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Mercoledì, 7 ottobre, 2009 - 01:47
Maet

Untitled

                                     LIBERTINI E  VERI UOMINI
 
 "In vain have I struggled. It will not do. My feelings will not be repressed. You must allow me to tell you how ardently I admire and love you"
“Invano ho lottato. Ma non è servito. I miei sentimenti non saranno repressi. Dovete permettermi di dirvi quanto ardentemente io vi ammiri e vi ami.”
Per chi non l’avesse riconosciuta, questa è parte della dichiarazione di Mr Darcy ad Elizabeth Bennet in Orgoglio e Pregiudizio, capolavoro della letteratura e modello per tutti i romances. Ma anche paradigma di come una società ed una cultura intendevano la femminilità e la mascolinità. Darcy è certamente un eroe alpha, molto orgoglioso, testardo e volitivo, il cui tratto principale, oltre all’affidabilità, è la capacità di controllo delle sue passioni e dei suoi istinti, requisito indispensabile per essere considerato all’epoca un vero uomo. All’opposto di questo vero uomo c’era il libertino, o meglio il debosciato, poiché questo termine aveva perso col tempo il suo originario significato filosofico, andando ad indicare semplicemente uomini sregolati e viziosi, senza alcuna tempra morale, che suscitavano il biasimo generale. Per uno strano fenomeno di trasmutazione, quest’esemplare è diventato popolarissimo nel ventunesimo secolo ed è protagonista incontrastato di uno sterminato numero di romanzi d’amore.
Con poche eccezioni, sono una moltitudine le donne che sospirano per tipi come Derek Craven (Sognando te), ladro, imbroglione e prostituto, o come Sebastian Ballister (Il lord della seduzione), il “più grande puttaniere di tutta la Cristianità” e come farebbe Jane Austen se fosse viva, anch’io mi domandavo le ragioni di tutto ciò.
I libertini infatti hanno in genere superato ampiamente i trenta anni, non hanno quasi mai avuto una relazione di una qualche importanza e non si sono mai innamorati prima di incontrare l’eroina di turno. Il che ci porta ad alcune considerazioni:
1) uomini che a trent’anni non hanno mai avuto un rapporto duraturo e significativo hanno chiaramente qualcosa che non va, e certamente sono degli immaturi con gravi problemi affettivi, nella vita reale ci terremmo ben lontane da loro
2)  uomini così immaturi ed inaffidabili è escluso che mostrino tempra morale e vero carattere
3) uomini abituati all’infedeltà ed a continue e ripetitive avventure, è altamente improbabile che cambino  improvvisamente e si trasformino in compagni fedeli, per cui un eventuale matrimonio con uno di loro inizierebbe con le peggiori premesse e quasi certamente farebbe sopportare una montagna di tradimenti
4) uomini adusi alla frequentazione di cortigiane e soprattutto prostitute non saprebbero come soddisfare una donna, poiché lo scopo della prostituzione è proprio questo: pagare per sfogarsi ed appagarsi, non per appagare la propria compagna che non esiste se non in funzione di  puro oggetto sessuale, senza volto e senza identità, perfettamente sovrapponibili le une alle altre
5) parimenti alle esigenze fisiche e sessuali delle donne, questi uomini, non avrebbero idea e fondamentalmente alcun desiderio di appagare anche i bisogni sentimentali delle donne, confinate a sole due parti: mogli e madri da una parte,  sgualdrine dall’altra
6) la maggior parte di questi libertini a trent’anni, proprio in virtù della loro abitudini, erano affetti dalla sifilide a vari livelli, con cui contagiavano le mogli, ignare vittime, e la loro progenie quando decidevano di maritarsi.
Ciò detto, come mai queste figure godono di un tale successo ai nostri giorni?
Secondo alcuni, le lettrici di romance sono di base molto conservatrici e ed aderenti a modelli tutto sommato patriarcali, per cui associano la potenza e l’attività sessuale all’essenza del vero uomo, così come la donna vergine e piuttosto sottomessa è l’essenza della vera donna. Le lettrici quindi, identificandosi con la protagonista illibata, nel conquistare l’eroe così maschio e concupito, ottengono una doppia vittoria: su  tutte le altre donne, su cui si dimostrano superiori, e sugli uomini in generale, visto che loro così inesperte sono riuscite a far impazzire un esemplare di tal fatta. In realtà è una vittoria ben effimera, primo perché ciò non può attenuare il fatto che le donne in quella società non godano di alcun prevalenza e che debbano subire un ordine sociale, morale e giuridico assolutamente ingiusto, secondo perché questo finto trionfo della vergine, mostra assai chiaramente il sogno da parte di queste donne di avere un potere che nella vita reale non hanno affatto.
Per cui, che senso ha morire dietro tipi del genere?
Personalmente mi attrae certamente un eroe passionale e sensuale, il che non fa rima con libertino, tra Derek Craven e Sir Ross (L'amante di lady Sophia) io non ho dubbi, preferisco un vero uomo (con tutto che Derek mi piace molto!).
Certo l'optimum sarebbe un Jofrè de Peyrac (Angelica), ovvero un eore che racchiude entrambe queste figure maschili, ma ripeto, io mi "accontento" di un  Sir Ross o di un Nick Gentry ( Amore ad ogni costo, il quale è lui ad essere vergine all'inizio del libro).
 
Voi invece, da che parte state e soprattutto perché?   
 
