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Martedì, 29 luglio, 2008 - 01:05
Andreina

Untitled

GLI AFFASCINANTI CORSARI DI KATHLEEN MCGREGOR



Ed eccoci ad un nuovo appuntamento con la scrittura italiana che incanta.
Scrittrice di indubbio talento, Kathleen non ha bisogno di ulteriori presentazioni, poiché i suoi romanzi parlano per lei. Con una scrittura caratterizzata da un linguaggio efficace e avvincente, dove l’avventura, l’accuratezza storica straordinaria, i personaggi affascinanti, le ambientazioni esotiche raggiungono tali livelli di splendore, è un altro esempio di come l’Italia sia in grado di produrre romance di alta qualità.

La scrittrice vive in Italia e scrive in italiano. Ha esordito nel 2001 con Corinna, splendido romance ambientato nel XVII secolo, edito da Mondolibri. Questo romanzo, pur essendo un romance, è molto complesso. L’ ambientazione esotica viene sapientemente collocata in una dimensione avventurosa estremamente appassionante, ogni personaggio ha un suo spessore caratteristico, e i due protagonisti Dorian O’Rourke e Corinna McPherson, capaci entrambi di forti passioni, sono autentici figli del loro tempo.
In seguito alla cattura del veliero dove viaggiava, abbordato da una nave spagnola, Corinna splendida fanciulla dai capelli rossi e dal forte temperamento, viene brutalmente picchiata e poi imprigionata a causa del suo rifiuto di sottostare ai voleri dell’odioso Don Alfonso Corraya. Ed è appunto in questa lurida prigione che il corsaro Dorian O’Rourke, in cerca del suo giovanissimo fratello Gavin, anch’egli catturato dallo stesso uomo, la trova e la libera portandola con sé. Ed è così che hanno inzio le avventure di una coppia di autentici corsari, fino a una fine in cui riusciranno ad unire per sempre le loro magiche esistenze.

Sempre per Mondolibri, ha pubblicato un altro capitolo della saga, Cuore Pirata. Il romanzo che ha come fulcro la ricerca della mitica città perduta di Manoa, vede Walter Avery, duca di Averstone nonché secondo e amico intimo di Dorian, alle prese con una giovane e innocente ragazza, Glen, ignara di essere la figlia di un feroce pirata. Avery, ripreso il suo posto in società, è annoiato dalla semplice vita di città, e allo stesso tempo, intrigato dall’innocenza di una ragazza che sembra averlo stregato e lo respinge accanitamente diventando così una sfida irresistibile. Il corsaro accetta dunque l’infelice e pericoloso compito di proteggerla da una banda di tagliagole, garantendole il suo aiuto nella ricerca del tesoro nascosto dal feroce padre, sperando di ricevere molto di più di un favoloso tesoro: un sorriso capace di aprirgli le porte del paradiso.

Per L’Irlandese, terzo romanzo della Saga Corsari, ha scelto Harlequin. Pubblicato a marzo del 2007, è sostanzialmente diverso dai precedenti romanzi, dove la componente avventurosa ricopre una parte essenziale della trama. L’Irlandese infatti ha una cura dei sentimenti straordinaria, e la vicenda dei due protagonisti è il fulcro dove ruota l’intera vicenda. Juan Corraya è un uomo tormentato, che sposa la dolce Alma De Castillo per espiare, per pagare un debito, per tentare di venire a patti con la sua coscienza. Ma Alma aspetta un figlio dal capitano Quintano, e nella sua ingenua e fedele passione renderà la vita di Juan un vero inferno, finché dagli occhi verdi come l’erba irlandese di lei, scomparirà l’odio sostituito dalla forza che solo il vero amore sa infondere.

Ora le sua Fans aspettano il quarto libro che racconterà di Johnny McFee, il selvaggio. Chi sarà la donna giusta per Johnny?
Lo chiediamo alla stessa Kate …che ci ha gentilmente rilasciato questa intervista e noi siamo felici di vedere con i suoi occhi pirati e corsari, uomini arditi e selvaggi accompagnati da affascinanti donne, volitive e audaci.

Sul sito dell'autrice http://www.kathleenmcgregor.com  potrete trovare trame ed estratti dei libri pubblicati, e sul suo blog http://katesbooksworld.splinder.com molte notizie interessanti sull'ambientazione storica e sui personaggi della Saga.

Kathleen McGregor risponderà a tutte le vostre domande, perciò non perdete l'occasione di chiacchierare con lei, e ricordatevi di firmare il vostro commento con un nome o con un nick. Tra tutte coloro che parteciperanno Kathleen metterà in palio una copia con dedica del suo ultimo romanzo, L'Irlandese.

 



INTERVISTA ALL'AUTRICE
by Chiaromattino e Andreina65

Ciao Kathleen, grazie di averci concesso questa intervista.
Non ti nascondo che entrambe, sia io che Andreina, siamo piuttosto emozionate, sappiamo che sei alle prese con la stesura di un nuovo romanzo, diverso dai precedenti e che poi riprenderai a scrivere un nuovo seguito della famosa Saga Corsari.
Ma andiamo per gradi, hai esordito con Corinna pubblicata da Mondolibri, che presenta tutte le caratteristiche dei grandi romanzi di avventura, un’accuratezza storica straordinaria e una storia di passione e amore unica nel suo genere, quanto tempo hai dedicato a questo romanzo?

Temo non siate le sole ad essere emozionate!
E’ un piacere ritrovarvi ed essere ospite sul vostro bel blog, e spero di riuscire a rispondere in modo esaustivo a tutte queste numerose domande ;–)

Mi chiedete quanto tempo ho dedicato al mio primo romanzo? A distanza di tutti questi anni non riesco a quantificarlo, ma è stato tanto, sicuramente molto di più che per i romanzi successivi. Ma questo credo sia comune a tutte le opere prime che nascono, come “Corinna”, dal desiderio personale di creare, a prescindere dagli obiettivi finali. Si tratta di intraprendere un viaggio in terra sconosciuta, di imparare come muoversi sui diversi tipi di terreno, di affrontare ostacoli senza avere la minima idea di come fare a superarli. E’ una sfida importante. Inoltre “Corinna” imponeva una ricerca storica non indifferente sulle navi e la navigazione del diciassettesimo secolo, sulla Fratellanza della Costa, la società dei bucanieri, le gesta dei corsari più famosi quali appunto Henry Morgan, che ricopre un ruolo importante nel romanzo.
Non si tratta solo di scrivere una storia, ma di ricreare un mondo intero, e nel farlo di cercare di renderlo il più aderente possibile alla realtà, pur rimanendo nei canoni imposti dal genere.


Come è nata l’idea di scrivere le avventure di una combriccola di affascinanti pirati? Hai già deciso di quanti libri sarà composta?

Sono cresciuta coltivando la passione per l’avventura, e il mondo della pirateria ne ha da sempre rappresentato una considerevole fetta.
Quando ebbi l’idea per “Corinna”, fu semplicemente naturale per me affidare la parte dell’eroe a un corsaro, il resto venne di conseguenza. La società della Fratellanza della Costa, alla quale Dorian O’Rourke appartiene, era una realtà prettamente maschile, con poche eccezioni, e non era raro che si formassero equilibri, rapporti di amicizia e cameratismo.
Mentre nella marina militare, il comandante di una nave è imposto da un ordine superiore, e tutti coloro che fanno parte dell’equipaggio sono obbligati a sottostare ai suoi ordini, su una nave corsara le cose erano diverse. Il capitano aveva sì potere di vita o di morte sui membri del suo equipaggio, e tutti erano tenuti ad obbedire ai suoi ordini, ma va anche detto che era l’equipaggio a scegliere di seguire il capitano, il quale, per mantenere il suo potere, doveva dimostrare continuamente di esserne degno.
Un’amicizia come quella tra Dorian, Walter e John mi è parsa come qualcosa che, in un contesto del genere, poteva davvero instaurarsi. Non avevo previsto che sarebbero stati a loro volta protagonisti di un loro romanzo, ma mi è sembrato giusto intraprendere questa strada una volta concluso “Corinna”, sia perché mi ero talmente affezionata a questi personaggi che non sopportavo l’idea di separarmene, sia perché avevo lasciato delle vicende in sospeso, e mi sembrava dovuto portarle a conclusione.
Fin dal momento in cui si è evoluta, la Saga Corsari è stata concepita come una serie di quattro romanzi, uno per ogni personaggio maschile di rilievo: Dorian O’Rourke, Walter Avery, Gavin O’Dowd e John McFee.


Il quarto libro della saga dei pirati sarà dedicato ad un personaggio controverso e molto affascinante, John McFee, chi sarà la donna capace di far capitolare il selvaggio e crudele Johnny?

