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Domenica, 26 febbraio, 2012 - 22:25
Chiaromattino

Romance? Sì, grazie.

Avvincente, divertente, emozionante. La letteratura sentimentale ha origine in un passato illustre, che ha generato opere di grande prestigio, preferendo rivolgersi a un vasto pubblico, anche popolare. È dunque questo il suo limite?

 

Nonostante il termine romanzo sia stato coniato nel medioevo, il concetto in sé affonda le sue radici in un passato lontano, a quando ancora le storie potevano essere solo raccontate. È dunque nella notte dei tempi che si perdono le origini di quella letteratura popolare, e per certi versi sentimentale, che pone le basi per uno dei generi di maggior interesse ed enorme seguito. Solo qualche secolo più tardi, con l’avvento dell’Ellenismo, questo genere letterario assume dei contorni più chiari, divenendo il progenitore di ciò che oggi chiamiamo comunemente romanzo.
Che in origine fosse il prodotto della tradizione orale e che poi abbia acquisito la dignità di nomi come mythos, drama, historìa, non ha importanza poiché il significato ultimo era, ed è, quello di un’opera di divulgazione che per la prima volta tiene in conto i desideri del suo lettore, combinandoli con quello dell’autore.
É così che nasce il romanzo popolare o di evasione.
Probabilmente è questo patto tra lo scrittore e il lettore ad aver alimentato una sorta di condiscendente dileggio verso il romanzo d’intrattenimento, che per sua natura trova giustificazione nel piacere stesso del narrare. Infatti tutto ciò che viene consumato, ed è fruibile dalla maggior parte del pubblico sembra perdere la sua prestigiosa caratteristica di letteratura elitaria.
Questo d'altronde è ciò che è accaduto a opere di straordinario pregio artistico letterario e di grande successo popolare, che al loro esordio furono considerate non solo minori, ma di discutibile moralità.

E stessa sorte subirono i romanzi pubblicati a puntate nei giornali, comunemente conosciuti come romanzi d’appendice o feuilleton. Per farvi un esempio di quanto oggi la questione sia stata rivalutata, posso solo dirvi che in questa modalità estremamente fruibile e divulgativa furono pubblicati romanzi come Madame Bovary di Flaubert, La freccia Nera di Stevenson e molti altri che oggi, al contrario, vengono definiti assoluti capolavori.

Eppure negli ultimi anni, la condiscendenza iniziale per il romanzo d’evasione e di genere, si è trasformata in una sorta di derisorio disprezzo.  
Potremo provare ad attribuire la responsabilità di questo fatto ai temi, che sono divenuti profondamente romantici, e palesemente sessuali, ma io ho il sospetto che la questione sia più complicata e trovi la sua spiegazione in un ambito molto meno obiettivo e più sociale. Il fatto che si tratti di romanzi dedicati a un pubblico femminile ma scritti, a differenza dei secoli scorsi, prevalentemente da donne, li definisce quasi automaticamente.

Dimmi cosa leggi, e ti dirò chi sei! Esistono davvero motivi di biasimo verso il tema amoroso? Si tratta forse del vecchio pregiudizio che vuole la logica contrapposta al sentimento? O ci sono altri aspetti più oggettivi che lo giustificano?

 

Romanzi di serie b. Ne vogliamo parlare?

Il romance, insieme alla letteratura sentimentale, in Italia viene considerato un sottogenere, e questo per voler usare un eufemismo. Raramente si trova in libreria, ma quasi sempre è reperibile in edicola. Già questo fatto, che è una caratteristica tutta italiana, dovrebbe far riflettere. Questa collocazione è certamente indicativa del valore che già all’origine, viene attribuita al prodotto. A questa tristezza si aggiunge un altro aspetto veramente poco apprezzabile, ossia il suo aspetto.
Generalmente il romanzo sentimentale è confezionato con una veste grafica discutibile, che informa malamente il lettore e che ne esalta alcune caratteristiche tipiche, oscurandone volutamente altre e dando un’idea illusoria ed estremamente riduttiva di ciò che racchiude in sé un’opera di questo tipo.
Per capirci è come se a un thriller mettessero in copertina i resti umani di una vittima.