 
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Commenti

Cara Lener, che piacere

Cara Lener, che piacere leggerti dopo tanto tempo! Grazie per il tuo apprezzamento. 
Comincerei dalla fine del tuo intervento, quando citi quello che è uno dei mie libri preferiti, Ballando con Clara della Balogh, un romanzo molto intenso e doloroso, nonché uno dei pochi dove viene descritto in maniera realistica e convincente il percorso difficilissmo che il protagonista affronta per divenire un vero uomo e smettere di essere un seduttore perditempo, come era tipico di molti giovani all'epoca. Non in un baleno, ma in molto tempo e con grandissimi sacrifici. Ecco questo ha un senso ed è apprezzabile, al contrario del dongiovannismo che rimane comunque un vuoto esercizio per appagare la propria vanità. James Bond non è lontano da questo modello ed il suo riscatto è che pelomeno lavora per salvare il mondo!
Un capitolo a parte meriterebbe la scusa usata tanto  nei romance che nella realtà, per cui una precedente esperienza negativa con le donne, inficierebbe ogni ulteriore rapporto positivo con l'altro sesso.Ovvero: a tredici anni mi piaceva una ragazzina ma lei mi ha riso in faccia quando le ho regalato un nastro rosa. Oppure: a diciotto anni  corteggiavo una ragazza ma lei si è messa con un  altro, a venti avevo una relazione con una donna sposata che aveva anche altri amanti e via dicendo.
Giustificazioni assurde per un cuore che non sa amare. Ma quando mai dico io, le donne vere o fittizie, vengono continuamente deluse, tradite, ingannate e lasciate eppure, nonostante i duri colpi si rialzano in piedi e sono pronte ad amare di nuovo, non si nascondono dietro un dito. Quindi un'ulteriore demerito per i libertini!

Arrivo in ritardissimo a

Arrivo in ritardissimo a commentare questo bellissimo articolo di maet e per prima cosa ci tengo a farle i miei complimenti vivissimi: davvero molto interessante! Spero tanto anch'io che ci offrirai altre analisi di altri archetipi del genere.
Dunque, personalmente ritengo che il libertino dei romance non sia quasi mai raffigurato come il vero e proprio libertino che bazzicava i salotti e le sale da ballo dei secoli passati (come appunto il Visconte di Valmont de "Le relazioni pericolose": per me IL libertino per antonomasia). Come già giustamente osservato da chi mi ha preceduta, il libertino nei romance ha sempre degli elementi che lo riabilitano agli occhi delle lettrici o quanto meno ne ammorbidiscono la disposizione d'animo: vuoi un passato di stenti e privazioni (come Derek Craven), oppure una doppia vita da 007 ante literam audacemente al servizio del proprio Paese (come gli eroi di Mary Jo Putney), o ancora un profondo dolore o delusione sentimentale avuta in giovane età che lo ha reso amaramente disilluso nei confronti dell'amore e delle donne (e qui gli esempi sono troppi per essere elencati).
Mi pare piuttosto che nei romance con libertino si intenda soprattutto il don giovanni, il moderno play-boy, per conferirgli un fascino di consumato seduttore. Insomma non un santo, ma neppure il debosciato superficiale e disprezzato che il vero libertino dovrebbe essere. Né mi pare l'eroina si trovi a confrontarsi con quello il vero purgatorio che comporta accompagnarsi a questo tipo d'uomini: se non proprio la loro natura infedele, quanto meno la loro eccessiva sensibilità e vulnerabilità alle grazia femminili (il libertino romance, una volta conosciuta la propria lei, se guarda le altre donne è solo per scoprirle inferiori alla protagonista). A questo tipo di dinamiche mi viene in mente un'unica eccezione trai romance che ho letto, ovvero "Ballando con Clara" di Mary Balogh, dove Frederick è un vero libertino senza scusanti (cacciatore di dote, giocatore d'azzardo, mezzo alcolista, frequentatore abituale di bordelli) e Clara deve confrontarsi anche con le sue infedeltà.
Personalmente i miei protagonisti preferiti sono altri!
Un caro saluto a tutte!

Mi è piaciuto moltissimo

Mi è piaciuto moltissimo l'intervento di March Rose. E' vero, anche nella realtà, spesso la donna innamorata continua a sperare di cambiare il libertino, sebbene sia difficile che una persona possa cambiare così dall'oggi al domani. Non so se per spirito crocerossino o ingenuità. Forse, addirittura perché non vuole rassegnarsi all'idea che un uomo così non sarà mai capace di amare. Cmq è vero, il più famoso libertino della storia è senz'altro Valmont! :-)

Beh, voglio intervenire anche

Beh, voglio intervenire anche io! Secondo me nei Romance il vero libertino non esiste. Sì sono protagonisti dediti alle conquiste amorose, ma poi scopri sempre che hanno tutti un passato doloroso, delle motivazioni segrete, sono spie, vendicatori, ecc.
Secondo me il vero libertino era un aristocratico viziato, egoista, dedito ad arricchire la sua lista di conquiste, senza uno scopo nella vita.
Comunque preferisco i maschi Alpha, rudi, concreti, tutti di un pezzo (al limite del masochismo tipo Brandon Birmingham della KEW!) che però nell'intimità adorano la propria donna. Wow!
Lucia

Il libertino DOC ama solo se

Il libertino DOC ama solo se stesso, la conquista della  donna gli serve solo per confermare l'alta opinione che ha di sè, oltre che dargli gratificazione fisica, fissa la donna negli occhi per vedere se stesso riflesso. Derek  Craven non è un libertino ma un uomo che ha tentato , riuscendoci ,di uscire dalla melma con tutti i mezzi in suo possesso , corpo conpreso, ha fatto la "puttana" non il libertino e come tutte le puttane lo ha fatto  più per  necessità che per piacere. Lui come Sir Ross è un vero uomo.

quando parlavo di "una certa

quando parlavo di "una certa confusione" era proprio dovuta al fatto che a un certo punto non ho più caputo se alcune di voi parlavano del libertino o di qualche altra cosa...

Il libertino non è il "maschio alfa", non è "l'uomo passionale", e non è nemmeno "l'uomo tormentato".
Il "maschio alfa", cioè il leader riconosciuto ( si trattasse di lupi, direi il capobranco ), è un uomo di grande onore, forza e coraggio che gli altri uomini non possono non stimare anche se sotto sotto lo invidiano. Il libertino non è stimato da nessun uomo, perchè non ha nessuna virtù particolare.
Per nutrire passione ci vuole costanza: i libertino si infatua, ma passa in fretta ad altro non appena ha soddisfatto il proprio desiderio del momento.
Per essere tormentati ci vuole una coscienza, il libertino di solito non ce l'ha o ne ha una di tipo quasi infantile ( il paragone con Peter Pan non era male ! ): è l'egoista che vuole tutto per sè senza dare niente agli altri.

