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Giovedì, 22 novembre, 2007 - 01:08
Andreina

Untitled

Romance all'italiana
Due chiacchere con  Mariangela Camocardi

Mariangela Camocardi è considerata una delle scrittrici nostrane più prolifiche, ha infatti al suo attivo circa una ventina di romanzi storici ambientati tutti in Italia, e per i primi di dicembre è prevista l’uscita del suo nuovo libro “Dimmi di sì”. Il suo modo particolare  di scrivere dal sapore antico, richiama vecchie tradizioni con una dialettica d’altri tempi che non disturba il lettore, anzi lo affascina in quanto la sua narrativa è assai piacevole.
Abbiamo chiesto a Mariangela Camocardi di parlarci un po' di sè, e di questa sua nuova fatica e lei gentilmente ci ha concesso un suo estratto. Personalmente vorrei dire che parlare con Mariangela Camocardi è stato un piacere, non solo perché molto disponibile, ma anche perché è una persona molto umile, con cui ho chiacchierato piacevolmente come se parlassi con un'amica di vecchia data.

L'autrice si racconta

Sono nata a Verbania nel dopoguerra e fin da piccola i libri di fiabe e i giornalini con i fumetti sono stati miei compagni inseparabili. Il Corriere dei piccoli, L’intrepido,Topolino e altre pubblicazioni non sono mai mancati in casa mia, anche se dovevo rinunciare ad altri giocattoli per avere da leggere. E tra le materie scolastiche ho amato la Storia e i suoi protagonisti più di qualsiasi altra. La vita mi ha condotto lungo strade lontane dalla scrittura e tuttavia la scrittura era nel mio destino ed è comunque venuta a me spontaneamente. Sono doni che abbiamo in noi e che alla fine emergono.
Un giorno, in balia di circostanze avverse, ho trovato il coraggio di buttare su un foglio le mie idee e da allora la macchina da scrivere è diventata un’amica inseparabile. Mi ha aiutato a superare traversie che apparivano insormontabili e la mia Olivetti è un cimelio a cui sono enormemente affezionata e che lascerò ai miei nipoti perché rappresenta il simbolo di ciò che la volontà può produrre.                 
Sono sposata con l’uomo che è il mio primo amore e insieme ne abbiamo passate di ogni sorta, nel bene e nel male. Ma le avversità temprano le persone e quando ci si vuole bene rafforzano i legami affettivi. Mi divido tra la scrittura e la famiglia senza trascurare né l’una né gli altri, mi piace cucinare e sono bravissima nel preparare i dolci in genere. I progetti futuri contemplano esordire finalmente in libreria e scrivere per i bambini. Supposto che la vena creativa non mi abbandoni. In questi mesi ho letto i tre romanzi di Wilbur Smith sull’Egitto, quelli di Diana Gabaldon imperniati sui viaggi nel tempo, e al momento sto leggendo la biografia di Vespasiano Gonzaga e l’invenzione di Sabbioneta di Edgarda Ferri. Adoro le biografie ben scritte e ho apprezzato parecchio, tra le ultime, quella di Maria Antonietta e di Sissi d’Austria. Ovviamente ho letto anche romance de I Romanzi e altre cose che al momento non ricordo. Ho il desiderio di incontrare personalmente le mie lettrici e trascorrere insieme a loro ore piacevoli in un reciproco scambio di domande e risposte, e chissà che non si avveri questo sogno, prima o poi. Nel frattempo approfitto di questo provvidenziale spazio messo a mia e a loro disposizione per abbracciarle tutte quante. Grazie, grazie a tutte voi per l’affetto con cui mi seguire. Vi voglio bene e vi porto sempre nel mio cuore!    

sito ufficiale di Mariangela Camocardi :
http://www.mariangelacamocardi.net/

"Dimmi di  si"
collana i romanzi n.791,
dicembre 2007

La storia di “Dimmi di sì” si snoda nella suggestiva cornice di Mantova. Una Mantova occupata dagli austriaci e nella quale i patrioti italiani cospirano per abbattere il loro dominio. Sullo sfondo storico ottocentesco legato ai Martiri di Belfiore, si snoda la vicenda di Gemma e Nardo, il cui amore dovrà superare parecchi ostacoli prima di sfociare nel lieto fine.

Estratto 

Nardo aborriva allarmare Gemma e centellinava quasi con parsimonia quella irripetibile fase della loro vita di coppia quale è la luna di miele. Nell'impermanenza che contraddistingue il presente, il loro rapporto acquisì un più intenso significato e il sentimento che li legava si saldò ulteriormente. Si resero altresì conto di poter affrontare qualsiasi ostacolo, affiatati com'erano. Una consapevolezza che apportò  a entrambi una serenità incomparabile. Purtroppo si approssimò la partenza da Verona e l'ultima notte si amarono in modo struggente. Il congiungimento dei corpi non fu soltanto desiderio fisico: fu il sigillo di un giuramento che non aveva necessità di venire espresso, quello cioè di non disattendere mai la fiducia e il rispetto che nutrivano vicendevolmente.
Nardo si augurò che Gemma avesse abbastanza forza d'animo per capire l'impegno che la Patria chiedeva ai patrioti come lui per risorgere dalle ceneri di quei tempi infausti. Un tempo nuovo sarebbe venuto per l'Italia, se ne avvertivano i sentori nell'aria stessa che respiravano. Un tempo nel quale non ci sarebbero stati tiranni sul suolo natio e i suoi figli migliori, invece di morire davanti al plotone di esecuzione o appesi al capestro per un ideale, sarebbero stati tutti liberi e tutti fratelli sotto lo sventolio di un'unica bandiera.
Scacciando quei pensieri, offrì alla sua donna tutto se stesso e il proprio disperato bisogno di lei. Gemma, pur ignorando quali angosce si agitassero in lui, lo percepì e gli diede il conforto di cui era capace e l'atto fisico divenne una straordinaria catarsi che da due singole unità ne ricreò una indissolubile.

Intervista all'Autrice di Andreina65

1 Signora Camocardi, riesce con facilità a conciliare il suo lavoro di scrittrice con la sua vita privata?
Sì, anche se con un po’ di fatica. Ho sempre dato la priorità alle esigenze familiari, e quale moglie, madre e nonna non è che mi resti tempo per rigirarmi i pollici. Ma i miei spazi per scrivere li trovo comunque, magari lavorando sul computer fino a sera  tardi, oppure alzandomi presto al mattino.
E quasi tutte le domeniche. Rinuncio senza rimpianti a uscire per i classici due passi se sono assorbita dalla stesura di un romanzo, perché scrivere comporta un costante impegno intellettuale e fisico, considerate le ore e ore trascorse davanti al pc. Ne è sempre valsa la pena.
    

2  Com’è stato il suo esordio nel mondo del romance? Ha avuto qualche difficoltà a far pubblicare il suo primo romanzo? Perché?
Ho avuto un tipo di esistenza diametralmente opposto a quello che vivo adesso fino ai primi anni ’80. La voglia di scrivere c’è sempre stata. Penso che si nasca con certe inclinazioni e con il talento per realizzarle. Ho iniziato a lavorare a 14 anni per esigenze familiari e frequentavo una scuola serale per diplomarmi. La possibilità di cimentarmi nella narrativa sì è presentata nel 1983 quando con tanti altri compagni di lavoro ci siamo trovati a spasso per la chiusura dell’azienda in cui eravamo occupati. Un periodo emotivamente durissimo: la precarietà economica ti impedisce perfino di dormire la notte. Però non tutto il male viene per nuocere e in mezzo a simili  difficoltà ho scritto Nina del tricolore. Inizialmente ho ricevuto solo rifiuti ma non mi sono lasciata condizionare dai “no” dei vari editori, e alla fine Laura Grimaldi, che aveva creato la collana I Romanzi, lo ha accettato e pubblicato “nonostante” il nome italiano. È penalizzante in Italia chiamarsi Bianchi o Rossi anziché Smith o qualsivoglia altro cognome anglosassone.  
    