Non si tratta dunque solo di temi, di poca attinenza con la realtà, di anacronismo storico, tutte accuse infondate rivolte al genere sentimentale. Ciò che fa davvero storcere il naso a chi il romance proprio non lo conosce è l’immagine che anche l’editoria ha contribuito a creare, e che delega ad una coppia in abiti succinti e in atteggiamento inequivocabile, il compito di rappresentare una profonda, o tormentata, oppure anche divertente storia d’amore, nata e sviluppata in un contesto storico o contemporaneo.

C’è inoltre un ulteriore aspetto di cui tenere conto, che di certo non gioca a favore della qualità del romance. Si tratta dell’apporto di tipo manageriale ed economico che gli amministratori di grosse aziende hanno deciso di adottare  come linee guida, e che hanno come unico obiettivo cavalcare i numeri. Questi teorici e tecnici hanno standardizzato al massimo ogni aspetto della questione sentimentale, ricavandone schemi e imponendoli alle autrici, che per poter pubblicare sono costrette a piegarsi a norme ed esigenze editoriali specifiche. 

Non entro nel merito della questione, ma sono abbastanza sicura che un atteggiamento di questo tipo non potrà che danneggiare il genere, già ampiamente stereotipato.  
Tutta questa serie di considerazioni potrebbe spiegare perché uno dei generi letterari che comunque sostentano il mercato dell’editoria mondiale, sia universalmente così denigrato.
I numeri, infatti, parlano chiaro. Cifre come un miliardo e mezzo di romanzi venduti in America nel solo ultimo anno, non possono essere né travisate, né tantomeno discusse. E anche se l’obiettivo dei ben pensanti sia negare l’evidenza, il fenomeno è talmente palese da far cadere nel ridicolo chiunque tenti di relegare questo genere destinandolo all’ipotetica soddisfazione dei bisogni insoddisfatti di una certa categoria di povere donne. Sesso compreso.
Le sue origini inoltre, come ho già accennato, sono le medesime di tutta la letteratura, anzi a voler essere più precisi è proprio il sentimento uno dei pilastri che sostiene le varie vicende epiche e storiche che fanno parte della tradizione, ed è sempre l’amore il protagonista di secoli di produzione letteraria. Tuttavia è anche vero che non sempre in queste opere si giunge all’atteso e sospirato lieto fine, che invece è caratteristica del romanzo d’evasione.

A disturbare una certa cerchia d’intellettuali e benpensanti è dunque la soddisfazione di quegli elementi fondamentalmente romantici che fanno sognare e sospirare gli ammiratori di questo genere, che sono in gran parte donne.
Il fatto che il romance e il romanzo sentimentale siano letti e scritti dalle donne, che rappresentano anche la categoria più importante di lettori, è un’ulteriore prova a sostegno di quelle tesi che relegano il romanzo sentimentale a genere letterario di serie B.
Sarebbe doveroso un approfondimento in questo senso, che dopo un’analisi lucida e accurata possa rispondere a questo tipo di accuse infondate, e scaturite da una profonda misoginia della società non solo maschile, ma anche di ciò che resta di quella corrente di pensiero che vuole le donne finalmente libere dal giogo della famiglia e della maternità.
Molti non comprendono che è nella condivisione dell’amore, nell’esaltazione della femminilità, nell’accettazione dei propri bisogni che in definitiva la donna cerca e poi trova la soddisfazione del suo immaginario, e non di certo nella sottomissione.
Ma sorvoliamo la spinosa questione, vi risparmierò le infinite teorie contro il romance che vanno dal danno psicologico che provocherebbe nelle giovani menti, all’istigazione al vittimismo. Come se i violenti, i prevaricatori, gli stalker fossero il prodotto collaterale di un certo tipo di lettura.

Leggo ciò che mi pare, e non ho motivo di vergognarmi. Questo è il concetto che riassume una serie di iniziative nate per divulgare e sostenere la letteratura sentimentale. Siamo forse a una svolta?

 

Possibili soluzioni e alternative

Negli altri paesi il genere romantico gode di riconoscimenti, ha riviste dedicate, spazi nei quotidiani più seguiti, siti on-line, premi prestigiosi quali il RITA che viene deciso durante il congresso annuale dell’associazione degli scrittori americani di romance ( RWA).
Che non si premi un'unica opera, ma che ci siano diverse categorie che vanno dal miglior esordio, al paranormale, all’Inspirational romance, fino a toccare tutti i generi possibili, dà un’idea abbastanza precisa di quanto il genere abbia la sua giusta considerazione. Ma le associazioni di autori offrono anche un altro importante servizio, infatti molti di loro si sono riuniti in blog e siti che si occupano di trasmettere le loro conoscenze scaturite da anni di lavoro, competenza  e da successi conclamati.
Divulgazione dunque è la parola chiave per trascinare fuori dalla ghettizzazione questo genere letterario che merita considerazione e rispetto, e che va preso per ciò che è, un mezzo per trascorrere ore liete, avvincenti, romantiche, commoventi e anche di riflessione.