Secondo me, il perfetto libertino è il Valmont de "Le relazioni pericolose", ve lo ricordate?

http://www.youtube.com/watch?v=-FOu4gjfLkc

La speranza che un libertino cambi e si ravveda di colpo ha quindi quasi le stesse probabilità di riuscita che un bambino diventi adulto dalla sera alla mattina. Eppure, molte donne continuano a sperare e sognare di essere proprio loro quel catalizzatore che scatenerà la metamorfosi... malgrado il rischio di finire col cuore a pezzi ( v. Michele Pfeiffer nel film ). Spirito crocerossino, ingenuità, o che altro?

Bene, allora sotto sotto

Bene, allora sotto sotto l'uomo che strapazza vince sempre su quello che rispetta, almeno nella fantasia!

Tipacci come quello di Blow o della Banda della Magliana in effetti hanno un certo appeal, ma più che il fascino del libertino stiamo parlando del fascino del malvagio, che è diverso e più sottile.

De Sade era infrequentabile, ma Foscolo era meraviglioso, si innamorava follemente e grondava passione, anche se non durava mai a lungo, ma quei mesi erano stupendi, altro che libertino!  Quello, come dice Drakon, si sposa quando oramai sta invecchiando e solo per comodità/necessità, che tristezza, meglio sognare.

Mi sa che dovrò presentarvi qualche altro bell'eroe, così vediamo se è proprio il libertino quello che vi fa fremere di più...

IL personaggio di cui

IL personaggio di cui scrivo...era un libertino che aveva una 'scusa' banale e inflazionata(mia moglie e' senza cuore)per comportarsi in una certa maniera, eppure non era piaciuto, era stato considerato IMMORALE e insopportabile per questo.
Ora sto cercando di togliergli 'quel' vizio' ...è meno immorale, più corretto ..ed è diviso fra due donne che lo amano follemente anche se è un eterno indeciso ...
Mai capitato in un romanzo che l'uomo non sa decidere fra due donne così diverse...e di cui non riesce a decidere quale sia quella giusta.

 

Sì, io penso che l'attrattiva

Sì, io penso che l'attrattiva del libertino sia proprio quella che ha spiegato Tiziana. Resta il fatto che io la pensi un po' come te. Uomini simili, in realtà, non dovrebbero affascinare le fanciulle in quanto personaggi totalmente privi di morale, egoisti, con la sindrome di Peter Pan e probabilmente neanche molto soddisfacenti a letto in quanto, come tu stessa dici, erano abituati a ricercare il proprio piacere, non a darlo.
Ti racconterò una cosa buffa: anni fa ho postato sul mio blog un mio romanzo a puntate che prevedeva due personaggi maschili principali. Uno era il classico libertino, senza scrupoli, egoista, dedito solo al proprio piacere. L'altro era una persona corretta che in amore non prendeva soltanto ma dava anche, sempre pronto ad aiutare la donna che ama e a comprenderla (sebbene le discussioni fra loro non mancassero). Ebbene, chi credi che abbia affascinato di più le lettrici? Il libertino! Una delle ragazze che leggevano il blog si arrabbiò pure perché a conclusione del romanzo questo personaggio fa una brutta fine! :-)
Bizzarro, non trovi?

sono due giorni che tento di

sono due giorni che tento di commentare questo post...finalemtne spero di riuscirci!
credo che il fascino del libertino stia proprio nella scommessa che comporta un tale tipo di conquista:volete mettere la soddisfazione, per uan donna qualsiasi)e magari priva d'esperienza o quasi, come spesso accade nei nostri romanzi)di conquistare il cuore di un uomo simile?A molte alletta l'idea...
personalmente il mie eroi preferiti sono Aidan di SPOSA A META', Baxter d CHARLOTTE della Quick e Jean di L'UOMO DAI DUE VOLTI: cioè tutti uomini solidi, seri, che sotto sotto nascondono il loro fuoco.Anche se devo dire che d'altra parte amo molto Draco de LA LUNA SULLA BRUGHIERA della Brandewyne e Lachlan di AMORE PER SEMPRE della Lindsey...
a volte si associa questo tipo di figure con grandi passioni, e anche in questo credo stia il loro fascino, che ci fa pasare sopra a molte cose da cui nella realtà scapperemmo:per esempio(allontanandomi un attimo dai libri)mi sarei sposata il protagonista di BLOW sorvolando sul suo mestiere(narcotrafficante), e mi piacciono moltissimo i protagonisti di ROMANZO CRIMINALE(malavitosi della Banda della Magliana).Ebbene si, a volte mi basta vedere al di la di tutto, se l'uomo in questiono ama davvero la sua donna, e gli perdono tutto...nella finzione s'intende!

Tiziana

Nella realtà storica, per me

Nella realtà storica, per me il libertino è nel peggiore dei casi, un tipo come il marchese De Sade, che vive di viaggi, avventure e relazioni multiple, nel migliore dei casi, un tipo come Ugo foscolo che scriveva lettere d'amore bellissime, ma ogni sei mesi cambiava amante... il primo tipo direi che è un po' pericoloso, il secondo pure, ma almeno per qualche mese ti fa sentire desiderata e importante...
Cristina

@MarchRose Il libertino é un

@MarchRose
Il libertino é un uomo che si comporta e vive in modo licenzioso, spregiudicato e dissoluto. E' un opportunista che sfrutta la società per i propri scopi e piaceri e se ne infischia di cosa pensano di lui.