3 Trovo il suo modo di scrivere, in cui utilizza un linguaggio d’altri tempi, prezioso e ricercato. Come mai ambienta i suoi romanzi esclusivamente in Italia?
Il mio personale modo di esprimermi,  fluente e di immediatezza voluta, scaturisce principalmente dall’aver costantemente cercato di arrivare al pubblico con un linguaggio il più semplice possibile. Questo perché anche la persona che non ha potuto ampliare la sua cultura possa godersi la lettura senza dover ricorrere al dizionario per decifrare il significato di un termine o di una frase. Mi dà fastidio quando gli scrittori ostentano i paroloni ad effetto per dar mostra di possedere un bagaglio intellettuale elevato. Io evito gli arzigogoli e sgobbo il doppio per dare il meglio di me a chi legge, sforzandomi di rendere scorrevole ogni pagina.
Ho avuto inoltre dei nonni che si davano del voi e ho assorbito come una spugna le maniere ancora ottocentesche che durante la mia infanzia, ossia nel dopoguerra, si usavano. Ambiento i miei romanzi in Italia perché da campanilista D.O.C. quale sono credo che la nostra Storia non abbia nulla da invidiare a quella altrui. Riesco facilmente a immergermi nei vari periodi che scelgo quale sfondo, inserendovi i personaggi. Possiedo un’immaginazione visiva, nel senso che vedo la scena con la mente e la descrivo esattamente come se stessi girando un film di cui sono la regista. Le mie eroine saranno pure in crinolina, preso atto delle limitazioni imposte da secoli e secoli alle nostre antenate, ma sono assolutamente moderne nell’audacia, nel coraggio e nella forza provatamente insita nella natura femminile. Non so se emerge ma sono sempre e comunque dalla parte delle donne visto che la parità è ben lungi dall’essere stata raggiunta.  
        

4  Il suo ultimo libro “Dimmi di sì”, in uscita a dicembre, è collegato ad altri suoi romanzi?
No, perché non amo eccessivamente i seguiti. Trovo che non siano mai all’altezza del primo che li ha preceduti, salvo rare eccezioni. Però mai dire mai. L’ispirazione artistica a volte porta un autore a creare situazioni e personaggi che giocoforza non possono esaurirsi in un unico romanzo. Mi piacerebbe inventarmi un protagonista che vive attraverso le pagine che scrivo cento avventure diverse e tutte appassionanti. Se arriverà, sarà ben accetto.
  
5 Qual è il primo libro che ha letto, se lo ricorda?
Credo che fosse Scarpette rosse, o qualche favola dei Grimm o di Andersen. Sono un’avida lettrice e da quando ho imparato a leggere non ho più smesso. È uno dei massimi piaceri che prediligo, con l’enigmistica e lo studio serio di una materia complessa qual è l’Astrologia. Non posso concepire di chiudere una giornata senza aver sfogliato e letto qualcosa. Da piccola il regalo preferito erano i libri, poi, siccome la mia famiglia era povera, mio padre mi portava i libri che prendeva nella biblioteca della Nestlè, la fabbrica in cui lavorava. Che felicità era per me potervi accedere!  

6 Cosa pensa del fatto che il genere rosa storico è bistrattato in Italia, visto che è considerato un genere di bassa categoria e addirittura paragonato quasi al genere porno?
Oddio, ci vorrebbero pagine e pagine per disquisire l’argomento! Mi limiterò a dire che è un fenomeno tipicamente italiano perché all’estero non esiste distinzione tra giallo, nero e rosa. Mi chiedo sovente perché scrivere di sentimenti anziché di assassini sminuisca il valore individuale di un autore. Non ha senso! La narrativa sentimentale deve poter avere l’identica dignità riservata ad altri generi altrimenti questo significa discriminare coloro che prediligono e acquistano tali romanzi. Mi auguro che questi snobismi alla fine cessino essendo ingiusto nei confronti di chi se ne occupa.
    
7 Mi può dire che cosa la disturba maggiormente nel mondo editoriale italiano?
Anche qui ci vorrebbero fiumi di parole per affrontare l’argomento. Mi limiterò a dire che un autore italiano è molto penalizzato perché a parità di valore gli viene preferito il collega straniero. Vorrei che in Italia si desse maggior spazio al talento nostrano ma purtroppo non è così e capita, come nel mio caso, che la gavetta si protragga per anni e anni senza offrire sbocchi più prestigiosi. È stancante dover ogni volta dimostrare che vali quanto il tizio o il tal’altro caio di provenienza anglosassone. Questi ultimi pubblicano comunque e dovunque nelle nostra case editrici, a prescindere dalla qualità di ciò che propongono ai lettori. È risaputo che noi non siamo altrettanto favoriti oltre confine, tranne sporadiche eccezioni, ma non voglio alimentare polemiche che lasciano il tempo che trovano.    
   
8 Cosa pensa del genere letterario che comprende il paranormale, vampiri, mutanti e altro?
Escludendo vampiri e mutanti (non ho il gusto del macabro) leggo più che volentieri il paranormale. So che negli Stati Uniti va alla grande. Personalmente ho elaborato un romanzo che si snoda tra due epoche storiche, con giusto una spennellata di paranormale che giudicavo molto intrigante. Dubito che ci sia un editore in Italia che accetterà di pubblicarlo anche se in libreria ci sono quelli di Diana Gabaldon. Mi chiedo perché si accetti tutto ciò che è straniero e si rifiuti la stessa cosa a un autore italiano. Non si dovrebbero fare differenze se la qualità degli scritti si equivalgono. 
     
9 Qual è il periodo storico che predilige in un romance? Ha mai pensato di scrivere un contemporaneo?
Non ho un periodo storico preferito. Quando mi accingo a creare un nuovo romanzo incomincio a leggere testi storici di varie epoche e, se qualcosa colpisce la mia attenzione, approfondisco le ricerche finché non mi calo io stessa nel contesto seicentesco, settecentesco o ottocentesco che ho scelto. Curo lo sfondo con meticolosità forse eccessiva, dato che vado alla ricerca persino dei nomi appropriati per i protagonisti della vicenda. Sono fatta così e al fine di ottenere un risultato che soddisfi Mariangela Camocardi e le sue lettrici non mi risparmio. Ho scritto un contemporaneo di recente, ma temo che il panorama editoriale italiano offra scarsi spiragli a una scrittrice italiana di romance. Parlare d’amore implica che professionalmente nessuno ti prende in considerazione, neppure se fai cose nuove e più impegnate di un romanzo sentimentale.
          
10 Il suo penultimo libro La signora del lago è, rispetto agli altri, un po’ sottotono, come mai? 
Grazie per avermelo chiesto. Nel 2006 ho scoperto di avere una gravissima malattia, alla quale è seguito un intervento chirurgico pesante e debilitante. La Signora del lago era in fase di stesura e  ne ha umanamente risentito pur avendocela messa tutta per scriverlo al meglio. In un romanzo do tutta me stessa cercando di trasmettere a chi legge le mie emozioni. È tuttavia comprensibile che la malattia influisca sulla lucidità mentale più di quanto si possa presumere. Quando si esce da un’esperienza come quella vissuta di recente da me e da molte persone serve parecchia forza d’animo per superarne i postumi e sollevare lo sguardo al futuro senza paura. Tornare a scrivere dopo tante sofferenze non è stato affatto facile. Mi auguro di riuscire a offrire alle mie lettrici ancora romanzi che suscitino il loro gradimento.    

