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Domenica, 27 gennaio, 2008 - 21:03
Chiaromattino

Untitled

Romance all'Italiana
Intervista con  Roberta Ciuffi

 

Ed ecco a voi un'altra scrittrice Italiana simbolo del suo paese, nel quale ambienta ogni suo romanzo, una donna che conosco da diversi anni e che mi ha aperto le porte al romance italiano: Roberta Ciuffi.
Ero molto curiosa riguardo le scrittrici italiane, i loro romanzi, le ambientazioni, e durante la mia ricerca trovai “Il colore della felicità”, un romanzo vivace, con dei personaggi che sembrava saltassero fuori dalle pagine tanta era la loro vitalità. Non ho mai dimenticato Lolotte dei Cammellopardi, la protagonista, né la sua forza interiore nata dal bisogno e dalla volontà di cambiare le cose. In seguito ho acquistato ogni romanzo di Roberta, trovandomi di volta in volta a ridere o a piangere…e non è forse questo il dono di un grande scrittore?
Tra tutti il mio preferito è “Pagine d’amore”, inconsueto, terribile, affascinate e dolcissimo.
Ma Roberta scrive anche per Intimità, e "la Rosa delle Maleterre" è il quattordicesimo romanzo che pubblica per la collana I Romanzi Mondadori.

Roberta sorteggerà tra tutte le lettrici che interverranno una copia autografata di "La Rosa delle Maleterre". Non dimenticate di firmare i vostri commenti con un nome o un nick, e di tornare a vedere il nome del vincitore. Buona Fortuna!
 

L'autrice si racconta

La prima cosa che dovete sapere di me, e forse la più importante, è che sono una precaria della vita. Ho sempre vissuto momento per momento, senza una progettualità, navigando a vista. Mi sono laureata in psicologia, ma non ho praticato. Non ho mai programmato i miei diversi impieghi, mi sono capitati per caso. Ma la scrittura l’ho sognata da quando ho imparato a leggere. Da quando avevo sei anni, all’immancabile domanda –cosa vuoi fare da grande- la mia risposta era: voglio scrivere. Poi, però, mi sono un po’ persa per strada.
Sono romana, è quasi inutile dirlo. Molti miei romanzi sono ambientati a Roma, e la mia voglia di raccontare storie è stata alimentata dal desiderio di raccontare la mia città, alcuni suoi aspetti particolari e particolari momenti storici, in maniera non didascalica.
Non sono una viaggiatrice, ma piuttosto una stanziale. Andrei in tutto il mondo, se potessi restare almeno sei mesi in ogni posto. Così, quando sono andata a Londra, e già piuttosto in età, ci sono rimasta due anni, durante i quali ho scritto centinaia di pagine... prive di qualunque merito, se non di fungere da allenamento.
Tornata a Roma, lavoravo in un negozio e scrivevo, in ogni momento libero, ma le mie spedizioni alle case editrici non riscuotevano successo. Ero piuttosto demoralizzata. Decisi di scrivere un’ultima cosa, l’ultima davvero, e quasi per me: ‘Un matrimonio perfetto’, che veramente si chiamava ‘Un ragionevole accomodamento’. È così che è cominciata.
Circa sette anni fa, la mia navigazione ha di nuovo mutato direzione. Ho fatto un corso di patchwork, e da un momento all’altro mi sono ritrovata drogata di un hobby che mi ha cambiato la vita. Adesso lavoro nel negozio in cui sono andata ad imparare, e sono diventata io stessa insegnante. Purtroppo, macchina da cucire e computer sono due competitori naturali… del mio tempo. E non riesco ad occuparmi di uno senza sentire la nostalgia dell’altra.
Sono single, ma da anni vivo con un fratello ed un nipotino, Gabriele, che dirige la mia vita, se non altro perché ogni mia scelta deve prima passare al vaglio delle sue necessità. E a questo punto, devo nominare la mia nipotina Emma, giovane bellezza di undici anni: non vive con me, ma non me lo permetterebbe mai se non lo facessi.
Sono appassionata di piante, anche se non una grande conoscitrice, e non posso passare accanto ad una piantina ingiallita senza provare il desiderio di portarmela a casa e salvarla. Ho due gatti, Carry la Nevrotica e Biff il Criminale, che riempiono di gioia i miei ritorni a casa, e nella mia borsa non manca mai un sacchetto di croccantini… per gli eventuali gatti bisognosi che dovessi incontrare.
 

L'intervista di Chiaromattino

1. Quando e come è nata la passione per la scrittura?

Dai libri degli altri. Sono sempre stata circondata dai libri. Nella mia famiglia, nessuno ha mai messo in dubbio che leggere fosse necessario tanto quanto mangiare o vestirsi. Anche nei momenti più difficili, i miei genitori non hanno mai rinunciato ai libri, magari quelli comprati alle bancarelle, di seconda mano, ma andava bene lo stesso. Inoltre, sono stata una bambina e poi una ragazza solitaria, con scarse attitudini sociali, e il mondo dei romanzi, le storie, erano il mio rifugio, e la mia passione. Sono ancora appassionata di buone storie, più che di buona letteratura. Sarà un difetto, ma è così.

3. I personaggi dei tuoi romanzi sono insoliti ed affascinanti, perchè hai scelto di preferirli ai piu consueti conti duchi e marchesi?