Visto che noi donne non solo rappresentiamo la categoria più numerosa dei lettori, ma siamo per natura fornite di notevole buon senso, abbiamo sentito il bisogno di cambiare le cose. È dunque nata sotto la spinta di questa esigenza la prima Mailing List di discussione sui romanzi rosa, fondata da Sonia aka Ainos, e che a tutt’oggi conta centinaia di iscritti. In seguito il primo blog Isn’t It Romantic? ha allargato il discorso inglobando realtà europee e poi mondiali dedicate al romance in tutti i suoi aspetti, dall’arte alla musica, e dando visibilità alle autrici non solo straniere ma anche italiane.

Ben presto altre donne intraprendenti e dinamiche hanno voluto interpretare questo genere letterario, così sono nati altri blog, Forum e gruppi di discussione e lettura che giornalmente si occupano di diffondere la passione per la lettura sentimentale.

E siamo solo all’inizio…

 

Pubblicato su Romance Magazine n° 0

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Commenti

Ritratto di MissWentworth

mi unisco anch'io ai complimenti

per la lucida analisi di Chiaromattino.Non ho molto da aggiungere rispetto a ciò che già è stato detto,ovviamente anch'io come tutte voi mi chiedo perchè ci si dovebbe vergognare di leggere un certo genere di libri. Inoltre vedersi etichettate in un paese dove i modelli che ci propongono sono quelli del Grande Fratello e L'isola di Famosi...bhè proprio non l'accetto :p Quindi avanti così,io non giudico chi preferisce determinate letture o programmi tv,e mi piacerebbe non essere giudicata o etichettata per quello che leggo io.

Ritratto di Elnora

E' un articolo davvero da non

E' un articolo davvero da non perdere, una fotografia competente e lucidissima. Come non concordare? la questione sociale, l'avvento del web 2.0 con i blog, forum e mailing lists. E' già stato detto tutto, ma mi piacerebbe aggiungere la mia esperienza personale. Ho cominciato a leggere Romance da pochi anni perchè prima sono stata vittima degli intellettuali bacchettoni- sopratutto a scuola dove impongono solo certi tipi di lettura e non invogliano alla Lettura- per cui avevo gli occhi bendati. Poi sono approdata a questo meraviglioso blog e si è spalancato un universo. C'e' una chiusura e uno snobismo fuori di qui che è davvero imbarazzante, però sono fiduciosa in un futuro cambio di rotta.

Ritratto di Chiaromattino

Io leggo romance

Ciao

sono molto contenta che l'articolo vi sia piaciuto, vi ringrazio di avere lasciato il vostro parere, che per noi è davvero prezioso.

Dobbiamo credere nel fatto che abbiamo il sacrosanto diritto di leggere ciò che vogliamo, senza sentirci in dovere di dare spiegazioni a nessuno. E fare gruppo, pensare in rosa, è una delle cose che ci farà crescere.

A presto e tanti baci

Ritratto di Telenad

E comunque non ho capito...

E comunque non ho capito... che male c'è a desiderare il grande amore?

E non è che magari proprio noi che siamo romantiche e che diamo valore ai sentimenti siamo più portate a guardare non solo i difetti dei nostri compagni ma anche i nostri?

E' una provocazione lo so, ma non sono io che tutto il giorno ciancio contro mio marito, che dico di stare bene da sola, che prima di sposarsi bisogna 'provare' il compagno perchè potrebbe rivelarsi un disastro visto che gli uomini sono tutti uguali e che pensano solo a  'quello'... no, quelle sono le mie pragmatissime colleghe che si scandalizzano al solo sentire 'romanzo rosa' e che si vantano di non averne mai letto uno!

'Ma non avete letto la saga di Twilight?'

'?????'

'Beh, lo Urban Fantasy e lo Young Adult spesso, come in questo caso, sono romance...'

Ritratto di Sherazade

Romance che passione!

Leggo romance da pochi anni grazie ad una amica che me ne regalò uno a Natale ed ancora adesso la ringrazio!