11 Quali libri delle sue colleghe di oltremare legge? E infine mi può dire qual è il suo libro preferito in assoluto? 
Leggo di tutte un po’. Apprezzo Elisabeth Gorge, la Deveraux e in particolar modo la Woodiwiss perché è una scrittrice capace di suscitare emozioni. Credo che “Come cenere nel vento” sia uno dei romanzi più appassionanti che ho letto, ma anche Shanna e Rosa d’inverno sono altrettanto avvincenti. Quanto al mio libro preferito in assoluto, naturalmente è Via col vento, a cui devo aggiungere Orgoglio e Pregiudizio e Cime Tempestose. Colgo l’occasione per rendere omaggio a una grande scrittrice quale è stata Liala. Ci ha regalato romanzi indimenticabili e con la sua penna magistrale ha avvinto e incantato legioni di lettrici e lettori di ogni ceto e cultura. Ancora oggi credo sia una delle più prestigiose firme italiane della narrativa d’evasione, oltre che la più venduta. 

 

 

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Commenti

Ciao Mariangela e ciao a

Ciao Mariangela e ciao a tutte le bloggers e visitatrici.

Volevo solo fare i miei complimenti a Mariangela per la bella intervista.

Sí, é vero, é uno scenario un po' deprimente quello della letteratura rosa in Italia, specialmente per le autrici italiane. É frustrante non venir riconosciute come vere e proprie scrittrici alla pari di altri generi, vedere i propri libri rifiutati da editori che sono prontissimi a pubblicare romanzi di autrici stranieri o, quando i romanzi vengono pubblicati, vederli relegati alle edicole e non trovarli nelle librerie.

Ma non arrendiamoci! Che vengano venduti in edicola o in libreria, la cosa importante é che trovino posto nei cuori delle lettrici.

Quando scrivo io pernso solo a quello. Non mi nteressa l'opinione dei critici, delle giurie ai vari premi letterari, degli autori "eruditi" che si danno tante arie. Io penso alle lettrici e niente mi dá una gioia piú grande dell'essere riuscita ad emozionare, divertire, intrattenere chi mi legge.

I commenti piú belli ai miei scritti sono venuti da loro, i lettori!

Continuate a sognare!

Con affetto

Michela Sacchi O'Brien

grazie tante! Ma come potrei

grazie tante! Ma come potrei trasmettere emozioni attraverso le pagine dei miei romanzi se non avessi pianto di dolore, e riso di gioia, e provato rabbia per le ingiustizie subite o che gli altri hanno subito? Non si può scrivere certe cose se prima non si sono sperimentate sulla propria pelle. Ho ancora molto da offrire alla narrativa e alle mie lettrici, mi auguro di poterlo continuare a fare. Un abbraccio da mariangela camocardi.

ciao Mariangela, possiedi una

ciao Mariangela, possiedi una straordinaria umanità! Meriti tanto di più e io ti auguro di raggiungere i traguardi per cui hai lavorato durante questi anni.

il problema è non so fino a

il problema è non so fino a che punto i gusti dei lettori vngano presi in considerazione dagli editori. Nel mio piccolo, quando vengo invitata a una manifestazione culturale, lo spazio che viene riservato a me, scrittrice di romance, è infinitamente ridotto rispetto a quello concesso alla scrittrice cui si accennava poco fa. Ma che rivincita è per me vedere in quante accorrono per conoscermi. Anche in questa nostra chiacchierata informale sono arrivate tante amiche, e di questo incontro in rete devo doverosamente esprimere la mia riconoscenza ad Andreina, che ha lavorato nelle scorse settimane per l'intervista e tutto il resto. Mi auguro che tutto questo possa sfociare in altri simpatici scambi di vedute con tutte voi. Grazie ancora, mariangela camocardi

Anche io spero veramente che

Anche io spero veramente che la Camocardi e tutte le altre scrittirci da noi tanto amamte,italiane o stranier eche siano,possano un giorno avere il loro posto al sole in libreria,e davvero sarebbe un gran giorno per tutte noi amanti dei romance,che sicuramente lo meritano di più di tanti altri,compresa la prwusntuosa scrittrice da me citata.Io ritengo come già detto che sarebbe giusto avere uno spazio per tutti,lasciando poi ai lettori le critiche e gli apprezzamrnti!

Tiziana

Ciao Stefania, grazie di aver

Ciao Stefania, grazie di aver detto la tua. Ma le donne quando sono solidali tra loro sono formidabili e sto toccando con mano in che misura sono capaci di far sentire una persona speciale. Le cose che sono state scritte da tutte loro in questi due giorni le porterò sempre con me: sono una ricchezza interiore che non ha eguali. Vorrei poterle abbracciare tutte e virtualmente lo faccio. tramite il blog. Vi voglio bene! Un bacione anche a te, Stefania, Mariangela

Con chi posso condivedere il

Con chi posso condivedere il mio sogno se non con voi che tifate per me e siete capaci di dormi parole così belle da commuovermi? Grazie, cara Naan, di quello che ha detto, e che sottoscrivo. Va rimarcato che i guadagni sono veramente irrisori, e che chi si dedica a questo duro mestiere lo fa essenzialmente per un'autentica passione. Un abbraccio, Naan, da mariangela camocardi

molti detrattori del romance

molti detrattori del romance non ne hanno mai letto neppure una pagina, ma i preconcetti sono duri a morire. Io trovo vergognoso che passino in televisione personaggi che solo perchè sono parenti del tizio o sposate con il caio hanno più riscontro dei veri professionisti nelle case editrici. E che dire degli scrittori di fama che si fanno scrivere i romanzi dai ghost-writer, come è successo di recente? Chi critica la narrativa sentimentale usa due pesi e due misure, perchè parecchie volte ho constatato che alla parente di tizio e alla moglie di caio erano riservate recensioni inattendibili per favorire le vendite, incuranti del fatto che tali improvvisati scritttori non conoscono che vagamente le regole della punteggiatura. Il cognome famoso sostituisce il talento sempre più spesso e non lo trovo giusto. Mi auguro che queste anomalie letterarie non debbano prevalere a discapito di chi i libri se li scrive da sè e non ha parenti nell'ambito dello spettacolo. Mariangela Camocardi

cara Mariangela, ti lascio

cara Mariangela, ti lascio questo messaggio per dirti che non vedo l'ora di leggere "Dimmi di sì". Qualcosa mi dice, dall'estratto che è stato pubblicato qui, che sarà intenso e avvolgente come pochi... Io ho letto tutti i romanzi di questa autrice, che ho la fortuna di conoscere personalmente, e a volte per averli ho fatto delle ricerche pazzesche su Internet, perchè putroppo, come ha giustamente sottolineato Mariangela, i romanzi pubblicati in edicola divengono poi introvabili. Questo non è affatto giusto, perchè nel genere "romance" ci sono degli autentici capolavori, capaci di regalarti emozioni anche a distanza di anni, ogni volta che li leggi. Mi auguro perciò che anche Mariangela abbia il riconoscimento che merita, vedndo finalmente in libreria le sue opere.