@Maet
Non é il primeggiare sulle altre a dare soffisfazione ma il fatto stesso di essere riusciti a "cambiare" una persona (Non so se sono riuscita a rendere bene l'idea). Avere quel potere riempie di soddiffazione soprattutto se la "cambi" in meglio.
Se ami un uomo accetti i suoi difetti e i suoi pregi. ^_^ 

dunque, mi sembra che ci sia

dunque, mi sembra che ci sia un po' di confusione.... vediamo se ho capito bene.

ragazze, che cos'è un "libertino" secondo voi?

un post assolutamente

un post assolutamente interessantissimo ke tratta un argomento su cui mi è capitato varie volte di riflettere!
io devo confessare ke amo la tipologia del libertino alla derek craven(ke è in assoluto il mio pg maskile preferito fra tutti quelli dei libri ke ho letto)ke si "redime" conoscendo la protagonista....
devo dire ke l'eroe tutto d'u pezzo nn mi dispiace purkè nn sia troppo rigido severo tanto da nn abbandonarsi mai al vero amore e alla vera passione...
sarò forse l'unica a pensare ke non è poi così strano che un trentenne non sia mai stato innamorato,ma per me davvero non è assolutamente incredibile perchè generalmente i liberini dei romance hanno un passato duro e tormentato alle spalle ke ha impedito loro sia di sviluppare legami affettivi famigliari sia relazioni sentimentali anche perchè i luoghi da loro frequentati non sono propriamente i più datti ad innamorarsi(ladri,imbroglioni,certo non guravano per i salotti del bel mondo londinese)
e adoro il fatto ke sappiano fare di tutto,sia lecito ke illecito,per conquistare la protagonista di turno ke farà loro scoprire l'amore portandoli sulla via della redenzione...e facendoli diventare mariti fedelissimi e devoti!sempre nei romance poi i libertini hanno fama di amanti esperti perchè anche se hanno frequentato spesso le prostitute,hanno spesso avuto amanti nobili e sono ricercatissimi nelle camere da letto delle gentildonne...
è ovvio che parliamo di figure assolutamente irreali perchè nella realtà libertini di tal fatta non esistono,ma sono anzi solo uomini immaturi egoisti inaffidabili e girerei alla larga anche io dalla categoria,ma nei libri sono da considerare eroi romantici di pura fantasia,così come ad esempio i vampiri,assolutamente adorabili sulla carta stampata ma dai quali scapperei a gambe levate se esistessero nella realtà!!!
come dice lalletta anche io nel romance apprezzo uomini ke nella realtà detesterei,e immedesimandomi nell'eroina penso:è mio!sono riuscita a prendermi u uomo del genere e nessuna me lo porterà via.almeno ni romance è dato di sognare,no?

ragazze! ricordatevi di

ragazze! ricordatevi di firmarvi almeno con un nick, sennò diventa difficile rispondervi .... che mettiamo?
anonimo # 1 ... anonimo # 2 ... e così via?

bellissimo post.. complimenti

bellissimo post.. complimenti all'autrice, si lascia leggere tutto di un fiato.
Certo la scelta è ardua, ma sicuramente anche io, come chi ha scritto il post, prediligo il tipo alla Sir Ross. Un tipo affidabile, l'uomo che ti incute sicurezza anche solo con lo sguardo. Quello sicruro di se stesso, che sa cosa vuole e come prendersela.
Nel caso poi di Sir Ross aggiungici anche un tocco di passione nell'intimità e gli ingredienti ci sono tutti per avere un uomo a cui cadere ai piedi alla prima lettura! :)

Chiaramente non disdegno e considero seducenti anche i tipi alla Derek Craven, non lo metto in dubbio. Quello che viene fuori in quel momento è la classica sindrome da crocerossina di tutte noi donne (o almeno della stragrande maggioranza). Chiaro il soggetto deve valerne la pena, indispensabile un animo nobile nascosto, un segreto lontano, un dramma passato che lo ha reso il debosciato che è... ma che sotto sotto non è nella sua natura, o almeno in grado di poter cambiare se ne vale veramente la pena.
Poi inserite l'ingrediente di una donna , magari anche insignificante agli occhi della società, che riesce a redimerlo e il gioco è fatto... ti fa pensare, bè ma quella donna magari posso anche essere io, potrebbe accadere... almeno in un romanzo lasciatemelo sognare! ;)
Quindi forse è questo quello che tanto attrae del libertino, la conquista da parte della donna, la possibilità di poter dire... io ci sono riuscita e addirittura è cambiato grazie a me!
Silvietta

Complimenti Maet! Come

Complimenti Maet!
Come sempre ci offri un tema interessantissimo da discutere!
E ti dico subito -un libertino? No Grazie! Non casco sulla teoria che sono così perché hanno un passato tormentato, o perché fanno vedere alla società quello che la società vuole vedere. Sono quelli uomini che per puro egoismo fanno quello che fanno senza girandosi indietro. Immaturi? Molto! Possibile convertirli? Nei romanzi d'amore, sicuramente possibile, e come hanno già asserito altre partecipanti, questo succede perché è quello che la donna sognia di poter fare. Nella vita reale, purtroppo,il libertino riesce pure a sposarsi, per puro istinto di sopravivenza!E  la conversione accade quando il nostro libertino capisce che ormai gli anni avanzano. Attenti però! Non si tratta della conversione vera e propria! Subentra di nuovo quel forte ed egoistico istinto di sopravivenza accompagnato dalla paure della vecchiaia e della solitudine.  E in quel momento, comincia a vedere proprio lei -  la donna che gli è rimasta accanto , sperando e aspettando  quelle due parole mai pronunciate o una qualsiasi dimostrazione d'affetto, per le quali sarebbe pronta ad inghiottire ogni umiliazione subita. L'unico "cattivo" che mi è venuto in mente leggendo questo articolo è Lord Avon (La Pedina Scambiata - These Old Shades) di Georgette Heyer. Uno che ammette ciò che è ed entra nel ruolo di Pigmalion per pura vendetta. Che poi questa vendetta diventerà anche la sua salvezza - beh, siamo di nuovo sul discorso del romanzo d'amore! Comunque, un romanzo che vi consiglio di leggere.
Detto questo, il mio voto va indubbiamente agli uomini veri, quelli che hanno il coraggio di essere tali, accettando ogni problema come una sfida e ammettendo senza paura le proprie emozioni al mondo intero.
Ancora una volta, complimenti a Maet! 