I romance mi hanno aiutata in un momento particolarmente difficile della mia vita e grazie a loro, al lieto fine assicurato, alle belle storie raccontate sono riuscita a superare momenti tristi.

Sono una compagnia alla quale oramai non rinucio più e sono diventata una accanita sostenitrice del genere rosa!.Li leggo in ogni luogo, infischiandomene di quello che possono pensare gli altri.

Regalo alle amiche solamente romance, ovviamente quelli che secondo me sono super! e sono riuscita ad attirare diverse nuove estimatrici.

Per questo dico: Grazie Romance di ESISTERE!!!!!!!!

 

 

Ritratto di Niki

brava!!!!

Condivido con tutto quello che hai scritto. Non mi vergogno di leggere romance, anzi li leggo dappertutto nella sala di attesa di un dottore, nell'ufficio postale o in autobus. Ma purtroppo spesso mi vedo osservare con aperta curiosità e con sorrisetti di condiscedenza come se fossi mezza scema perchè leggo romance. Sicuramente non ne faccio un problema, leggo e continuerò a leggere romance che ne pensino gli altri.

Che passione!

Come da oggetto: che passione, in questo articolo! La medesima emozione che si sente sempre vibrare tra le lettrici di romance (e perché no, tra le scrittrici) e che raramente si trova in altri generi letterari. Quanto agli effetti deleteri sulla psiche delle donne, io mi chiedo: ma a leggere thriller e noir, si diventa serial killer? E' un quesito di cui non ho mai trovato traccia nelle considerazioni dei critici. I quali d'altra parte si sono sbracciati ad argomentare sulle caratteristiche negative del romance, ignorando le sue capacità curative. Perché il romance fa bene all'anima! E' la vita come dovrebbe essere, dove i cattivi vengono puniti, i buoni ricompensati e il vero amore non si perde mai. E anche se noi sappiamo che la realtà non è sempre così, passare qualche ora in questo mondo... migliorato... è un po' come passare qualche giorno in una beauty-farm. Non sarà la vita vera, ma quanto ci fa bene! Roberta Ciuffi

Bellissimo articolo!

Oltre a rinnovare i complimenti alla bravissima Chiaromattino e ad appoggiare tutte le sue opinioni, che in realtà per me soo fatti oggettivi, volevo dire una cosa  VeronicaBennett

 

...

 

Cara ovvio che non c'è differenza, io adoro entrambi!!!

Quindi hai un esempio vivente del to pensiero

 

Libera

Impariamo a fare gruppo!!!!

Bellissimo articolo che condivido in pieno.
Un altro aspetto che segnalo è che ho sentito critiche e giudizi molto duri sul genere rosa anche da parte di donne. E queste critiche non erano incentrate sulla qualità del romanzo con una recensione obbiettiva e costruttiva ma nel classificare le lettrici come delle donne di poca cultura e totalmente al di fuori della realtà. Non capisco se queste critiche è per sentirsi agli stessi livelli polemici dei maschietti, oppure perchè in realtà non si sono mai prese la briga di approfondire veramente il rosa.....leggendolo.
Come se affermare o leggere di sentimenti fosse un peccato di cui ci dovremmo vergognare!!!!.
Credo si riesca ad essere donna di grande professionalità nel proprio lavoro, dove intelligenza, organizzazione, senso pratico non è da meno dell'uomo, ed avere quest' aspetto dolce e romantico che fa apprezzare il genere rosa.
Come in tutte le cose, si trovano romanzi rosa scritti bene e quelli no...come si trovano libri in genere scritti bene e quelli no.........e comunque anche qui c'è sempre da tenere conto anche del gusto personale.
Quindi questa ghettizzazione del romance la trovo - scusate del termine - "idiota".

PATTY

Ritratto di Telenad

Certo Patty!

Io ho gelato i colleghi ingegneri super super un giorno, e adesso (oltre a stare attenti a quello che dicono come lo dicono) mi guardano con curiosità come se fosse impossibile conciliare una posizione di responsabilità con gli harmony (come l'hanno capita loro che è il romance)... io sorrido condiscendente e cerco di avere pazienza: con il cervello tutto concentrato su volt, ampére, induttanza e distorsione delle armoniche è chiaro che anche la loro capacità di comprensione è un pochino distorta, no?

Ritratto di Bluefly

 Bell'articolo che condivido

 Bell'articolo che condivido assolutamente. 