Tra i suoi romanzi, amo particolarmente "Nina del Tricolore" (il primo, indimenticabile!), "I pirati del lago", "Sposami ancora", "L'angelo della notte" e "Luna di primavera".. ma aspetto con ansia "Dimmi di sì". Appena un nuovo libro di Mariangela esce in edicola, lo porto a casa sapendo che, iniziata la lettura, potrò calarmi in una dimensione oltre lo spazio ed il tempo, dove i sentimenti vengono descritti con sensibilità, partecipazione, maestria..Per quanto riguarda il linguaggio, secondo me è invece un punto di forza dei romanzi di Mariangela, perchè riesce ad essere ricercato senza per questo risultare ampolloso, tutt'altro..! Ed i nomi? Saranno sì particolari, ma VERI...e poi, non dimentichiamo che spesso le autrici straniere ci affliggono con nomi di protagonisti assurdi..per esempio, ora io sto leggendo "Petali sull'acqua" della Woodiwiss, che peraltro mi piace molto; ebbene, i personaggi principali si chiamano Shemaine (lei) e Gage (lui).. io parlo l'inglese, e non mi sembra di aver mai sentito nomi simili....!

Comunque, tornando a Mariangela, non mi resta che farle un grandissimo in bocca al lupo per il libro in uscita, e per tutti quelli che verranno!!!!!!

Stefania (anche io da Fabriano!)

Mi inserisco nella

Mi inserisco nella discussione per far presente un particolare cui pochi fanno caso (se non quando impone tagli sulle traduzioni) e che invece ha delle forti ripercussioni anche sul lavoro delle nostre scrittrici "da edicola", ovvero gli standard rigidi di formato e numero pagine cui gli editori devono sottostare per contenere i costi.

Ma vi immaginate quanto più accurato, quanto più approfondito un romanzo diverrebbe dando possibilità all'autrice di sfruttare tutte le sue risorse senza metterle limitazioni?

Sono sicura che permettendo a scrittrici come Mariangela Camocardi di misurarsi con le colleghe "da libreria" ad armi pari, il risultato andrebbe facilmente oltre alle "accuratezze storiche in più" di cui parla Tiziana.

Auguro a Mariangela di realizzare questo sogno, e di riuscire finalmente ad aprire queste porte, che tanti (troppi) nomi varcano senza meritarlo. E quando accadrà, spero che vorrà condividere il suo successo ancora con noi.

Concordo con lei Mariangela a

Concordo con lei Mariangela a proposito dell'autrice in questione(sempre che intendiamo la stessa persona,ma credo di sì),a ggiungerei che ho appena finito di leggere un libro della signora in questione e volevo recensirlo per il blog,visto che a parte qualche accuratezza storica in più(che però hanno anche molte scrittrici di romance)non ho visto moltissima differenza tra i suoi romanzi e quelli da lei tanto deplorati;per questo mi permetto di dire che probabimente non ne ha mai letto nemmeno uno!!!

Tiziana

Credo di aver capito a chi si

Credo di aver capito a chi si riferisce, e avendo visto la scrittrice presentare la sua ultima fatica in tivù, sottolinenando che lei non scrive rosa, ho spento l'apparecchio. Ci sono ben pochi romanzi dove l'amore viene escluso a favore di qualche serial killer o di altre amenità simili. La libreria si differenzia dall'edicola unicamente per il fatto che nel primo caso i libri rimangono sugli scaffali molto a lungo, offrendo agli autori la possibilità che qualcuno finisca per acquistare il volume. Nell'edicola, finito il mese, i libri vengono restituiti al distributore e il lettore non riesce più a avere un numero arretrato che gli preme, come è capitato spesso e volentieri con i mei. Non c'entra il rosa o un altro colore. Io vorrei avere i miei romanzi in libreria perchè non sono da meno della signora in questione. Chissà se è informata che Giovanni Verga ha scritto dei feuiletton romantici? Qualcuno dovrebbe dirglielo perchè da certe ostentazioni è meglio astenersi. Grazie, mariangela camocardi

Nel senso, cara Tiziana, che

Nel senso, cara Tiziana, che si coglie tra le righe una sorta di insofferenza per il tipo di situazione di cui il romanzo tratta. Ricevo molte mail sul mio sito, in cui le lettrici sottolineano come trovino intrigante l'identico tipo di rapporto uomo donna che lei deplora. Più un romanzo e struggente e conflittuale, mi dicono la maggior parte di esse, più cattura la loro attenzione. Sogni di vetro nasceva da un qualcosa realmente successo e che evidentemente sono riuscita a trasmettere a chi leggeva, in bene o in male. Mi rincresce che non le sia piaciuto, ma ne ho scritti tanti altri e auspico che gliene capiti in mano almeno uno che possa suscitare la sua approvazione. Mi farebbe piacere. Un cordiale saluto da mariangela camocardi

Vorrei inseririmi a proposito

Vorrei inseririmi a proposito della discussione a proposito del fatto che i romance sono ancora considerati letture di serie Z qui in Italia.Qualche giorno fa ho letto un'intervista a uan famosa autrice italiana di best seller rosa(non dico il nome perchè non so se si può),dai cui romanzi vengono putnlamente molto spesso tratti film e fiction varie, anche di successo.Ebbene questa autrice diceva di odiare i romanzi "da edicola" perchè sviliscono il lavoro di quegli scrittori come lei che si impegnano nel loro lavoro e che trattano di sentimenti "veri".Ho riflettuto su questa affermazione,secondo me presuntuosa,e sonoa rrivata ala conclusione che tra i vari motivi della scarsa consdierazione di cui godono i romanzi rosa in Italia c'è anche una certa acrimonia da parte di quelgi scrittori (come la signora in questione)che si ritengono seri verso i loro colleghi che loro non ritengono tali(la divisione tra "romanzi in libreria"=meritevoli,"romanzi da edicola"=schifosi è purtroppo condivisa da molti,come se un romanzo si giudicasse dal posto in cui viene venduto!!!).il caso della cAmocardi che dopo 30 anni di attività come scrittrice non trova ancora posto nelle librerie non è certo l'unico e credo sia solo il più recente,basti pensare che anche Liala ebbe questo tipo di problema,nonostante i 50 anni di attività e gli attestati di stima da parte di vari personaggi della cultura italiana!Non ho mai capito questa guerra tra scrittori,tutto questo darsi da fare per sminuire il lavoro altrui-e credo nel caso in questione,senza nemmeno conoscerlo-( e vorrei sottolineare che la scrittrice che ha fatto questa affermazione viene spesso definita dalla critica con gli stessi aggettivi da lei usati per gli altri)...credo che se una persona è cnsapevole del proprio talento o comunque soddisfatta di quello che fa,non gli importa se qualcun'altro trova spazio.Sbaglio forse?

Tiziana

Grazie a lei Mariangle aper

Grazie a lei Mariangle aper la disponibilità a dialogare(non tutti ce l'hanno!).In effetti ormai i romanzi con i due protagoniti che litigano er gran parte del libro non li leggo più,però inizialemnte mi è capitato di farlo,anche perchè spesso si sa, la trama non dà ovviamente un'idea completa di quello che può essere il tipo di storia,perciò a volte capita che uno sia interessato ad un libro e poi si ritrovi in un tipo di trama che non piace(ed è quello che a me è capitato nel romanzo SOGNI DI VETRO).Per quanto riguarda i nomi,in effetti di esempi ne possiamo fare a bizzeffe,io ricordo per esempio che i figli di Garibaldi(e da allora molti loro discendenti,per tradizione familiare)si chiamavano Ricciotti e Menotti,praticamente gli ahnno dato come nomi due cognomi!A pensarci bene,meglio Florisia e Vivilla di questi!Una sola donada:cosa intedneva dire con l'esrepssione "stati d'animo come i suoi"?Non mi pare di aver manifestato particolari stati d'animo...