Allora, a me piace l'uomo

Allora, a me piace l'uomo tormentato, quello che si mette nei guai per i propri ideali politici, per aiutare un amico, etc. e siccome ha una vita movimentata e avventurosa alla fine gli resta poco tempo per l'amore, però, quando finalmente cede e si innamora, lo fa sul serio... effettivamente il vero libertino nella saga di Alain e Juliette non è Alain che appartiene più alla categoria appunto dell'uomo tormentato, ma Nicolas che passa per tutti i 10 volumi della saga da una donna all'altra, ma anche lui in fondo una motivazione ce l'ha per comportarsi così, la moglie è morta di parto u lui nonostante fosse considerato un bravo medico non è riuscito a salvarla... insomma penso che una persona per sprecare la propria vita qualche motivazione o qualche delusione che lo spinga a comportarsi così ce la debba pur avere... un po' come Nick Craven il protagonista di Oltre la seduzione della Holly che pur di dedicarsi alla pittura ha accettato di coprire un'avventura del padre con una cameriera fingendo di essere lui il padre del bambino che è nato da quella relazione...

Non vorreri essere

Non vorreri essere fraintesa:

Non è solo l'accaparrarsi l'ambito premio perchè lo vogliono le altre ma perchè lo voglio io!!!Cambiarlo nel senso che nn va più in giro di fiore in fiore ma vuole solo te e per il resto zerbino non lo è diventato e nè lo avrei voluto....

marianna

Ciao Maet, libertino o

Ciao

Maet, libertino o gentiluomo? bella domanda. Non saprei cosa rispondere, perché non è questo che per me rende un eroe indimenticabile. E' la sua vita, i suoi trascorsi e il rapporto che instaura con la sua eroina. Mi affascinano gli uomini che umanamente sbagliano e poi cercano di migliorare. Mi piacciono gli eroi forti, divertenti, intelligenti. E' curioso come nell'immaginario collettivo il libertino sia accomunato alla vergine, come se lei possa con un'incantesimo cambiare il suo amante. Questa secondo me è ciò che resta di indottrinamento che è parte il retaggio di una società profondamente maschilista intrisa di una morale cattolica distorta.

Se analizziamo bene le cose, solo le donne illibate potevano godere di questa straordinaria condizione che era il rispetto da parte del loro uomo, perché a lui avevano destinato la parte migliore di loro stesse, ossia l'illibatezza.

Questo era il modo ideale per tenere una donna inquadrata in quelle che erano le regole di un modo maschile dove il libertino diveniva un tizio esperto, e una donna con meno della metà di quelle esperienze, era considerata invece una donnaccia.

Ma sai, a quanto pare queste situazioni continuano a sopravvivere per un certo numero di donne che trovano soddisfazione in un disegno di questo tipo. Anche per questo motivo, io credo che il romanzo sentimentale sia quanto di più vicino ci possa essere alla fantascienza.

Comunque, se dovessi identificare un eroe che mi piace ti direi Christian Wakifield, oppure Cole Lattimer di Come cenere ne vento, o ancora Juan Corraya di L'irlandese, capace di trovare il modo di raggiungere la donna che aveva sposato per dovere. Nelle loro azioni, nel loro onore, nel loro passato e in quello che hanno deciso che sarebbe divenuto il loro futuro, io vedo il mio genere di eroe, che non è un gentiluomo ma nemmeno un libertino.

Grazie per questa interessante riflessione.

A presto

Cris

Grazie ragazze, sono felice

Grazie ragazze, sono felice che il post vi sia piaciuto!

Però forse è necessario chiarire alcuni equivoci: il libertino non è affatto un uomo tormentato, al contrario non si pone problemi di sorta. L'eroe tormentato, ovviamente cara naan, si merita un post a parte!

Il libertino poi non è da confondere con il protagonista alpha, è pieno di personaggi alpha che non sono affatto libertini, vedi appunto i già citati, Darcy, Ross e Nick Gentry. Ancora: il libertino è il contrario dell'uomo passionale, nè è l'esatto contario poichè la sua vita è dominata dalla noia e dalla mancanza di alcun sentimento profondo e dall'incapacità di interessarsi a null'altro che non sia sè stesso, nonchè da un profondo egoismo.

Veronica cita il conte di Rochester, che rappresenta un esempio di vita sprecata, passata tra alcool, droghe di ogni tipo, orgie e sesso mercenario, conclusasi con la sua morte a soli trentatrè anni, sfigurato dalla sifilide, dopo aver buttato nel fango i talenti che pure aveva. Avrebbe potuto fare la differenza, scelse lo sterile vizio, tradendo tutto e tutti. Un vero libertino, un uomo senza spina dorsale.

I veri uomini sono ben lontani dagli zerbinotti che dicono sempre sì ed in genere son proprio i libertini a difettare di forza di volonta...

Mi hanno colpito le vostre belle risposte, dove vedo ricorrere due temi, ovvero quello della soddisfazione appunto nel sedurre un uomo che è tanto ambito e quella di riuscire a cambiarlo. Al che mi sorgono spontanee le seguenti considerazioni: quindi è vero che è la ricerca del trionfo che vi attira, il primeggiare sulle altre più che l'uomo in sè! Inoltre, perchè volete conquistare un uomo per cambiarlo? Che senso ha? Se lo amate così, perchè volete trasformarlo in un altro? E se lo volete diverso significa che così non lo accetate e quindi non è che lo amiate granché...

Per finire, se un uomo avesse detto a me quella frase di Sir Ross che Simona cita, altro che catene avrei usato per incatenarlo!