La donna che farà capitolare John McFee? In realtà non esiste una donna simile, ed è su questa considerazione che ho costruito la storia di John e Soledad. Non sarà un romanzo facile, perché John non è un personaggio comune… o meglio, è un personaggio molto comune nella realtà storica cui appartiene, ma questo fa di lui l’antitesi dell’eroe romantico.
Nei romanzi precedenti ho dovuto arrivare a un compromesso tra realtà storica e romanzesco, tra quella che era la vita reale dei filibustieri e la visione romantica che invece viene riproposta nei romanzi. Corsari e pirati non erano propriamente il tipo di uomini che una donna considererebbe affascinanti, per la maggior parte erano crudeli e spietati e vivevano come animali, la storia ci riporta moltissimi esempi di barbarie e torture perpetrate da uomini come Francis L’Olonese, Monbars e Henry Morgan. Quello che ho cercato di fare è stato trovare un equilibrio tra barbarie e civiltà, tra violenza e onore. Anche Johnny segue un certo codice d’onore, ma nel suo caso ciò non lo rende meno barbaro e spietato. Non si tratta di crudeltà, così come non è crudeltà per il leopardo cacciare e uccidere, o giocare con le sue prede. E’ semplicemente nella sua natura, e questo se vogliamo è ancora più inquietante.


Corinna, Glen, Alma, tre donne estremamente differenti tra loro e tutte incantevoli, come nasce un'eroina di quel calibro?

In realtà Corinna, Glen, Alma… come tutti i personaggi dei miei libri, esistono già con i loro tratti fisici ed emotivi, si tratta solo di scoprirli e imparare a conoscerli.
Come per le persone, quello che essi sono nel momento in cui i miei romanzi li ritraggono, è il risultato del loro vissuto, di come sono cresciuti, dei valori che sono stati loro insegnati, delle esperienze che hanno fatto, e ogni loro atto o parola sono espressione di ciò che sono.
Conoscere il loro passato è il segreto per renderli più veri, insieme alla capacità di entrare nei loro cuori e nelle loro teste, di sentire e pensare come farebbero loro, con tutto il loro bagaglio di esperienze alle spalle.
Corinna è stata allevata come un maschio, Glen è stata cresciuta oltremodo protetta, Alma ha avuto un’infanzia solitaria e povera di affetto… sono circostanze estremamente diverse che possono modellare, reprimere o enfatizzare il carattere di una persona, proprio come è accaduto a ciascuna di loro.
 

C’è quasi da chiederti se hai la capacità di viaggiare nel tempo, come spiegare diversamente lo straordinario affresco di luoghi, situazioni, costumi che prendono vita nelle tue storie? Come fai a rendere così verosimiglianti le avventure dei tuoi personaggi?

Viaggiare nel tempo non è difficile quando si ha una fervida immaginazione [ride], soprattutto se è un’immaginazione di tipo visivo, come la mia. Ma a prescindere da questo, ovvero dalla capacità di vedere e di vivere in prima persona quello che descrive, per uno scrittore è importante essere anche attore, regista e scenografo. Non solo voce narrante ma personaggio. Non solo capacità di catapultarsi nel centro dell’azione ma di costruirne la scena e dirigerla dall’esterno, per vederla con gli occhi dello spettatore.
Per quanto riguarda l’ambientazione storica, non si contano le ore e i giorni spesi a documentarmi. Riuscire a piazzare i tuoi personaggi in una determinata scena impone che tu l’abbia ben chiara e impressa nella mente, e la cosa essenziale è assimilare tutte le informazioni necessarie.
Il passo successivo, è riuscire ad amalgamare ciò che si è appreso in un unico contesto, e intrecciarlo alla trama e ai personaggi di fantasia.
Un po’ come quando si fa una torta, metti insieme tante cose diverse, uova, farina, burro, ricotta, cioccolata… e il risultato, se sei stata attenta alle dosi, è un’autentica delizia per il palato (salvo poi spalmarla per terra come la sottoscritta… argh)


I tuoi romanzi non possono essere considerati semplici romance, vista la componente avventurosa, hai deciso di continuare su questa linea per il futuro o hai altri progetti?

Mi piace mettermi alla prova, esplorare nuovi generi e nuove possibilità, quindi sì, per il futuro ho altri progetti, pur senza escludere il ritorno al romance d’avventura. In effetti la famiglia O’Rourke si sta ingrandendo, e non nego di aver già a cuore il futuro di Anne O’Rourke e della sorella non ancora nata. Ho idee per un romanzo medievale, un romatic suspense, un romanzo celtico, e a questi aggiungete i paranormali che seguiranno il romanzo attualmente in lavorazione...
In genere cerco di inseguire l’ispirazione e di scrivere quello che in quel momento mi dà maggiori soddisfazioni a livello personale, credo comunque di poter asserire che in nessuno dei miei romanzi futuri mancherà la componente avventurosa.
 

Di cosa tratta il tuo nuovo romanzo? Vuoi darci qualche anticipazione?

E’ la prima delle sfide di cui accennavo ma non è ancora concluso, e per queste ragioni sono molto riluttante a parlarne. Un po’ per scaramanzia, un po’ perché è comunque in costante evoluzione e si rivela una fonte di continue sorprese anche per me. Posso accennarvi che si tratta di un romanzo contemporaneo ambientato in Alaska, con forti elementi di paranormale e di urban fantasy. Un genere e un’ambientazione per me del tutto nuovi e inesplorati, ma indubbiamente stimolanti.


Quali sono le tue piccole manie? Quando scrivi cosa ti piace avere attorno a te?

Ho bisogno di immergermi totalmente nella mia fantasia, di trovare un particolare equilibrio fisico e mentale. Non ho particolari manie, sono anzi molto confusionaria e disordinata, circondata dai libri che uso per documentarmi, da tutti i fascicoli relativi alle ricerche storiche, allo studio dei personaggi e della trama, dalle fotografie dei luoghi in cui devo imparare a immergermi. Tutto ( e si tratta sempre di montagne di carta ) deve essere a portata di mano, pronto da sfogliare e consultare in ogni momento. Grazie a internet, oggi le distanze assumono un valore relativo, ti basta aprire una finestra virtuale per trovarti in mezzo al Gran Canyon, su un’isola dei Caraibi o sul crinale di un vulcano in Alaska. Ogni contatto visivo mi aiuta a sentirmi proiettata nella realtà in cui si svolge la mia storia e si muovono i miei personaggi. Ne è un esempio la webcam dell’Alaska Volcano Observatory puntata sul vulcano Spurr, nell’Alaska Range, luogo in cui è ambientato il romanzo che sto scrivendo.
(http://www.avo.alaska.edu/webcam/spurr.jpg?0.07405174308341405 ).
Un occhio aperto su un mondo dove luce e oscurità solo pochi mesi all'anno si dividono equamente il giorno, dove a giugno il sole tramonta all’una di notte e risorge alle tre del mattino, quasi nello stesso punto.
Sono piccole cose come queste, che mi aiutano a vedere ciò che descrivo.


Mt. Spurr, 01,00 am, 2 Luglio 2008


Ti piace ascoltare musica quando scrivi? Che genere di musica?

Dipende dallo stato d’animo in cui mi trovo e soprattutto dal libro che sto scrivendo. La musica deve essere in sintonia con l’atmosfera e il ritmo di ciò che scrivo, perciò cambia da un romanzo all’altro, pur conservando degli standard di base. Non deve costituire un elemento di disturbo ma aiutarmi a concentrarmi, a calarmi nel mio mondo immaginario. Musica che in realtà non ascolto, ma percepisco in sottofondo, sulle cui note i miei pensieri riescono a viaggiare.
Si tratta per la maggior parte di musica strumentale, o comunque di canzoni dove le voci sono melodiche, concepite come parte integrante della musica stessa. Amo le colonne sonore di James Horner (La Maschera di Zorro, Braveheart, A Beautiful Mind), Hans Zimmer (Il Codice Da Vinci, Il Gladiatore), Michael Kamen (Robin Hood, il Principe dei Ladri), Vangelis (Alexander, Antarctica) e la musica celtica di Loreena McKennitt e Enya.
A volte mi accade di scoprire o di entrare in sintonia con un tipo di musica che esula dai miei standard, come mi è accaduto mentre scrivevo "Cuore Pirata", con Tina Turner, e come mi accade ora con i Red to Violet. In questi casi, si sviluppa una sorta di profondo equilibrio tra i miei ritmi e quelli della musica, al punto da riuscire a scrivere ascoltandola a ripetizione senza quasi rendermene conto.
 