L'Italia è un paese di intellettuali bacchettoni in cui la letteratura di genere ha sempre trovato difficoltà e ghettizzazione. Lo erano la Fantascienza e il Fantasy fino a non molto tempo fa (se pensiamo che all'università, ai miei tempi, laurearsi su Tolkien era considerato "bizzarro...) e persino il Giallo.

Essendo però questi dei generi indirizzati ad un pubblico misto, e pubblicati anche in libreria, anno dopo anno la critica ha cominciato ad accettarli. Faccio tuttavia notare che si tratta di generi che in Italia vengono molto tradotti ma soprattutto di autori maschi. Con l'Urban Fantasy abbiamo ristabilito un po' le quote rosa, ma siamo ancora indietro.

Il Romance  parte due volte svaltaggiato; non solo è letteratura di genere, ma è pure scritto da donne prevelentemente per donne. Peggio di così...

La scelta delle copertine è piuttosto indicativa: anche li il corpo della donna è spesso scoperto, esposto, usato per attirare l'occhio ma non certo per rendere merito al libro. Come donna, a volte, mi sento davvero in imbarazzo. Ma non verso l'edicolante, che non me ne può importare di meno. Verso me stessa, verso il mio stesso genere. Si può fare di meglio, o no?

Autrici come Anne Stuart non hanno nulla da invidiare a tanti autori/autrici venduti in libreria, anzi. E' solo ipocrisia, e in Italia la classe intellettuale ne è strapiena. 

Quando poi sento dire che leggere Romance è dannoso perché così le donne aspettano il principe azzurro e svalutano il rapporto di coppia "autentico", mi cadono le braccia. Ho sempre letto romanzi fantasy e non ho mai pensato di andare al lavoro sul cavallo alato. Si vede che pensano che noi donne siamo proprio sceme.

Ma allora non andiamo nemmeno più al cinema. Personalmente non ho mai incontrato uomini come johnny Depp o Keanu Reeves... 

Mi fermo qui per ora. Sto diventando troppo polemica

 

 

Ritratto di VeronicaBennet

Un articolo splendido, brava!

Un articolo splendido, brava! Purtroppo sono costretta a condividire ogni parola. Dico purtroppo perchè, nonostante io non abbia mai dato peso al giudizio degli altri, mi rendo conto che la realtà è proprio questa. Molte persone si vergognano a leggere romanzi rosa in pubblico e la società, che ancora non ne ha riconosciuto il valore, non le aiuta.

Personalmente non trovo nessuna differenza tra un lettore di Karen Robards e uno di Ken Follet. Non ho mai vissuto una battaglia interiore nella scelta delle mie letture e non ho mai sofferto delle battutine altrui, che talvolta sono arrivate. Penso che si tratti semplicemente di una questione di gusti e il problema è di chi non capice questo concetto, non di certo mio.

Per concludere w il romance... in tutte le sue sfumature :)

Ritratto di Antonella

Splendido articolo

Bravissima Chiaromattino!

Il tuo articolo offre una panoramica a 360° del mondo del romance, con particolare riferimento alla scarsa considerazione (quando non è aperta denigrazione) del genere da parte di molti. L'analisi è completa: dalla nascita e dalle origini della letteratura sentimental-popolare, alla corrente ghettizzazione imposta alle vendite (edicola). Purtroppo, il fatto che i nostri amati romances siano considerati ancora oggi non un'opera letteraria ma un prodotto commerciale, è la loro condanna. Come prodotti, infatti, sono sottoposti a quelle rigide regole di economia "per cavalcare i numeri" che penalizzano fantasia e creatività a favore di schemi precostituiti. La voce delle lettrici, grazie anche a forum, a blog e a riviste specializzate, inizia ora ad avere importanza. Sta a noi, far pesare sempre di più la nostra opinione.

Baci

 

Ritratto di Telenad

Io sottoscrivo!

Sono uscita dall'ombra della 'vergogna' di leggere romance dieci anni fa grazie a due fattori:

1) un uomo 'illuminato' che non ha mai denigrato le mie letture (anzi mi invidia la capacità di passare da un libro all'altro come ciliegie in una ciotola)

2) la Mailing List dei romanzi rosa di AINOS che per la prima volta mi ha fatto rendere conto di quanto belle persone accomuna l'amore per il romance

Negli ultimi dieci anni ci siamo fatte sentire, abbiamo preteso la dignità di 'lettrici' senza etichette e senza sorrisetti scemi... continuiamo a pretenderla!

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