Guarda, non è stata una scelta ideologica. Talvolta ho utilizzato anche io protagonisti del genere, era necessario alla storia. Però mi tenta la diversità, il fossato ideale che divide le persone e che deve essere superato per raggiungere… il vero amore. Non è questa l’essenza del romanticismo, il motivo per cui affondiamo il nostro cuore in queste storie? Di solito, la diversità consiste in Lui ricco, Lei povera. Lui potente, Lei derelitta (meglio se è la sua cameriera, non guasta). È il sogno di Cenerentola, e va bene, forse fa parte del nostro immaginario di donne, anche se moderne, anche se emancipate. Ma… mi chiedo… e se la ricca fosse lei? Lei quella educata, di buona famiglia, abituata a pensare a se stessa come a una principessa? Cosa succederebbe se incappasse in un affascinante maschio… di tutt’altro genere? Se scoprisse di amare al di fuori dei canoni imposti dalla sua società? Sarebbe capace di saltarlo, quel fossato?
Io stessa non rifuggo dal fascino di un duca, ricco, bello, potente… Quanti libri abbiamo letto, con un personaggio così? Ed ogni volta mi capita di chiedermi: bè, e allora dov’è il problema? Come mai questa sciocca ragazza non cade subito stecchita ai suoi piedi? Le hanno sfornato davanti la meraviglia del millennio e lei continua a protestare che non sarà mai sua, piuttosto la morte? Quante volte vi è capitato di sbuffare davanti ad una situazione così? Ma se la rovesciate assume tutt’altro aspetto. (E va bene, lo ammetto: mi piacciono le parole crociate senza schema, le situazioni stuzzicose, i giochi. Credo di soffrire un po’ di amore della difficoltà.)

4.Come scegli le ambientazioni nelle quali loro vivono?

E’ la storia a richiederlo. La storia è la padrona, attorno a lei gira tutto. Talvolta, per una storia particolare che mi ronza nella testa, mi metto nei guai, incappo in un’ambientazione che non mi è familiare, che mi costringe ad un mare di ricerche. Altre sono più facili, più rilassanti.

5. Sei una scrittrice molto versatile, capace di un humor tipicamente italiano in alcuni romanzi come "Il ritorno del marinaio", mentre in altri la tradizione sempre italiana per l'intensa drammaticità trova nei tuoi lavori un esempio straordinario. Quali preferisci scrivere, e perchè?

Non ho una preferenza, ma, se dovessi nominare due romanzi che mi hanno veramente coinvolto emotivamente, direi ‘Fino in fondo al cuore’ e ‘Pagine d’amore’. Quindi, è l’intensità che mi appassiona. Però l’umorismo mi tenta. ‘Il ritorno del marinaio’ è stato uno spasso, scritto sotto Natale proprio come storia natalizia, pensando ai personaggi di Dickens. Il mondo dei Bracci mi affascina ancora. Avrei voglia di scriverne di più.

6.Qual'è il libro che tieni sul comodino?

Allora, vado a vedere. Due libri sui giardini (In giardino non si è mai soli, e Il vero giardiniere non si arrende), ‘Mondo senza fine’ di Follet (in effetti è senza fine), uno sul Patchwork, il Vangelo, e il mio diario… per modo di dire. Sessanta pagine in dieci anni. Se poi intendi il libro che tiro giù dalla libreria quando ho bisogno di un po’ di conforto prima di addormentarmi, allora sicuramente uno di Barbara Pym. Sono così rilassanti, non succede mai niente a quelle sensate ragazze inglesi di mezza età. Dopo un dramma –capitato ad altri- al massimo, decidono di farsi una tazza di Ovomaltina. Come vedi, proprio il contrario dell’intensità di cui parlavo.

7.Quali sono le letture che hai trovato illuminanti per te come donna e come scrittrice.

A costo di apparire banale, devo nominare Jane Austen. Orgoglio e pregiudizio, naturalmente, ma anche Persuasione. Credo che, bene o male, sia la maestra di noi tutte. La narrativa inglese dell’800 è, in generale, una grande maestra. Io devo molto a Shirley, di Charlotte Bronte, che mi ha dato l’idea per il mio primo romanzo pubblicato (Un matrimonio perfetto). Poi, voglio parlare di un libretto che è stato, questo si, per anni sul mio comodino: ‘Vite immaginarie’ di Marcel Schowb. Non è un romance, ma un insieme di vite, alcune di personaggi reali, re-immaginate. Le ho lette talmente tante volte che il libro è più che logoro, ma in nemmeno 150 pagine si aprono una ventina di mondi diversi. È stata una grande scuola di fantasia. Inoltre, voglio approfittare dell’occasione per nominare un romanzo che mi è piaciuto moltissimo, ma che credo non abbia avuto uno splendido successo: Sussurri in un giardino all’italiana, di Judith Lennox. Quella è la storia e quelli sono i personaggi che vorrei aver scritto io. Dovevo scriverli io! Come ho fatto a perdermeli?
Come donna, ho difficoltà a dirti i titoli, ma si tratta in genere di libri che, se avessi saputo di cosa trattavano, non avrei scelto. Libri a dispetto di me stessa, delle mie preferenze, che ero tentata di rifiutare, e che invece una volta letti hanno modificato in qualche modo il mio pensiero, la mia visione del mondo. Ultimamente, non so perché, ma leggo quasi esclusivamente questi tipi di libri: storie-verità, o comunque verosimili, come ‘Leggere Lolita a Teheran’ e ‘Il cacciatore di aquiloni’. Sarà l’età che avanza. Però voglio darvi un bel titolo, non nuovo, su un mondo affascinante e sconosciuto: La terrazza proibita, di Fatma Mernissi. E perché no ‘La lettera d’amore?’ Oddio, non riesco a smettere! E ‘Saga dei signori di Saint Malò’? Fermatemi!

8. Che ne pensi del romance paranormale che ha tanto successo ultimamente?

In linea generale, direi che mi piace. Sono una devota lettrice della serie Outlander, credo di essere stata una delle prime ad innamorarmi di Jamie Frazier e dei suoi guai, ho letto i romanzi quando ancora non erano stati tradotti. Mi piacque tanto un romanzo di Jasmine Creswell pubblicato da Mondadori, ma non mi ricordo il titolo. Poi, quando ho scoperto che era divenuta una tendenza, mi sono fatta mandare qualche libro da Amazon, delle autrici più quotate. Non me ne è piaciuto nessuno. Per i miei gusti, manca l’elemento di meraviglia, di stupore. Forse devo tentare ancora. Però l’argomento in genere mi attrae molto. Io stessa ne ho scritti un paio, e il libro in uscita a febbraio sfiora questo tema. Mondadori ne ha in lettura un altro che invece è apertamente paranormale, e ne ho in perenne scrittura un terzo, che chissà perché (leggi: lavoro, gatti, nipote, patchwork, vita…) non riesce a trovare una fine.