Parliamo di editoria, dalla Mondolibri alla Harlequin, a chi dobbiamo rivolgerci per avere le ristampe dei tuoi romanzi?

Purtroppo si tratta di due case editrici che seguono sistemi editoriali ben definiti, anche se da un certo punto di vista possono apparire illogici. Mondolibri si basa sostanzialmente sulla pubblicazione di novità, per cui quando un titolo esce dal catalogo non viene più ristampato, a prescindere dalle sue potenzialità di vendita.
Harlequin, essendo un editore da edicola, segue più o meno lo stesso principio.
Di conseguenza, a meno che un diverso editore mostri interesse per i miei romanzi, temo sia improbabile che vengano fatte delle ristampe.


Nell’estate del 2006 quando sei venuta in Sardegna, abbiamo avuto l’onore di conoscerti.
E’ stato una pomeriggio molto emozionante, avendo letto e amato i tuoi libri ci sembrava cosa impossibile che tu stessi seduta al tavolo con noi a mangiare i dolcetti sardi e la torta della nonna (fatta da Andreina me medesima !!!)
Sappiamo che sei una persona molto riservata, quindi è stata una sorpresa scoprire che sei una persona semplice dolcissima, simpatica e con una risata contagiosa!!!
Ti piacerebbe tornare in Sardegna ?qual è stato il luogo che hai visitato della nostra isola e che più ti ha emozionato?


Un pomeriggio davvero piacevole, senza contare il mio debole per i dolci ! [ride] e sì, mi piacerebbe molto tornare in Sardegna. Il vostro mare ha avuto e continua ad avere per me un enorme richiamo, ho il suo colore impresso nella memoria e ancora adesso, quando guardo le fotografie, me ne stupisco.
La costa è senz’altro la parte che più mi ha toccata, impervia e rocciosa, con le piccole, stupende spiaggette incuneate tra i costoloni a picco sul mare. Una delle più belle esperienze è stata la giornata passata a navigare lungo la costa, fin oltre Capo Teulada, su una bellissima goletta.
Sono una persona con una profonda affinità con la natura, e al di là del fatto di avere l’anima dell’artista e la passione per la storia dell’uomo, non c’è paragone tra quello che posso provare di fronte a un castello, o a una rovina antica, e quello che invece mi riempie il cuore quando mi trovo di fronte ai capolavori della natura.


Durante la nostra chiacchierata ti abbiamo carpito alcune informazione circa il quarto libro della saga pirati, quello dedicato a John McFee, sappiamo che sarà un personaggio indimenticabile per le tue lettrici, ma ti confessiamo che dopo L’Irlandese, uno dei libri più belli che abbiamo mai letto, ci riesce difficile immaginare un personaggio più carismatico di Gavin, il protagonista de L’Irlandese, in cosa si differenzia sostanzialmente il nuovo romanzo?

Grazie per le belle parole! Sono davvero felice che Gavin sia riuscito a conquistarvi, e spero che anche John, a modo suo, saprà farvi vivere qualche forte emozione.
Nel nuovo romanzo ci sarà sicuramente una componente più elevata di avventura e di pericolo, un’ambientazione primitiva e selvaggia in cui un personaggio come John McFee possa esprimere il meglio, e il peggio, di sé.
Non faccio mai confronti tra i miei personaggi. Li amo tutti in egual modo, e tutti per ragioni diverse. Dorian era un’anima impenetrabile, Walter un’anima annoiata, Gavin un’anima smarrita… John semplicemente non ha un’anima. Dovrò trovargliene una?


Ameremo John McFee, il meticcio dagli occhi d'acciaio quanto abbiamo amato Gavin?

Questo me lo direte voi :–)


Nella Saga Corsari figura un personaggio secondario molto presente ne L’Irlandese, il giovane aiutante di Gavin, Pablo, una figura all’inizio sporadica ma che assume un suo ruolo sempre più di rilievo, pensi in futuro di dedicare un libro anche a lui?

Pablo è un personaggio molto speciale per me. A differenza di tutti gli altri, che ho incontrato già adulti, già caratterialmente formati e con un loro bagaglio personale già definito, lui mi è apparso bambino, ed è cresciuto sotto i miei occhi.
Possiede la disarmante ingenuità del ragazzino che è, ma nello stesso tempo il coraggio, la determinazione e la lealtà di un adulto, un personaggio che la vita non ha ancora corrotto, e per questo pieno di intriganti promesse.
Non è improbabile che decida in futuro di dedicargli un romanzo tutto suo, e proprio per aggiungere un po’ di sale all’attesa, l’ho affidato a Omar De Chaville alla fine de "L’Irlandese". ;–)


Come mai spendi tanto tempo a farci conoscere e diremo anche amare i personaggi cattivi come Luiz Gonzales ne L'Irlandese?

Mi piace scavare nella natura umana, mettere a nudo anche quelle parti che non ci si aspetta, e partendo dalla considerazione che, salvo probabilmente rare eccezioni, nessuno è mai totalmente malvagio e nessuno è mai totalmente buono, mi piace esplorare le infinite nuances, e casi della vita, che portano un personaggio ad essere cattivo invece che buono, e viceversa. Questa sorta di equilibrio che ne viene, è di per sé una caratteristica molto umana e contribuisce a renderli più credibili, più veri e più comprensibili, evitando di farne delle caricature.
Se "L’Irlandese" fosse stato scritto al contrario, nessuno potrebbe negare il ruolo di vittima a Luiz Gonzales, e quello di persecutore a Juan Corraya. Buono e cattivo sono concetti relativi e cambiano a seconda di come scegliamo di schierarci. Come nella vita, ci sono torti che si subiscono e torti che si infliggono, le circostanze sono quelle che danno maggior peso agli uni piuttosto che agli altri.
Ma questo non esclude che in una figura negativa possa esservi qualcosa di positivo, e viceversa. Mi piace inoltre pensare che la vita possa riservare sempre una seconda occasione, insieme all’opportunità di redimersi.


Se dovessi dare una definizione a ciascuno dei tuoi romanzi della Saga Corsari, in base alle trame e ai protagonisti principali, quali sarebbero?

“Corinna” sarebbe senza dubbio la rappresentazione della Passione. Dorian e Corinna sono due personaggi estremamente passionali, nell’affrontare la vita, le battaglie, nell’amare e nell’odiare. Sono istintivi, combattivi, testardi, spietati, e disposti a dare la vita per ciò in cui credono.
In “Cuore Pirata” l’elemento determinante è la Fiducia. A dispetto del suo passato di corsaro e del suo aspetto inquietante, Glen ha incondizionata, incrollabile fiducia in Walter, anche quando tutto sembra perduto. E questo per me è molto dolce e commovente.
“L’Irlandese” rappresenta infine la Fedeltà. Per Alma la fedeltà è un concetto inscindibile dall’amore, e Juan dovrà accettare di condividere il suo cuore con chi l’ha preceduto, prima di riuscire a conquistarla.
Passione, Fiducia, Fedeltà, sono per me elementi indissolubili in amore, e mi piace l’idea di averli, in un certo qual modo, rappresentati nei miei romanzi.


Passando più al privato, ci incuriosisce sapere se tuo marito legge i tuoi libri, e se sì cosa ne pensa del tuo estro narrativo?

Sì, mio marito legge i miei romanzi, e gli piace soprattutto sentirli dalla mia voce durante la stesura. A lui infatti ricorro sempre quando ho bisogno di un giudizio, soprattutto sulla credibilità di scene complesse, come per esempio quelle d’azione. Pensa che abbia molto talento e sta aspettando fiducioso il mio successo, per potersi ritirare in campagna e dedicarsi al golf :–)


Nei tuoi personaggi maschili c’è qualcosa di suo? Tranquilla ….non ti chiediamo cosa!!!!!!

Mio marito è un uomo logico, preciso, ordinato e con una grande forza di volontà, ma allo stesso tempo molto romantico, e io… sono la sua gioia e la sua miseria [ride]
Credo che in questo ritratto si possano trovare punti in comune con i miei personaggi, forse non a livello fisico o caratteriale, ma sicuramente nel rapporto con la loro dolce metà :–)
 

E infine cara Kate ti chiediamo di rispettare una promessa, ossia venire a trovarci e passare una serata tra noi ragazze (ribattezzateci le ragazze della merenda con libro)!!! a mangiare dolci, bere tè e parlare di libri e………carpirti più informazioni possibili sui tuoi progetti futuri !

