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Recensione Trilogia Io ti guardo, Io ti sento, Io ti voglio
Recensione Trilogia Io ti guardo, Io ti sento, Io ti voglio
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Recensito da

Panthy
Autore: 
Irene Cao
Edito in Italia da: 
Rizzoli 2013
Formato: 
trade paperback
Genere: 
erotico contemporaneo
Ambientazione: 
Italia
Livello di sensualità: 
burning/estremo
Voto/Rating: 
8/10

Dopo aver letto le “Cinquanta sfumature …” e qualche romanzo che lo emula e un paio di libri erotici della collana “Hot” della Mondadori che si possono tranquillamente definire pornografici anziché erotici, avevo deciso che il genere non era nelle mie corde. Io che adoro i gialli, figuriamoci!
Poi è uscito il primo volume della trilogia di Irene Cao, “Io ti guardo”.
Inizialmente l’ho scartato a priori, ma dopo un po’ mi sono detta: “… è un erotico italiano, ci lamentiamo sempre che le autrici italiane non hanno spazio, la giusta attenzione e pubblicità … perché non darle una chance?
A metà del primo romanzo volevo mollarlo lì e neanche finirlo … figuriamoci leggere gli altri due.
Perché vi chiederete?
Per prima cosa sembrava molto simile come impalcatura alle “Cinquanta sfumature …”; per secondo la protagonista smette di essere vegetariana perché il suo “dominatore” le ordina di mangiare ciò che lui vuole. Per me che sono vegetariana da più di vent’anni, è inaccettabile!
Faccio un passo indietro e vi racconto un po’ di trama.
“Io ti guardo” (I° vol.): Elena, una giovane e promettente restauratrice, sta lavorando ad un affresco in un palazzo privato di un nobile a Venezia, sua città natale. Elena è ufficialmente single anche se ha un amico particolare, Filippo, un architetto con cui ha molto in comune. La sua migliore amica da sempre è Gaia, una personal shopper per vip e riccone e che organizza eventi e feste esclusive. Sembrano agli opposti ma un affetto incondizionato le tiene unite fin dalle scuole elementari.
La nostra restauratrice, al contrario di Gaia, è timida, introversa, semplice in tutto: nel vestirsi, nel concepire la vita; per lei la vita, appunto, è fatta di arte, colori e pennelli e affetti veri come Gaia, Filippo e i suoi genitori.
Un giorno il proprietario del palazzo in cui lavora, Brandolini, le comunica che arriverà un inquilino, Leonardo Ferrante, uno chef di fama internazionale di origini siciliane chiamato per avviare un nuovo ristorante di cui i Brandolini sono proprietari. Inizialmente Elena non prende bene la notizia senza sapere che quest’uomo le cambierà la vita.
Lui le farà conoscere la passione e quei lati nascosti del suo essere che neanche lei pensava di avere. Ad una condizione però: non ci deve essere amore, solo libero, disinibito sesso, della serie”… ci vediamo quando ne abbiamo voglia”. Peccato che il dove, il come e il quando sia sempre lui ha stabilirlo.
Come sarà lui a dire basta.
Ovviamente ciò getterà Elena nello sconforto ma ad un certo punto si risolleverà e prenderà una decisione per lei drastica trasferendosi a Roma.
“Io ti sento” (II° vol.): ormai sono mesi che Elena vive a Roma o meglio convive con Filippo, che poi è il motivo per cui ha scelto questa città.
Cura il restauro di un affresco di una chiesa romana; ha una vita pressoché perfetta con un uomo che l’adora nonostante quello che è successo e che è pronto ad una vita insieme.
Ma la sera del suo ventinovesimo compleanno Filippo le organizza una cena a sorpresa con i loro amici. E’ sarà una vera sorpresa perché il ristorante scelto è quello di … Leonardo!
Si rincontreranno e tutto ricomincerà inevitabilmente. Ma questa volta sarà diverso rispetto a qualche mese prima perché entrambi cercheranno in tutti i modi di nascondere a se stessi e poi all’altro che il sesso è solo una parte della loro intesa e della loro incapacità di stare lontani. Ad un certo punto ammetteranno di amarsi ma la magia verrà spezzata dalla scoperta che Elena farà del segreto che Leonardo ha sempre tenuto nascosto.
Elena rimane da sola per la seconda volta perdendo in un colpo solo i due uomini più importanti della sua vita.
“Io ti voglio” (III° vol.): da mesi la nostra protagonista vive nell’obli“Io ti voglio” (III° vol.): da mesi la nostra protagonista vive nell’oblio, sull’orlo del baratro, passando da un uomo all’altro, da una festa all’altra, riempiendo il vuoto lasciato da Leonardo con amplessi fugaci privi del benché minimo piacere e litri di alcool.
Ha perso il lavoro e, grazie ad una battuta infelice, sembrerebbe perdere anche l’amicizia di Gaia.
All’apice di questo periodo nero, Elena viene investita da un’auto. Al suo risveglio in ospedale c’è Leonardo che entra di nuovo nella sua vita perché ormai ha capito che non può più fare a meno di lei. Porterà Elena a Stromboli, l’ isola su cui è nato, per guarirla dalle ferite dell’incidente, del cuore e dell’anima e dimostrarle che le appartiene.
Solo che anche in questo paradiso, il passato non risolto di Leo torna a chiedere il conto, un conto salato che bisognerà saldare se si vuole progettare un futuro insieme.
Ci vorrà grande amore e grande forza per far sì che ogni nodo si sciolga, ma se leggerete questa trilogia scoprirete che entrambi abbondano.