Che bellissimo post! Una

Che bellissimo post! Una analisi accuratissima e personaggi che conosco molto molto bene e su cui, devo ammettere, alla fine mi fermo io stessa a pensare.

Personalmente amo moltissimo il personaggio di Derek Craven, ma non per tutta la sua attività amatoria intorno alle donne, più che altro perchè è uno che si è fatto da sè e, soprattutto, dal nulla (più in basso di lui credo ce ne siano stati pochi).

Ammetto però di non sapere bene come interpretare questo pensero che vede le lettrici di romance come attratte da questa figura patriarcale assolutamente dominante. Da una parte mi trovo d'accordo per il fatto che la donna moderna, ormai emancipata e indipendente, sogna un uomo che sappia tenerle testa, che non gliele dia tutte vinte, insomma, qualcosa così, mentre invece dall'altra non la condivido fino in fondo...

Io però credo che tutta questa attrazione per maschi alpha dominanti e il loro utilizzo nei romance sia dovuto ad un concetto che mi richiama quello dei poeti stilnovisti: l'amore, quello vero, e la donna, quella della tua vita, ti fanno crescere spiritualmente, cancellando le pagine più vergognose dell'esistenza. Insomma, piace credere che le donne, se vogliono, possono cambiare gli uomini.

Al di là che sia vero che una donna sappia operare una simile metamorfosi in un uomo oppure no, penso che sia questa la chiave che utilizzo quando leggo dei romanzi con un protagonista del genere, e tutto sommato, nel mio piccolo mondo limitato e nell'immaginario di sogno, tutte queste cose mi fanno davvero sognare. E quindi (forse anche per questo) continuo a preferire Derek Craven... ♥

Uno fra tutti Raleigh, il

Uno fra tutti Raleigh, il protagonista di "tesori sepolti"..di Deborah Simmons..

e il Duca di Rocheford di Candace Camp...insomma,uomini insoliti ,della serie l'apparenza non è tutto...

Gli eroi della Kleypas hanno

Gli eroi della Kleypas hanno la caratteristica di riscattarsi da una situazione di partenza non proprio buona con orgoglio ed intraprendenza e a me piacciono per questo, per cui, se Derek, fosse stato un nobile che aveva passato i suoi primi trent'anni a fare il libertino, mi sarebbe stato sulle scatole, ma visto che ha avuto un'infanzia difficile, gli perdono anche certe debolezze e anche nella realtà personalmente se uno ha avuto delle difficoltà nell'infanzia e l'ha superate, facendosi strada nella vita, lo apprezzo, anche se poi puà capitare che un uomo così abbia anche un carattere difficile, perché è abituato a stare sulla difensiva... l'eroina vergine invece mi ha un po' stancata e per questo mi piacciono di più le donne che hanno già avuto delle esperienze e poi incontrano l'uomo giusto, purtroppo nei romance sono piuttosto rare... d'altra parte nell'800 era anche comprensibile che fosse così, ma nei romance ad ambientazione contemporanea, la cosa suona meno credibile... insomma chi si è comportato come un libertino per un'infanzia difficile o per traumi dovuti alla guerra o al carcere lo posso anche accettare e mi sembra anche ragionevole che cambi, una volta incontrata la donna giusta, ma uno che ha fatto il libertino, senza nessuna ragione, solo sprecando il proprio tempo, non è il tipo di protagonista che apprezzo...

Cristina

P.s. per Maet che l'ha letto, anche il protagonista dei miei libri in fondo rientra in questa tipologia: era nobile, è finito in carcere dopo la rivoluzione francese solo per la propria appartenenza sociale e la fidanzata l'ha lasciato per salvarsi, fuggendo all'estero con la madre e lo zio e lui per dieci anni si è comportato da libertino, finché non incontra la donna giusta per lui, che probabilmente arriva nel momento in cui comunque lui si era già stancato in fondo di quel tipo di vita...

Mamma mia che bel post!

Mamma mia che bel post! Complimenti!

Convengo con tutto quello che avete scritto.

Anch'io sono del parere che comunque tanti libertini descritti dalle varie autrici hanno un loro "perché", una motivazione di fondo per il loro comportamento sgregolato. Mi piacciono comunque quei personaggi che restano fedeli a se stessi, nel senso che riservano solo alla loro lei di turno gli aspetti migliori dei loro caratteri.

Posso però aggiungere che, a me personalmente, piace questo genere di personaggio perchè, anche nel rapporto di coppia, mi piace essere la sola a conoscere aspetti del carattere del mio compagno che sono completamente nascosti agli altri ... cioè non so se sono riuscita a spiegarmi ... tipo quando la gente si chiede " che cavolo ha trovato in quella/o là! Sapessi.....

Per quanto riguarda la tipologia delle lettrici ... forse dovrebbe essere suddivisa per fasce d'età, nel senso che magari a una lettrice 20enne potrebbe andar bene un eroina vergine e giovane, ma una più matura non so fino a che punto concordi.

Comunque... Sir Ross "fa brutto" un uomo che dice una frase così ...

Sophia: E se vi risposaste?...Non vi preoccupereste della fedeltà di vostra moglie?

Ross: No.

Sophia: Perchè no?

Ross: Perchè la terrei così occupata nel mio letto che non avrebbe il tempo nè la voglia di cercare la compagnia di un altro uomo

...lo legherei nel capannone e non lo lascerei più andar via ^*

Simona

brava maet bellissima analisi

brava maet bellissima analisi anche se non sono d'accordo su tutto!

personalmente mi trovo con lalletta quando dice che una donna preferisce il libertino solo per la soddisfazione di essere riuscita a farlo cambiare per amor suo.... Perchè questi "poveracci" trascorrevano una vita da debosciati solo perchè non avevano trovato la "lei" con cui legarsi per la vita .... Infatti una volta trovata è... per sempre! E non tornano più al modus operandi precedente!!!!!

