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Giovedì, 19 maggio, 2011 - 23:37
Antonella

Untitled

RECENSIONE / REVIEW: BIANCO, CELIBE E VAMPIRO (Single White Vampire), di Lynsay Sands

By MarchRose


Publisher / Editore: Dorchester Love Spell

Publication date: prima edizione USA 2003

Genre and setting / Genere e ambientazione: contemporaneo paranormale (vampiri), USA, oggi

Format: Paperback

Sensuality Rating / Livello di Sensualità: warm / calda

Rating/Voto: 8/10

Edizione Italiana: Delos Books; collana Odissea Vampiri, serie “Vampiri & Paletti”, maggio 2011


Collegamenti con altri libri / Connection to other books : è il primo libro in ordine di pubblicazione, terzo in ordine cronologico, della serie Argeneau,
Questa serie ad oggi è composta finora da 15 romanzi (più uno in uscita nel 2011) ed un'antologia. I primi quattro romanzi sono dedicati a tre fratelli e una sorella: in ordine, Lissianna, Etienne, Lucern e Bastien Argeneau. I seguenti hanno per protagonisti altri membri del clan Argeneau e dal quinto in poi anche quelli di un altro clan, quello dei Notte. Ecco l’elenco dei romanzi (a questo link potrete trovare le trame dei primi cinque libri della serie: http://romancebooks.splinder.com/post/8590977 ):

1. A Quick Bite (2005)
2. Love Bites (2004)
3. BIANCO, CELIBE E VAMPIRO (Single White Vampire) (2003)
4. Tall, Dark and Hungry (2004)
5. A Bite to Remember (2006)
6. Bite Me If You Can (2007)
7. The Accidental Vampire (2008)
8. Vampires Are Forever (2008)
9. Vampire, Interrupted (2008)
10. The Rogue Hunter (2008)
11. The Immortal Hunter (2009)
12. The Renegade Hunter (2009)
13. Born to Bite (Settembre 2010)
14. Bitten by Cupid (Gennaio 2010) – antologia con la partecipazione di Pamela Palmer e Jaime Rush
15. Hungry For You (Dicembre 2010)
16. The Reluctant Vampire (uscita USA prevista per giugno 2011)
 

Qual è la peggiore iattura che possa accadere ad un editor?

Se questa domanda venisse posta a Kate C. Leever, lei non avrebbe esitazioni nel rispondere: la peggior disgrazia possibile in campo editoriale è che il tuo scrittore di punta, proprio quello che ha fatto il “botto” e sta fruttando incassi principeschi alla tua casa editrice grazie alla sua ultima serie di romance paranormali, sia un completo asociale, un misantropo scorbutico e villano, incapace di relazionarsi con gli altri esseri umani, che vive rintanato nella sua vecchia casa peggio di un paguro nel guscio. Com’è possibile “lanciare” davvero un personaggio del genere, se non lo si può coinvolgere in nessuna iniziativa promozionale, se rifiuta di fare un tour di presentazione dei suoi lavori nelle librerie, se nemmeno si degna di trovare un minuto per rispondere alle lettere e alle email delle sue fans – anzi, a dirla tutta non risponde manco a quelle della sua editor, che da mesi lo implora disperata di farsi vivo con lei?
E’ proprio questo, purtroppo, quanto sta succedendo a Kate: ha tra le mani la potenziale “gallina dalle uova d’oro”, ovvero Lucern Argeneau, lo scrittore che grazie allo strepitoso successo del suo ultimo romanzo “Love Bites” viene acclamato da pubblico e critica come la nuova stella del romance vampiresco. Purtroppo Kate non riesce a sfruttare la situazione come dovrebbe, perché Luc sembra non curarsi affatto della fama, della ricchezza e del successo che certamente potrebbe moltiplicare per dieci se solo si degnasse di apparire ogni tanto in pubblico, autografando qualche libro e facendo un cenno di saluto alle lettrici in adorazione. E invece no: il misterioso Argeneau ignora bellamente tutto e tutti, non ha il telefono, non ha nemmeno un indirizzo email, non risponde alle lettere e quindi Kate rischia seriamente il licenziamento, perché la sua casa editrice la considera incapace di gestirlo.
Una situazione così disperata richiede misure altrettanto disperate, perciò Kate rischia il tutto per tutto: fa le valige, prende l’aereo e si presenta alla porta del misterioso scrittore, decisa a non muoversi da lì finché Argeneau non accetterà di apparire davanti alle sue fans, in un modo o nell’altro. E qui arriva la sorpresa, perché Luc non è affatto come Kate se lo immaginava. Sì, d’accordo, le sbatte maleducatamente la porta in faccia come previsto, ma non è il vecchio orso che lei si era immaginato: Luc è giovane, affascinante da far girar la testa, intrigante, con due occhi chiari chiari, quasi color argento, che sembrano entrarti fino in fondo all’anima… Ma allora perché, si domanda Kate, non vuole uscire dalla sua tana a nessun costo? Qual è il terribile segreto che sta nascondendo, e che gli impedisce di avere una vita normale…?