Tiziana

Come risposta meriti un

Come risposta meriti un bacione, Elisabetta! Sei troppo cara con me ma concordo sul fatto che un po' di credito dalle lettrici dovremmo averlo! Personalmente credo che 20 anni di lavoro e i quasi 30 romanzi firmati camocardi parlino da soli. Io credo di essermi guadagnata un angolino in libreria, e soprattuto credo che se lo siano guadagnate le mie lettrici, che non riescono a trovare neppure sulle bancarelle dei libri usati alcuni dei miei romanzi. Mi auguro che Babbo Natale esaudisca questo mio desiderio con un romanzo ancora inedito che ho scritto di recente, ambientato nel periodo della Resistenza. Incrociamo le dita! Ti mando ancora un grazie e un abbraccio affettuoso, Elisabetta, e un bocca al lupo anche a te. Mariangela Camocardi

Ciao fabrianese che apprezzi

Ciao fabrianese che apprezzi i miei romanzi, grazie per la Signora del lago, che ho cercato di rendere accettabile malgrado il momentaccio che ho attraversato. Vengo abbastanza spesso dalle tue belle parti e chissà che non ci si possa incontrare prima o poi, magari nella stupenda piazza del Podestà. Intanto un cordiale arrivederci e ancora grazie da mariangela camocardi.

Cara Tiziana, ci crederebbe

Cara Tiziana, ci crederebbe se le dicessi che a Casale Monferrato ho letto il manifesto funerario di un uomo che si chiamava Ricambio Giusto? Se lo avessi inserito in un mio romanzo il legittimo dubbio che fosse inventato sarebbe venuto a molte lettrici. Per quanto concerne Sogni di vetro, che è tratto da una vicenda realmente acccaduta, ho voluto mettere in evidenza la cecità sentimentale di molti uomini davanti al vero amore. Ho notato che spesso ci si accorge di amare una persona nel momento in cui si rischia di perderla, e Vito non poteva distinguersi diversamente con Virginia (questi mi sembrano nomi comunissimi). Nel contempo Virginia, come tante donne, si dimostra matura e forte davanti alle responsabilità, ed è umano che sia il suo orgoglio a prevalere quando lui recita il mea culpa. Ma ha pensato a quante donne vivono situazioni simili? E se le dà tanto fastidio questo tipo di romanzi, perchè leggerli? La lettura deve rappresentare una piacevole parentesi, non qualcosa che suscita stati d'animo come i suoi. Infine, so bene che nelle epoche passate l'analfabetismo imperava, ma io preferisco attribuire ai miei personaggi, anche al più umile, un minimo di istruzione perchè è l'istruzione che rende libero qualsiasi uomo o donna che dir si voglia. Sarà che io non mi stanco mai di imparare, ma credo che insistere sull'arricchimento mentale non guasta mai. Grazie comunque di aver intavolato questa stimolante discussione, Tiziana. Lei ha espresso la sua opinione e io la mia, come si conviene in democrazia. Un abbraccio, Mariangela Camocardi-

complimenti sinceri, anche se

complimenti sinceri, anche se non personalmente, la conosco tramite una mia cara amica, è stata proprio lei a darmi da leggere un suo libro, " La signora del lago" debbo dire che l'ho letto velocemente xchè, come lei stessa dice, sono scritti molto chiaramente e ti scivolano addosso facilmente, ho letto nella sua intervista che è poi il libro meno riuscito, a me è piaciuto e non x piaggeria, veramente....non mancherò di continuare a leggerla e le auguro, di cuore, di realizzare ogni suo sogno, grazie, fabriano58

Grazie Mariangela per la sua

Grazie Mariangela per la sua risposta!Per quanto riguarda SOGNI DI VETRO l'ho letto eccome...ovviamente so bene(avendolo ritrovato in altri romanzi di altri autrici,italiane e non)che la storia trattata parte da uno stereotipo comune in questo tipo di romanzi,è solo che a me non paice proprio qiuesto tipo di storia,non è una critica solo al suo romanzo, ma a tutte le storie così;ho citato il suo romanzo solo perchè questo post è dedicato a lei,ma ovviamente ci sono decine di titoli che si potrebbero citare.Non era necessariamente uan critica,in questo caso credo di essermi espressa male io..è solo che a me non piacciono proprio i romance che partono da questo tipo di storia,chiunque li abbia scritti.Un minimo di conflitto va anche bene,ma senza esagerare(Ricordo bene che Vito dopo aver rintracciato Virginia,la lascia sola per gran parte del romanzo,compresa la notte di Natale,in balìa della suocera antipatica e l'unica persona che le dimostra un poco di affetto è il cognato Curzio..solo quando viene rapita si decide a dimsotrarle il proprio amore,e siamo già alla fine del romanzo,mi pare un po' esagerato,almeno per i mie gusti).Per quanto riguarda i nomi chiedo scusa ma non sapevo che quei nomi esistessero davvero,pensavo avessero un significato magari simbolico;in effetti molti nomi italiani di ieri e di oggi sono "strani"o antiquati,ma meglio questi di nomi che non esistono proprio.Ultima cosa,riguardo a come si espirmono i personaggi,sono d'accordo sul fatto che leggere porta ad acquisire una buona porprietà di linguaggio,ma credo altresì che tra i popolani dell'800 fossero in pochi quelli che potevano permettersi di migliorare la propria cultura leggendo,visto che molti erano analfabeti;è vero che anche molti nobili erano analfabeti nonostante ne avessero le possibilità,ma mi pare che un certo tipo di linguaggio comunque fosse più a portata di persone benestanti che di popolani.Non voglio certo fare un discorso razzista,anche i mie bisnonni pur essendo poveri avevano la quinta elemntare e sapevano scrivere,ciò non toglie che comunque per molti altri le cose spesso non andassero altrettanto bene,un po' per mancanza di possibilità, un po' per ignoranza(nel senso che si riteneva spesso che la cultura e anche il solo saper leggere e scrivere servissero a poco o nulla)

Tiziana

grazie Tiziana di aver

grazie Tiziana di aver espresso queste osservazioni. Parto dall'ultima: i nomi Vivilla e Florisia sono nomi reali quanto il suo e non frutto o elaborazione della fantasia. Sanno d'altri tempi ma quanti di noi ereditano i nomi dei nonni e delle nonne? Rammenta la miss Italia di nome Edelfa? Di conseguenza è ovvio che quando mi capita di leggerli o di sentirli io li inserisca nel contesto di romanzi ottocenteschi, o che dir si voglia. Sono più che adatti, non le sembra? Non posso chiamare le mie protagoniste Deborah o Naomi. Quanto al linguaggio che trova verboso, è la prima volta che qualcuno esterna una critica del genere ma ne terrò conto. Stiamo pur sempre parlando di romanzi storici e ci deve essere un minimo riscontro di fedeltà linguistica all'epoca. Quanto all'essere messo in bocca a personaggi che per status sociale dovrebbero esprimersi come rozzi bifolchi, mi scusi, ma ho conosciuto contadini che per ciò che compete la cultura erano certamente più eruditi certi sgrammaticati individui che sbagliano persino gli avverbi. I miei nonni mantovani, per esempio, lavoravano la terra ma erano andati a scuola e firmavano con il loro cognome anzichè con una croce. L'estrazione sociale non comporta necessariamente ignoranza. Non crede che sia sufficiente leggere per acquisire una buona proprietà di linguaggio? Per ciò che concerne Sogni di vetro, un romanzo giudicato dalla maggior parte delle lettrici "strepitoso" ( c'è una sua eloquente recensione su una pagina di questo sito che la invito a leggere) lei dimentica che nel genere romance ci sono degli sterotipi da cui non si può derogare. Il conflitto tra i due protagonisti è un classico che viene riproposto da tutte le autrici: non se n'è accorta e lo ha rilevato soltanto nel mio romanzo? Se è così le basta sfogliarne qualche altro per accertare che creare questo tipo di pathos è fondamentale in una storia d'amore. Tra l'altro, sogni di vetro è uno spunto reale di una vicenda che ho elaborato e trasportato in una cornice d'epoca, glielo assicuro. Non mi pare infine che tra Vito e Virginia ci sia un solo un barlume di insofferenza. E' pura passione dall'inizio alla fine benchè, come capita anche ai giorni nostri, il pregiudizio si frappone continuamente tra loro. Ma lo ha letto davvero questo romanzo? Attendo la sua risposta, Tiziana. mariangela camocardi.