9. Cosa puoi consigliare a chi desidera scrivere un romance ?

Io, sempre, con forza: leggerezza! Tocco lieve. Il lettore non ha bisogno di essere costantemente richiamato al fatto che sta assistendo ad una tragedia. Il dramma va ricoperto da drappi leggeri, e poi svelato al momento giusto. Io detesto che l’autore mi dica cosa devo provare, in quel preciso istante. Detesto le didascalie. E poi avere le idee chiare sui personaggi. Troppe volte mi è capitato di leggere libri i cui personaggi, anche quelli minori, sembravano usciti da una clinica psichiatrica per personalità multiple. Un po’ come certi protagonisti di soap televisive, che a scadenza di 50 puntate diventano buoni, cattivi, buoni, malvagi, di nuovo buoni… Si, la storia è padrona e va servita, ma con coerenza. E ancora, per chi scrive romance storici: curare l’ambientazione, fare le ricerche necessarie per la verosimiglianza, ma senza darlo a vedere. Intendo, un romance non è una lezione di storia. Talvolta, per collocare i fatti, può essere indispensabile dare più informazioni, ma sempre trattenendo la mano. Io trovo utile una descrizione all’inizio, al di fuori della narrazione vera e propria.

 

Estratto da "La Rosa delle Maleterre"

Regno Italico, Marca di Fermo. Anno 1001

Era una di quelle tenebrose, tormentate notti che i vecchi soldati e le vedette sulle torri ormai da tempi immemorabili definivano ‘da Maleterre’.
Il vento frustava gli alberi e confondeva le cose. Il suo sibilo faceva pensare al gemito di anime perdute, alla ricerca di una salvezza negata. Talvolta, passando tra tronchi cavi o fessure nella pietra, simulava l’ululare dei lupi.
Una dannata notte da Maleterre.
Nel palazzo della Rocca un bambino si riscosse con violenza dal sonno. L’oscurità che ricopriva ogni cosa non bastò a dissipare le immagini che lo avevano destato. Esse erano ancora lì con lui, dentro di lui, nella sua mente che non conosceva il sollievo del riposo.
Strinse le dita al coltrone e si irrigidì, in preda al panico. Era l’erede della Rocca, il futuro signore del castello. Non poteva piagnucolare come un bambino. Si strinse la testa tra le mani, come per respingere le immagini che invece continuavano a fluire, spaventose, incontrollabili.
Infine, quando non riuscì più a trattenersi, lanciò un grido di terrore.
Qualche stanza più in là, un vecchio si rigirò infastidito nel letto. "Maledizione," borbottò. "Eccolo che ricomincia."
Allungò un braccio, cercando nel corpo morbido accanto a sé il conforto per tornare a dormire. Invece trovò il posto vuoto, ed il bordo del coltrone rovesciato. Di colpo del tutto sveglio, sbarrò gli occhi e sollevò la testa dal cuscino.
"Perché ti sei alzata?"
Impegnata ad infilarsi la veste sopra la camicia che indossava per la notte, la donna non rispose.
"Cosa stai facendo?" insisté il conte.
"Vado a controllare che stia bene."
"Ti ho già detto che non voglio che mio nipote venga trattato come una ragazzina!"

Columba non aveva bisogno di luce per immaginare il volto contrariato dell'uomo che era il suo amante da più di quarant'anni.
"Continuerà a gridare," argomentò, calma, passandosi la cintura attorno alla vita. "Sveglierà tutti e spaventerà le domestiche. Devo andare da lui."
"Maledizione!" Il conte ruotò le gambe fino a posare i piedi sul pavimento gelido. "Stavolta lo riempio di nerbate, lo giuro davanti a Dio."
Quando raggiunsero la piccola camera in cui Valentino, in obbedienza agli ordini del nonno, dormiva solo, si accorsero che l'uscio era aperto, e una voce, proveniente dall'interno, stava mormorando qualcosa in un basso sussurro rassicurante.
"Beata!" sbraitò il conte, spalancando l'anta.
La ragazza accanto al letto sussultò. La lucerna posata in terra mandava una luce troppo fioca per mostrarne il volto, ma il modo in cui si alzò in piedi rivelò un atteggiamento colpevole. "Ero venuta solo per calmarlo," si affrettò a giustificarsi. "Non intendevo restare."