E’ proprio questo che alla fine mi ha appassionato di questa trilogia: il progressivo aumento della componente sentimentale man mano che scorrevano le pagine. Il sesso ha cambiato la sua valenza nell’arco dei tre volumi passando da unico collante tra i due protagonisti ad anello di unione non di due corpi ma di due anime.
Infondo tutte noi lo sappiamo: il sesso senza amore si può fare e può essere molto appagante ma quando c’è anche l’amore ti fa provare un piacere tale che non si può neanche descrivere.
E poi devo dire che le scene erotiche descritte dalla scrittrice non sono assolutamente volgari ma semmai disinibite, però essendo (credo) tutte maggiorenni non vedo dove sia il problema.
La scrittura è scorrevole, fresca, giovanile quindi, nonostante sia una trilogia, i volumi si leggono piacevolmente e tutti d’un fiato come fossero un tutt’uno.
Alla fine ho anche ridimensionato la mia disapprovazione sul fatto che Leo abbia “costretto” Elena a non essere più vegetariana: secondo me lei non ne era convinta già di suo altrimenti non avrebbe mai ceduto perché, scoprirete, è molto più forte di quanto potrebbe sembrare inizialmente.
Insomma ho fatto proprio bene a non dar retta al mio pregiudizio riguardo questo genere perché mi sarei persa l’esordio di una giovane scrittrice molto promettente.
Fate come me!
 

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Collegamento ad altri libri: 

TRILOGIA

1. Io ti guardo
2. Io ti sento
3. Io ti voglio

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Commenti

Dubbiosa ma non mollo!

Ho finito il primo volume e devo dire che non mi ha particolarmente coinvolta. Cosa mi ha lasciato con l'amaro in bocca, come dici bene tu, è stata la scelta di mangiare carne che da vegetariana è una cosa che non ho proprio mandato giù. Ma ho continuato e in generale ho trovato il personaggio di Elena poco studiato, un po' piatto... non si leggono mai sorrisi in lei, non si entra in contatto con la sua psicologia, rimane molto in "sordina". La tua recensione però mi spinge a superare il pregiudizio, sperando in un'evoluzione del personaggio... come ad esempio abbiamo visto in Anastasia Steele. A mio parere è stato questo uno dei pregi della James, saper descrivere la personalità di Anastasia (che poi ci si immedesimi o meno), saper mostrare i suoi sorrisi, il suo coraggio, la sua determinazione. Leggendo le tue parole "scoprirete, è molto più forte di quanto potrebbe sembrare inizialmente" mi sono convinta a proseguire con il secondo volume, che inizio questa sera. Sono un utente di passaggio ma trovo delizioso questo sito :)

Giustissimo

Ciao , anche io come te sono appassionata di gialli, e quando mi è capitato tra le mani il primo libro, l'ho guardato con perplessità.poi alla fino l 'ho acquistato. E meno male.....................li ho letti tutte e tre in un soffio. La storia d'amore è bellissima, la descrizione è talmente dettagliata che sembra di viverla in diretta!!!!.E' talmente reale che mi ha suscitato delle emozioni veramente forti,speriamo che l'autrice continui così. io la seguirò sicuramente.