Sarà una vera gioia per me incontrarvi di nuovo! E… oh be’, d’accordo, una parolina o due sui prossimi libri posso anche farmela strappare ;–)


ESTRATTO INEDITO da L'IRLANDESE

(Durante il viaggio come scorta al galeone del Governatore di Cartagena)


La traversata fu breve e tranquilla, disturbata solo da qualche isolato rovescio di pioggia; ciò diede a Juan molto tempo per riflettere sul drastico cambiamento avvenuto nella sua vita e per decifrare le ingarbugliate sensazioni che lo rendevano tanto insofferente verso ciò che fino ad ora era stata l'unica attività in grado di assorbire le sue energie e di placare i suoi demoni.
Erano passate solo due settimane dalla sua partenza da Portobello, un tempo irrisorio se paragonato ai mesi di navigazione cui era abituato da anni, ma non c'era minuto in cui non ne sentisse il peso fastidioso e il disagio crescente. Il pensiero fisso su quel che si era lasciato dietro lo rendeva terribilmente inquieto, pervaso di preoccupazione e di latente desiderio.
Senza azzardarsi a rimpiangere di non aver potuto scaricare il proprio nervosismo in qualcosa di diverso dal misurare incessantemente il ponte come un leone in gabbia, attendeva con rabbiosa impazienza di vedere profilarsi all'orizzonte la loro meta.
Quel mattino era in piedi dall'alba, e il silenzio che lo circondava sul ponte testimoniava efficacemente il suo malumore. Per l'ennesima volta interruppe il continuo andirivieni, fermandosi a scrutare accigliato la linea fumosa e indefinita che divideva il mare dal cielo.
Pochi istanti dopo la vedetta gridò terra in vista.
Hernandez abbassò il cannocchiale con un impercettibile sospiro di gratitudine.
- Hispaniola dritta di prua, ammiraglio. - lo informò.
- Era ora. - masticò Juan aspro.
- Prima di sera saremo al canale di Mona, señor. -
Significava ritorno. Juan represse a stento la smania che si portava dentro e che minacciava di ottenebrargli la ragione. Strinse le mani dietro la schiena e annuì con sguardo inespressivo.
Se avesse dato retta ai suoi impulsi, avrebbe abbandonato il Matador direttamente all'isola di Mona, e dovette riconoscere, non erano mai stati così intensi e ardui da controllare come in quel momento.
Era accaduto qualcosa di inaspettato, ne era consapevole. Qualcosa che lo aveva intimamente spiazzato e irretito a un tempo. Due straordinari occhi verdi avevano fatto breccia là dove era certo nulla avrebbe mai potuto arrivare e lo avevano lasciato anelante, avido di emozioni che molto tempo addietro si era rassegnato a reprimere e a non provare mai più.
Dopo anni di sterili battaglie e di autoimposta solitudine, Juan desiderava solo di perdersi nelle profondità inesplorate di quegli occhi, domandandosi se in essi avrebbe infine ritrovato se stesso.
- Pensate di scortarlo fino a San Juan? -
Juan strinse i denti, riscuotendosi brevemente dai propri pensieri.
Si aggrondò, riflettendo. Hispaniola era terra di caccia per i bucanieri, e lo stretto canale poteva nascondere notevoli insidie per chi lo attraversava diretto verso l'oceano. Per quanto avesse accettato quel compito di malavoglia, il suo senso dell'onore gli impediva di lasciare il Matador sguarnito di scorta in quel tratto di mare notoriamente affollato e pericoloso.
- Non abbiamo scelta. - si apprestò alla chiesuola e fece scorrere un dito sulla carta nautica, seguendo una linea immaginaria - Una volta arrivati a San Juan, seguiremo una rotta esterna alle isole sottovento e rientreremo nel mare interno da Martinica. -
Hernandez si grattò il mento - Non sarà uno scherzo veleggiare con gli alisei al traverso. -
Juan trattenne un sorriso. Era più che disposto ad affrontare venti e correnti ostili, a sfidare Poseidone stesso nel suo elemento, pur di mettere fine a quella traversata. Accettare quel compito era stato un errore fin dall'inizio, era ben deciso a renderlo quanto meno più breve possibile.
- Neanche passare indenni il canale. - commentò con leggerezza - Comunicate a Romero di ridurre la distanza, e di tenere pronti gli armamenti. -
Hernandez lo fissò con intenzione. - Vi aspettate un attacco? -
Si raddrizzò, spaziando con lo sguardo sulla superficie cangiante del mare.
- Meglio non farsi trovare impreparati. Per quando saremo all'entrata del canale, voglio tutti gli uomini sul ponte, equipaggiati di armi e munizioni, e i pezzi pronti a fare fuoco. -