"Ti avevo ordinato di stargli alla larga!"
"Ma gridava! L'avete sentito anche voi…"
"La cosa non ti riguardava. I miei ordini erano…"
Alle loro spalle, Valentino emise un singulto, come se stesse per soffocare. Il suono di petto, roco, lancinante, disperse la rabbia del nonno. "Che cos'ha?" gridò, spaventato.
Columba si avvicinò al letto. Il ragazzo si dimenava come se qualcosa gli ostruisse la gola. Lo osservò preoccupata.
"Insomma, cos'ha?"
"Stanno arrivando!" Valentino spalancò gli occhi. Agli altri parve che brillassero come quelli di un animale acquattato nel buio. Il suo corpo si tese, immobile per un istante. "Eccoli, eccoli!" gridò terrorizzato.
"Chi, Valentino? Chi arriva?" chiese Beata, prima che il nonno le imponesse di tacere.
"Loro. Sono loro…"
"Beata, ti ho detto che non voglio che il ragazzo…"
"Volete sentire cos'ha da dire?" l'interruppe, furiosa al punto da dimenticare la prudenza. "O siete oramai tanto vecchio da non avere più memoria della Voce?"
Il conte fu troppo sbalordito per replicare.
Columba emise un sibilo tra i denti: "Ora l'hai fatta grossa".
"Caro, vuoi dirmi cosa ti sta dicendo?" chiese Beata, cercando di non pensare alla punizione che di certo l'attendeva il giorno dopo. "Chi sta venendo, dimmi?"
"I Maleterre," rispose il ragazzo, quasi stupito che qualcuno potesse rivolgergli una simile domanda. "Sono i Maleterre, che arrivano…"
Beata s'irrigidì, mentre Columba si faceva un rapido segno di croce. "La Vergine Maria ci liberi…"
"Dove?" tuonò il nonno, abbandonando ogni remora. "Dove sono?"
"Vicini. Sotto la Rocca. Stanno per attaccare."
Un suono strozzato uscì dalla gola del conte. Strinse una mano a pugno e poi si guardò attorno, d'improvviso sperduto.
"Nonno, bisogna dare l'allarme," lo richiamò la nipote, spaventata. "Subito."
"Si. Subito, si…" farfugliò, arretrando fino al corridoio.
Si portò una mano alla fronte, sentendola imperlata dal sudore. Erano passati molti anni dall'ultima volta che aveva udito la Voce, talmente tanti che a volte poteva perfino convincere se stesso che non fosse mai accaduto, o che si trattasse solo di una favola da bambini. Cosa doveva fare? si chiese, confuso. Un lupo ululò, lontano, oltre le mura. Quel suono lo riscosse. L'allarme!
Con passo rapido raggiunse la scalinata che portava alla sala grande. Gli uomini dormivano. I cani si aggiravano tra i bracieri spenti, cercando l'illusione di un po’ di calore.
"Alle armi!" gridò, dall'alto delle scale.
Bastò il suono della sua voce perché dai fagotti stesi a terra iniziassero a sollevarsi delle teste, scuotendosi nella penombra.
"In piedi, uomini! In piedi! All'armi! Siamo attaccati!"
La sala si riempì del brusio di un paio di dozzine di soldati, subito desti. "Chi ci attacca, signore?" chiese qualcuno, risalendo i gradini.
"Maleterre."
Un boato colmo d'odio fece eco alla sua esclamazione. I barbari avevano fatto male i loro conti. Quella sera la Rocca dei Rovi avrebbe bevuto il miglior sangue delle Maleterre.
Anche se Dio sapeva se il conte non si sentiva troppo vecchio, per tutto questo!

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Commenti

ciao a tutte volevo

ciao a tutte

volevo ringraziare pubblicamente roberta ciuffi per avermi regalato il libro con una bellissima dedica la "rosa delle maleterre"che ho trovato bellissimo, consiglio a tutte di leggerlo, è un libro ricco di suspance,humor e romanticismo, davvero una bella combinazione, ho dovuto leggerlo tutto d'un fiato non riuscivo a smettere e ho fatto le cinque del mattino,ma ne è valsa veramente la pena.mi scuso solo che questo post l'ho lasciato cosi in ritardo causa maggiore la varicella che ha fatto da padrona in questa casa

baci a tutte

@ acidlella puoi contattare

@ acidlella

puoi contattare me via splinder o direttamente Roberta Ciuffi attraverso l'indirizzo email che ha lasciato (commento n. 48)

Complimenti!

oddio sono felissima di aver

oddio sono felissima di aver vinto!! non me lo aspettavo proprio adesso come faccio a contattarvi per il libro?

grazie a tutte e soprattutto a roberta ciuffi che mi offre questa possibilità

Ciao, Mariangela, è un

Ciao, Mariangela, è un piacere sentire una collega autrice dal... quasi... vivo. Grazie dell'apprezzamento, e, naturalmente, sono disponibile. Speriamo. Ciao, baci, Roberta Ciuffi

Ed è il momento di annunciare

Ed è il momento di annunciare la vincitrice della copia autografata di "La rosa delle Maleterre" !

la fortunata estratta è Raffaella !(del commento n. 17)

Ricordati di contattare, noi o Roberta Ciuffi, per comunicare il tuo indirizzo.

Grazie mille a Roberta che ci

Grazie mille a Roberta che ci ha concesso questa intervista e ci ha accompagnato e presentato un altro notevole aspetto del romance italiano.

Spero che Maria Teresa Casella alias Theresa Melville, Ornella Albanese, Mariangela Camocardi, Roberta Ciuffi e le altre scrittrici che speriamo di presentarvi presto, continuino a scrivere i loro particolari e splendidi romanzi.

Care scrittrici, leggervi tutte assieme, vedervi e avere la possibilità di conoscervi, per noi lettrici sarebbe fantastico.

Spero veramente che riusciate a vedervi e organizzare un bell'incontro, magari approfittando di Matera...

A presto

Cris

Ciao Roberta, compatibilmente

Ciao Roberta, compatibilmente con gli impegni sarebbe bello conoscerci e parlare di noi. Io e Ornella Albanese abbiamo stabilito un contatto proprio durante l'intervista e adesso abbiamo un filo diretto. Sei sei disponibile, benvenuta tra noi. Ho letto i tuoi romanzi quello che mi è piaciuto di più è Damigella, coinvolgente e ben descritto dalla prima all'ultima pagina, con personaggi che catturano l'attenzione. Io tifo e ho sempre tifato per le colleghe italiane che via via sono entrate nella collana i Romanzi. Mi entusiasma che tutte noi abbiamo dimostrato nero su bianco che siamo davvero brave. Un cordiale saluto da Mariangela Camocardi

Ciao sono barbarina, ho

Ciao sono barbarina,

ho letto con piacere l’intervista fatta a Roberta Ciuffi, sono convinta anch’io come hanno detto già altre amiche che bisogna dare spazio alle scrittrici italiane . Dai noi non mancano i romanzi rosa , ma manca una tradizione di romanzi rosa a sfondo storico.

Non ho mai letto niente della Ciuffi , quindi non posso fare commenti , ma sicuramente l’intervista ha già dato i suoi frutti visto che comprerò il libro questo mese .

Ps. continuate con le intrviste perchè sono un beloo stimolo

Grazie a Roberta Ciuffi per

Grazie a Roberta Ciuffi per averci permesso di conoscerla e per questa bellissima chiacchierata.

