificare magari l’eccesso di aggettivi è forse più professionale. Anche questo ho imparato in questa avventura: qualora dovessi avere un giorno il successo (cosa certamente improbabile, sono la prima dirlo), sarà mia premura non ergermi mai giudice sarcastico nei confronti di chi sta cercando una strada, magari illudendosi, ma senza fare del male a nessuno.
L’ultimo ringraziamento vuole andare a questo blog, che seguo con interesse spesso e volentieri. Grazie per la professionalità e la disponibilità. Magari ci riproverò, con un altro nickname, eh?
Ciao a tutti quanti.
 
L'autrice

Grazie a Roberta Ciuffi per

Grazie a Roberta Ciuffi per il suo intervento, è davvero un onore ospitare i pareri e i consigli da delle professioniste nel nostro romance park.

Ho avuto difficoltà a

Ho avuto difficoltà a finire l'estratto, l'autrice non me ne voglia!
Ma sinceramente oltre al testo che non mi è piaciuto, mi disturba tanto la differenza di età tra i protagonisti.

Una ragazza di 17 anni con un uomo di 40,  mi suscita pensieri non gradevoli, lo so che a quei tempi era così, ma  sinceramente mi infastidisce; no, non sono bacchettona hehhehe, è solo una mia opinione personale.

Però vorrei incoraggiare l'autrice ad andare avanti, perchè sono tanti gli autori a cui hanno bocciato i romanzi e che invece poi son diventai famosi!

Non ho i numeri per fare

Non ho i numeri per fare considerazioni di carattere tecnico: punteggiatura, i dialoghi, i periodi....posso solo esprimere le mie sensazioni di lettrice, che di fronte a questo estratto suonano un po' confuse, confesso di non essere riuscita a rimanere incollata alla lettura, mi sono un po' persa,
Tanti in bocca al lupo all'autrice e l'invito caloroso a non mollare.
Anita76

Concordo con coloro che mi

Concordo con coloro che mi hanno preceduta.
La trama è gradevole, ma la forma espressiva è pesante e confusa. La punteggiatura, assolutamente inadeguata, rende ancora meno comprensibile la lettura.
Non mi era mai capitato di leggere due volte una frase per comprenderne il significato (neanche per scrittori del calibro di Machiavelli, Tolstoj, Flaubert...).
Porgo le mie scuse all'autrice, ma questa è la mia opinione.
Annamaria

Questo pezzo mi ha fatto

Questo pezzo mi ha fatto venire in mente la mia vecchia vicina di casa, che quando faceva le torte raddoppiava le dosi degli ingredienti più ghiotti -zucchero, uova, cioccolata- pensando che questo le rendesse più buone. Inutile dire che così non era. Moltiplicare le parole nell'esprimere un concetto, un sentimento, non lo rende migliore. Per la mia esperienza, e forse anche per mio gusto personale, meno è meglio. Bisogna trovare una misura, un equilibrio per non scadere nell'insalata di parole, un turbine di frasi senza soluzione di continuità, in cui ognuna confonde ulteriormente il concetto precedente. E non abbandonarsi al gusto dei termini inconsueti, che non paga mai. Cara Black Sun, spero di non averti offesa. Di solito non commento questi brani, ma la passione che traspare dal tuo lavoro meriterebbe un risultato migliore. Roberta Ciuffi

Purtroppo, per quanto

Purtroppo, per quanto riguarda la lettura, mi trovo concorde con le opinioni precedenti.
L'idea mi piace, ho sempre avuto passione per le storie dove lui è maturo e lei ragazzina tuttavia non è bastato a farmi piacere l'estratto che trovo mal strutturato sotto tanti aspetti, in primis la punteggiatura.
Naturalmente è soltanto un opinione e auguro all'autrice ogni bene e la possibilità, magari più avanti, di farmi cambiare idea.

Un saluto speciale a Mariangela, è un  piacere averti qui.

Mi dispiace, ma credo

Mi dispiace, ma credo veramente che la scrittrice debba migliorare e perfezionare il suo modo di scrivere: ora risulta poco comprensibile e a volte scorretto.
L'importante, comunque, è non arrendersi e studiare molto.

Giorgia

Grazie alla signora Camocardi

Grazie alla signora Camocardi per essere passata da noi e per aver dato il suo prezioso parere. Siamo sicure che contributi così autorevoli possano fornire un valido aiuto a chi si appresta a entrare nel mondo del romance.