E poi, parliamoci francamente, razionalmente tutte vorrebbero il tipo che dice sempre si- ti fa fare quello che vuoi ed anzi si anticipa nel toglierti i problemi che quotidianamente si presentano.....ma.... nella realtà.... purtroppo sono quelli più noiosi! E noi di quali ci innamoriamo? Per esperienza personale, di quelllo più...irraggiungibile, quello che tutti ti dicono ma lascia perdere ne ha fatte piangere parecchie, non ti si filerà mai etc etc. Ma quando ci riesci... che soddisfazione! E quando vedi che cambia molto x te pur senza diventare uno zerbino tuttofare (purtroppo), capisci che veramente ti ama e sei fortunata!

Quanto siamo complicate!!! almeno io!

Accidenti bellissimo posto

Accidenti bellissimo posto maet!

Sono d'accordo con naan e mi complimento anche per l'analisi di Lalletta.

Non ho tempo adesso per una disquisizione anche se l'argomento mi attira tanto, però vorrei aggiungere la mia opinione.

Anche io, come altre ho letto qui, non mi soffermo sull'aspetto di libertino del protagonista ma più che altro sul suo essere interiore, sul suo tormento e come la protagonista lo porta all'esserne consapevole. Adoro gli uomini forti ma attenti alla loro dama. Quelli che riescono a entrare in empatia con chi amano ed a sorprenderla con le loro attenzioni. Ma non quelli melensi e troppo sdolcinati.

Ho adorato anche io Jofrè de Peyrac.

Libera

ottima analisi Maet, come

ottima analisi Maet, come sempre acuta ed accurata :-)

confesso che le trame romance che hanno come protagonisti dei libertini. che improvvisamente si convertono solo perchè hanno trovato la donna "giusta", e diventano di colpo mariti e padri esemplari, a me sembrano più fantascientifiche delle storie di Star Trek. Mi lasciano molto scettica e perplessa, perchè le percepisco come troppo irreali per essere vere. Ecco perchè di fronte alle trame della Lindsey anni Ottanta, ad es., io mi blocco di colpo e punto i piedi peggio di un somaro.

Ci sono eccezioni alla regola ovviamente - il mitico Lord Dain della Chase, o il mio adorato Killoran di "To love a dark lord" della Stuart, tanto per citarne un paio - ma non so se si possano definire davvero libertini. Il libertino dovrebbe, per definizione, sfarfalleggiare spensierato di fiore in fiore, finchè un fiore più furbo o più dolce degli altri non lo... incolla definitivamente a sè e non lo lascia più volar via.

Questi personaggi che ho citato, invece, a mio avviso non sono dei libertini veri: il fatto che usino e gettino le donne è solo un aspetto del fatto che stanno usando e gettando una gran parte di sè e della loro vita, "tra cui" anche i rapporto con l'altro sesso. C'è in loro una vena autodistruttiva che il vero libertino, insomma, non ha. Per arrivare al lieto fine, questi uomini non devono solo rivedere il proprio comportamento con le donne: devono riprendere in mano la propria vita, ricostruire la propria interiorità.

Insomma, per quanto mi riguarda, al libertino nel senso di sciupafemmine dico assolutamente no, mentre al personaggio con un sacco di problemi tra cui dei rapporti disastrati con l'altro sesso, dico, be', vediamo. Lo trovo più realistico, convincente, e tutto sommato decisamente più interessante ed appetibile del macho sciupafemmine di cui sopra.

Bisognerebbe partire da un

Bisognerebbe partire da un assunto: mai confondere vita reale e fantasia. Ciò che nella fantasia è accettabile, nella vita reale non è possibile e proponibile.

Detto questo, quanto mi piaceva Joffrey di Angelica, interpretato da Robert Hossein!!!

Complimenti per la tua

Complimenti per la tua analisi maet che approvo su tutti i fronti.

Ach'io, come naan, in un personaggio maschile non mi attrae il fatto che sia o meno un libertino ma il suo vissuto.

Il mio eroe preferito é l'uomo tormentato forse perché somiglia per certi aspetti un pò di più all'uomo vero e forse perché sono affetta dallo spirito "crocerossino".

Quale donna non desidera avere il potere di riuscire a cambiare un uomo. Nella realtà ho visto molte donne innamorate di uomini che le tradiscono continuamente ma che non li lasciano perche sperano sempre di cambiarli.

Ho apprezzato molto Sebastian Ballister ma un uomo come Sir Ross...

Che sia libertino o uomo vero l'importante é che mi trasmetta una forte emozione. ^_^

Che bel post maet,

Che bel post maet, complimenti!

Ah che dire ragazze è un'ardua scelta.

Io amo gli eroi passionali, istintivi, leggermente ironici e soprattutto decisi. Sono consapevole dei 6 punti che scrivi e la mia parte razionale li approva in tutto e per tutto, tuttavia c'è qualcosa nel libertino che mi attrae terribilmente. E' come una forza alla quale non posso oppormi e che mi spinge a desiderare, nei miei sogni, una figura come la sua.

Non ho letto i libri che citi per cui non conosco i personaggi ( a parte Jofrè de Peyrac) però potrei citarti John Wilmot conte di Rochester interpretato anche dal perfetto Johnny Depp. Che dire di lui? Come si fa a non cedere a tanto fascino, pur nella sua arroganza?

Io avrei fatto pazzie per un uomo del genero e credo che mi sarei ridotta a stargli accanto fino alla fine.

Non so, sarà debolezza la mia ma al libertino non so proprio resistere!

Bello questo post Maet!

Bello questo post Maet! Premetto che sono d’accordo con la tua opinione, avvalorata dal punto di vista di Naan.

In più, almeno per me, nei romanzi con protagonisti un libertino, riscontriamo una cosa che a noi donne piace tanto! :-D … Riuscire a cambiare un uomo!!! … ;-)

Secondo me si coniugano due elementi fondamentali. Il primo, appunto, far innamorare un uomo (e che uomo!) e riuscire a legarlo a sé per sempre … e secondo, lo spirito “crocerossino”, ossia il far sì che il protagonista prenda atto ed affronti le sue sofferenze, i suoi tormenti e che grazie a “lei”, riesce a ravvedersi e finalmente ad essere felice e trovare una propria strada.