Speriamo di poterla ospitare ancora in futuro, magari in occasione dell'uscita del suo prossimo romanzo paranormale :-)

Non sapendo se sarò in grado

Non sapendo se sarò in grado di collegarmi ancora -il server mi sta dando delle noie, proprio oggi- desidero ringraziare tutte per questa bella occasione, e in modo particolare Cris, che ha dovuto subire il peso della mia insicurezza...

Per chi volesse contattarmi, lascio la mia e-mail: robertaciuffi@libero.it

A presto, baci, Roberta Ciuffi

Risposta al commento n. 46 E

Risposta al commento n. 46

E grazie anche a te, Lucya. Carlotta -Lolotte- è un personaggio un pò anomalo, è così candida e sincera, e al tempo stesso vivace, piena di passione. C'è stato un punto, nel romanzo, in cui ho avuto l'impressione di brutalizzare un micetto. Mio fratello mi ha molto criticata. 'Non gliene hai risparmiata una, a quella poveraccia!' Ed essendo il tipo di scrittrice che si innamora dei personaggi e detesta farli soffrire, la critica ha avuto un certo peso. Ma che dovevo fare, serviva alla storia! Baci,

Roberta Ciuffi

Premetto un sentito GRAZIE

Premetto un sentito GRAZIE alla gestione del blog per aver intervistato una delle mie scrittrici preferite!! BRAVE!

Eppoi.

Gentile signora Ciuffi, ho letto tutti gli RM pubblicati e da Lei scritti, essendo Lei una delle mie scrittrici preferite del genere, insieme a Gayle Wilson, Mary Balogh e Amanda Quick siete il mio poker d'assi!!

Quindi per me farle i complimenti oggi è sicuramente emozionante.

"La preda magnifica" è il mi libro preferito, presenta una carrellata assolutamente stupefacente di personaggi, tra cui il comandante Marte, Caio Fabrizio, è uno dei miei eroi preferiti in assoluto.

Lei è anche "mamma artistica" della mia eroina del cuore, la protagonista de "Il colore della felicità", Carlotta.

Non ho domande, ma solo una rapida considerazione: è veramente brava a "pennellare" accuratamente i suoi romanzi!!

LLucya73

Risposta al commento n.

Risposta al commento n. 43

Grazie, mia cara. Certo che Millecuori è tutto un programma... Devo ammettere che il tuo commento è proprio quello che una scrittrice vorrebbe sentire. Grazie di nuovo, baci

Roberta Ciuffi

Risposta al commento

Risposta al commento n.42

Ciao, Cris. E' sempre dura per un autore ammettere che qualcosa che ha scritto non la convince completamente. Io ho due crucci, nella mia produzione: uno è Paura d'amare. In origine, la storia faceva parte di un romanzo più lungo che pensavo, tempo prima, di scrivere. Avevo tutta la documentazione, ed anche una sinopsi, e ho pensato di utilizzare il tutto. A conti fatti, il racconto era freddo. Non so, non sono riuscita a focalizzare l'attenzione sulla relazione sentimentale. L'altro cruccio riguarda Solo una donna, una storia che ho amato scrivere, di cui ho appassionatamente amato i protagonisti, ma che, mi rendo conto, era sbagliata per il target -senza alcun demerito per nessuno. In realtà, forse un target per una storia così non esiste, anche se oltreoceano -rieccoci!- c'è tutta una corrente di eroi ed eroine estremi, con difetti fisici ecc... Ma mi rendo conto che può non piacere. Come può non piacere un lieto fine che a conti fatti non è così lieto. In fondo, ci sono vie di mezzo tra i duchi e i fabbri girovaghi...

BAci, Roberta Ciuffi

Io ho letto parecchi libri

Io ho letto parecchi libri della Ciuffi (ancora tanti complimenti) e ho trovato "Caterina" una delle letture più belle che abbia mai fatto, come direbbero le nostre colleghe americane è sempre sul mio bookshelf pronto a una rilettura veloce. baci!

Ma adesso sono curiosa, forza

Ma adesso sono curiosa, forza fuori il rospo!

Quali sono questi romanzi?

A presto

Cris

Risposta al commento

Risposta al commento n.37

Ciao, Cris. E io che nello scriverlo pensavo invece al mondo della provincia inglese dell'800! Comunque, è uno di quelli mi sono goduta di più, trovandomi a ridacchiare qua e là mentre lo scrivevo. Sai cosa noto, però? Che tutte mi chiedono quali romanzi ho amato di più, e nessuna quali mi piacciono di meno.

Baci, Roberta Ciuffi

Risposta al commento

Risposta al commento n.36.

Grazie, Paoletta. Mi fa piacere che anche tu ami Barbara Pym. Il mio preferito è 'Una relazione sconveniente'.

Baci, Roberta Ciuffi

Riferito al precedente:

Riferito al precedente: naturalmente il commento era il 35. Scusa, MarchRose: sono appena tornata dal lavoro!

Risposta al commento

Risposta al commento n.32

Cara MarchRose (che bello: Rosa di Marzo?) credimi, l'omissione non è dovuta a snobismo, ma a semplice dimenticanza. Allora, uno dei primi paranormali che ricordo di aver letto è stato 'La casa sull'estuario' di Daphe DuMaurier. Poi mi sono piaciuti moltissimo quelli di Barbara Erskine, La signora di Hay, L'ombra di una voce, ecc... Ma non posso dire di ispirarmi a nessuna, perchè l'idea per il paranormale mi è venuta da un semplice elaborio mentale del tipo: 'E se accadesse che...?" E' ilmodo in cui, spesso, le storie mi si sviluppano nella mente: con un'immagine. Di quel romanzo di cui, peraltro ancora in lettura, ho visto per prima una scena di ballo: figure in abiti settecenteschi, il suono di un minuetto, visi ridanciati ed accaldati, e, tra loro, una ragazza in vestaglia, che si guarda attorno terrorizzata.