Jorge Hernandez navigava con Juan Corraya da quando, nel 1669, aveva assunto il comando della Marilente, dopo che lo Spagnolo Rosso, così lo chiamavano allora per il colore acceso dei suoi capelli, che non si curava di celare sotto alcuna parrucca, era giunto a Portobello con il grado di ammiraglio e la carica di governatore.
Da allora aveva affrontato al suo fianco ogni traversata, come scorta dei navigli dell'argento, e ogni scontro e battaglia contro le navi pirata. Era stato un onore per lui condividere le sue innumerevoli vittorie contro i pirati, consumate con tanta indifferenza da far credere non contassero nulla. Si era lasciato conquistare dall'inconsueta capacità di giudizio e di controllo che li aveva guidati ogni volta sulla giusta rotta e portati ad avere ragione di ogni sorta di nemico, e nonostante tutto il tempo passato al suo fianco, ancora gli capitava di stupirsi della sua straordinaria abilità di prevedere le mosse nemiche e di affrontarle preparato.
Mentre scuoteva impercettibilmente la testa alla vista dei due ketch corsari, accanto a lui Corraya imprecò in sordina contro la sfortuna.
- Comunicate al comandante del Matador di restare nella nostra scia e di non esporsi. -
- Se ci aiutassero invece che rimanere in disparte… - protestò Hernandez.
Juan lo fulminò con un'occhiata tagliente. - Se una bordata scalfisce appena quella nave, capitano, vi faccio fare talmente tanti giri di chiglia che arriverò a stancarmi prima di voi. -
Si aggrondò tornando ad esaminare le imbarcazioni nemiche attraverso il cannocchiale. - Sono bassi sull'acqua.-
- Se hanno le stive cariche forse non si arrischieranno a muoverci battaglia.-
L'istante successivo le bocche dei cannoni nemici esplosero quasi d'un sol colpo, facendo ribollire di bordate il mare di fronte a loro.
C'era qualcosa che non andava, pensò Juan. Nella sua esperienza sui pirati aveva imparato a non sottovalutare gli avversari, anche quando, come ora, si apprestavano equipaggiati di velieri tutt'altro che minacciosi e ostentavano ben poche risorse.
I corsari erano forse la razza di combattenti più agguerrita e dotata dai tempi dei vichinghi, Juan sapeva molto bene che se avesse fatto l'errore di accorciare le distanze se li sarebbe ritrovati sul ponte in pochissimi battiti di ciglia, e lui non aveva alcuna voglia di ingaggiare battaglia con quella feccia, non in quel momento. Non quando il suo unico desiderio era tornare indietro il più presto possibile.
Per un attimo si chiese se Alma avrebbe trovato auspicabile che non ritornasse. Se fosse rimasto riverso sul ponte lei sarebbe stata libera, protetta dal suo nome e dal suo stato di vedova.
Contrasse la mascella e scacciò a forza quei pensieri molesti. Ordinò al timoniere di dare ai ketch il traverso e ai cannonieri che ci dessero dentro. In pochi minuti, alti pennacchi di fumo iniziarono a sollevarsi dai piccoli velieri che tuttavia perseverarono nella loro avanzata verso quel nemico molto più imponente, ma anche molto meno agevole nelle manovre.
Una palla troppo ben diretta colpì il galeone a poppa, sollevando una nuvola di polvere e di detriti. Juan si abbassò di scatto tirandosi dietro Hernandez per la giacca e buttandolo a terra accanto a sé.
- Per tutti i demoni, Ortiz! - gridò aspramente al capo cannoniere - Volete decidervi ad affondare quei miserabili tagliagole o devo farlo da solo? -
Il ponte tremò sotto il rinculo dei cannoni pochi istanti prima che un'altra bordata schiantasse la murata a mezzanave investendo uomini e pezzi e scaraventandoli attraverso il ponte.
Juan balzò in piedi; di fianco a lui Hernandez si mise sulle gambe barcollando. - Eravamo distanti… - gracchiò con la testa che gli rintronava e le orecchie che fischiavano.
- Svelato perché sono così bassi sull'acqua. - masticò Juan, dannandosi per non averlo capito prima.
- Hanno imbarcato cannoni a lunga gittata! – esclamò Hernandez. – Come diavolo possono sopportarlo quei ponti… -
Ma Juan non lo ascoltava, impegnato a lanciare ordini e a coordinare la controffensiva.
Quando Hernandez imprecò sonoramente dietro le sue spalle, si limitò a lanciargli un'occhiata, e si sentì assalire dalla furia nel vedere la prua del Matador rompere la posizione per oltrepassarlo e ingaggiare battaglia.
Con un ringhio balzò sulla battagliola di poppa, afferrando il secondo ufficiale per la marsina e spingendolo verso il parapetto.
- Segnala a Romero di non uscire allo scoperto. -
Il giovane ubbidì freneticamente. - Non risponde, señor. - riferì ansioso.
- Ordina a quell'idiota di mantenere la posizione! - abbaiò.
- Non risponde… - squittì l'altro.
Juan imprecò ferocemente, si sporse sul ponte. - Accosta a babordo timoniere! Riprendi la rotta, chiudi il Matador e sperona quei bastardi! -
Gli uomini ai pezzi sollevarono le facce annerite dal fumo. Hernandez si mise a correre a proravia. - Uomini ai cannoni di prua! Aprite il fuoco! -
L'albero di prua esplose ricadendo sul ponte, in mezzo a un inferno di legno, tele e cordame infuocati.
Una gragnola di bordate si abbatté sulla Marilente per un tempo che parve infinito, fino a quando l'alta e imponente prua danneggiata torreggiò sul piccolo veliero, e lo investì. Grida si levarono dalla linea di galleggiamento, coperte dagli schianti del legno che si frantumava sotto il peso del galeone e dall'immediato crepitio dei moschetti spagnoli.
Il secondo ketch cambiò rotta repentinamente sospendendo l'attacco per portarsi fuori portata. Juan balzò sul ponte, tra uomini che correvano per spegnere i focolai e soccorrere i feriti.
- Accosta ancora timoniere! - ringhiò - mostra i cannoni di dritta. -
Quando la Marilente sfiorò la nuova posizione di fuoco, il ketch aveva già guadagnato la rotta e si stava defilando.
- Uomini ai pezzi! Fermate quei cani! - ordinò Juan.
Le bocche da guerra esplosero una dopo l'altra bordate lunghe e precise.
Nel momento in cui fu chiaro che il nemico non sarebbe scampato ad un rapido affondamento, Juan si raddrizzò, si guardò intorno e si sentì assalire da una furia gelida.
Quando, poco tempo dopo, una lancia si staccò dal galeone da guerra e si accinse ad attraversare la fascia di mare che li separava, Romero non poté far nulla se non aspettare l'inevitabile, celando l'inquietudine dietro una facciata di ostentata arroganza.
Non si mosse incontro a Corraya. Lo attese sul cassero, insieme al capitano in seconda Mendoza, che fissava con non meno cipiglio l'approssimarsi del giovane ammiraglio.
Era sporco, indossava la marsina strappata, macchiata di fuliggine e di sangue, aveva i capelli spettinati impastati di polvere sciolti sulle spalle, e l'aspetto inquietante di un uomo pronto ad uccidere.
Gli uomini si scostarono per lasciarlo passare mentre percorreva il ponte, le spalle rigide e lo sguardo ferale di un predatore che punta la sua preda. Si sfilò la giacca e la gettò a terra, superò a balzi la scaletta, senza mai spezzare il contatto visivo con il suo obiettivo, e quando gli fu di fronte lo colpì di sorpresa alla mascella con un potente gancio che lo mandò disteso sull'assito.
Raggelati gli uomini sgranarono gli occhi.
- La prossima volta che decidete di fare di testa vostra, vi lascerò in pasto agli squali. -
- Stavamo soltanto aiutandovi. - sibilò con astio Mendoza.
- Aiutandomi? Avete occhi per vedere la mia nave? - replicò aspro - Grazie alla vostra stupida manovra ho dovuto abbandonare una posizione di vantaggio e mettermi in condizione di non poter rispondere al fuoco. -
- Se ci aveste lasciato passare invece che chiuderci come avete fatto… -
Romero si rialzò in piedi, rosso per l'umiliazione, ma con abbastanza buon senso da placare il suo secondo con un cenno della mano.
- Non è stata una manovra azzeccata. - ammise di malavoglia.
- Sono lieto che ve ne rendiate conto. - scoccò a entrambi un'occhiata raggelante, prima di voltare loro ostentatamente le spalle.
Sul ponte, una donna vestita sontuosamente lo stava fissando con un misto di sdegno e di avversione, insieme a due dame di compagnia visibilmente scandalizzate.
- Quest'oggi, señora, il vostro collo mi è costato dieci giorni di cantiere. - le abbaiò contro Juan, invaso dall'ira.
Basita, Veronica Santos rimase a guardarlo raccogliere da terra la giacca e andar via, incapace di credere a tanta scabra irriverenza.
Nessuno si preoccupò di placare le sue grida oltraggiate.


L'estratto pubblicato in questo post è di proprietà di Kathleen McGregor ed è protetto da copyright

 

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Commenti

Oddio è fantastico, grazie

Oddio è fantastico, grazie ragazze e grazie Kate.

Ho già il romanzo ma autografato prende tutto un altro valore perciò grazie ancora di cuore^-^

chiaromattino ti ho appena lasciato un pvt.

Grazie a Kathleen e ai suoi

Grazie a Kathleen e ai suoi corsari per essere stata con noi, ci hai regalato momenti talmente magici...

E' stato un vero piacere !

Speriamo di leggerti presto, perchè noi siamo veramente impazienti di rivedere Johnny e conoscere Soledad.

La fortunata vincitrice della copia con dedica dell'Irlandese di Kathleen McGregor è Veronica Bennet, complimenti!

Per ritirare il tuo premio puoi metterti in contatto con la stessa autrice, oppure con noi.

A presto

Cris

Cara FairyRain, grazie per

Cara FairyRain,

grazie per essere intervenuta, e grazie per il grosso "in bocca al lupo", il vostro supporto è per me qualcosa di infinitamente prezioso.

Spero che tu riesca a trovare Corinna e Cuore Pirata... o meglio, spero in un prossimo futuro di poter darvi notizie incoraggianti su una loro riedizione.

Kate

Amo i romanzi sui bucanieri,

Amo i romanzi sui bucanieri, ho adorato "L'Irlandese" e spero di riuscire a recuperare i primi 2 libri della saga! Domande non ne ho, tante informazioni le ho apprese dalla bellissima intervista e dalle risposte date alle altre lettrici, dunque, non mi resta che complimentarmi di cuore con Kathleen Mcgregor per la sua bravura e simpatia e farle un grosso "in bocca al lupo" per tutti i suoi progetti!

ciao sono felice di

ciao sono felice di sentirtelo dire! Speriamo tu possa tornare al più presto possibile in sardegna e io ti preparerò di nuovo il tiramisù visto che ti era piaciuto tanto ^_*

un grosso abbraccio (silvia dalla sardegna)

ps: spero che ti piaccia davvero tanto (il tiramisù) così potrò estrapolare qualche altra ghiotta notizia su Jonny! *_^

ciao ciao

Cara Silvia, che piacere

Cara Silvia,

che piacere sentirti! :-)

Sbaglio o quello splendido tiramisù era opera tua?

La prospettiva di un altro incontro tra noi "ragazze della merenda con libro" mi alletta sempre di più! (anche con interrogatorio incluso!)

Kate

Ciao Kate, sono Silvia dalla

Ciao Kate, sono Silvia dalla Sardegna che bello ritrovarti qui con questa bellissima intervista di Andre e Cris (complimentoni ragazze!).

Mi ha fatto molto piacere leggere l'estratto su Gavin, devo dire che dopo Avery non pensavo di innamorarmi anche di lui e invece...mi sono talmente innamorata del tuo romanzo che non lo presto a nessuno ^_^

sono un po' possessiva...

Non vedo l'ora di poter mettere le mani sul tuo nuovo romanzo paranormale! Infatti ti auguro buon lavoro e spero che sia al più presto pubblicato.

Ma quello che io aspetto con ansia e che mi fa rodere nell'attesa è la storia di Jonny McFee: spero che quando verrai in Sardegna Andreina riuscirà a strapparti davvero delle anticipazioni (tanto è lei che fa le domande!).

un grosso abbraccio da silvia ^_^

Ps: la colonna sonora del gladiatore fa piangere anche a me...

un bacio e in bocca al lupo per i tuoi romanzi.

Cara Katia, grazie per

Cara Katia,

grazie per essere intervenuta, e dall'Inghilterra!

Purtroppo i miei libri sono stati pubblicati solo in italiano, ma anche qui in Italia, come puoi dedurre dai commenti, sono molto difficili da recuperare.