Per quanto mi riguarda preferisco uomini più “umani” … non alla Susan Johnson per capirci .. dove gli eroi di turno riescono a far sesso anche in fin vita, con spade ancora conficcate tra le costole ... :-D ... o dopo non aver dormito per tre notti cavalcando come pazzi… lo vorrei vedere mio marito ☺

Mi intrigano più personaggi alla Jamie di La straniera della Gabaldon, dove lui sbaglia, soffre e lo ammette, e che anzi, trova l’appoggio in Claire.

O uomini alla Rourke della Robb, il bell’irlandese che indubbiamente trasmette sicurezza, protezione e calore. Sulla stessa stregua, anche se in maniera un po’ troppo soffocante, gli uomini della Feehan, che sinceramente nella vita reale li definirei “piattole” per quanto sono appiccicosi :-D …. ma che indubbiamente in un romanzo tutta questa virilità che trasuda, portata all’accesso … bé non guasta!

C’è anche da lodare i personaggi femminili, partendo dalla Quick a quelle della Lorraine Heat … indipendenti, combattive ma equilibrate e comprensive. Da prendere, invece a calci, quelle della Joyce, che anche se ho adorato tutti i suoi romanzi, soffrono di masochismo.

Una cosa poi che ho notato, e che mi attrae nel libertino, per tornare al post ... è il suo modo di essere, ma soprattutto del suo modo di parlare e di muoversi.

Spesso "ringhiano", hanno sempre movenze feline, imprecano, ci ricordano l'esistenza di molti Santi ... insomma io li trovo divertenti :-D ... a loro modo hanno sempre un loro perchè :-D

Mi dà l'idea che le stesse autrici si divertano a caratterizzarli quasi con ironia quando ce li presentano ... ma poi son brave a umanizzarli facendo sì che arriviamo a simpatizzare per loro, ad adorarli e nel finale a sospirare.

Per quanto riguarda l'illibatezza della protagonista, per me il tutto si lega alla speranza di ognuna di noi ... trovare l'more della propria vita!!!

Quell'amore così sicuro ... in questi romanzi si richiama la fedeltà, ad una futura e totale devozione dell'uomo verso la donna, della protezione e del fatto che non si sarà più sole.

Questi uomini (come se non bastasse) diventeranno mariti impeccabili e padri eccezionali .. insomma si richiamano valori che definisco "utopici" almeno per la nostra epoca.

Ovviamente non erà così neanche nel passato ... però noi non lo sappiamo :-D .. è un passato lontano e sconosciuto per noi ... quindi ci permette di sognare e "credere" di più!

Fateci caso, sui contemporanei, siamo sempre un pochino più attente, dubbiose e pacate nel promuovere a pieni voti un uomo ... della serie ... "ah bello non mi freghi! ... lo sò come vanno queste cose" :-D

Nel contemporaneo, noto, ci "attacchiamo" ai paranormali ... ci vorrei vedere a pensare a prendere le misure di uno sconosciuto che entra nel nostro appartamento nel cuore della notte (alla Dark Lover!).

Per quanto mi riguarda mi dovrebbero rinchiudere in un manicomio per il resto dei miei giorni ... io che quando vado a dormire la notte ricontrollo che tutto sia chiuso tre volte ... vi dico solo che mio marito mi ha soprannominata "La castellana" ... che all'epoca aveva tutte le chiavi del castello ... :-D :-D

Quindi, per concludere, nei romanzi cerco uomini che nella vita reale non sopportei e manderei al diavolo entro due minuti esatti d'orologio ... e dove mi immedisimo in personaggi femminili coraggiosi ... (che io non sono!) ... forse un pensierino al manicomio lo dovrei fare :-D ... per fortuna li hanno chiusi! :-D

Lalletta

che post splendido maet! E

che post splendido maet!

E che analisi accurata di queste due figure maschili :-)

Dunque, sai, hai aperto lo spunto per una discussione dai molti risvolti, e l'interrogativo che poni non è certo di facile risposta, libertino o uomo vero?

Come dici tu la figura del libertino è stata ultimamente sfruttata fino alla nausea dalle scrittrici, sembra che in ogni romanzo ad ambientazione ottocentesca - regency debba per forza esserci un libertino perchè funzioni!

Personalmente, ho amato moltissimo sia Dain, sia Sir Ross, sia Nick Gentry, ma anche se si tratta di personaggi molto diversi tra loro, fondamentalmente quello che mi ha convinto non è stata la più o meno conclamata esperienza sessuale, quanto le motivazioni che li hanno portati a diventare quello che sono. Quello che mi attrae in un personaggio maschile non è certo il fatto che sia o meno un libertino, quanto la sua interiorità, i suoi drammi personali, le sue esperienze. Di certo deve essere un personaggio complesso, con molte sfaccettature, cosa comunque abbastanza difficile da trovare quando si parla di libertini, e di solito queste figure sono uomini votati all'autodistruzione, per senso di colpa o per una sorta di rivalsa sulla vita, o uomini che hanno deciso di dare alla società esattamente quello che essa vuole da loro, della serie, mi volete cattivo e depravato e io vi accontento, facendo di tutto e di più per orripilarvi.

Probabilmente la figura del libertino rientra in uno stereotipo che non ha tempo, ossia quello del "bello e dannato".

Con ciò, seppur personaggi come Dain, mi hanno affascinato e divertita, devo dire che i libertini non sono i miei eroi preferiti.

L'uomo vero è sicuramente la figura più intrigante, perchè in ogni situazione non rinnega mai se stesso né i principi per cui vive, ed è talmente vero, che in taluni casi si trasforma in un fuori casta proprio perchè non si adegua ai canoni ipocriti della società cui appartiene.

Ma qui sforiamo nell'eroe tormentato... maet ci parlerai anche di questa amatissima figura? ;-)

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