Nel suo genere, BIANCO, CELIBE E VAMPIRO è un vero colpo di genio. Chi conosce già Lynsay Sands grazie ai suoi romance storici, sa che quest’autrice ama ridere e far ridere, e per ottenere il suo scopo non si fa scrupolo di usare gag al limite dell’assurdo, senza farsi troppi scrupoli su cosa sia di buon gusto e cosa no – insomma, la Sands non è una scrittrice che va troppo per il sottile. Chi potrà mai dimenticare ad esempio Duncan, il laird scozzese con seri problemi di igiene personale protagonista di LA CHIAVE (The key)? oppure il cavallo con un grave caso di aerofagia in “Always”?
In BIANCO, CELIBE E VAMPIRO, invece, la Sands, pur non lesinandoci momenti di umorismo decisamente demenziale, riesce a far ridere a crepapelle senza scadere nel dozzinale, o peggio ancora nel volgare. Tutto questo grazie ad un’intuizione di base assolutamente geniale, che trascina tutta quanta la storia in modo irresistibile, al punto che non c’è bisogno di aggiungere degli altri spunti di comicità perché sarebbero di troppo.
Qual è quest’idea geniale, voi chiederete? Bene, noi tutte abbiamo sicuramente letto almeno una dozzina di romanzi il cui protagonista è un uomo scontroso, che vive isolato dal mondo, sfugge tutto e tutti; pensiamo, ad es., ai vari reduci delle guerre napoleoniche tornati provati nel fisico e nello spirito ed incapaci di reinserirsi nella vita di ogni giorno. In questo genere di trame, di solito drammatiche o almeno malinconiche, tocca allora all’eroina, un’intrepida ed appassionata fanciulla, portare una ventata d’aria fresca nella vita dell’amato, farlo uscire dal proprio guscio e “guarirlo” grazie alla sua dedizione e alla forza del suo amore. Si tratta di solito di storie drammatiche, malinconiche o quanto meno agrodolci, con molti momenti commoventi. Vi sta per caso venendo in mente DANZANDO SOTTO LE STELLE (Dancing at Midnight) di Julia Quinn?

Ma ai giorni nostri non ci sono più reduci di guerra… quale può essere il motivo, allora, che spinge Lucern Argeneau, l’eroe di BIANCO, CELIBE E VAMPIRO, a vivere isolato dai suoi simili, a non uscire mai di casa, a sfuggire il contatto umano? Semplice: Lucern è un vampiro. E non un vampiro qualsiasi: bensì un vampiro che, a parte l’ovvio problema tipico della sua razza di non potersi esporre alla luce del sole pena dolorose conseguenze fisiche, si è semplicemente stufato di avere a che fare col mondo intero. Lucern ha sulle spalle ben seicento e passa anni di vita, durante i quali ha fatto la corte a innumerevoli dame, ha combattuto per loro un gran numero di duelli vincendoli sempre tutti… ma ha sempre perso tutte le sue “fiamme”, una dopo l’altra, perché dopo un po’ si stufavano di lui e lo piantavano, trovandosi qualcun altro. Dopo qualche secolo di quest’andazzo, esasperato dalla situazione, Luc ha deciso di dire “basta” una volta per tutte: si è barricato nella sua casa di Toronto e ha chiuso il mondo esterno fuori. Non ha bisogno di nulla, in fondo: è ricco sfondato, ed i romance paranormali che pubblica di tanto in tanto sotto pseudonimo non fanno che arricchirlo ancora di più. Non deve nemmeno procacciarsi il cibo pericolosamente dando la caccia agli esseri umani, perché i suoi famigliari da parecchio tempo hanno deciso che, vista la loro “dieta” particolare, tanto valeva organizzarsi in modo più professionale e comprarsi una banca del sangue, da usare a mo’ di supermercato. Per cui, quando Luc ha fame non deve far altro che telefonare al takeaway … cioè, volevo dire, alla Banca, e farsi mandare un paio di sacche del gruppo sanguigno al gusto preferito. Insomma, è tutto sotto controllo. O quasi.