Le esperienze negative, ebbene, saranno solo mie. Non so che dirti. Per la scelta dei romanzi mi sono basata sui cuoricini di All About Romance, non sono andata a caso. Magari puoi suggermi tu qualche titolo, alla fine di questa giornata vi darò il mio indirizzo e-mail, per chi volesse continuare a contattarmi.

Baci, Roberta Ciuffi

Roberta chiede Perchè sempre

Roberta chiede

Perchè sempre "Il ritorno del marinaio"?

Forse perchè è uno stupendo ritratto di un frammento d'Italia, e i personaggi sono così convincenti che ti sembra di conoscerli e in essi rivedi l'atteggiamento tipico delle vecchie zie, delle vicine di casa, delle nonne...

Perchè è divertente, nonostante non sia particolarmente romantico. Perchè ti sfila davanti come una di quelle deliziose commedie dei bei tempi andati, perchè nessuno degli eroi che ho letto fino ad oggi è stato mai paragonato ^______^ ad un gamberetto sgusciato!

Insomma, "Il ritorno del marinaio" è un di più.

Baci

Cris

Cara Roberta, purtroppo

Cara Roberta, purtroppo anch'io non ho mai letto un tuo libro perchè l'ambientazione italiana non mi ha mai preso molto, ma adesso che so che ami Barbara Pym e le sue pie donne inglesi amanti dei gatti, ci faccio sicuramente un pensierino!

Grazie!

Paoleletta

Anch'io, come Cris1969,

Anch'io, come Cris1969, ammetto di non avere mai letto nessun libro della sig. ra Ciuffi, più o meno per gli stessi motivi - per le letture di evasione come i romance tendo cioè a preferire ambientazioni "esotiche" a quelle "nostrane".

Ecco la mia domanda. Sono un po' stupita dal fatto che anche la sig. ra Ciuffi, come altre delle sue colleghe italiane da noi intervistate in precedenza, non citi nessuna delle autrici romance d'oltreoceano in campo paranormale come lettura abituale, o di riferimento, anzi che al contrario che parli negativamente delle esperienze di lettura avute finora, a a parte - se ho capito bene - Outlander della Gabaldon.

Potrebbe spiegarci meglio come le è venuta l'idea del suo prossimo libro, che lei stessa definisce "apertamente paranormale", e a che tipo di romanzi, oppure autori, si è eventualmente ispirata nello scriverlo?

Grazie anticipate della risposta,

MarchRose

Risposta al commento n.

Risposta al commento n. 33

L'ambientazione di molti romanzi di autrici americane è, in realtà, sempre di tradizione inglese. La letteratura inglese è parte integrante della loro cultura, non la sentono come del tutto 'straniera'. E anche quando l'ambientazione è, per dire, in Russia, in Spagna, o in Francia, almeno uno dei protagonisti è inglese, se non americano.

Per me, l'ambienzione italiana è stata la più naturale, come quella di scrivere con il mio nome italiano. Questa sono io, questo è il mio mondo e la mia cultura. Queste le persone, anche se immaginarie, da cui discendo. Naan, io ho fatto delle ambientazioni straniere, ma è stato solo un gioco, in cui mi riconosco ben poco. D'altra parte, credo che si dia troppa importanza all'ambientazione. Quel che conta è lo stile, la verosimiglianza, e anche l'originalità. Ho letto troppi romanzi-fotocopia ambientati, per dire, a Bath che si limitavano a ripetere cose lette e rilette... trite e ritrite...

Baci, Roberta Ciuffi

Leggendo gli interventi di

Leggendo gli interventi di Roberta mi è sorta un'altra domanda ;-)

Secondo lei, c'è una ragione per cui le autrici italiane ambientano i loro romanzi esclusivamente in Italia?

Per fare un esempio, una stragrande maggioranza di romance storici, sebbene scritti da autrici americane, è ambientata in Inghilterra e in Europa, e sembra che questa rimanga l'ambientazione prediletta anche dalle lettrici.

Qual è il motivo secondo lei della scelta dell'ambientazione Italiana? Si tratta di una preferenza letteraria o piuttosto di essere in qualche modo agevolate dal fatto di descrivere luoghi più vicini alla nostra realtà?

Risposta al commento

Risposta al commento n.31

Sono tutti storici, i primi due ambientati in Inghilterra e il terzo in Italia. Lo pseudonimo di Sposami bugiarda è nato così: mia nipote aveva una nuova compagna di scuola che continuava a chiamare Sarah Bean. Si è poi scoperto che era orientale, e si chiamava Surabee. Il nome mi è rimasto in mente e l'ho usato.

Il secondo non lo ricordo, deve essere qualcosa tipo Mary Camber, e l'ho trovato su Genuki. Il terzo, Angela Medi, è il cognome di mia madre con un nome che si avvicina un pò al suo, almeno nell'iniziale.

BAci, Roberta

Siiii ^__^ cara Roberta non

Siiii ^__^

cara Roberta non vedo l'ora di leggerli, accetto con molta gratitudine il file del romanzo.

Ma la loro ambientazione è storica o contemporanea?

E quali sono questi pseudonimi?

Come li hai scelti?

Baci

Cris

Risposta al commento

Risposta al commento n.27

Ciao, Cris. Si, ho pubblicato tre romanzi con Intimità: Sposami bugiarda, La scogliera dell'amore e Orgoglio ferito, con vari pseudonimi. La differenza principale è che il numero di pagine è dimezzato, sono circa 160 invece che 300, e quindi richiedono il dono della sintesi. Bisogna sbrigarsi a raccontare le cose, senza perdere tanto tempo. Io, mi aiuto non inserendo... nemmeno un scena di sesso. Eh si, mi spiace tanto, innamorate delle situazioni infuocate: questi sono romanzi casti! Il sesso arriverà alla fine, fuori scena, e al seguito di una auspicabile cerimonia nuziale. A proposito, il secondo titolo, La scogliera dell'amore, era un romance paranormale... strano, ci sono arrivata solo ora. Non ne ho neppure una copia stampata, ma se ti interessa ti posso mandare il file. Per questi non c'è problema di copywright. Bacioni, Roberta Ciuffi

Risposta al commento

Risposta al commento n.22

Anche a me Caterina è molto caro. Mi piaceva proprio lei, il personaggio, il modo in cui si trasforma da ragazzina infatuata di un uomo che non la merita a donna, padrona di se stessa. Eppure sai che ho avuto dei problemi con la Mondadori, per questo? Mi era stato obiettato che poteva essere... non so, quasi immorale, il fatto che finisse per mancare alla parola data per fuggire con il suo amore.