Cara Mariangela,il

Cara Mariangela,il "difetto"(chiamiamolo così)che più mi ha reso difficil leggere i suoi romanzi è stato sprattutto il linguaggio usato nella narrazione ,che ho trovato più che ricercato,spesso troppo verboso e noioso,e alcune volte anche improbabile (quando viene messo inbocca a persone come i popolani che di certo non sapevano esprimersi in un linguaggio colto).Nel romanzo SOGNI DI VETRO poi non mi è piaciuto il fatto che i due protagonisti,soprattuto lui,non si possono vedere per tutto il romanzo e poi alla fine in quattro e quattr'otto si innamorano...mi è sembrata uan cosa molto improbabile.Poi devo dire la verità,alcune volte(e questo è un "difetto"che ho trovato anche in Liala)i personaggi hanno dei nomi davvero improbabili,anche per dei nobili:su di tutti mi vengono in mente Vivilla e Florisia...ma esistono davvero o sono una licenza poetica?

Tiziana

Cara March Rose, grazie per

Cara March Rose, grazie per la bella domanda. Ci sarebbe tanto da dire in proposito, a prescindere dalla constatazione che a scrittrici di mestiere quali siamo io e le colleghe, vengono preferiti, quasi sempre senza merito nè credito, i vari personaggi televisivi che vanno per la maggiore. Nelle case editrici non si punta sulla qualità, ammesso che ciò che scriviamo sia di qualità, ma sulle vendite. E' dalla vetrina del gossip che sempre più spesso si accede alla libreria, e poco importa che non si sappia scrivere perchè c'è chi lo fa al posto del divetto o della naufraga di turno. Come crede che mi possa sentire quando con vent'anni di onesto lavoro alle spalle vedo sugli scaffali della libreria il libro di Costantino invece di uno dei miei? Non ho nulla contro questa persona, se non la leggittima indignazione che scaturisce dal constatare che una bella faccia vale più dell'impegno di chi passa mesi a scrivere anzichè saltellare da una trasmissione all'altra. Questa è una situazione anomala creata essenzialmente dagli editori, perchè se è vero che la legge del becero guadagno prevale sempre e comunque, si dovrebbe per altro concedere agli autori meritevoli di poter competere ad armi pari le stesse opportunità. Ma vede, cara March Rose, la manovalanza della narrativa in cui rientro per logighe di mercato che trovo abominevoli, rende molti quattrini, quattrini in pronta cassa provenienti dalle pubblicazioni da edicola. Le chiedo: perchè si dovrebbero cambiare le cose se funzionano a meraviglia? Mi fa infuriare la condiscendenza dei pseudo intellettuali che talvolta non conoscono neppure il semplice mestiere! All'estero hanno viceversa compreso che questo genere di romanzi, oltre ad avere l'identico valore di un giallo o di un noir, vende sempre e vende tanto. In Italia gli addetti ai lavori prendono quasi tutti le distanze dal romance, come se a occuparsene fossero delle ritardate mentali e non delle donne che possiedono la prerogativa di raccontare con sensibilità e intelligenza l'amore in tutti i suoi risvolti emozionali e non. Quando vado ai caffè letterari c'è immancabilmente qualcuno che storce il naso e pronuncia la parola rosa come se fosse qualcosa di abbietto. A questo punto chiedo alla persona che cosa ha letto di mio, e qui casca l'asino perchè l'interlocutore s'impappina e il più delle volte deve per forza rispondere che non ha neppure scorso una pagina. Perchè giudicare a priori, dunque? E' l'interrogativo che pongo ai critici. Il successo di una fiction come Elisa di Rivombrosa dovrebbe far meditare... dopotutto, se si fa la recensione di un giallo, perchè no di un romanzo di altro genere? Perchè astenersi dalla valutazione obiettiva di storie a sfondo sentimentale come se farlo fosse un demerito? Lascio la domanda in sospeso e aspetto la risposta da uno di loro, anche se dubito che l'avrò mai. Proprio l'altro giorno un'agente letterario mi ha detto che la narrativa di sentimento è stata sdoganata.Se è vero mi auguro che finalmente sia l'inizio di un modo meno obbrobrioso di trattare le autrici del settore in questione. Affermo con orgoglio che non mi reputo inferiore a altri scrittori di generi diversi e lo prova l'apprezzamento delle mie lettrici. Vorrei mi fosse data l'occasione di dimostrarlo proprio con l'accesso in libreria. A costi meno esosi, è implicito, perchè non si possono proporre libri a certi prezzi quasi inaccessibili a tutti. Mi auguro di avere espresso le spiegazioni che ha chiesto, March Rose, e mi auguro che le discriminazioni cui ha accennato siano infine giunte al capolinea. Un abbraccio, mariangela camocardi

Complimenti Andreina per

Complimenti Andreina per questa bellissima intervista. Vorrei ringraziare la sig.ra Camocardi per la sua disponibilità e per la franchezza e l'umanità che intridono le sue parole.

Pur non essendo un'assidua lettrice di romance italiani, ho potuto apprezzare alcuni dei suoi lavori e, come ha detto bene Andreina, il suo modo di scrivere è molto particolare, prezioso, ricercato e storicamente accurato. Anzi, trovo encomiabile la sua scelta di ambientare i suoi libri in Italia, dato che rappresenta una sfida sicuramente più complessa ed insidiosa rispetto a strade più battute. La ringrazio nuovamente per la sua attenzione.

Buongiorno Mariangela, non

Buongiorno Mariangela,

non vedo l'ora di leggere i tuoi nuovi libri ma soprattutto di vederti un giorno in libreria! Io credo che le autrici italiane dovrebbero avere più credito anche dalle lettrici, d'accordo le americane sono state le apripista del genere ma Mariangela Camocardi è stata l'apripista in Italia, donne! Io so come lavora, c'è tanto impegno e ricerca dietro ogni suo libro e soprattutto accuratezza storica, cosa che non posso certo dire (almeno io personalmente) delle scrittrici americane. Io sono un'aspirante scrittrice di romance storici e mi sto rendendo conto di quanto sia dura scrivere un romanzo di sentimenti, altro che spazzatura! Mariangela mi ha sempre consigliato e per me è una maestra, una scrittrice e una donna coraggiosa, un cuore grande che non ha mai smesso di lottare per quello in cui crede e che merita davvero un posto tra le grandi.

Ti voglio bene Mariangela!

Elisabetta

Ho letto con molto interesse

Ho letto con molto interesse l'osservazione della sig.ra Camocardi, che anch'io ringrazio per l'eccezionale gentilezza e disponibilità (oltre che una buona dose di pazienza!) dimostrata nel rispondere a tutte le nostre domande, sul fatto di rimpiangere che i suoi romanzi non siano ancora arrivati in libreria, ma siano venduti "solo" in edicola.

In effetti, se ci si pensa questo è vero per il 99% dei romance venduti in Italia, sia di autrici straniere che italiane.

Il romance in Italia sembra insomma confinato allo status di letteratura di serie B già solo se si va a vedere qual è il suo canale distributivo... e parlandone tempo fa con un'autrice americana ( Eloisa James ), ricordo che questa mi ha detto: " Anche in America era così negli anni '50. Ma da allora, il romance da noi ha fatto molta strada."