Ecco infatti che arriva Kate, l’indomita editor che rifiuta di rassegnarsi di fronte ai laconici “no” di Luc. Lo scambio iniziale di lettere tra i due è un incipit tra i più spettacolari che la sottoscritta abbia mai letto, veramente da standing ovation! (Ovviamente, quindi, non ve lo anticipo e ve lo lascio gustare…). Ma le lettere sono solo l’inizio dei loro battibecchi: stufa di essere ignorata, Kate decide di prendere l’aereo, si presenta a casa di Luc e, quando lui le apre, usa la tecnica classica del venditore di aspirapolvere – insomma, gli si infila in casa e non se ne va più. Come ci si può facilmente immaginare, Luc non reagisce troppo bene all’intrusione: brontola e mugugna, la paragona a una “zecca” e a un “mastino biondo”, cerca di scollarsela di dosso in tutti i modi… ma Kate, che non vuole perdere il proprio posto di lavoro, non se ne va. Anzi, gli si installa in casa, e prende un po’ per volta il controllo delle sue giornate: costringe Luc a rispondere alle lettere delle sue fans, lo trascina a far la spesa al supermercato, dove gli riempie il carrello di insalata (è troppo pallido, santiddio! Di sicuro ha bisogno di verdura fresca e più vitamine!), e si allea subdolamente con sua madre per fargli accettare l’invito alla convention annuale della rivista Romantic Times, dove l’ultimo libro di Luc è candidato al premio come miglior romance paranormale dell’anno, senza che lui capisca esattamente a cosa sta andando incontro – e cioè a giorni e giorni di full immersion tra orde di fans deliranti, rappresentanti di case editrici, cene di gala e balli in improbabili costumi medievali… tutte situazioni paradossali di cui la Sands, naturalmente, approfitta a piene mani per costruire una sequenza di scene una più spassosa dell’altra.

Tutti i romanzi vampireschi hanno, per loro natura, un momento “clou”: quello della Grande Rivelazione, cioè il momento in cui finalmente l’eroina capisce di trovarsi di fronte a un vampiro. Se pensate che questo possa costituire in qualche modo una battuta d’arresto alla girandola di scene comiche del romanzo, e diventare un momento drammatico e di tensione, o per lo meno serio, be’, vi sbagliate di grosso….

- E’ tutto a posto, Kate – la rassicurò Luc, spingendole indietro i capelli dal volto. – So che tutto questo è difficile da accettare, ma è tutto a posto.
- Come può essere tutto a posto? Sei un vampiro. E mi hai morsa. – Kate non riusciva ancora a credere che lui lo avesse fatto. E come aveva potuto essere tanto piacevole?
- Era solo un piccolo assaggio – protestò Lucern, e quando lei reagì con uno sguardo rovente provò a cambiare tattica: - Mi dispiace di averlo fatto, ma avevo fame… e tu hai un odore così delizioso. […]
Con sua estrema irritazione Luc cominciò a ridacchiare, il torace che vibrava contro il suo petto.
- Tutto questo non è divertente – scattò. – Ti piacerebbe sentirti come una fetta di vitello?
- Mia cara Kate, tu non sei certo una fetta di vitello – dichiarò Lucern, poi si costrinse ad assumere un’espressione solenne, e aggiunse: - Sei quanto meno una bistecca.