Ti auguro di riuscirci :-) e per L'Irlandese chissà, la fortuna a volte aiuta.

Kate

Cara MarchRose, in effetti

Cara MarchRose,

in effetti qui si tratta non solo di una sfida con me stessa ma anche di un azzardo, proprio per il motivo che citi. Sono consapevole del fatto che questo genere è ancora pressoché sconosciuto, e solo di recente gli editori hanno iniziato a interessarsi ad autrici come Laurell K. Hamilton, J.D. Robb, Christine Feehan, Tanya Huff... tuttavia, in taluni casi, precorrere i tempi può rivelarsi una scelta vincente :-)

Detto questo, devo però anche ammettere che non si è trattato di una scelta studiata, non ho deciso a mente fredda di mettere da parte i miei corsari per provare qualcosa di nuovo. Il fatto è che non ho avuto alternativa, l'idea di questo libro mi ha letteralmente travolta mentre ancora stavo scrivendo L'Irlandese, e non ho potuto togliermela dalla testa nemmeno per un secondo. Era imperativo inseguirla, realizzarla, dare vita al personaggio che era emerso nella mia immaginazione e che premeva prepotentemente per uscire.

Se non lo avessi fatto, so per certo che non sarei più riuscita a concentrarmi, qualsiasi cosa avessi in programma di scrivere.

Kate

Ciao Kathleen, mi chiamo

Ciao Kathleen,

mi chiamo Katia Corrado e attualmente vivo in Inghilterra. Grazie alla mia amicizia con Andreina sono arrivata a leggere e ad amare diversi generi di libri oltre a quelli storici di cui vado matta. Non ho ancorta letto i tuoi libri ma da quel poco che ho visto non vedo l'ora di leggerli, perche' sembrano pieni di avventura come piacciono a me. Non sono sicura di riuscire a procurarmeli in Itlaia quando torno, cosi volevo chiederti se sono disponibili anche in inglese e se posso chiedere direttamente ad un negozio inglese di procurarmeli.

In bocca al lupo con i tuoi prossimi libri e naturalmente incrocio le dita per vincere il romanzo in palio, L'irlandese.

Un saluto dall'Inghilterra.

Cara Erika, grazie per

Cara Erika,

grazie per essere passata a trovarmi!

Ricordi cosa dicevo di Gavin prima che uscisse il suo romanzo? "buon sangue non mente" ! ;-)

Manca ancora un po' alla conclusione del mio nuovo romanzo, ma spero di poter presto annunciarla.

Mi rendo conto che il personaggio di John ha alimentato delle aspettative molto alte... quando gliel'ho confidato si è limitato a sollevare l'angolo della bocca. Detto tra noi, credo sia impaziente di calcare le scene, anche sapendo cosa ho in serbo per lui! ;-)

Kate

erika_lecco carissima kate

erika_lecco

carissima kate sono felice di questa tua chiacchierata ahi riportato alla mia memoria i personaggi conosciuti in corinna e cuore pirata li ho amati tutti e 2 . Ero persa x Dorian ,nessun eroe è più stato tale dpo averlo conosciuto, leggevo altri romanzi ma nn provavo l'emozioni che lui ah saputo darmi in corinna.

poi ho letto l'irlandese e juan mi ha fatto ricredere gran personaggio degno fratello di dorian...

ora aspetto l'avventura di john e sono curiosa di leggere il tuo nuovo proggetto manca molto alla sua fine?

un abcione...

Che schifo però il mondo

Che schifo però il mondo dell'editoria!! (scusa l'espressione poco elegante, ma ci sta tutta). Credo che dovrebbero tenere conto eccome del parere dei lettori. in fondo siamo noi che mandiamo avanti le vendite. E poi ci si lamenta che non si comprano abbastanza libri. Per forza: Quelli che potrebbero tirare sul mercato loro non li filano nemmeno! Hai comunque il mio sostegno e quello di molte altre lettrici come me che a detta di alcuni snob ci roviniamo a leggere sciocchezzuole come i romanzi rosa. Almeno noi leggiamo!!!

E mi raccomando vai avanti con la saga dei pirati. Auguri di ogni bene, Angela

Cara Angela, le tue parole

Cara Angela,

le tue parole mi fanno davvero felice, e mi incoraggiano di fronte alle difficoltà e ai pregiudizi che incontro sulla mia strada.

C'è ancora molta resistenza da parte degli editori, e in genere di chi si occupa di editoria come agenti e critici, per questo genere.

Che un lavoro sia pregevole linguisticamente, avvincente e apprezzato dal pubblico, sembra passare in secondo piano rispetto al fatto di essere etichettato come romance.

All'estero, come ho detto in un'altra risposta, non è facile approdare, c'è il grande ostacolo della lingua, oltre al fatto che per gli editori stranieri non è quasi possibile quantificare la probabilità di successo di un romanzo che nel suo stesso paese d'origine non viene considerato degno di ripubblicazione.

Anni fa, molto ingenuamente pensavo che a fare il successo di un libro, e del suo autore, fossero l'accoglienza e l'apprezzamento del pubblico, oggi mi rendo conto che in realtà questo non si applica al romance.

Questo tuttavia non mi impedirà di continuare a scrivere qualcosa che mi piace e che mi dà soddisfazione --e di proseguire la Saga Corsari ;-) -- né di smettere di perseverare nella ricerca di un editore, italiano o straniero, disposto a credere (come voi) nei miei lavori e a farli approdare in libreria.

Kate

Cara Kate, rieccomi qui. Ti

Cara Kate, rieccomi qui. Ti avevo scritto qualche mese fa sul tuo sito. Mi ha fatto un enorme piacere leggere la tua intervista e mi dispiace tanto per il fatto che non facciano più ristampe dei tuoi libri. Ho fatto le capriole ed i salti mortali per riuscire ad avere Corinna. Ed è un vero peccato che molte lettrici non possano imparare a conoscerti perchè non ristampano più i tuoi libri. Devo ancora leggere l'Irlandese. Ma è già sulla mia libreria. So che mi piacerà, come ho adorato Corinna ed amato cuore pirata. Mi piace la descrizione dettagliata degli scenari: minuziosa, precisa, ma mai pesante o noiosa. ed Allora mi chiedo e ti chiedo: visto che in Italia purtroppo il romance stenta a decollare, spesso a causa di pregiudizi, ed autrici di talento come te non riescono a spiccare il volo come dovrebbero, perchè non provi a pubblicare all'estero? Sono sicurissima che faresti un gran successo. Ho letto tante autrici straniere, ma poche sono riuscite a farmi battere il cuore, e piangere per l'emozione come hai fatto tu. Per questo sono certa che se riuscissi a pubblicare all'estero si avvererebbero tutti i tuoi sogni e tuo marito potrebbe ritirarsi in campagna a giocare a golf. Nel mio piccolo mi sto dando da fare per farti conoscere e, con gande piacere, i libri che presto alle mie amiche piacciono, e mi danno la conferma (visto l'entusiasmo con cui divorano i libri), che spesso il romance viene snobbato perchè non conosciuto. Si parla e si snobba per sentito dire. Aspetto con ansia la storia del bel tenebroso John, e ti invito caldamente a proseguire la saga dei corsari. un affettuoso saluto, Angela

Cara Silvietta, la tua

Cara Silvietta,

la tua domanda è davvero particolare e per nulla facile, soprattutto perchè le sensazioni che si provano ascoltando la musica sono molto soggettive.

Oltretutto, quando scrivo, devo evitare quelle musiche che mi toccano e mi commuovono, altrimenti mi ritrovo ad ascoltare e non a scrivere. Per farti un esempio, non potrei mai usare la colonna sonora de Il Gladiatore come sottofondo, perchè ogni volta che la sento mi viene da piangere e addio concentrazione. Credo di essere l'unica che piangeva con la pubblicità del Mulino Bianco! Ma non c'è niente da fare... dammi le prime tre note di Elysium e mi hai persa, oltretutto io adoro la voce di Lisa Gerrard.

Forse perchè le ascoltavo durante la stesura, associo molto facilmente i ritmi del mio primo romanzo, "Corinna", alle colonne sonore di Braveheart e Robin Hood.

"Cuore Pirata" è iniziato con The Celts di Enya, ed altri suoi albums, per finire del tutto inaspettatamente con Wildest Dreams di Tina Turner.

Se dovessi scegliere oggi, probabilmente opterei per la colonna sonora di "L'ultimo dei Mohicani" e di "Master and Commander", quest'ultima mi ha accompagnato più recentemente nella stesura de L'Irlandese.

Oggi sto lavorando con Vangelis e la colonna sonora di Antarctica, un film che non ho visto (per fortuna perchè la musica già di per sé è da pelle d'oca) ambientato in Antartide, e i Red to Violet.