Si, certo, faccio delle ricerche, a seconda delle necessità. I romanzi che hanno un'ambientazione storica più spiccata, in un periodo particolarmente movimentato ne richiedono molta. Caterina, La misisone di Viola, Damigella, ad esempio. Ma, sai, non è detto che ripaghino le fatiche che costano. Talvolta una storia semplice, senza tanta cornice storica, finisce per piacere di più.

Baci, Roberta Ciuffi

Risposta al commento

Risposta al commento n.21

Guarda, Cristina, credo che la tua sia una reazione naturale. Io ho un atteggiamento simili nei confronti dei romance ambientati nei tempi moderni: non mi riesce proprio di scriverli. Ho provato, e riprovato, e qualcuno magari l'ho finito, ma con una fatica che mi ha privato di ogni piacere. La realtà è che per alcune di noi il romance rappresenta la fuga, la fuga assoluta dalla propria realtà, quella che abbiamo sotto gli occhi ogni momento, e non vogliamo che nulla ce la rammenti, nemmeno l'ambientazione o i nomi dei protagonisti.

Quanto al libro chen on sono proprio riuscita a scrivere, ce n'è un'infinità. Ho il computer pieno di questi poveri esseri a metà che implorano di essere terminati.

Baci, Roberta Ciuffi

Ciao Roberta sono molto

Ciao Roberta

sono molto contenta di aver avuto la possibilità di fare questo post, ed anche io come lettrice desidero farti qualche domanda.

Sò che hai pubblicato dei romanzi anche con intimità, di che genere sono?

Potresti dirmi i titoli?

Sono diferenti da quelli che scrivi con il tuo nome per la Mondadori?

Grazie mille

Cris

Risposta al commento

Risposta al commento n.20

Grazie anche a te. Strano come questo 'Ritorno del marinaio' continui a saltare fuori. Eppure, è più umoristico che romantico, non credete?

Baci, Roberta Ciuffi

Risposta al commento

Risposta al commento n.19

Grazie della simpatia. Spero che finisca per piacerti anche il mio romanzo. Baci, Roberta

Risposta al commento

Risposta al commento n.18

Cara Marilu, come ho detto anche io ho vissuto all'estero, anche se più vicino di quello in cui vivi tu, e so con che nostalgia si ripensa al proprio paese, in quelle occasioni. Io andavo sempre alla libreria italiana in cerca di libri, e mi sono letta, per la prima volta per intero, I promessi sposi. Non pretendo certo di competere con don Alessandro, ma se i miei personaggi ti riportano le sensazioni della tua terra, mi fa piacere. Baci, Roberta Ciuffi

Risposta al commento n.17 Si,

Risposta al commento n.17

Si, è vero. Talvolta, non sempre, durante l'elaborazione di un romanzo si crea una simbiosi tra alcuni personaggi e lo scrittore, e abbandonarli è un dispiacere. E' questa, forse, che determina la nascita di certe saghe.

Baci, Roberta

Io sono tra quelle che hanno

Io sono tra quelle che hanno letto alcuni suoi romanzi; sono particolarmente legata a "Caterina" perchè, oltre ad essere il mio preferito è anche uno dei primi romanzi rosa che ho acquistato in assoluto!

La mia domanda è questa: fa delle ricerche particolari prima della stesura dei suoi romanzi???

Grazie e complementi

MS

Gentilissima

Gentilissima Roberta,

purtroppo io rientro nel gruppo di lettrici che non legge autrici italiane e storie ambientate in Italia.

Non so davvero perchè, e me ne dispiaccio molto, soprattutto dopo aver letto un'intervista come questa che apre uno spiraglio sulla vita di una scrittrice davvero vitale e simpatica. Ci provo, giuro, prendo in mano i libri (ne ho anche alcuni Suoi a casa, stasera guardo quali esattamente) li giro e li rimiro, poi provo ad aprirli e... zacchete... non gliela fo @_@.

Mi vien voglia di prendermi a badilate la sola, giuro.

Con la "Rosa di Maleterre" ci riprovo, anche perchè le storie con un poco di paranormale mi piacciono davvero tanto e le faide familiari mi piacciono ancora di più.

Peccato che non si riesca a fare una convention di autrici di romanzi come fanno negli U.S.A. Penso che mi precipiterei.

Io chiedo, invece, quale libro proprio non è riuscita a finire, neanche impegnandosi e mettendoci tutta la buona volontà del mondo.

Grazie mille della cortesia.

Cristina

Ciao a tutte, Volevo fare i

Ciao a tutte,

Volevo fare i complimenti a Cris per aver intervistato una nostra scrittrice italiana. Gentile Roberta lei mi ha incantato con la serie del *il ritorno del marinaio*! Ho avuto la fortuna di leggere qs libri grazie a Cris e li ho trovati molto scorrevoli e divertenti: complimenti!

Non vedo l'ora di leggere il prossimo romanzo di febbraio.

Buon lavoro per tutti i suoi libri ^_^

un grosso saluto da una sua fans della Sardegna

silvietta

Che bella intervista!

Che bella intervista! Divertente e diretta, mi ha proprio incuriosita! Anche io non ho mai letto nulla di suo, ma credo che prima o poi aggiungerò alla lista uno dei suoi romanzi, magari proprio con la prossima uscita di Febbraio!

L'unica domanda che mi veniva in mente è stata già fatta da naan, quindi non mi rimane altro che farle i complimenti!!

Miraphora

Hola Roberta! Complimenti per

Hola Roberta!