(cap. 9, pag. 194 )

Come avrete già intuito, in un romanzo simile non ci si può aspettare un gran romanticismo o scene struggenti: difatti, non ne troverete. Il legame tra Kate e Luc non è istantaneo, niente a che vedere con i “soul mates”, cioè le “anime gemelle” predestinate dal fato tanto frequenti nei romance vampireschi: la loro storia d’amore si sviluppa e cresce gradatamente, grazie anzitutto al caso che li ha fatti incontrare, poi all’attrazione fisica e alla passione, e a una certa affinità di gusti – soprattutto in fatto di videogames. Alla fine del romanzo ci resta un po’ il dubbio che, forse, Luc, che in fondo sotto la sua ruvida scorza è un gran tenerone (altrimenti, perché mai avrebbe pensato di scrivere dei libri per immortalare le storie d’amore dei suoi fratelli?), avrebbe potuto ambire ad un’eroina più intrigante, originale ed interessante di Kate, che in fondo dalla sua ha soltanto l’ostinazione ed un coraggio che a volte sfiora l’incoscienza, a volte la raggiunge (vedi la rapina alla banca del sangue). Ma, come nella vita, anche nei romance spesso chi prima arriva, meglio s’accomoda… Come potremmo, del resto, biasimare Kate per il fatto che, una volta incontrato il bel Luc, non lo vuole più mollare?

Se state per iniziare questo libro, quindi, preparatevi psicologicamente a dimenticare il mondo esterno e a regalare a voi stesse qualche ora di divertimento spensierato – e se in genere non amate i romance paranormali, fate attenzione: dopo BIANCO, CELIBE E VAMPIRO, parecchie di voi potrebbero ritrovarsi a cambiare idea!
 


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Commenti

complimenti per la

complimenti per la recensione!
Io finalmente lo sto leggendo e mi sta facendo scompisciare dalle risate: la scena al supermercato è impagabile! *_^
saluti silvia

@ Marianna non c'è

@ Marianna

non c'è problema, tranquilla! e grazie a nome di tutte le mie "colleghe" per i complimenti!

@ Eleonora

guarda, sulla Meyers io ho un giudizio ambivalente. Da una parte le riconosco di aver avuto uno spunto di base, un'idea intrigante ed affascinante ( = quella del vampiro che si innamora della sua preda ); dall'altra, come capacità narrativa la trovo molto, molto limitata. Ci sono stati capitoli interi dei suoi libri che ho letto con l'avanti veloce, insomma saltando qua e là, perchè mi stavo letteralmente abbioccando ( specialmente in Breaking Dawn ).

Personalmente non so fino a che punto la Meyers stessa sia consapevole di quanto il successo dei suoi libri dipenda non da quella che nelle sue intenzioni doveva essere la protagonista assoluta della storia, cioè la protagonista Bella, ma dagli altri personaggi, cioè Edward e in seconda battuta Jacob. ( Dico questo perchè ho sentito alcune sue interviste, e mi è sembrato che tutta la sua attenzione fosse appunto su Bella ). Forse l'ha intuito verso la fine della saga, tant'è vero che ha dedicato a Jacob una buona fetta dell'ultimo libro, Breaking dawn, ma su Edward - che è il vero fulcro della storia, secondo me - non ha fatto nulla. Ha cominciato a scrivere Midnight Sun, cioè Twilight dal punto di vista di Edward, ma poi, con quella che secondo me è una scusa ( cioè che le avevano rubato una parte del manoscritto pubblicandolo su internet contro la sua volontà ), l'ha piantato a metà. Forse le critiche pesanti che ha ricevuto per BD, uscito proprio in quel periodo,  hanno spezzato la magia, e le hanno fatto passare la voglia di continuare; forse si è finalmente resa conto che scrivere dal punto di vista di Edward era un'impresa che non le sarebbe riuscita granchè bene.

La cosa che personalmente ho trovato più divertente, cmq, è che ho letto da qualche parte che lei ha partecipato a un concorso di fanfiction a tema Twilight sotto falso nome, e mentre lei pesanva di essere smascherata in poche ore, nessuno l'ha riconosciuta! cioè nessuno ha capito che la sua ff era opera di Sua Maestà Meyers! per forza, dico io: perfino nel mondo delle ff c'è gente che scrive molto, ma MOLTO meglio di lei...
 