Sig.ra Camocardi, pensa che la strada che resta da percorrere in Italia per far sì che il romance venga considerato letteratura a tutti gli effetti sia ancora lunga ? e se sì, perchè?

e cosa direbbe ai vari critici, intellettuali, insomma ai denigratori del genere per convincerli a cambiare idea, sia nei confronti delle lettrici che delle autrici di romance?

Grazie anticipate per la sua risposta.

grazie a te per avermele

grazie a te per avermele poste, e per aver espresso con tanta partecipazione i tuoi commenti. E' sempre una bella opportunità per chi scrive poter parlare dei propri romanzi. Mariangela Camocardi

Grazie Sig.ra Camocardi le

Grazie Sig.ra Camocardi le risposte sono state esaurienti. Sono contenta di aver avuto l'opportunità di porle delle domande che desideravo fare da tanto tempo. ^_^

ciao Rurh, che bello trovarti

ciao Rurh, che bello trovarti insieme a tante amiche! Anche domani risponderò ai messaggi di chi vorrà mettersi in contatto con me. Grazie per le belle parole, il '54 è un anno che mi piace perchè sono nati contemporaneamente mio fratello e mia cognata. Un abbraccio mariangela

cara Tiziana, perchè non ti

cara Tiziana, perchè non ti sono piaciuti quei tre romanzi? So accettare le critiche perchè possono aiutarmi a scrivere meglio. Eduardo de Filippo sosteneva che gli esami non finiscono mai, ed è una gran verità, apprezzerei conoscere le tue motivazioni. Mariangela Camocardi

grazie Cris. Scrivere ed

grazie Cris. Scrivere ed essere conosciuta dal pubblico non mi ha reso diversa da voi tutte. Vivo le mie giornate tra gli impegni familiari e la stesura dei miei romanzi, tramite i quali arrivo a voi che li leggete. Mi piace ascoltare la gente e le cose che mi venogno dette sono a volte così stupefacenti che prendo spunti per nuove trame. Come ho già detto, la realtà supera di parecchio la fantasia. Un abbraccio da mariangela camocardi

Ciao, devo ancora una volta

Ciao, devo ancora una volta esprimere la mia gratitudine ad Andreina, e non solo per la bella intervista che ha saputo fare con garbo e intelligenza, ma anche per questa esperienza di contatto diretto con le amiche che mi hanno scritto oggi e questa sera. Conoscervi mi ha colmato di gioia e mi auguro che un giorno ci si possa magari incontrare. Mariangela camocardi

Post bellissimo , veramente

Post bellissimo , veramente brava Andreina.

Devo dire che attraverso la lettura dell'intervista e dai racconti di Andreina ho avuto modo di conoscere la signora Camocardi sotto un altro aspetto , talmente umano e semplice da incantarmi .

Grazie Andreina e grazie anche a lei Mariangela , veramente tanti complimenti.

Cris

Bravissima

Bravissima Andreina,un'intervista davvero da pèrofessionista!E graziw a Mariangela Camocardi per la sua simpatia e disponibilità,che mi fanno sinceramnte rimpiangere di non aver apprezzato i suoi tre romanzi che ho letto:SOGNI DI VETRO,UNA RAGAZZA INTRAPRENDENTE,I FUOCHI DI MAGGIO...ma sinceramente questa intervista mi fa venire volgia di darle un'altra possibilità,chissà che non si rivlei quella giusta?

Tiziana

Dio, non so come ringraziarvi

Dio, non so come ringraziarvi per quello che mi dite. Sì, i problemi di salute sono in parte superati e del resto stasera mi sento benone con voi che i complimenti che ricevo. Grazie per dimmi di sì! Mi auguro che si riveli una lettura piacevole, ciao e a presto mariangela camocardi

ciao, approfitto della

ciao, approfitto della risposta per ringraziarvi tutte per l'attenzione che mi state dedicando. Mi sento stretta in un abbraccio che mi scalda il cuore ed è una bella sensazione. Quanto a scrivere, il consiglio che posso dare è quello di buttar giù le idee e poi di leggere con obiettività, lavorando per creare qualcosa che soddisfi. La strada per arrivare all'editoria italiana è però irta di ostacoli, ma io dico che bisogna insistere e insistere. Non c'è molta voglia di aprire le porte ai nuovi talenti. Prova ne è che anche noi che siamo di mestiere abbiamo difficoltà a proporci fuori dal solito clichè. Auguri, comunque, e un abbraccio da mariangela camocardi

Grazie ragazze per i vostri

Grazie ragazze per i vostri complimenti e la vostra partecipazione.

Quando mi sono " offerta" di fare l'intervista a Mariangela Camocardi, avevo letto alcuni suoi libri che mi erano paciuti.

Mi piace molto il suo stile.

Adesso li ho quasi tutti grazie al gentile regalo che la scrittrice mi ha fatto , inviandomene una decina di suoi che conserverò con orgogliio!

Sono contenta che ,chi non la conosceva, possa avere grazie al nostro blog, la possibilità di farlo!

Ho più volte parlato al telefono con Mariangela ( ci diamo del tu ^______^) e, ho scoperto una bella persona , che si preoccupa di non deludere le sue lettrici , ma soprattutto una persona umana e molto umile ,rimasta tale anche se, con il lavoro che fà, ai nostri occhi questo la rende una persona speciale e , spero di continuare questa l'amicizia di cui vado orgogliosa , perchè chi mi fa sognare anche per poche ore con i suoi libri è la benvenuta!

Grazie Mariangela per essere come sei nonostante i problemi che la vita non fa a meno di elargire!

Grazie

Ringrazio la gentilezza di

Ringrazio la gentilezza di Mariangela Camocardi, che ci ha concesso questa intervista e questa occasione per conoscerla meglio.

Speriamo che in futuro possa tornare ancora come nostra ospite, nel frattempo le faccio i più sinceri auguri per tutti i suoi progetti e la sua salute.

Mariangela è oltre che una bella persona, anche una scrittrice coraggiosa, perchè da tanti anni rimane fedele alla sua passione e a ciò che le piace, tenendo testa a un'editoria in tanti modi avversa, che privilegia le scrittrici straniere, e al gusto delle lettrici che spesso propendono per ambientazioni più esotiche. Ciò infatti non le ha impedito di firmare così tanti e apprezzati romanzi.

Grazie ancora per essere stata nostra ospite.

Ciao a tutte! Volevo fare i

Ciao a tutte! Volevo fare i complimenti ad Andreina per l'intervista: grazie per avermi fatto conoscere una autrice per me sconosciuta o quasi. Ringrazio la Sig.ra Camocardi per la disponibilità e la gentilezza con cui ha risposto alle domande: spero che abbia risolto i problemi di salute. Inoltre con qs intervista mi avete incoraggiato a comprare il rm mondadori di dicembre: spero di riuscire ad apprezzare come meritano i suoi romanzi e diventare una nuova fan!