Complimenti per la intervista , molto interessante , sono un italiana che abita all'estero(Chile) e non sai come mi emoziona leggere romanzi ambientati nella mia lontana patria.Cris mi ha emozionato quando mi ha detto che ti conosce , cosa non frecuente, mi piacerebbe anche a me conoscerti.

La recensione di Maleterre mi ha proprio incuriosita specialmente che un debole per i romanzi medievali, hehehe...

Un abbraccio, buona fortuna ! scrivi molti libri belli9 e ben come sempre l'hai fatto!!!

Besito

Marilu

ciao roberta ho letto

ciao roberta

ho letto diversi libri che hai scritto e devo dire che mi sono piaciuti tutti molto ora dopo ave letto l'estratto del nuovo libro non vedo l'ora di leggerlo mi ha fatto venire i brividi!

devo dire che mi sono fatta un sacco di risate quando ho letto, il tuo commento sulle signorine inglesi che fanno indigestione di ovomaltina dopo un dramma, noi italiane pare ci droghiamo di caffe..per questo forse subito sveniamo quando un duca superbellissimo ricchissimo e intelligentissimo si innamora di noi?

scherzi a parte sei davvero simpatica , volevo farti una domanda cosa provi quando finisci di scrivere un libro? (a parte ovviamente il sollievo di aver finito)è vero ch si crea una certa simbiosi tra lo scrittore e i personaggi che rende difficile l'abbandonarli?

ti ringrazio fin da ora per la gentile risposta che vorrai darmi

raffaella

Risposta al commento n.1

Risposta al commento n.1 (quello vero)

Visto che per il momento non ci sono altre domande, approfitto per rispondere anche a Cris, per ringraziarla di questa meravigliosa occasione che mi ha offerto, di entrare in contatto diretto con le lettrici di libri d'amore... miei o di altri. Grazie, Cris, e bacioni.

Roberta Ciuffi

Risposta al commento n. 8 Mi

Risposta al commento n. 8

Mi fai la domanda più difficile di tutte. E' come quando cerchi di piacere ad un ragazzo nuovo, e non sai se svelarti per chi sei veramente o mostrargli quella che, presumi, a lui potrebbe piacere di più. Io, in fondo, sono proprio 'Il ritorno del marinaio'. Sono il tipo che corre il rischio di essere picchiata per una battuta di troppo. In 'Una moglie in regalo' c'è tanto del mondo del passato che mi interessa, e che mi ha spinto a scrivere. Ma forse, di nuovo, devo menzionare 'Fino in fondo al cuore'. E' una storia semplice, facile e pulita, e al tempo stesso, credo, emozionante.

Baci, Roberta

Risposta al commento

Risposta al commento n.7

Sono tante domande! Allora, no, mi spiace, non conosco personalmente le mie colleghe italiane. Non sarebbe una cattiva idea cercare di incontrarci e scambiarci qualche opinione, ma ho la sensazione che siamo tutte travolte dalla vita delle donne...

-Fino in Fondo al cuore mi è molto caro, e anche Pagine d'amore. Anche Damigella, quello che hai tu, mi è piaciuto molto, anche se scriverlo mi è costato parecchio, in tempo fatica e ricerche.

-Adesso si, ma all'inizio provocavano parecchi sghignazzi, in famiglia.

-Avevo in mente di dare un seguito a Damigella, doveva esserci Inez, e poi Agnese, seguendo le avventure della coppia di protagonisti. Il Ritorno del marinaio ha un seguito, ed anche quella doveva essere una serie. Si vedrà.

Baci, Roberta Ciuffi

risposta al commento n.6 Si,

risposta al commento n.6

Si, Lia, facciamolo un pò di campanilismo. Soprattutto per questa nostra città, ultimamente piuttosto oltraggiata, e che tuttavia ha tanto da raccontare.

Baci, Roberta Ciuffi

Risposta al commento

Risposta al commento n.5

Ragazze, solo ora mi accorgo di aver sbagliato la sequenza delle risposte! Abbiate pazienza, sono in confusione! Chiaro che bisogna scalare di una.

Ora, Claudia: sono contenta che ti sia piaciuta 'Una preda magnifica'. E' stata la prima volta in cui mi sono cimentata con un 'maschio alfa' puro, ed è stato divertente.

Baci, Roberta Ciuffi

Risposta al commento

Risposta al commento n.3

Finora ho scritto un solo romanzo di ambientazione medievale, ma non è detto che non replichi.

Roberta Ciuffi

Commento alla domanda n.

Commento alla domanda n. 2

Cara Andreina, sfortunatamente non ho un giardino in cui isolarmi, solo una terrazza. E, si, in Sussurri in un giardino all'italiana mi hanno affascinato molto le descrizioni dei giardini, soprattutto quelli tematici.

Baci, Roberta Ciuffi

Risposta al commento n.

Risposta al commento n. 1

Purtroppo, da quando ho iniziato a scrivere romance non provo più lo stesso piacere a leggerlo. E'una cosa che mi dispiace, ma è così. All'inizio ho provato, se non altro per spirito di lealtà, e ho letto almeno un romanzo delle colleghe italiane, ma il problema perdura.

Quando al sito, non avrei proprio tempo di seguirlo, finirebbe nel cimitero dei progetti dimenticati... e, credimi, ne ho già molti. Baci, Roberta Ciuffi

Desidero ringraziare Roberta

Desidero ringraziare Roberta per aver accettato di essere nostra ospite. Siamo orgogliose di poter dedicare spazio e attenzione alle "nostre" scrittrici.

Di suo ho letto diverso tempo fa "Il ritorno del Marinaio", e lo ricordo come un romanzo piacevole e divertente.

Trovo che questo estratto sia molto bello e suggestivo, e ritengo che la pubblicazione di questo suo ultimo romanzo sia un grande traguardo, perchè sicuramente aprirà le porte del paranormale anche ad altre autrici italiane.

La domanda che vorrei farle è questa: se dovesse consigliare un suo romanzo a una lettrice che non ha mai letto nulla di suo, quale sarebbe? e perchè?

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