@MarchRose come darti

@MarchRose

come darti torto? concordo con tutto quello che hai scritto. Ringraziamo per questo Sua Maestà dei Vampiri Vegetariani, Stephenie Meyers? Non me ne vogliano le sue estimatrici ci mancherebbe,  per inciso Twilight ( ma solo quello purtroppo ) è piaciuto molto anche a me, quindi....
Va detto che anche un mostro sacro come la Hamilton ha generato l'inimitabile ( per me) Anita Blake proprio attraverso l'io narrante, ma in questo caso siamo su un altro pianeta e parliamo di libri usciti quando la Meyer i vampiri ancora non li aveva nemmeno sognati.
Di fatto è innegabile che adesso Twilight nel bene o nel male abbia lasciato un segno indelebile sopratutto nella narrazione vampiresca. Io mi tengo stretta autrici come la Harris o la Garey che si muovono molto bene anche con la narrazione in prima persona e speriamo che la tendenza passi, altrimenti mi darò alla fantascienza .

ciao  chiedo scusa a March

ciao 
chiedo scusa a March Rose x non aver riconosciuto in lei l'autrice della recenzione (che era anche scritto in alto) ma confermo i complimenti a tutte voi che lavorate nel blog
ciao Marianna

@ Eleonora non c'entra

@ Eleonora

non c'entra niente con la Sands, ma per quanto riguarda le kick-ass heroines e tutta l'urban fantasy in generale, sapessi quanto sono stufa di leggere romanzi in prima persona... magari addirittura al presente narrativo...

qualche editor dovrebbe spiegare alle autrici di urban fantasy che per scrivere un libro in prima persona bisogna essere molto, MOLTO brave, perchè in caso contrario l'unico personaggio che il lettore riesce a raffigurarsi davvero è l'eroina, cioè la protagonista parlante, mentre tutti gli altri, che appunto per forza di cose vengono visti solo attraverso i suoi occhi, rischiano di diventare delle specie di larve senza spessore e inconsistenti, e il libro dopo un centinaio di pagine diventa di una piattezza micidiale.

Peccato che di scrittrici urban fantasy tanto brave da evitare questa trappola in giro ce ne siano pochissime, ahimè...

 @ Patty e Maristella, e

 @ Patty e Maristella, e tutte

rileggendo i vostri commenti, mi sono resa conto di un fatto che mi era sfuggito inizialmente, e cioè che tutt'e due affermate che non vi piacciono i paranormali.

Se c'è un libro che mi sentirei di consigliare di provare a chi in genere NON ama il romance paranormale "classico", come ho scritto alla fine della recensione, è proprio questo, visto che la Sands prende tutti gli stereotipi sui vampiri, e ne fa allegramente un bel falò.
Anzi, secondo me è il contrario, cioè chi non apprezza i vampiri dark e tormentati dei romance tradizionali con questo libro secondo me andrà a nozze. Mi saprete dire...

@ Patty gli altri della

@ Patty

gli altri della serie Argeneau intendi? purtroppo non li ho ancora letti, ma sto dandomi da fare per recuperarli... appena rriesco a metterci su le mani, ti faccio sapere.

Complimenti a MarchRose per

Complimenti a MarchRose per l'accuratissima recensione. Anche io mi sono divertita molto leggendo questo libro, sopratutto nella parte iniziale.
Devo confessare però che a me il vampiro tormentato e oscuro non stanca mai ( pur avendone letti molti) anzi lo trovo rassicurante e sono d'accordo per quanto riguarda le kick-ass heroines, per le quali vorrei fare un appunto alle autrici: non basta infilare ogni due per tre quattro parolacce in bocca ad una cacciatrice per darle carisma, Anita Blake è e rimarrà unica e incomparabile. Del resto i vampiri della Harris ad esempio sono un buon compromesso per quanto mi riguarda  fra tradizione vampiresca ed eroina credibile. Questa parentesi della Sands è stata molto piacevole ma penso che tornerò al lato oscuro del succhiasangue, mi è decisamente più congeniale. Ovviamente tanto di cappello anche alla Delos che riesce a portare freschi venti di novità in un settore - quello dei vampiri- davvero abusatissimo.

Mi attirava già dalla

Mi attirava già dalla trama, ma questa bella recensione ha dato una forte spinta alla mia curiosità. Metto in lista :-)

Emy

March, complimenti x la

March, complimenti x la recensione, divertente, arguta.
Se non avessi già ordinato il libro alla DELOS (stanno fcendo un buonissimo lavoro) lo ordinerei in volata, lo sto aspettando da giorni !!!!!!
Stranamente, io che non amo i paranormali,che  preferisco romanzi drammatici al cubo, sono stata attirata da questa trama...mi sembrava un po' demenziale infatti.....e l'ho ordinato.
Da quello che ho letto, ho fatto una buona scelta.
Anche gli altri sono a questi livelli????