Di solito incoraggio sempre

Di solito incoraggio sempre chi ama scrivere e desidera pubblicare.  I sogni sono sogni e vanno rispettati comunque. Premesso questo e lungi da me l'intenzione di inferire, ammetto che arrivare in fondo a questo estratto è stato abbastanza difficile. Penso che un editore avrebbe la stessa reazione. Al di là di una puntegggiatura e di una forma espressiva sui quali si occorre  lavorare ancora molto, mi sento solo di aggiungere che in un romanzo, più che volersi  distinguersi nello stile, l'impegno di un autore dovrebbero essere teso a suscitare emozioni nel lettore. Questa è solo la mia opinione, naturalmente.

Mariangela Camocardi      

Io sono sempre molto diretta.

Io sono sempre molto diretta. O sì o no.
Questo è decisamente un no.
Non lo comprerei mai.

@ 7 Io invece ho

@ 7
Io invece ho apprezzato molto lo stile della scrittrice. Spesso aimè leggo
cose già lette e nei contenuti e adirittura nelle stesure. Qui, proprio questo che tu hai visto come frammentazione, io l'ho interpretato come uno stile molto personale.
Non prenderla come una critica alle tue osservazioni, ma una considerazione, un altro punto d vista.
PATTY

Che bello, sono contenta di

Che bello, sono contenta di leggere un Romance Park dopo tanto tempo! Purtroppo però ho avuto difficoltà a seguire questo brano, non è per niente fluido e c'è un uso improprio di alcuni termini. Sarà una scelta stilistica,ma secondo me ne viene penalizzata la fruibilità da parte del lettore e la definizione dei personaggi, che vengono fuori molto poco. Mi sembra tutto piuttosto confuso, forse alleggerendo le frasi e usando la punteggiatura in maniera differente risulterebbe più scorrevole. E' la mia opinione si intende e spero che Black Sun non si offenda .
Ciao e buona fortuna.
Mari

Ciao, ho letto molto

Ciao, ho letto molto attentamente, e diverse volte. Perché non è facile comprendere questo pezzo. Non so per quale motivo hai scelto di frammentare in quel modo le frasi, ma personalmente, se non fosse un Romance Park, avrei abbandonato la lettura dopo un paio di righe.  
La seconda cosa che mi ha infastidito, è stato l’utilizzo di termini specifici in modo del tutto arbitrario. Mi piace la sperimentazione, ma in questo pezzo c’è troppa disinvoltura con le parole, e alla fine ho provato solo una grande confusione.
Per riassumerti la cosa, ti metto una tua frase: - Chiedi troppo un perdono che non ti spetta, non hai colpe a scalfire il tuo animo – disse dando sfoggio della suadenza che era la sua fortuna, o sfortuna, benedizione o maledizione.
Mi dispiace, ma non ha senso.
Un uso più appropriato dei termini, meno frammentazione, potrebbe renderlo più comprensibile.
Ciao
Laura

 @ commento 3 La

 @ commento 3

La protagonista  ha solo 17 anni. Credo che l'autrice abbia voluto rimarcare la differenza e d'etàdie formazione  e di esperienze dei due protagonisti. Ho percepito una costante tensione  tra i due protagonisti senza che l'autrice abbia avuto necessità  usare scene esplicite....BRAVA!!!!!

PATTY

stile ricco ma non pesante,

stile ricco ma non pesante, un linguaggio complesso, punteggiatura da rifinire ma si tratta di un peccato venale. Se mi è piaciuto? Molto. Raffinato, con due personaggi credibili e ben strutturati. Sì, vorrei leggere il resto!
s.

Mi spiace... lo trovo

Mi spiace... lo trovo faticoso da leggere e non sono neppure riuscita a finirlo, mi sono arresa quando ho incontrato il maxiparagrafo dopo che lui l'ha portata in camera.
Forse c'è la volontà di usare uno stile 'originale'?Troppa originalità però, temo, allontana dalla buona comprensione...
Opinione personalissima.

mi piace la trama  ma la

mi piace la trama 
ma la protagonisra e troppa igenua dei rapporti carlali !!!!
ma ottimo come inizio romanzo 
spero che ci sia il intero romanzo publicato nellsa libreria

Molto bello l'estratto e

Molto bello l'estratto e molto ben scritto...fluido.
Mi piacerebbe  leggere la storia per intero. La curiosità è molta.
Complimenti alla scrittrice
PATTY

Ciao,ho letto l'estratto e mi

Ciao,ho letto l'estratto e mi è piaciuto molto.L'unica cosa,forse avrei reso la punteggiatura più fluida in alcuni passaggi.Però mi piace molto l'intensità che si percepisce fra i due,il fatto che lui sia così combattutto e lei così ingenua,quasi irreale.Mi piace.
Ritag23

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