Tuttavia quelle che ti ho citato, sono solo alcune delle innumerevoli musiche che ascolto quando scrivo, al punto che i cd si susseguono uno dopo l'altro senza nemmeno che me ne accorga, o che riesca a distinguerli (un ottimo segno, vuol dire che sono concentrata :-) )

Kate

Confesso la mia mancanza...

Confesso la mia mancanza... non ho ancora letto un libro di Kate, ma questo estratto de L'Irlandese mi ha davvero entusiasmato... e poi già sento il mio compagno che mi prega di comprare più romanzi sui pirati... almeno posso passarli anche a lui! ;)

Volevo ringraziare per l'interessante intervista. In particolar modo mi piace conoscere come le scrittrici traggono ispirazione e come la loro fantasia vola all'interno della storia che stanno scrivendo. Faccio anche i complimenti a Kate perché descrivere scene di azione in mare, nonché essere coerente nella descrizione delle imbarcazioni e delle armi deve essere un lavoro complesso, ma allo stesso tempo emozionante.

Ho notato che dal punto di vista musicale siamo compatibili... anche io mi trovo spesso a leggere libri con i sottofondi musicali citati.

Mi chiedevo, consiglieresti una canzone in particolare o una composizione per ogni libro che hai scritto e che credi possa creare l'atmosfera giusta per la sua lettura?

Grazie infinite per la tua disponibilità.

Silvietta

Cara Tiziana, convengo che

Cara Tiziana,

convengo che l'inizio de L'Irlandese necessiti di una particolare attenzione, d'altra parte si tratta di un libro che riprende due vicende iniziate e lasciate in sospeso in due romanzi diversi, e che nello stesso tempo deve dare tutte le informazioni necessarie affinché il lettore possa comprenderle, anche senza aver letto i romanzi precedenti.

Questo però non vuol dire che debba per forza piacere a tutti, quindi nessun problema se, una volta letto, deciderai che la tua impressione iniziale è quella giusta :-)

Il mondo sarebbe monotono, se avessimo tutti gli stessi gusti e le stesse inclinazioni.

Pubblicare all'estero non è semplice quanto può sembrare, il nome ha poca importanza quando il libro è scritto in italiano. Il mercato anglosassone praticamente trabocca di autrici che scrivono in lingua inglese, quindi perchè dover sostenere i costi di acquisto e traduzione per un libro italiano quando ci sono così tante aspiranti scrittrici che bussano alla porta degli editori? La mia intenzione è comunque quella di perseverare, e di avere fiducia, e poi chissà, non è detto che il futuro non riservi delle sorprese.

Kate

io purtroppo devo dire che ho

io purtroppo devo dire che ho letto un poco L'IRLANDESE ma ho lasciato perdere la lettura perchè mi ha stufato..a questo punto mi viene il dubbio dia ver commesso un tragico errore di valutazionE!!!dovrò rimediare appena posso...mi ha fatto paicere leggere questa intervista e vedere che ho in comune con Kathleen McGregor la passione per le colonne sonore.Volevo chiedere alla'utrice se ha mai pensato di pubblicare i suoi romanzi all'estero...visto anche il nome straniero penso sia una cosa fattibile.

Tiziana

E va bene, va

E va bene, va bene...aspetterò.

Uffa!

^___^

Cris

Zi zi zi! magari sarebbe

Zi zi zi! magari sarebbe un'idea sapere tutto il resto su Johnny!!!!!

ma sono paziente, aspetterò ......ne varrà sicuramente la pena ^__^

nel frattempo rileggerò l'irlandese !!!

Grazie Cris, per questa

Grazie Cris,

per questa intervista e per le parole preziose che riservi ai miei libri e ai miei personaggi. Credo che ogni autore desideri sentirsi dire di essere riuscito a far "vedere" quello che scrive, è il più bel complimento che qualcuno possa fare al mio stile.

Alessandra, se dopo questa intervista leggerai L'Irlandese (ce n'è anche una copia in palio), sarò felice di conoscere il tuo parere, e di sapere se condividi l'impressione di Cris :-)

Cris, se dovessi dar retta a te e ad Andreina finirei col rivelarvi tutto quanto c'è da sapere su Johnny! e poi che ne sarebbe della sorpresa?

;-)

Kate

Ciao Kate

Ciao Kate ^______________^

Sono felicissima di averti qui con noi, è veramente un onore.

Non riesco a capire le tortuose idee dell’editoria, credo che tenere in conto i desideri di chi compra romance dovrebbe essere alla base della loro scelta, evidentemente c’è qualcosa che mi sfugge.

Ma non voglio annoiarti con le mie polemiche.

Sono troppo curiosa di avere qualche notizia su Johnny, non hai proprio nient’altro da anticiparci?

Ti abbraccio.

Cris

Ciao Alessandra

Ciao Alessandra ^_______^

Sono molto contenta che il Ns. post ti sia piaciuto, hai letto l’estratto?

Pensa che razza di personaggi questi corsari!

Io lo vedo proprio Juan che lotta contro le avversità del mare, che lancia ordini e imprecazioni, forte determinato passeggia sul ponte della nave… non ti posso dire poi l’emozione che si prova con Dorian, la sua rabbia terrificante, la sua selvaggia dolcezza.

Ed Avery? Adoro quell’uomo!

Io li vedo sai.

Leggere i romanzi di Kate è “vedere” le vicende che lei racconta.

Questa è la sua caratteristica, i suoi romanzi si “vedono”.

Credo che L’Irlandese si trovi ancora, cercalo vedrai quanto è bello.

Gli altri penso siano reperibili almeno in e-book, ma questo lo devi chiedere a Kathleen.

A presto

E grazie ancora per il tuo apprezzamento.

Cris

Cara Federica, grazie per

Cara Federica,

grazie per essere intervenuta e grazie per la tua *devozione* ai miei corsari :-) E' stupendo per me sapere che sono riusciti a conquistare altri cuori oltre al mio.

Mi auguro che Malik (!!! :-O ) , il protagonista del romanzo che sto scrivendo, sappia conquistarne altrettanti. Il titolo provvisorio è "Phoenix".

Kate

ciao Kate! che piacere

ciao Kate! che piacere trovarti qui :)

non ho particolari domande da porre (ho trovato le risposte nell'intervista) ma ribadisco la mia totale *devozione* al magnifico trio di corsari uscito dalla tua immaginazione (il giorno che uscirà il quarto della serie, farò i salti di gioia) e devo dire che, sebbene il paranormale e soprattutto il contemporaneo non siano il mio genere preferito, aspetto con molta curiosità l'uscita del prox libro che indubbiamente leggerò (a proposito, hai già un'idea per il titolo?).

buon lavoro! Federica

Cara Cristiana, GRAZIE

Cara Cristiana,

GRAZIE !

sono felicissima che L'Irlandese ti sia piaciuto così tanto.

ma adesso corri in bagno, sennò mi fai sentire in colpa ! ahahah

Kate

Che periodo ragazze! Non

Che periodo ragazze! Non riesco ad avere 5 min per andare in bagno, ci credete ?!?!? Però, però, quando mi hanno detto che sul blog c'era per Kathleen .... bè allora .... pur con il mal di pancia (AH!AH!AH!) ho deciso di fare una toccata e fuga da voi, quindi mia cara Kathleen (pur con il fiatone ed una voglia tremenda di andare in bagno..) ti dico BRAVA ! Ho ADORATO l' Irlandese!

Ed ora leggendo di un contemporaneo PARANORMALE non posso che fare la OLA !

Un grosso bacione e ancora grazie Kate .

Cristiana

Cara Miraphora, è un piacere

Cara Miraphora,

è un piacere ritrovarti! Grazie per per essere intervenuta.

Cara Susa,

certo che sì! :-)

Grazie per i complimenti, sono molto felice che L'Irlandese ti sia piaciuto, e spero che i romanzi precedenti possano regalarti altrettante emozioni.

Per quanto riguarda il romanzo che sto scrivendo, parlare di pubblicazione è ancora un po' prematuro, visto che non è ancora terminato.

Le copertine dei miei romanzi non mi dispiacciono, in realtà avrebbero potuto essere molto peggio, vista la tendenza attuale.

Ricordo che, per l'uscita di "Corinna" ero terrorizzata all'idea di vedere in copertina una donna semivestita prostrata di fronte all'uomo... (totalmene in antitesi con il personaggio) invece l'editore ha ascoltato le mie preghiere, e ha dato a Dorian (oltretutto un bel Dorian! ) una Corinna vestita da uomo e volitiva. L'unico neo, è che non è rossa... ma non si può avere tutto dalla vita ;-)

Kate

Salve Kathleen, posso darti

Salve Kathleen,

posso darti del tu?