PATTY

@ Mrstll allora, ti

@ Mrstll

allora, ti ringrazio anzitutto per i complimenti, e provo a risponderti con ordine:

1 - ho letto entrambe, sia quella inglese che quella italiana. Avevo letto il libro in originale 5 o 6 anni fa, insomma non molto tempo dopo la sua uscita negli USA; questa settimana l'ho riletto in traduzione, e contemporanemente mi è arrivata una nuova copia del libro originale via BM ( non trovavo più la mia, chissà dov'è finita, boh? quindi quando ho visto che Eleonora ce l'aveva disponibile, l'ho moochato ).

2 - La traduzione italiana mi è parsa nel complesso ben fatta, ho notato che un gioco di parole si è perso cammin facendo ma credo fosse davvero impossibile da rendere in italiano ( debbies anzichè doobies : insomma per capirci anzichè "canne" l'eroina usa una parola sbagliata, che non vuol dire niente ). A livello positivo, non ho notato un eccessivo uso di inglesismi, cosa in cui purtroppo molte traduttrici nostrane eccedono, e che a me fa più o meno l'effetto delle unghie contro una lavagna.

Quanto a refusi etc., nella versione italiana ne ho notati un paio in tutto, più un errore di spaziatura verso la fine del libro ( cioè ci sono due paragrafi uno di seguito all'altro, senza stacchi, come se fossero un paragrafo unico ). Però devo anche dire che io leggo moooolto velocemente, non posso escludere che me ne sia scappato qualcuno. Niente di particolarmente evidente o grave, comunque. Per cui il mio parere sull'edizione italiana è nel complesso positivo.

3 - eh no, non è così semplice... i vampiri della Sands mangiano anche cibo normale di tanto in tanto, altrimenti - come dice Luc - se si cibassero solo di sangue fisicamente starebbero bene, ma sarebbero tutti magrissimi e filiformi. Certamente, parliamo di bistecche al sangue, e non di "cibo per conigli", come lo definisce lui!

PS se già ti fa ridere quasto paio di battute a tema "bistecca", tieni conto che nel libro c'è di molto, molto meglio.... per non sciuparvi la sorpresa anch'io, come Luc, ho voluto darvi solo un assaggino

Eccomi qua, io sono una delle

Eccomi qua, io sono una delle rare donne che non ama il paranormale.

MarchRose, devo dire però che con la storia della bistecca sei riuscita a farmi ridere.

Mi restano queste curiosità:
1) immagino che tu abbia letto la versione originale, non quella tradotta, vero?
2) allora, per chi ha letto quella della Delos: ci sono errori di stampa/traduzione? mi sembrava di aver sentito parlare di questo problema a proposito delle traduzioni fatte dall'editore
3)  ma quanto ci mette la prot a capire che lui non mangia l'insalatina??? sì, insomma, se lo tampina giorno e notte a casa sua e non lo vede mangiare per 2-3 giorni, le verrà qualche dubbio, o no???

Grazie mille della recensione, è proprio una perla! Ciao

Dopo una simile recensione...

Dopo una simile recensione... ho deciso: lo compro! ♥

Sonia aka AinoS

Per una volta tanto concordo

Per una volta tanto concordo perfettamente con la recensione.

Il libro è decisamente divertente, anche se a volte un poco eccessivo. La scena sotto il tavolo al convegno mi è parsa un poco eccessiva, ma ci ho riso sopra due giorni, come per il racconto del furto alla banca del sangue.

Io ho trovato i protagonisti tutto sommato ben amalgamati, e ho apprezzato molto che per una volta l'eroina qualche dubbio se lo ponga sull'abbracciare la vita molto ma molto diversa del suo amore, che ho trovato realistica.

Una recensione molto bella,

Una recensione molto bella, che mette in mostra i pregi di un romanzo davvero divertentissimo, oserei dire da non perdere 
Baci
Cris

@ tutte nessun problema

@ tutte

nessun problema ragazze,

ieri sera ero nell'impossibilità di postare di persona, e così ho mandato la recensione ad Antonella che molto gentilmente mi ha aiutato - ma non c'è problema, noi bloggers siamo un gruppo, mica ci paghiamo l'un l'altra il copyright sui post!

@ Morena

guarda, non saprei, quello dei paranormali divertenti è un genere che personalmente amo molto ( ho un debole per le commedie romantiche, che posso farci? ), e lo leggo da parecchi anni, ma tutto in originale inglese perchè in Italia nessuno ha mai avuto il coraggio di prenderlo in considerazione.