Io ti guardo

l'ho appena letto, tùtto d'ùn fiato, come dice lei!! anch'io mi sono detta, la stessa cosa, ha gli stessi spùnti di 50 sfùmatùre...compaiono anche le maschere....però l'ho letto, perchè è scritto molto bene e si fa leggere tùtto, senza intoppi, ma non credo continùerò, con gli altri dùe.

Ritratto di Marin

Ciao Panthy!Avevo preso il

Ciao Panthy!
Avevo preso il primo libro ma mi ero fermata dopo poche pagine perchè c'era qualcosa che non mi prendeva anche se mi ero ripromessa di leggerli assieme tutti e tre.
Non l'ho ancora fatto ma dopo la tua recensione non ho scuse e ti saprò dire.
Un'altra brava autrice italiana da scoprire e da apprezzare? Spero proprio di si

Ritratto di Panthy

 Cara Marin penso proprio che

 Cara Marin penso proprio che ti rricrederai un'altra scrittrice italiana da scoprire .

Leggi tutta la trilogia e poi dimmi.

Buona lettura! 

 

Carissima Panty, mi spiace ma

Carissima Panty, mi spiace ma non ho proprio lo stomaco per raccogliere il tuo accorato invito alla lettura di questa ennesima trilogia, neanche per dare credito a questa scrittrice italiana in erba , che ha deciso di entrare nell'olimpo delle letterate percorrendo la strada più facile, ossia " il genere erotico" che oramai STUFA. Dopo aver finto, con estrema fatica, il primo volume ( ..non giudico mai a scatola chiusa!) sono stata tutt'altro invogliata all'acquisto degli altri due, nonostante il prezzo " civetta". Ti riporto una mia recensione che enuclea il mio pensiero. Grazie per il consiglio, ma io PASSO. Ho appena finito di leggere questo romanzo e voglio mettere subito sulla carta le prime impressioni a caldo.Innanzitutto l'ho trovato scorrevole e non ho fatto particolare fatica a finirlo, anche perché sono rimasta sostanzialmente distaccata da tutti gli eventi, mai coinvolgenti. L'impressione è di una donna che non sa cosa vuole dalla vita e, quindi anche dall'amore, non essendosi mai innamorata sino a 29 anni( il precedente fidanzato non fa testo, si è trattato di routine) non lo riconosce, non lo metabolizza è solo una dipendenza, che le consente di affrontarlo senza decidere nulla. Per trovare spirito d'iniziativa Lei ha sempre bisogno di qualcosa estraneo a sé, droga, alcool e pratiche sessuali( anche azzardate ed assolutamente improbabili). Non decide nulla, rendendo manifesta così la propria inettitudine: è un'adulta deludente! Per i due uomini il discorso è diverso. Ho stimato molto Filippo, così attento dei tempi e delle esigenze di Lei, deciso nel corteggiamento allorquando ha intuito essere arrivato il momento giusto ed ugualmente deciso nel dire No alle intemperanze di Lei, che lo voleva utilizzare come un rimpiazzo. Leonardo, invece, caratterizzato " romanticamente" dall'autrice come il prototipo del genio e sregolatezza mi ha fatto un pò pena. Bello, sexy, sicuro di sé e del suo potere seduttivo sceglie di adoperarlo su donne fragili, insicure, represse.E che gusto c'è dove non vi è confronto alla pari? Un pigmalione del sesso un pò patetico, che l'autrice tenta di umanizzare con sprazzi di nostalgica melanconia. MAH!! Trattasi di opera prima, ancora embrionale dal punto di vista di una seria introspezione. Presuntivamente appartenente al filone erotico, che ormai ricomprende un pò tutto, ma che nel caso di specie non incontra il benché minimo brivido ( più giocosità e ginnastica, anche confusa, dove non c'è mai alcun vero coinvolgimento)il romanzo non coglie l'obiettivo, anche se i 5 euro del prezzo li vale, almeno per la carta e la grafica! Non so se acquisterò gli altri due.. ma propendo per il no, poiché questa visione delle donne automi non fa per me. Saluti. Filomena

Ritratto di Panthy

 Cara Filomena capisco e

 Cara Filomena capisco e concordo il tuo pensiero sulla protagonista del romanzo ma ho pensato che un'autrice italiana meritasse se non il nostro supporto almeno il beneficio del dubbio. 

Grazie per il tuo commento, un confronto è sempre stimolante. 

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