Innanzitutto volevo farti i complimenti per L'irlandese, uno dei romanzi più belli che abbia mai letto!Mi sono procurata a fatica anche Corinna e Cuore pirata, e non vedo l'ora di leggerli!

Volevo farti qualche domanda:

- Si sa qualcosa sulla pubbicazione del tuo prossimo romanzo?

- Cosa ne pensi delle copertine dei tuoi romanzi?

Grazie per la tua disponibilità, e un grazie anche alle bloggers per il loro lavoro!

Baci!

Susa

Ciao Kathleen! E' un piacere

Ciao Kathleen!

E' un piacere 'rileggerti'!! Bellissima intervista e succosissimo l'estratto inedito!

Ti auguro un buon lavoro per il tuo progetto, in attesa di poterlo leggere in un futuro!

Grazie anche ad Andreina e Chiaromattino per l'intervista!

:)

Cara Hatshepsut81, con la

Cara Hatshepsut81,

con la tua domanda tocchi un punto dolente.

Sembra non importare il fatto che i miei romanzi abbiano un pubblico che li richiede oltre che a buone prospettive di vendita, date da un nome che a tutti gli effetti non è più quello di una sconosciuta, anche se sono lontana dal considerarmi affermata. Il genere di libri che scrivo, e soprattutto "Corinna" e "Cuore Pirata", al di là dell'editoria da edicola (per la quale peraltro non sono adatti visto che si tratta di romanzi corposi), non sembrano essere considerati appetibili dagli editori che citi.

Mi auguro che questo cambi in un prossimo futuro.

Grazie per i complimenti, spero che tu riesca un giorno a leggere i miei libri.

Kate

Cara Lory, devo dire che la

Cara Lory,

devo dire che la tua osservazione sui libri di pirati e la tua domanda sul perchè abbia scelto di scrivere storie di pirati hanno qualcosa in comune. Ho praticamente da sempre una passione particolare per tutto quello che riguarda il mondo piratesco, tuttavia, ho sempre trovato i romance sui pirati troppo romanzati, troppo lontani dalla realtà perchè mi intrigassero e mi piacessero davvero.

Come ho accennato nell'intervista, il mondo della Filibusta conserva un indiscutibile fascino, ma era un mondo molto diverso da come ci viene presentato nei romance. Era violento e brutale, gli uomini che ne facevano parte erano ex schiavi, delinquenti, mercenari, ladri, assassini che nel migliore dei casi si dedicavano a ruberie e razzie lungo le coste.

Il sacco di Portobello, la presa di Maracaibo e la conquista di Panama ad opera di Henry Morgan, sono gli esempi più eclatanti, ma non gli unici.

Riuscire a trovare una storia d'amore credibile in un contesto del genere, il più possibile fedele alla realtà, era ed è molto difficile, così ho deciso che ci avrei provato io.

Documentarmi sulla vita di mare è stata di per sé una splendida avventura, la parte più difficile è stata trovare le fonti di cui avevo bisogno per apprendere come erano costruite le navi, che differenze c'erano tra galeoni, fregate e navi corsare. Non era mai abbastanza.

Non sono mai stata su una nave, a parte il pomeriggio passato sulla goletta lungo la costa meridionale della Sardegna. E' qualcosa che mi piacerebbe molto intraprendere, anche se confesso mi preoccuperebbe un poco sapere di trovarmi in mezzo all'oceano su una nave a vela.

L'oceano ha per me un grandissimo fascino, ma nello stesso tempo mi incute timore. Probabilmente soffrirei anche di vertigini, se dovessi arrampicarmi su un albero ;-)

Kate

Cara Veronica, purtroppo sì,

Cara Veronica,

purtroppo sì, i primi due libri della Saga, specialmente "Corinna" sono quasi introvabili. Vorrei potervi dire che in futuro verranno ristampati, ma al momento sembra qualcosa di remoto. Il romance fa ancora molta fatica ad entrare nelle librerie, incontra tutta una serie di pregiudizi e di resistenze contro cui combattere a volte diventa sfibrante.

Il tempo di leggere è imperativo trovarlo, non si può essere scrittrici senza prima essere lettrici; leggere è una continua fonte di arricchimento linguistico oltre che fucina di nuove idee.

Quando sono impegnata in un nuovo progetto, le mie scelte sono principalmente legate al processo di documentazione. Prima di iniziare a scrivere il romanzo cui sto lavorando, per esempio, ho speso sei mesi nella sua progettazione e nella ricerca storica, geografica e del paranormale. In quel periodo le mie letture avevano, ma continuano ad avere anche ora che lo sto portando a conclusione, lo scopo di aiutarmi ad entrare sempre più nel mondo che sto creando.

Ho letto molti libri sull'Alaska, sui ghiacciai, sui vulcani; storie vissute che sembrano romanzi, come per esempio la storia di Lybby Riddles, la prima donna ad aver vinto la Iditarod, o la storia drammatica dei sopravvissuti delle Ande; autori come Peter Jenkins, James Michener. Tutti libri che mi hanno fatto "vivere" il ghiaccio, la neve, la natura bellissima e letale, che fa da scenario alla mia storia.

Kate

grazie ad andreina e

grazie ad andreina e chiaromattino per la bella intervista. Davvero mi hanno fatto venire voglia di leggere questa autrice! Alessandra

Carissime eccomi con voi

Carissime eccomi con voi :-)

sono molto emozionata per questo incontro virtuale, e devo ringraziare Andreina e Cristina per avermi invitata e per aver confezionato un così bel post :-)

Spero di riuscire a soddisfare tutte le vostre curiosità.

Caro utente anonimo,

da un punto di vista personale trovo un po' difficile rispondere alla tua domanda, dal momento che i miei romanzi sono pubblicati in italiano e che il mio pubblico, per ora, è esclusivamente italiano.

Parlando in termini generici, facendo riferimento anche a quello che leggo nei vari newsgroups, credo che le lettrici straniere siano privilegiate rispetto a quelle italiane, hanno a disposizione una gamma infinita e in continua evoluzione di generi e di scrittrici tra cui scegliere le loro letture, e hanno un certo peso nel rapporto lettore-editore in grado di influenzare in certi casi persino le scelte editoriali.

Kate

Ciao KathLeen, purtroppo non

Ciao KathLeen,

purtroppo non ho letto i tuoi romanzi perché quando li ho scoperti ormai era diventato difficile trovarli. Mi chiedevo se una scrittrice affermata deve aspettare che un editore si faccia avanti per pubblicare di nuovo i suoi romanzi o provare ad inviarli direttamente alle case editrici come la Sonzogno (che pubblica la Woodiwiss e la Rogers) o Sperling & Kupfer (che pubblica McNaught Judith) o la Mondadori (che pubblica la Kleypas e la Balogh). Tu cosa fai in merito? ^_^

Complimenti per l'estratto e per l'intervista!

Ciao Kathleen, devo

Ciao Kathleen,

devo confessare che non ho mai letto i tuoi libri perchè i romanzi sui pirati di solito mi lasciano un po' così, come mai hai scelto proprio questo genere?! però devo dire che l'estratto del tuo libro è molto carino :-)

volevo chiederti, è stato difficile fare tutte queste ricerche sulla vita di mare? come hai fatto ? tu hai navigato o fatto viaggi per mare ?

grazie anticipate !

bacioni, Lory

Ciao Kathleen è splendido

Ciao Kathleen è splendido averti qui.

Ho tra le mani L'irlandese, ma prima di leggerlo sto cercando disperatamente gli altri due romanzi precedenti. So che sarà un'agonia lunga ma provo ad attendere ancora. Preferisco leggere le saghe seguendo il loro filo logico^_^

Vorrei farti una domanda.

Avevo letto in un'altra tua intervista che sei sempre stata affascinata dai libri di avventura.

Ora che sei tu ad essere una scrittrice trovi ancora il tempo di leggere? Se sì dove cadono le tue scelte?

Grazie Veronica

@ commento num 2 per favore

@ commento num 2

per favore potresti lasciare un nome o un nick ?

grazie ^_^

Una curiosità che nasce nel

Una curiosità che nasce nel sentire il nome inglese di una scrittrice come Kathleen McGregor che crea i suoi romanzi in italiano è: qual'è la differenza fondamentale fra le lettrici italiane o europee in generale, e quelle oltreoceano?

Salve Kate, sono

Salve Kate, sono piacevolmente contenta di averti nostra ospite, e spero tanto che tu ti troverai bene con noi!

oramai di domande te ne ho fatte a iosa ^_^

quindi di nuovo benvenuta tra noi!

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