Se devo dirla tutta, a me i romance paranormali e gli urban fantasy "tradizionali" annoiano molto, perchè mi sembrano tutti fatti con lo stampino... sempre gli stessi eroi tenebrosi e tormentati, che individuano la loro compagna in un millisecondo al primo sguardo... sempre le kick-ass heroines, cioè le superdonne bellicose che di colpo scoprono di essere destinate a salvare il mondo dalla distruzione... insomma dopo che ne hai letti una dozzina, cominci a vedere che i temi si ripetono, le trame sono sempre le solite e spesso - ahimè - le scrittrici non brillano particolarmente per bravura.

Spero perciò che la Delos continui su questa strada dei paranormali "leggeri", dove se non altro c'è molta più possibilità di leggere qualcosa di originale.

Ops....scusami

Ops....scusami March....!!!!

Troppo bella questa recensione e rifaccio i complimenti, allora!

March, avrò mai la fortuna di leggere in italiano le autrici che hai menzionato?

Ahhhhhhh!

Morena

@ Marianna e

@ Marianna e Morena
Ragazze, i Vostri complimenti al post - meritatissimi e che condivido in pieno - vanno a MarchRose, brillante autrice!!! Io mi sono limitata a inserirlo sul blog..

@MarchRose
il libro sarà anche divertente e gradevole ma ti assicuro che l'hai reso imperdibile per chi vuol leggere qualcosa di veramente rilassante!!

Complimenti e baci

Antonella

@ Fulvia e

@ Fulvia e Marianna

scusate ragazze, per errore avevamo inserito nel post la vecchia cover provvisoria del libro, e non quella definitiva, che in effetti anche secondo me è assai migliore... adesso abbiamo sistemato tutto, la cover che vedete è quella giusta.

@ Morena

di paranormali umoristici ce ne sono tantissimi negli USA... direi che, tra i sottogeneri del romance paranormale, è la corrente più in voga al momento.
E' però un fenomeno soprattutto riservato al paranormale, nel senso che non ha riscontri nei generi più tradizionali di romance, come ad es lo storico ed il contemporaneo, sia suspense che non: questi generi rimangono "seri", nel senso che anche i più allegri e spensierati tra i loro romanzi in genere fanno sorridere, magari ogni tanto strappano qualche risata, ma niente di più. Qui invece si ride proprio, e a crepapelle, dall'inzio alla fine!

Oltre alla MacAlister che hai ricordato tu ( ho letto tutta la sua serie dei draghi, ed è da scompisciarsi dalle risate: secondo me non c'è paragone con i suoi contemporanei standard, che sono anche loro divertenti, sì, ma di sicuro non così tanto ) , come paranormali umoristici ci sono ad es Candace Havens, MaryJanice Davidson, Linda Wisdom, Annette Blair, Angie Fox, Sandra Hill, Judi McCoy, Kimberly Frost, la stessa Vicki Lewis Thompson... e ho solo detto le prime 5 o 6 che mi vengono in mente.

Grazie Antonella! Io sono

Grazie Antonella!

Io sono molto entusiasta di questa collana della Delos!

Anche nel paranormale esiste l'humor!

So che in America, questo filone,  ha molto successo come ha molto successo l'humor nel romance!

Spero vivamente che prima o poi qualche casa editrice si decida a pubblicarlo partendo da Katie Macallister ( vi ricordate Gillian si sposa?) Bè, se andate a vedere il suo sito, ha pubblicato romanzi sia contemporanei che paranormali sempre all'insegna dell'humor!

Mi chiedo, ma quali e quando saranno le prossime uscite di V&P?

Grazie Antonella e complimenti per la tua recensione!

Morena

Ciao a tutte bella

Ciao a tutte
bella recenzione Antonella, avendolo letto...anzi ...divorato, confermo in tutto!
Ho riso dall'inizio alla fine.....
x fulvia non .preoccuparti la copertina non è quella originale è molto più bella
un consiglio compratelo!
aggiungo solo una cosa.... avercela una suocera così!!!!!!
baci Mariannna

Grande recensione, sembra un

Grande recensione, sembra un libro divertente da leggere , ma che brutta copertina.

Grazie.

Ciao Fulvia

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