Un abbraccio da silvietta ^_^

Dire bella è poco: bellissima

Dire bella è poco: bellissima intervista. Conosco personalmente Mariangela da 40 anni e posso assicurare che in questa intervista è stata più che mai sincera e leale, non solo con se stessa ma soprattutto verso le sue affezionate lettrici. Non mi resta che dirle: brava Mariangela vai avanti su questa strada che prima o poi, sono sicura, andrò a comprare i tuoi libri in libreria. Ciao e alla prossima. Ruth, giugno '54

il piacere è stato mio! A

il piacere è stato mio! A presto, mi auguro, magari dopo che avrai letto dimmi di sì e scoprire che ti è piaciuto, Ciao da mariangela camocardi

grazie sig.ra Camocardi per

grazie sig.ra Camocardi per la sua gentile risposta!sicuramente leggero' il suo libro di dicembre e spero tanti altri!le auguro una buona serata..faby

ciao cara, grazie di aver

ciao cara, grazie di aver sottolineato che le lettrici vengono al primo posto per me. L'impegno che richiede tutto quello che è il contesto di un romanzo è comunque rivolto a loro. Mi auguro che questa bella occasione di essere intervistata dalla simpatica e brava Andreina contribuisca a farmi guadagnare tante, tantissime nuove amiche come te. Mariangela camocardi

Ciao, sogni di vetro è un

Ciao, sogni di vetro è un romanzo che mi ha molto preso durante la sua creazione. Non è che le mie protagoniste vengono maltrattate dagli altri personaggi, è che le donne in genere subiscono più spesso di quanto si pensi angherie nell'ambito familiare. Nei romanzi c'è almeno il lieto fine, cosa che ahimé nella vita di tutti i giuorni non sempre avviene, e le cronache ne sono un esempio. Sì, non è facile in Italia entrare nelle case editrici. Ci vuole fortuna, oltre che il talento, e a volte neppure le due cose insieme aprono le porte della narrativa. Trovo che questo sia deplorevole e mi auguroi che in futuro si possa dare a chiunque lo meriti la possibilità di dimostrare quanto vale. All'inizio della mia carriera di scrittrice ho collaborato con Harlequin e la bravissima Alessandra Bazardi, usando per l'appunto uno pseduonimo straniero. Preferisco però avere in copertina il mio vero nome perchè le lettrici apprezzano ciò che scrivo e acquistano i miei romanzi. Non sempre posso scegliere le copertine, e so che quella citata è stata usata per altre pubblicazioni. Sono cose che non dovrebbero succedere, ma capisco che si ricorre a illustrazioni già sfruttate per contenere i costi. Quslche volta, all'inizio perlomeno, ho dovuto tagliare i miei romanzi. Ma negli ultimi anni Mondadori e gli editor della collana I romanzi non toccano quasi nulla di quello che scrivo e apprezzo enormemente questa collaborazione da parte degli addetti. Il mio sogno nel cassetto è entrare in libreria con i miei romanzi. Non ho nulla contro le pubblicazioni da edicola, ma il guaio è che terminato il mese di uscita i pochi libri che restano non bastano a soddisfare le richieste delle lettrici che ne sono rimaste sprovviste. Spesso mi scrivono sul sito cercando questo e quel romanzo e se posso invio personalmente quanto richiesto, anche se la mia disponibilità è limitata alle copie che Mondadori mi fa avere. Mi auguro di aver risposto esaurientemente alle tue domande. Grazie, mariangela camocardi

ciao, sono contenta se

ciao, sono contenta se leggerai dimmi di sì, nelle edicole ai primi di dicembre. Nei miei romanzi ci sono scene molto passionali ma destesto scendere in certi dettagli che oltretutto reputo superflui. L'amore è l'amore e non occorre un manuale di istruzioni! L'ambientazione viene quasi sempre da sè, quale che sia il contesto storico, e rigorosamente in Italia perchè nel nostro Paese c'è così tanta bellezza di paesaggi che non si può fare a meno di utilizzarli. Ciao, mariangela camocardi

Ciao lettrice che non ha

Ciao lettrice che non ha letto i miei libri!! Perchè non colmare la lacuna, anche per conoscermi meglio? I miei romanzi nascono quasi sempre da uno spunto della realtà, che devo poi per forza trasportare in atmosfere storiche. Viaggio un po' dovunque in Italia, sud o nord, anche se il mio lago maggiore e milano mi sono congeniali. I miei personaggi riflettono ovviamente figure di uomini e donne che mi hanno colpito, perchè sono una buona osservatrice del mondo. L'esperienza mi ha portato sempre in mezzo alle persone di ambo i sessi e mi auguro di aver saputo cogliere di esse il bene o il male che li condraddistingueva. Sono poi questi personaggi che, durante la stesura di un romanzo, diventono accattivanti o odiosi a seconda dei loro ruoli. E dopotutto, la realtà supera sempre la fantasia. Grazieda mariangela camocardi

Ho letto l'intervista di

Ho letto l'intervista di Mariangela e avendo la fortuna di conoscerla posso dire che si è donata con generosità e onestà nel raccontarsi; di lei apprezzo molto il rispetto che ha per le lettrici (prima di srivere un libro si documenta molto sul periodo storico in cui vuole ambientare la storia, e combatte duramente per ottenere copertine coerenti con il testo), la passione e la forza che ci mette nell'atto creativo la contradistinguono e le fanno ottenere gli spendidi risultati che ha raggiunto, così da fans non posso che sperare di leggere sempre cose nuove non solo nell'ambito storico ma anche nel contemporaneo. ctiffany

Bellissima intervista

Bellissima intervista davvero: Complimenti! Prima di tutto voglio fare i complimenti alla Sig.ra Camocardi perchè tra tutte le scrittrici italiane di romanzi rosa è quella che preferisco. Tra tutti quelli che ho letto il mio preferito è Sogni di Vetro che mi fa versare sempre un fiume di lacrime ogni volta che lo rileggo. Non so perchè ma veder trattata ingiustamente la protagonista da Vito, dalla suocera e perfino dalla sua stessa famiglia scatena in me questa reazione. Ed è qui che ho la prima curiosità:

Come mai in alcuni romanzi la protagonista è spesso trattata in modo orribile per di più ingiustamente dal protagonista maschile (ma non solo)? (Sogni di Vetro, L'angelo della notte, Il colore dei sogni...).

2) E' vero che per una scrittrice italiana è molto difficile riuscire a pubblicare un romanzo ma se per avere più successo le proponessero di americanizzare il suo nome accetterebbe?

3) Per quanto riguarda le copertine dei suoi romanzi ha voce in capitolo? Sa che la copertina scelta per Luna di Primavera assomiglia in modo improssionante alla compertina del romanzo LA DAMA E l'UFFICIALE di Wilma Counts?

4) Anche per i suoi romanzi avvengono dei tagli per contenere i costi della pubblicazione?

5) Riguardo alla sua carriera di scrittrice qual'è il sogno nel cassetto che vorrebbe realizzare?

Scusatemi per le troppe domande....GRAZIE DI TUTTO

grazie alla sig.ra Camocardi

grazie alla sig.ra Camocardi per questa splendida intervista!anche io come cristina nn sono mai stata molto propensa a leggere un autrice italiana,sara' che amo immaginare posti e situazioni storiche diverse,anche per avere una cultura piu' ampia..purtroppo pero' succede che della storia italiana nn si conosca poi molto!e questa e' una grave mancanza da parte mia..ma vorrei iniziare leggendo il suo nuovo romanzo DIMMI DI SI',mi ha affascinato leggere il suo estratto,con quel linguaggio cosi' soffice ed elegante..che solo la nostra lingua italiana puo' avere!concordo con lei sul fatto che molti autori ci propinano tanti vocaboli contorti ad effetto..nn avendo mai letto nulla dei suoi libri nn so' che citta' predilige nei suoi romanzi,nord o sud..e se nei suoi libri e' rappresentato il rapporto amoroso(nel vero senso del termine..)esplicito come fanno molte sue colleghe straniere o no..(nel rom. di dicembre c'e' un bel WARM..semplice curiosita':DDDDDD )..la ringrazio anticipatamente!faby

Da mariangela

Da mariangela camocardi:

Ringrazio Andreina per quello che ha scritto a mio riguardo e per avermi dato l'opportunità di scambiare due chiachiere con le lettrici.

x Elisa: Sì, la mia Verbania ha dato i natali a molti artisti clettici, quali per esempio Daniele Ranzoni. Ha sfondi paesaggistici che lasciano senza fiato e chi cerco di descrivere nei miei romanzi.

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